Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato questa mattina, nella Fiera del Levante di Bari, all’incontro “Pandemia Covid-19, il valore dell’Export: scenari di sviluppo e sostegno futuro al made in Italy”. Tra gli ospiti, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
“Prima del covid - ha detto il presidente Emiliano alla stampa all’ingresso del Centro congressi - avevamo registrato un record quasi nazionale sull’incremento delle esportazioni, il covid lo ha fatto sensibilmente scendere, intorno al 12%, però è un calo meno intenso di quello nazionale e di quello di tutto il Mezzogiorno. Ovviamente ci consola poco questa cosa. Questa è una giornata di straordinaria importanza per riflettere sul commercio estero e sulle capacità delle nostre aziende di procedere speditamente verso la ripresa.
E questa importanza è sottolineata dalla presenza del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che salutiamo con cordialità e con grande volontà di collaborazione”.
“Per quanto riguarda la situazione covid - ha aggiunto Emiliano rispondendo alle domande dei giornalisti - non è possibile per le Regioni adottare lockdown generalizzati, questo è il mio parere.
Sono decisioni che spettano al Governo nazionale. La Puglia è in una situazione in cui all’aumento dei contagi, che peraltro derivano da una caccia che noi stiamo facendo senza quartiere al virus con migliaia e migliaia di tamponi, non corrisponde una saturazione degli ospedali e quindi non c’è nessuna attuale preoccupazione.
La preoccupazione in questi casi non deriva dal numero dei contagiati, ma dal numero delle persone ricoverate. Se il numero delle persone ricoverate sale fino a superare la soglia massima gestibile, è chiaro che è questa la preoccupazione.
In alcune regioni, individuando i singoli focolai, è possibile adottare delle misure più stringenti da parte delle regioni”.
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Nel corso del suo intervento Emiliano ha ribadito “la volontà di dialogo e di collaborazione che esiste tra le istituzioni di questa terra e il Governo in carica. Questa collaborazione è stata importantissima in questi mesi di emergenza sanitaria, una collaborazione - questo il presidente Conte lo sa perché noi abbiamo apprezzato moltissimo - dalla quale noi, come sempre accade quando le cose vanno bene, pretendiamo sempre di più. La volontà di ulteriore rilancio è lo spirito di questa giornata.
Voglio salutare i miei colleghi Musumeci e Toma - intervenuti all’evento - che sono persone con le quali abbiamo attraversato la nottata, anche proprio in senso tecnico, perché le nostre riunioni avvenivano anche di notte. Si è consolidata tra tutti noi, a prescindere dall’indirizzo politico di ciascuna Amministrazione, una stima, una amicizia che si è formata in linea di combattimento, quindi va considerata davvero come una di quelle esperienze che mi ha fatto essere orgoglioso di essere italiano, soprattutto per l’intelligenza, la mitezza, la capacità che abbiamo avuto di discutere su ogni dettaglio”.
“Ora - ha aggiunto - proviamo a vedere se questa stessa capacità che abbiamo avuto durante la battaglia, che peraltro non è finita, riusciamo a metterla in campo nel commercio estero.
Io vado diritto per dritto su questo tema, così faccio felice Lorenzo Zurino, perché mi devo occupare di cose semplici, di cose comprensibili e in collaborazione con il ministro e col Governo, immaginare in che modo, nome per nome, prodotto per prodotto, idea per idea, collegamento per collegamento, la Puglia possa consolidare una stima internazionale che è già consistente. Le relazioni internazionali vanno coltivate con l’attenzione che si deve dare agli amici e con la cura che si deve dare a chi è in condizione di aiutarti moltissimo. Ci sono poi dei soggetti che sono le singole imprese pugliesi, che già hanno una capacità di commercio estero importante che potrebbero essere utilissime a quelle che ancora non hanno raggiunto questo livello. Anche perché spesso non sono in diretta concorrenza, anzi si completerebbero nel presentare una gamma di prodotti e probabilmente potrebbero agevolare la presentazione del sistema Puglia, che di per sé è diventato una brand. Voglio ricordare che ci sono aziende nostre che non scrivono più Made in Italy, ma Made in Puglia. Questo è un salto che dimostra che dal punto di vista del marketing, il lavoro che abbiamo fatto sul brand in questi 15 anni e la stima di cui siamo stati circondati, riesce a definire una capacità produttiva pugliese, senza nulla togliere agli altri. Ci sentiamo dentro il processo europeo pieno ed è evidente che anche il successo turistico di cui parlavamo, deriva dal fatto che c’è un desiderio, quasi una fama di Puglia, che passa attraverso tutti i servizi e tutti i prodotti che noi siamo in grado di mettere in circolazione nel mercato”
“Se questo può essere utile all’Italia - ha concluso Emiliano rivolgendosi al Ministro - lei consideri la Puglia come un soldato intelligente, che non ubbidisce proprio a bacchetta questo è noto. Ma quando siamo convinti di quello che dobbiamo fare, non ci ferma nessuno”.
