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nota del candidato sindaco e promotore del Comitato Civico “Resto a Foggia", Giuseppe Mainiero.

«Lo abbiamo detto e lo abbiamo ripetuto per mesi, parlando dell’urgenza di maggiori controlli e di una seria azione di riqualificazione. Abbiamo scelto quella piazza come luogo di un dibattito con la città. Eppure piazza Mercato non smette purtroppo di essere il macabro teatro di aggressioni e violenze inaudite.

Il video dell’ennesimo pestaggio, che sta facendo il giro delle chat, ci dimostra che siamo ormai vicinissimi al punto di non ritorno.

Non c’è più tempo da perdere. Non si può continuare a tergiversare. Non si può più sminuire la gravità di ciò che accade nel cuore del nostro centro storico nei fine settimana.

Piazza Mercato è diventata una vera e propria “terra di nessuno”, un posto che nei weekend di sera è pericoloso da frequentare e persino da attraversare.

È senza dubbio apprezzabile lo sforzo messo in campo dalle Forze dell’Ordine, che hanno intensificato i controlli e la loro presenza nell’area. Ma se continuano a verificarsi episodi del genere evidentemente occorre fare di più. E occorre farlo rapidamente.

Mettere in campo un progetto serio di riqualificazione della piazza, sottraendola al degrado e all’anarchia, spetta alla politica. E deve essere una assoluta priorità della prossima Amministrazione comunale. Adesso, però, piazza Mercato va “bonificata“. Immediatamente.

Il Prefetto Maurizio Valiante ed il Questore Ferdinando Rossi hanno il dovere – nonostante le scarse risorse umane e di mezzi disponibili, che il Governo nazionale ed il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, continuano nel complice silenzio dei nostri parlamentari a far finta siano sufficienti per una città complessa e difficile come la nostra – di istituire un presidio fisso di Polizia in piazza Mercato. Come strumento di controllo costante e come fattore di deterrenza nei confronti di ogni forma di illegalità: dallo spaccio di droga alle aggressioni e alle risse.

Così come è preciso dovere del Commissario di Palazzo di Città, il Prefetto Vincenzo Cardellicchio, far funzionare seriamente il Corpo di Polizia Locale, affidando ai nostri agenti il mandato di verificare in modo capillare che i locali di quella piazza – soprattutto le cosiddette “cicchetterie” – operino nel totale rispetto delle norme, a partire dal divieto di somministrazione di bevande alcoliche a minorenni.

Le scene che abbiamo visto sono agghiaccianti. E sono tanto più intollerabili perché avvenute a circa 200 metri dalla Prefettura, cioè dal Palazzo in cui ha sede la rappresentanza del Governo sul territorio.

Stiamo camminando sul filo del rasoio. È il momento che tutti ne abbiano piena consapevolezza e si assumano fino in fondo le proprie responsabilità. Ora non servono più le parole, occorrono i fatti. Subito. Prima che in quella piazza accada qualcosa di irreparabile».

Italia: sempre più due Paesi con divari territoriali che crescono anziché ridursi. Nel Mezzogiorno, il caso Comune di Foggia!

I temi sono quelli che si intrecciano riguardando l’intera Comunità italiana ed europea ma che affascinano poco i cittadini. Eppure stanno incidendo già oggi, e non poco, nella vita quotidiana soprattutto degli italiani e lo faranno, ancor di più nel futuro prossimo, sui servizi essenziali e sulle prospettive di crescita del nostro Paese e dell’intera Ue.

Se n’è discusso nell’iniziativa organizzata dall’Associazione CAPITANATA.NEO APS, lo scorso 23 giugno a Foggia, con il patrocinio della Provincia di Foggia, dal titolo “PNRR e AUTONOMIA DIFFERENZIATA, tra principi etici e valori costituzionali”. Dopo i saluti portati dal presidente avv. Giuseppe Nobiletti, con i forbiti interventi dei pregevoli relatori si è cercato di fare una ricognizione informativa, sia ai cittadini che agli amministratori dei Comuni fruitori di queste risorse, dal punto di vista amministrativo e culturale in merito alle criticità da superare, i nodi da sciogliere e le sfide da sostenere, in questo ambito, per sostenere crescita e sviluppo sociale ed economico.