La Puglia si allinea ad altre regioni già con l'obbligo della mascherina anti CoVid-19 indossata all'aperto. I dati epidemiologici giustificano la scelta, assunta con l'aumento dei contagi e degli assembramenti. Motivo scatenante dell'Ordinanza anche l'aumento dei casi positivi nelle scuole. Si corre, purtroppo, ai ripari.
L'ORDINANZA NUM. 374 DEL PRESIDENTE MICHELE EMILIANO
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha emanato l’ordinanza num. 374 in materia di gestione dell’emergenza epidemiologica Covid19, con la quale dispone:
1. Con efficacia immediata, fermo restando l’obbligo, sull'intero territorio regionale, di usare protezioni delle vie respiratorie (mascherine) in tutti i luoghi all'aperto in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro, è fatto obbligo durante l'intera giornata, di usare sempre e comunque protezioni delle vie respiratorie negli spazi all'aperto di pertinenza di luoghi e locali aperti al pubblico, nonché in tutte le aree pertinenziali delle scuole di ogni ordine e grado o antistanti ad esse (come ad esempio piazzali e marciapiedi davanti agli ingressi e alle uscite degli istituti scolastici), nonché in tutti i luoghi di attesa, salita e discesa del trasporto pubblico, fermo restando il divieto di assembramento e l’obbligo di rispettare il distanziamento fisico.
2. A tal fine possono essere utilizzate mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.
L'obbligo di utilizzare le protezioni delle vie respiratorie di cui all’art.1, non si applica: ai congiunti o conviventi; ai bambini al di sotto dei sei anni; ai soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina e ai soggetti che interagiscono con loro.
La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza, salvo che il fatto costituisca reato, è punita con le sanzioni di cui all’articolo 2 comma 1 del decreto legge 16 maggio 2020 n.33 convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, e all'articolo 4, comma 1, del decreto legge 25 marzo 2020 n.19, convertito con modificazioni dalla legge 22 maggio 2020 n.35.
La mattina di sabato 03 ottobre 2020 il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato nella sede del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, a Gravina, alla visita istituzionale del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa, insieme al presidente del Parco Francesco Tarantini.
“La nostra - ha detto Emiliano - è una Regione che dà grande importanza alla questione della bellezza, alla tutela dell’ambiente, alla lotta contro lo sfruttamento della risorsa ambientale.
Abbiamo la necessità di ripulire il nostro territorio dagli errori che sono stati compiuti nel tempo ed abbiamo una possibilità, quella data dai fondi molto rilevanti che stanno per arrivare in tutto il Mezzogiorno. C’è di fatto un patto tra il Governo e la Puglia sulla necessità di uscire dalla questione meridionale, non con i soliti mezzi ma per esempio costruendo il più grande acquedotto rurale d’Europa per dare acqua alla nostra agricoltura, uscendo dalla logica di sostegno all’agricoltura tipica del Psr che non porta a nessuna particolare innovazione strategica, connettendo l’eccezionale qualità dei cibi che l’Italia produce, e la Puglia non è da meno a nessuno, alla capacità di trasformazione industriale e di collocamento sul mercato che dia ricchezza attraverso la tutela dell’ambiente e della biodiversità.
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Questa inoltre è la regione che ha avuto il coraggio di demolire i simboli più evidenti degli errori ambientali. Stiamo cercando di ripulire il territorio dagli errori commessi in passato.
La Regione Puglia inoltre ha enormemente potenziato il sistema della Protezione civile. Se lo Stato lo vorrà, l’aeroporto di Foggia diventerà il punto di riferimento di tutto l’antincendio del Mezzogiorno, perché noi potremo dislocare su quell’aeroporto, che ha tutti i requisiti, l’insieme del nostro apparato di spegnimento degli incendi e in generale la logistica della Protezione civile. Parliamo di un aeroporto che, con l’allungamento della pista, sarà importantissimo anche sul piano turistico”.
“Con spirito assolutamente collaborativo - ha aggiunto Emiliano - la Regione Puglia conta anche sul suo aiuto per essere presente ai tavoli nazionali che riguardano l’ex Ilva. Noi non possiamo rimanere più ai margini di queste discussioni come non siamo ai margini di nessuna altra pratica che riguarda il Governo”.
“Per tornare al parco dell’alta Murgia - ha concluso Emiliano - inutile dire che l’immagine che parte da Gravina, da questo meraviglioso territorio e arriva fino alla provincia di Foggia, è quella dell’idea della cosiddetta Puglia imperiale. Che deve essere una immagine che rimanda a tempi sicuramente complicati, ma anche felici della regione Puglia, che peraltro hanno lasciato tracce ovunque. Anche solo camminare, tra le vestigia della Puglia imperiale, consente di dare una immagine al territorio che può essere di grande interesse, alla stessa stregua del Salento o delle altre meravigliose province pugliesi. Avere quell’impatto, riconoscibile in tutto il mondo, e di questo abbiamo bisogno, che passa attraverso l’economia della bellezza, della salute e della tutela dell’ambiente. Il Parco dell’Alta Murgia è un tassello importante”.
«Caro Presidente, Bentornato nella Sua Puglia.
Un saluto a tutti voi presenti e a chi ci segue in diretta, è una emozione particolare per me essere qui su questo palco con voi.
La nostra presenza in Fiera, questa imponente organizzazione in sicurezza, è il segno tangibile di una regione che ha saputo resistere all’emergenza e adattarsi alle nuove condizioni di vita con senso di responsabilità, pazienza e forza.
La nostra è una terra di marinai e contadini. Come marinai abbiamo affrontato il Covid, che si è abbattuto come una tempesta su tutti noi: nell’incertezza di ciò che sarebbe accaduto abbiamo fatto ricorso alle migliori competenze che avevamo, remato tutti nella stessa direzione e aiutato chiunque ne avesse bisogno. Il tributo di vite umane c’è stato anche qui, è stato doloroso e non possiamo dimenticarlo.
Ma guardando quello che accade nel resto del mondo, sappiamo di essere riusciti a fronteggiare al meglio delle nostre possibilità il pericolo. Grazie all’abnegazione dei nostri operatori sanitari, della protezione civile regionale, di tantissimi pubblici funzionari e dirigenti che hanno lavorato per mesi giorno e notte, abbiamo adattato in tempo record il nostro sistema ospedaliero e territoriale creando le condizioni per una gestione efficace della più grande tragedia sanitaria dell’ultimo secolo.
Mentre gestivamo l’emergenza, come contadini, abbiamo contemporaneamente ripreso a piantare semi e a mettere una pietra sopra l’altra per ripartire più forti.
Grazie al confronto con le parti sociali, abbiamo ideato e strutturato una gigantesca manovra finanziaria emergenziale capace di immettere nel mercato pugliese quasi un miliardo di risorse dirette e più di 3 miliardi di risorse indirette; nel pieno dell’epidemia Covid abbiamo varato imponenti misure di supporto alle fragilità sociali, tra queste cito il rafforzamento del Reddito di dignità e l’avvio di START strumento di sostegno delle partite Iva a reddito più basso.
Abbiamo seminato bene se è vero che nel mese di settembre, come ci dicono i dati di Unioncamere, la Regione Puglia ha avuto un incremento più che proporzionale del numero di nuove aziende sul territorio, e se siamo riusciti ad essere la Regione più attrattiva nel turismo mantenendo sempre alti gli standard di sicurezza.
Il merito di questa tenuta è della comunità nel suo complesso, dei tanti professionisti, commercianti, imprenditori che con grande abnegazione hanno dato il meglio in ogni fase.
Adesso siamo impegnati in una nuova prova: affrontare l’autunno e l’inverno. Una prova che, come questa pandemia ci ha abituato, ha delle incognite. I nostri bambini e ragazzi che hanno ripreso le lezioni ci insegnano che rispettare le regole di prevenzione è possibile e non è così complicato. Fatemi dare il GRAZIE più sentito al mondo della scuola e dell’università, a dirigenti, docenti, personale, genitori, alunni e studenti. Sto girando per le scuole di Puglia in questi giorni ed è commovente vedere con quanto impegno ci si prenda cura l’uno dell’altro, utilizzando in maniera corretta la mascherina, mantenendo la distanza, igienizzando le mani. Sono questi gesti semplici che fanno la differenza. Prendiamo esempio da loro.
Il virus ha messo tutti noi davanti anche ad un’altra prospettiva nuova. Una prospettiva che ha reso ancor più evidente l’insostenibilità dello storico divario tra Nord e Sud.
Abbiamo provveduto a rimodulare i nostri Fondi comunitari, per oltre 800 milioni di euro, sapendo perfettamente che stavamo soltanto spostando il problema, allocando risorse da opere comunque strategiche, ad interventi contingenti.
Abbiamo ampliato al massimo delle possibilità l’offerta sanitaria per affermare i sacrosanti diritti dei pugliesi di curarsi qui e non essere più costretti alla mobilità passiva che ci vede ostaggio, e principale contribuente, dei sistemi sanitari del nord Italia.