Nell’ordine sono intervenuti la prof.sa Adriana Poli Bortone di Io Sud che ha posto l’accento sulla necessità di porre correttivi alle cause, esogene ed endogene, che stanno provocando i ritardi sull’attuazione del PNRR, nonché ribadendo esplicita contrarietà all’attuale ddl sull’Autonomia Differenziata; il dott. Francesco Monaco che ha illustrato l’azione di supporto della fondazione IFEL sottolineando il rispetto, anzi il superamento, per le risorse assegnate ai Comuni della quota del 40% al Mezzogiorno come aspetto positivo, e tra le difficoltà, invece, un trend fortemente negativo nella dotazione di personale degli EE.LL. Nel suo intervento il docente di Filosofia morale della Università Federico II di Napoli prof. Giuseppe Ferraro, tra i tanti spunti di riflessione forniti, ha posto in rilievo la necessità di una visione unitaria del Meridione d’Italia come volano di sviluppo per se stesso e l’intero Paese, mentre la sen.ce Gisella Naturale, vice presidente della IX^ Commissione del Senato, ha sottolineato le peculiarità, le necessità e le esigenze provinciali, infrastrutturali e non, sottolineando che il PNRR è una grande occasione anche per la Capitanata.

Per ultimo vi è stato l’intervento del presidente dell’Associazione organizzatrice, il dott. Pasquale Cataneo già estensore nel luglio del 2020, insieme al dott. Francesco Paolo Mandoliti di uno studio dedicato alla corretta ripartizione delle risorse del Recovery Fund. Egli ha, in primo luogo, richiamato la funzione, utilizzata dall’U.E. per calcolare la ripartizione delle risorse Recovery Fund tra gli Stati membri, funzione rappresentata nella foto in apice al testo.

L’Italia, in base a tali parametri, è stata destinataria di così tante risorse per i dati fortemente negativi del Mezzogiorno rispetto alla media comunitaria, sia del parametro del PIL pro-capite che per quello del tasso di disoccupazione.

Sono stati analizzati, successivamente, i dati forniti con la piattaforma Easy, pregevolmente curata da Fondazione IFEL, relativi alle risorse PNRR con importo assegnato al 31.05.2023 agli Enti Locali per un totale di 36.313,13 Mln€.

Suddividendoli per ogni singolo cittadino italiano (59.030.133 al 01.01.2023) per il solo dato X (popolazione) la cifra individuale spettante sarebbe stata di 615,2€. Ma ciò non avrebbe contribuito a ridurre i divari. Ed ecco perché l’Unione Europea ha utilizzato, oculatamente, anche gli altri due parametri per la ripartizione delle risorse.

Nel cd. Bel Paese purtroppo, come è emerso nella suddivisione dei fondi PNRR, non è stata utilizzata tale funzione ma un iniquo 40/60. Eppure l’Italia è il Paese in UE con i maggiori divari socioeconomici tra macroaree al suo interno.Per tali motivi e in vista di una rimodulazione sono state comparate le risorse destinate ai singoli Comuni tra Nord, Centro e Sud.

In particolare ai capoluoghi di provincia con dati abbastanza omogenei di popolazione, considerati volani di sviluppo dell’economia territoriale, correlandoli con il tasso di disoccupazione generale (15-64 anni) nel periodo 2022 e il PIL procapite 2021 su base regionale. Entrambi su dati Istat.

E’ stato preso a riferimento per le comparazioni il Comune di Foggia, capoluogo della Capitanata, con il più alto indice di disoccupazione provinciale (D.P.= 16,9%) in Puglia nel 2022, nella fascia 15-64 anni. Tale valore risulta essere addirittura superiore anche di 3/5 volte rispetto a quelli del Centro-Nord presi a riferimento e risulta con il più basso PIL per abitante (valore regionale).

In questo caso I DIVARI TERRITORIALI NORD-SUD AUMENTANO come emerge seguente tabella:

COMUNE

Capoluogo e Città M.ne

POPOLAZIONE (abitanti) 2023

SOMME PNRR (€) RICEVUTE al 31.05.2023

€/procapite

(valenza rispetto all’importo di FG)

%DISOCCUPAZIONE 15-64 anni Tasso 2022 (% rispetto al dato di FG)

PIL regionale ai prezzi di mercato per abitante

(2021 ISTAT)

Foggia

145.348

66.200.000

445

16,9

19.307

Perugia

161.748

176.040.000

1.088 (2,4)

7,3 (43%)

22.687

Rimini

149.221

104.820.000

702 (1,6)