Abbiamo, insieme alle nostre forze produttive, immaginato una manovra finanziaria shock, con prodotti complementari all’offerta bancaria, che i principali analisti del paese considerano i migliori in circolazione, ma per farlo abbiamo dovuto determinare una sostanziale contrazione degli ordinari strumenti di finanziamento alle imprese. E non perché il flusso di domande fosse diminuito.
No Presidente, non lo era affatto, nemmeno nel periodo più nero. Semplicemente perché non avevamo risorse sufficienti.
Caro Presidente, siamo riusciti, anche questa volta, a cavarcela. Mantenendo i conti in ordine, con trasparenza, efficienza e legalità. Con il rispetto che noi pugliesi abbiamo sempre dimostrato nei confronti delle istituzioni, intendiamo porre, in maniera definitiva e non rinviabile, la questione meridionale e il suo superamento.
Ed intendiamo farlo in un quadro nazionale ed internazionale che, per la prima volta dal dopoguerra sembra offrire una opportunità unica di archiviare un’epoca storica connotata da una crescente divaricazione tra le normali aspettative di ogni italiano e le reali opportunità offerte ai cittadini del Mezzogiorno.
Non lo faremo con il cappello in mano. Non ci affideremo a formule vaghe.
Sappiamo cosa vogliamo. E sappiamo come poterlo ottenere.
Sono 3 le linee direttrici lungo cui ci muoveremo ed in nome delle quali rivendicheremo le risorse e gli atti amministrativi necessari.
La prima è l’attuazione dell’articolo 117 secondo comma, lettera m) della Costituzione.
I Livelli essenziali delle prestazioni devono essere realmente e concretamente garantiti su tutto il territorio nazionale.
Come si può immaginare, infatti, anche solo di parlare di parità di opportunità tra cittadini italiani se i diritti connessi all’istruzione, alla formazione, alla salute, all’assistenza sociale, alla mobilità e al trasporto non sono ugualmente riconosciuti a chiunque abbia la fortuna di essere cittadino del nostro paese?
E, conseguentemente, come è possibile individuare quali siano le prestazioni relative alla compiuta realizzazione di ognuno dei diritti civili e sociali sopra elencati se non si individuano rapidamente i livelli minimi e i relativi costi standard?
Abbiamo partecipato al dibattito iniziato nei mesi pre Covid che avrebbe dovuto portare alla definizione dei livelli e dei costi.
Anzi, in un certo senso, ne siamo stati artefici, perché insieme ad altre regioni del Mezzogiorno, abbiamo deciso di non partecipare al tavolo della Conferenza Stato-Regioni che sembrava aver definito, nell’esclusivo interesse del Nord, la questione dell’autonomia e, conseguentemente dei LEP, i Livelli essenziali delle prestazioni.
Quel dibattito aveva, nel fabbisogno delle risorse finanziarie necessarie per la piena attuazione dei Lep, il suo ostacolo principale.
A risorse invariate, infatti, senza ulteriori e specifici trasferimenti da parte dello stato centrale, il riequilibrio tra nord e sud pareva impossibile.
Oggi le risorse che il Suo governo è riuscito ad ottenere dopo un lungo e coraggioso braccio di ferro con gli altri paesi europei, aprono ad uno scenario nuovo che rende, realmente possibile il raggiungimento di un obiettivo di equità e civiltà.
Il tema della parità delle opportunità tra cittadini del nord e del sud non è necessariamente in contrasto con quello delle aspettative delle regioni del nord.
Partendo dalle esperienze concrete di buon governo, occorre tenere insieme l’esigenza di assicurare l'affermazione della persona negli aspetti sociali ed economici, con l’opportunità di garantire ad alcuni modelli socio/economici di essere trainanti per il paese. Nessuno di noi pensa che la diseguaglianza si recuperi fermando chi corre più veloce, quanto piuttosto aiutando chi va più piano ad accelerare sulla base di pari opportunità.
La seconda direttrice è rappresentata dagli investimenti necessari per rendere il Mezzogiorno pienamente interconnesso con il resto del Paese.
Realizzare, a titolo esemplificativo l’alta velocità ferroviaria Napoli – Bari – Lecce – Taranto, l’asse stradale 106 Jonica, lo spostamento del casello autostradale sulla statale 16 a Mola di Bari, realizzare la Maglie Leuca, dotare la Capitanata di un sistema stradale moderno e sicuro, connetterebbe in maniera definitiva la Puglia al resto del Sud e all'Italia.
Il paradosso è che l'assenza storica di infrastrutture e di logistica fa sì che il contributo al PIL nazionale del sistema produttivo pugliese è inferiore a quello che potrebbe essere se avessimo parità di condizioni con le altre regioni.
La terza ed ultima direttrice lungo cui la Puglia intende dispiegare gli effetti delle risorse del Recovery Fund è la definitiva affermazione di un modello di sviluppo industriale pugliese al servizio del paese.
Negli ultimi anni i distretti produttivi pugliesi hanno, per fatturato, risorse umane impiegate e livelli di ricerca raggiunti, imposto la loro indiscussa supremazia nel Mezzogiorno.
Per anni l'Europa, ci ha suggerito di sostenere l'autoimpiego, di superare lo storico divario Nord-Sud spingendo i nostri concittadini a intraprendere. Oggi, dai giovani startupper ai capitani d'impresa, la Puglia è un fiorire di iniziative imprenditoriali. Che crescono insieme al sistema della ricerca, adattando l'offerta formativa alle esigenze del sistema produttivo. I lavoratori sono parte integrante del processo e la loro professionalità e specializzazione aumenta in maniera costante.
Per questo continueremo ad insistere nel sostegno e, fortunatamente, non dobbiamo inventare formule o modelli, perchè abbiamo, dentro la nostra agenzia Puglia Sviluppo, tutto quello che serve perché le aziende nascano, crescano e si consolidino.
Abbiamo però anche il dovere di orientare il sistema produttivo sui settori verso cui stiamo già pianificando la Puglia che verrà.
Agroindustria prima di tutto.
La nostra agricoltura è pronta, attraverso la trasformazione delle filiere produttive, a fare il salto di qualità, che passa attraverso l'emancipazione dalle catene distributive. Per farlo occorre superare i rigidi schemi del Psr e puntare ad una stagione di investimenti finanziati a sportello, già ampiamente sperimentati con le imprese pugliesi di tutti gli altri settori.
Accanto a questo dobbiamo completare il percorso di creazione di una rete idrica per l'agricoltura.
Caro Presidente, il piano Marshall ci consentì di dare all'Acquedotto Pugliese l'attuale conformazione.
Oggi il Recovery Fund deve servire a realizzare la più grande infrastruttura idrica d'Europa ad esclusivo servizio dell'agricoltura.
Accanto all'agricoltura occorre completare il percorso intrapreso nel settore ICT, che per addetti e fatturato è tra i primi 3 in Italia.
Se vogliamo vincere la sfida della digitalizzazione di massa, dobbiamo poter contare su un sistema produttivo regionale a servizio delle nostre amministrazioni, dei cittadini e delle imprese.
E sempre a proposito di tecnologie digitali, stiamo consolidando un distretto Cyber security di dimensioni internazionali, che raccoglie i principali player italiani ed europei intorno ad alcuni contratti di programma.
Abbiamo, infine, l'esigenza di rafforzare e riorientare le imprese della meccatronica. Nate sulla spinta dell'automotive e successivamente cresciute anche grazie al comparto aerospaziale, le aziende del settore devono essere accompagnate a superare una congiuntura internazionale complessa.
Quello che fino ad ora le ho descritto Presidente è un mix virtuoso tra politiche sociali, infrastrutturali ed economiche. Non ha un contenuto ideologico, ma nasce dall'esperienza concreta degli amministratori e dei cittadini pugliesi.
C’è poi un tema che, su tutti, intendo affrontare con Lei e il suo Governo. E che riguarda la vertenza occupazionale, sanitaria e industriale più delicata e urgente d’Italia. Attendiamo pazientemente da anni, come Regione Puglia, di essere invitati al tavolo sul quale si prendono le decisioni sull’ex Ilva di Taranto.
Abbiamo tutte le ragioni per essere seduti dove si decide il destino della nostra gente. Perchè a quel tavolo non si parla solo di scelte sulla produzione nazionale strategica di acciaio, ma di decisioni che ricadono sulla vita di bambini, operai, industriali dell’indotto, mamme, papà, cittadine e cittadini.
Il percorso della decarbonizzazione della fabbrica si potrà realizzare solo attraverso una piena partecipazione dal basso, a cominciare dal coinvolgimento della Regione e dei Comuni interessati. Lo spirito è quello della piena collaborazione. Ma non possiamo più accettare alcuna esclusione.
La Puglia è pronta.
Farà il suo dovere e darà il suo contributo a tutti i cittadini del Sud e dell’Italia.
Senza paura. Con l’orgoglio dei risultati ottenuti, la consapevolezza degli errori commessi affinché non si ripetano, e la spinta dei progetti che abbiamo preparato per i prossimi anni. Con la schiena dritta e le braccia aperte.
Lo possiamo fare Presidente.
E lo faremo insieme a Lei, come un’unica grande squadra che si chiama Puglia e che si chiama Italia».
Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara:
“Oggi sono in ufficio in presidenza, abbiamo valutato tutta una serie di azioni che sono in corso soprattutto per la riapertura delle scuole che domani prenderanno il via. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato duramente per questa riapertura.