6,7(40%)

36.910

Cagliari

148.117

199.460.000

1.347 (3)

13,9 (82%)

21.562

Ferrara

129.152

68.620.000

531 (1,2)

8,3 (49%)

36.910

Bergamo

119.558

211.330.000

1.768 (4)

3,4 (20%)

40.537

Italia

59.030.133

36.313 Mld

615,2

8,2

30.231

Se questa analisi dovesse essere confermata, dopo un lavoro di ulteriore approfondimento, ancor più dettagliato e preciso, il PNRR AUMENTA I DIVARI E IL GAP TRA TERRITORI. Dovrebbe quindi essere sì rimodulato ma con una corretta applicazione dei criteri usati dalla UE (popolazione, tasso di disoccupazione inverso del PIL pro-capite) per ripartire le risorse tra gli Stati membri.

Ci sentiamo anche di dover rilanciare, per una totale condivisione, quanto affermato da IPRES nel suo Rapporto 2022 dal titolo “La Finanza Territoriale”[1] quando si afferma che: “la risposta alla crisi pandemica ha generato per il nostro Paese delle opportunità di sviluppo che passano attraverso la chiusura o almeno la sostanziale riduzione dei gap territoriali. Se la riduzione dei gap è l’oggetto della ripresa, la natura strutturale degli stessi, in parte legata alle differenti competenze degli enti pubblici sul territorio nazionale, può essere il principale ostacolo al successo della ripresa stessa. L’incertezza legata alla situazione internazionale e il peggioramento della congiuntura che ne consegue, pur rendendo più fragile la possibilità raggiungimento degli obiettivi posti dal PNRR e più stringenti limiti strutturali che affliggono territori del nostro Paese, sottolineano l’urgenza di affrontare tali limiti e di conseguire gli obiettivi posti.”

La rimodulazione del PNRR dovrà realizzare la riduzione dei divari tra Nord e Sud Italia

Come già espresso per le Infrastrutture, conti e carte alla mano, anche per i Comuni ancora una volta a rimetterci è il Mezzogiorno. Risulta evidente che così com’è declinato il PNRR amplia e non riduce i divari territoriali e rende ancor più inique le disuguaglianze nel territorio nazionale. E si paventa anche il rischio di estromettere i Comuni che non riescono ad adeguarsi in tempo. Ciò vuol dire che i Comuni meridionali e quelli delle aree interne, in particolare i più piccoli che attendono ancora le assunzioni per il PNRR, saranno penalizzati ancora di più, in antitesi con i macro-obiettivi di riduzione dei divari territoriali, di genere e generazionali indicati dalla UE nel Next Generation.

[1] https://www.ipres.it/it/component/k2/item/495-la-finanza-territoriale-rapporto-2022

nota del candidato sindaco e promotore del Comitato Civico “Resto a Foggia", Giuseppe Mainiero.

«L’emergenza idrica nella città di Foggia è stata e continua ad essere semplicemente scandalosa. Lo è stata e lo è perché i cittadini sono stati destinatari di comunicazioni dal contenuto non veritiero rispetto ai tempi di risoluzione di un problema che ormai da più di una settimana sta creando profondi disagi. Lo è stata e lo è perché ancora oggi non siamo in grado di capire realmente se i lavori di riparazione della conduttura siano stati realizzati in modo serio, giacché la situazione è tornata alla normalità per non più di 24 ore, contrariamente a quello che era stato dichiarato.

Nei momenti più concitati e difficili, mentre parlamentari, assessori e consiglieri regionali evidentemente avevano altre cose a cui pensare, ho personalmente segnalato al presidente della Regione Michele Emiliano ciò che stava avvenendo, illustrandone e denunciandone la straordinaria ed indecorosa gravità.

I Foggiani sono stati letteralmente abbandonati a se stessi. Privati di informazioni e notizie precise, ogni giorno illusi che l’emergenza sarebbe stata sul punto di rientrare, salvo poi scoprire sistematicamente il contrario. Tra l’altro con un report sui lavori da realizzare che definire confuso sarebbe un eufemismo.

Oggi l’Acquedotto Pugliese ha fatto sapere che per terminare gli interventi di riparazione della conduttura serviranno ancora 48 ore, a cui se ne dovranno aggiungere poi altre 12 affinché anche i piani più alti degli stabili sprovvisti di autoclave possano tornare alla normalità.