Sono in corso i calcoli abbastanza complessi per stabilire la composizione del Consiglio regionale - ha detto - Non sappiamo ancora in maniera definitiva chi sarà eletto e chi purtroppo non ce la farà. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutti i canditati, di tutti gli schieramenti, che pur non risultando eletti si sono battuti con onore e con grande impegno.
Ma oggi è il momento di prendere subito una decisione che spetta a me e che non posso delegare a nessun altro. La decisione di comporre la Giunta per metà con donne e per metà con uomini. Questo 50 e 50 noi lo dobbiamo a tutte quelle donne che hanno lottato per avere la doppia preferenza di genere. Voi sapete che di fronte ad uno stallo da parte del consiglio regionale, siamo riusciti a convincere il presidente del Consiglio e il ministro Boccia addirittura ad applicare i poteri sostitutivi per introdurre nella legge elettorale pugliese la doppia preferenza. E gli effetti credo che si vedranno. Abbiamo molte più donne elette dell’altra volta e certamente ci sono molte donne nella parte che io rappresento. Non sappiamo ancora chi sarà in Giunta e chi no, ma certamente sarà una Giunta in cui la parità di genere verrà rispettata in maniera stretta".
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Le dichiarazioni del riconfermato Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e del nuovo Consigliere, probabilmente nuovo Assessore alla Sanita, prof. Pierluigi Lopalco, durante la conferenza stampa di questa mattina, 22 settembre 2020, alle ore 11.30, tenuta nello spazio antistante l’ingresso della sede del Dipartimento Politiche della Salute, in via Gentile.
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«Sono giorni, ormai, che la disperazione per la perdita del potere non fa dormire Emiliano, Piemontese e i loro seguaci, vista la possibile sconfitta alle elezioni regionali. La cosa è diventata così preoccupante che arrivano persino a spiare i sostenitori di Fitto se questi fanno con serenità propaganda elettorale.
Negli ultimi tempi Emiliano e Piemontese hanno più volte detto di aver inaugurato nuovi servizi sanitari nell’ex ospedale di Monte – cosa non vera, ovviamente, perché la struttura di Monte è ridotta all'osso – ma poi hanno sempre dimenticato di dire alla gente che hanno chiuso il servizio dialisi!
Che Emiliano e i suoi, quasi con il piattino in mano, siano alla ricerca di un voto lo si è capito anche mercoledì 16 settembre scorso, quando per l’ennesima volta è stata inaugurata la pista dell'aeroporto di Foggia. Persino Vincenzo Magistà, Direttore di Telenorba, nel suo editoriale mattutino di ieri, ha detto testualmente: “…è stata inaugurata, per l'ennesima volta, la pista; inaugurata già una decina di volte. Ogni volta che si stendono 10 metri di asfalto, si fa una inaugurazione. Il bello è che quella pista è inutilizzata e inutilizzabile. Primo, perché non è stata ancora ultimata; secondo, perché da Foggia non parte e non arriva nessun aereo…”. Va detto che a criticare Emiliano ci si è messo anche il Corriere della Sera, sul quale Davide Grittani scrivendo della ennesima inaugurazione dell'aeroporto di Foggia associa i modi di fare di Emiliano e Piemontese a quelli di Mussolini durante il fascismo.
Non è stato certamente Fitto a dire queste dure parole, a far capire che si prendono in giro gli elettori solo perché siamo in campagna elettorale. Ma non è finita qui. Emiliano e i suoi adesso promettono stabilizzazioni, assunzioni, cose che fino a pochi mesi non sono state pensate (o dobbiamo credere che hanno conservato queste decisioni per il periodo di campagna elettorale?). E se a fare ciò fossero stati gli altri, cosa avrebbe detto il PD? Sarebbe andato in Procura! Inoltre, Emiliano, che ha sempre sostenuto di essere contro l’ex Ilva di Taranto, adesso si è detto disponibile a tenersi quello stabilimento; va precisato, però, che i tarantini non gliel’hanno mandato a dire e, in una sua visita di pochi giorni fa a Taranto, lo hanno contestato duramente.
E che dire del problema Xylella? Ora Emiliano e i suoi dicono di avere la soluzione in mano. E cosa hanno fatto negli ultimi quindici anni? Perché non bisogna dimenticare che il PD governa la Puglia dal 2005!
Fitto – ma anche gli altri candidati Presidenti diversi da Emiliano– ovunque sia andato, in questi mesi non è stato mai contestato, anzi è stato accolto con affabilità, perché, a differenza di Emiliano, parla di cose concrete, di problemi da risolvere e non di prebende da offrire!