Non so se all’Aquedotto Pugliese tutto questo sia considerato nella norma. Io non penso lo sia. E di sicuro non lo è per un Comune capoluogo di circa 150mila abitanti, lasciato per oltre una settimana senza acqua e trattato – ma sarebbe più corretto dire maltrattato – come una specie di “periferia dell’impero”. Le immagini delle file di cittadini alle autobotti per riempire taniche di acqua non sono degne di una città come Foggia.

Tutto questo non può essere derubricato in alcun modo ad una specie di “incidente di percorso”. La Magistratura svolgerà il proprio compito sul fronte dell’eventuale origine dolosa della rottura della conduttura. Ma, parallelamente, va ricostruito con puntualità cosa è successo rispetto ai lavori e vanno accertate e punite severamente le eventuali responsabilità in capo ad AqP.

E questo è un compito che spetta esclusivamente alla Regione Puglia. Al presidente Emiliano chiedo dunque ufficialmente di occuparsi in prima persona della vicenda, dal momento che i rappresentanti del territorio in Regione, di maggioranza e di minoranza, se ne sono altamente infischiati finora. Come hanno fatto d’altro canto i parlamentari di Capitanata, per i quali probabilmente il dramma di un’intera città non meritava neppure un briciolo di attenzione.

Foggia ha il diritto di conoscere la verità.

Una situazione di una tale gravità, che non ha precedenti nel passato, non può chiudersi con una pacca sulla spalla.

Ai Foggiani si spieghi, finalmente con chiarezza, quali sono state le cause di una così prolungata emergenza. E chi ha commesso degli errori, nella gestione tecnica come nella comunicazione alla comunità, ne paghi le conseguenze.

Mi aspetto che il Governatore apra un’indagine interna ad AqP, approfondendo la questione e prendendo tutti i provvedimenti del caso. E che lo faccia subito. Questa volta, posso assicurarlo, Foggia non si farà calpestare come l’ultima ruota del carro della Puglia.

Ho ascoltato con un misto di stupore e sconcerto le dichiarazioni rilasciate dal Commissario del Comune di Foggia, il Prefetto Vincenzo Cardellicchio, circa l’emergenza idrica che ormai da oltre una settimana sta vivendo la nostra città.

Il Prefetto Cardellicchio ha affermato testualmente di avere in animo «di obbligare tutti i cittadini di Foggia che comperano casa a comperarla con un’autoclave, perché le raccomandazioni non bastano e allora glielo ordineremo».

Ho dovuto ascoltare quelle parole diverse volte, perché ho fatto fatica a credere a ciò che stavo ascoltando.

A meno che non vi siano norme a me sconosciute, non mi risulta che il Prefetto Cardellicchio o il prossimo sindaco eletto democraticamente dai Foggiani abbiano il potere di “ordinare” alcunché ad un cittadino che intenda acquistare casa. Ma al di là di questa intemerata francamente fuori luogo, la cosa più grave nelle parole pronunciate dal Commissario Cardellicchio è il loro “non detto”, in altri termini ciò che lasciano intendere in chi le ascolta. E cioè che la causa dei disagi che hanno messo e stanno mettendo in ginocchio i cittadini sarebbe l’assenza di autoclavi negli stabili in cui risiedono.

Al Prefetto Cardellicchio è opportuno far notare non solo che le leggi attualmente in vigore impongono la costruzione di immobili dotati di autoclave, ma sopratto che larghissima parte degli stabili che ne sono sprovvisti risalgono agli anni compresi tra il 1970 ed il 1980, quando questo obbligo non era previsto. E sono stati acquistati per lo più da famiglie monoreddito, che difficilmente oggi avrebbero le risorse economiche necessarie a questo ammodernamento, non essendo tutti facoltosi professionisti. A meno che il Comune non intenda finanziarlo, circostanza che ritengo improbabile vista la condizione del bilancio dell’Amministrazone comunale.

Mi permetta, Prefetto Cardellicchio: l’unica causa di quello che Lei stesso definisce un “disastro” – termine su cui concordo perfettamente – è la scandalosa gestione dell’emergenza da parte dell’Acquedotto Pugliese.

Si è reso conto, egregio Prefetto, che gli interventi sulla conduttora rotta che AqP spacciava come “risolutivi” non lo erano affatto? Si è reso conto che la loro efficacia è durata lo spazio di 24 ore? Si è reso conto che ogni informazione fornita da AqP, per il tramite del Comune da Lei amministrato, circa i tempi per il ritorno di una regolare e normale erogazione dell’acqua potabile sono stati sistematicamente disattesi, con i Foggiani lasciati di conseguenza in balìa di notizie vaghe, confuse e poco veritiere?

Ecco, io al Suo posto mi impegnerei nel chiedere conto di queste inefficienze all’Acquedotto Pugliese. E mi impegnerei nel farlo con forza e determinazione, piuttosto che paventare “ordini” che non è Suo potere impartire. Oltre a pretendere che i tempi per il definitivo superamento dell’emergenza, illustrati nelle scorse ore da AqP, questa volta vengano finalmente rispettati.

Certo, sicuramente la gestione dei consumi idrici può e deve avvenire con modalità migliori e più moderne. Ma questo è il “domani”, di cui è senza dubbio giustissimo preoccuparsi. I Foggiani però esigono – sì, esigono, perché ne hanno pieno diritto – di poter capire cosa sia accaduto realmente “ieri”, ossia dopo la rottura della conduttura. Poiché ad oggi non è ancora totalmente chiaro. E nessuno da AqP ha avuto il garbo di spiegarlo ai cittadini.

Come ho detto qualche giorno fa, facendo appello a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia – istituzione da cui dipende funzionalmente l’Acqedotto Pugliese – questa vicenda indecente non può terminare con una pacca sulla spalla.

Pretendiamo di sapere in modo preciso come sono andati i fatti. E pretendiamo, se ci sono stati errori, che chi li ha commessi ne paghi le conseguenze. Su questo sono sicuro che Foggia e i Foggiani non faranno un solo passo indietro».

I ragazzi dell'associazione iFun saranno protagonisti il 30 giugno di un'irruzione fotografica al teatro Giordano di Foggia per lo spettacolo "Mio fratello! Libero di avere coraggio", l’iniziativa conclusiva del progetto di antimafia “La Strada”.
 
I giovani foggiani, capitanati da Maurizio Alloggio, sono giunti al termine del progetto "Noi siamo Orizzonti", che ha dato loro la possibilità di seguire corsi e seminari di pizza sociale, dj set, video mapping, installazioni artistiche, fotografia e tanto altro. L’evento finale del progetto Noi Siamo Orizzonti si terrà il prossimo 30 giugno alle  19 nella masseria Antonia De Vargas della Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus, in Via Manfredonia a Foggia.
 
L’evento finale vedrà impegnata una seconda squadra di ragazzi di iFun e consiste in una carrellata di tutti i laboratori realizzati quest’anno, oltre ad una imperdibile performance di video mapping. 
 
L’evento conclusivo non è la fine, ma l’inizio di un percorso che porterà tutte le iniziative realizzate a diventare un format itinerante di cittadinanza attiva.

Grande esordio domenica 2 luglio per la XX edizione di “Non soli, ma ben accompagnati”, la manifestazione del Festival d’arte Apuliae 2023, inserita nel cartellone di Foggia Estate.

Al Chiostro Santa Chiara andrà in scena lo spettacolo “Omaggio a Lucio Dalla” con Nicky Nicolai voce, Stefano Di Battista Quartet, composto da Stefano Di Battista al sassofono, Andrea Rea al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso, Luigi Del Prete alla batteria e Gino Castaldo, voce narrante.

Quest’anno Lucio Dalla avrebbe compiuto 80 anni. Eppure le sue canzoni ad ascoltarle oggi parlano di noi, ancora raccontano il nostro paese, con quel piglio futurista, visionario, avanguardista, che non gli è mai mancato. Le canzoni di Dalla fanno parte di un patrimonio cantautorale intramontabile che riesce ad abbracciare tutte le generazioni registrando, ancora oggi, milioni di ascolti su Spotify.