Fitto è stato anche a Monte Sant’Angelo, in un orario (15.40) che i politici che vogliono prendere in giro gli elettori non avrebbero mai accettato. Eppure lui è voluto venire lo stesso. E sapete perché? Perché ha sentito innanzitutto il bisogno di visitare la Grotta del nostro amatissimo San Michele. Fitto ha sostato nei pressi della Basilica per circa 15 minuti e chiunque lo abbia avvicinato lo ha salutato calorosamente. Sicuramente le cronache recenti non raccontano la stessa cosa per Emiliano che sta subendo dure contestazioni e con lui tutti i suoi seguaci.
Che Emiliano sia stato un pessimo Governatore non lo dicono i giornali di destra o i simpatizzanti di chissà quale Partito, ma lo ha certificato poche settimane fa l'autorevole giornale “Il Sole 24 Ore” che lo ha posizionato per indice di (s)gradimento al 16° posto su 18 Presidenti di Regione (peggio di lui ha fatto solo Zingaretti, sempre del PD).
La Puglia ha bisogno di soluzioni e di rilancio, non di prebende o di promesse che resteranno solo tali»
(Fonte: Forza Italia - sez. di Monte Sant’Angelo)
“Con il programma dal nome altisonante di "Puglia Wedding Travel Industry" il presidente Michele Emiliano ha inteso erogare dei voucher del valore di 1500 euro per le coppie con un avviso pubblico che passa dall’agenzia PugliaPromozione nell’ambito del Piano Strategico del Turismo "Puglia365". Peccato però che dalla viva voce del presidente del carrozzone emilianista Luca Scandale si sia venuti a conoscenza che il plafond disponibile è di appena 30mila euro, pari dunque a soli 20 matrimoni, che potranno beneficiarne. Una miseria, se si considera che ogni sala di ricevimenti pugliese in media contava per quest’anno dai 100 ai 150 matrimoni.
È chiaro che questa vergognosa carità risponde a ben altri obiettivi: c’erano dei soldi in cassa non spesi dall’agenzia causa Covid e si è pensato di trasformare questa furba operazione di marketing
politico in una piccola mancia per 20 sposi pugliesi. È semplicemente indegno quanto messo in atto da Emiliano e dal suo improbabile staff di governo, abili solo nella propaganda più becera”.
A dichiararlo l’avvocato Joseph Splendido, dirigente regionale della Lega in Puglia, responsabile del tesseramento regionale del partito e candidato al consiglio regionale per la Lega.
“La propaganda di Emiliano è inaccettabile- continua il legale salviniano- Non saranno 20 matrimoni a risollevare la filiera del wedding pugliese, che ha perso in un solo anno circa 19mila ricevimenti e oltre 1000 banchetti nuziali stranieri, con perdite incommensurabili per un indotto che conta oltre alle strutture e ai loro dipendenti, fioristi, noleggiatori di auto, wedding planner, brigate di chef, parrucchieri, make up artist, stilisti e negozi di abiti da cerimonia, fotografi, musicisti, artisti, commercianti di articoli da regalo, stampatori, fuochisti. I pugliesi che hanno rinviato le nozze e i vari operatori del matrimonio impoveriti dalla pandemia che sono stati anche riuniti per mesi in una task force regionale per studiare le misure a favore del segmento sono offesi da un contributo irrisorio che si traduce in uno sconto inesistente. Occorre al più presto mandare a casa il venditore di fumo Emiliano, la Lega del buon governo sa come stare al fianco alle forze produttive della regione Puglia”.
A poco più di un mese dalle urne per eleggere in Puglia il suo Presidente e Consiglio Regionale, l’EMG Acqua Group sondaggi fa il punto. Commissionato da Affari Italiani, il Centrodestra sarebbe avanti di sei punti sul Centrosinistra: Fitto sopra Emiliano.
I dati non si discostano molto dal termometro popolare pugliese, che, per vox populi, vorrebbero cambiar politica e perciò la loro guida.
Basato su un campione rappresentativo della popolazione regionale maggiorenne per sesso, età, province e istruzione, l’EMG dal 03 al 05 agosto 2020 ha ascoltato migliaia di pugliesi, un universo popolare che si è espresso, indicando preferenze e partiti.
Raffaele Fitto, centrodestra, è stimato dal 43,5%, mentre Michele Emiliano, centrosinistra, al 37,5%. A seguire il M5S con Antonella Laricchia al 12%, Ivan Scalfarotto - Italia Viva Azione e Più Europa - al 5%, Mario Conca – Movimento Cittadini Pugliesi – al 2%.
Analizzando i dati del voto alle liste sulle scelte nominali dei candidati presidente, Fitto sarebbe in testa con un +10,5%, al 45%, a fronte di un Emiliano al 34,5%. Il partito politico che ottiene più preferenze è il PD, al 21%, contro la Lega al 15%, Fratelli d’Italia al 14%, Forza Italia al 10%. Dati significativi che delineano come i pugliesi potrebbero esprimersi e perciò votare i prossimi 20 e 21 settembre. Numeri che connotano un partito – il PD - che detiene maggior consensi, ma una coalizione – Il centrodestra -più forte e apicale.
fonte: https://sondaggibidimedia.com/sondaggio-emg-puglia/
In Capitanata tra i maggiori esponenti del centrodestra, sul sondaggio si è espresso Giandiego Gatta, apprezzando i dati ma soprattutto il popolo che lo ha definito maturo per una scelta che cambierà in meglio la Puglia. Gatta, da sempre attivo sul territorio e a disposizione dei cittadini, è tra quelli che ascoltando il popolo dice che non avrà rivali ed è un uomo che quando deve rappresentarlo procede come un carro armato per il bene comune. Voci che confermerebbero il sondaggio e che configurano una scelta precisa sul futuro rappresentato in Capitanata.
Il sondaggio ha anche tracciato la volontà di voto. L’affluenza stimata sarebbe del 54%. Alla domanda “A settembre si terranno le elezioni regionali per votare il nuovo Presidente della Regione Puglia ed il nuovo Consiglio Regionale. Lei pensa che andrà a votare?» Ebbene, il 48% ha risposto “Certamente si”, il 30% “Probabilmente si”, “Non sa” il 5%, “Probabilmente no” il 9% e l’8% “Certamente no”.
A settembre, CoVid permettendo, le risposte definitive. Vedremo se i pugliesi rimarranno della stessa opinione. L’auspicio è che si voti, che le urne siano piene, che la Puglia abbia il suo Presidente scelto dagli elettori, senza proroghe.
“In Puglia aumentano i piccoli focolai di contagio da Coronavirus, ma continuano con la presidenza Emiliano e col suo assessorato alla Sanità, i disagi per i tanti medici di famiglia disseminati sul territorio, completamente snobbati nella loro operatività dalla struttura sanitaria pugliese. Va assolutamente organizzata una programmazione seria per l’autunno, in vista di una eventuale seconda ondata del Covid 19, per evitare che i medici di famiglia si ritrovino nelle stesse condizioni in cui hanno operato nella scorsa primavera”.
Ad intervenire sul tema dei medici di famiglia è l’avvocato Joseph Splendido, dirigente regionale della Lega, responsabile del tesseramento del partito in Puglia e candidato al Consiglio regionale alle prossime elezioni del 20 e 21 settembre.
“In questi mesi di pandemia i medici di famiglia in Capitanata e in Puglia- continua il legale salviniano- mi hanno sollecitato a raccontare il loro disagio. Essi hanno dovuto organizzarsi in maniera personale per proteggere loro stessi e i pazienti. Nessuno ha fornito loro i dispositivi di protezione individuale, da soli hanno dovuto stravolgere il proprio lavoro ambulatoriale, vietando gli ingressi in maniera libera, e dilazionando le visite solo su prenotazione e solo per le patologie davvero bisognevoli di cura. Ancora oggi i medici di famiglia stanno lavorando su decisioni prese e programmazioni autoprodotte e mai dettate dalla struttura regionale. Mentre per gli ospedali è finalmente presente una rete di triage e ci sono i Dpi- almeno per gli operatori in prima linea- questo tipo di organizzazione è del tutto assente negli studi medici dei medici di famiglia. I dottori, che sono il primo avamposto per la salute dei cittadini e che sono indispensabili per i primi screening e anche per una parola di rassicurazione e sollievo, non hanno avuto nulla. Hanno dovuto acquistare da sé mascherine, disinfettanti, visiere e occhiali per la loro protezione e per per proteggere i pazienti”.
A tutto questo si aggiunga l’assenza di dispositivi anche per gran parte dei colleghi del 118 e della Guardia Medica.
Prosegue l’avvocato Splendido: “L’assessore Emiliano, come in altre parti d’Italia, ha creato le Usca, che alla luce dei fatti si sono dimostrate solo un altro strumento propagandistico per mantenere prestigio. Nessun medico ha rischiato e rischia quanto i medici di famiglia. Tutti hanno avuto, pur con le storture di un meccanismo malato, dei bonus e degli incentivi. Solo i medici di famiglia sono stati bistrattati dal punto di vista sanitario, considerati operatori di serie B. Eppure, come tanti di loro mi hanno raccontato, se molti pazienti non si sono riversati in questi mesi in Pronto Soccorso in maniera massiccia, è grazie al loro pronto intervento e alla loro presenza in casa, dagli ammalati.
Tutta questa sofferenza, questa acrimonia, che Emiliano ha elargito in questi mesi va fermata e sanata. È ora che il centrosinistra vada a casa. Il voto alla Lega consentirà un cambiamento vero, fatto di buon governo e di efficienza”.