Con la sua voce amatissima, le melodie che resteranno nell’immaginario di tutti, come Caruso, Piazza Grande, 4/3/1943, Futura, Marco e Anna, L’anno che verrà, Dalla è stato un artista a tutto tondo, quello dei grandi classici, è chiaro, ma è anche quello che arriva al pop partendo da una formazione jazz, semplicemente un grande artista da continuare a celebrare e ricordare. Questo faranno Nicky Nicolai e lo Stefano Di Battista Quartet, con un itinerario musicale che ripercorrerà la straordinaria carriera del cantautore bolognese. La cantante romana, vanta due partecipazioni al Festival di Sanremo (con un primo posto nella categoria “Gruppi”), capace di trovare la perfetta unione tra la canzone italiana e il jazz, unica nell’eleganza e raffinatezza delle interpretazioni. Ad accompagnarla nella musica come nella vita, il sassofonista jazz italiano più ricercato e amato anche all’estero: Stefano Di Battista, che vanta collaborazioni di livello mondiale. Legatissimi a Dalla (Di Battista fu arrangiatore delle musiche del tour “Dalla in jazz”), ebbero con lui un rapporto di lunga collaborazione artistica e grande amicizia.

Accanto alla voce di Nicky Nicoai e alla musica dello Stefano Di Battista Quartet, la narrazione di Gino Castaldo, firma storica della critica e della divulgazione musicale. Coautore del libro Lucio Dalla, Castaldo, ci condurrà sulle tracce e le note di Lucio Dalla per ricostruire il ritratto dell’artista nato il 4 marzo del 1943. Una biografia umana piena di musica, e una biografia musicale piena di vita.

Una grande inaugurazione, dunque, per una manifestazione da non perdere che terrà compagnia ai Foggiani in otto domeniche fra luglio e agosto; L’iniziativa è organizzata dall’Associazione socioculturale Spazio Musica, con il sostegno della Regione Puglia, ed è inserita nel cartellone di Foggia Estate, allestito dall’Amministrazione Comunale del capoluogo.

Tutti i concerti inizieranno alle ore 21.00 e saranno ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento dei posti. L’ingresso sarà consentito a partire dalle ore 20.30.

Il Tribunale di Foggia ha pronunciato le prime condanne a carico di alcuni degli arrestati nell’ambito dell’operazione “verdevino” del Nucleo di polizia economico finanziaria di Foggia che aveva smantellato un gruppo criminale dedito al contrabbando di prodotti petroliferi con base in Orta Nova

In particolare, il 20 marzo scorso, i finanzieri avevano eseguito 13 misure cautelari personali e sequestrato beni mobili ed immobili per oltre 5 mln euro in esecuzione di un provvedimento del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha coordinato le complesse ed articolate indagini.

Le attività investigative avevano consentito di raccogliere un consistente quadro indiziario circa le presunte attività illecite poste in essere dal gruppo criminoso, dedito alla commercializzazione illecita di gasolio ad uso agricolo sottratto all’accertamento ed al pagamento delle imposte attraverso l’interposizione fittizia di una rete di società cedendo il carburante agevolato a soggetti non autorizzati.

In tal modo, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, oltre 3,2 milioni di litri sarebbero stati “consumati in frode”, ossia immessi sul “mercato nero” dell’autotrazione.

All’esito e con gli sconti di pena concessi dal rito abbreviato, G. G. A. è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione, P. V. a 3 anni e 2 mesi, D. P. C. a 1 anno e 4 mesi e L. L. a 8 mesi di reclusione. Per gli ultimi due la pena è stata sospesa alle condizioni di legge.

Il procedimento penale prosegue invece per gli altri indagati che non si sono avvalsi della possibilità del giudizio abbreviato, che concede lo sconto di 1/3 della pena.

Con la sentenza di condanna è stata disposta anche la confisca di beni dei condannati per oltre 1 milione di euro, tra cui diversi automezzi, una barca, conti correnti, titoli e valori finanziari.

Va precisato che le persone condannate in primo grado, indipendentemente da questo primo vaglio giudiziario, non possono essere considerate colpevoli fino al definitivo accertamento con sentenza irrevocabile.   

«Da questa mattina (28 giugno 2023, ndr.) decine di camion sono bloccati all'ingresso del centro di raccolta AMIU di Passo Breccioso a Foggia in attesa di svuotare il carico, con conseguenti notevoli danni per il regolare svolgimento della raccolta differenziata nelle città».

Lo comunica a mezzo stampa il sindaco di Apricena, Antonio Potenza, che con fermezza prosegue: «Non è più sostenibile questa situazione che ciclicamente si ripresenta: questa emergenza rende praticamente impossibile il ritiro dei cassonetti con evidente accumulo di spazzatura per le strade. Non è la prima volta che accade. I Comuni non possono subire questo tipo di criticità, sollecito pertanto l'attenzione dei vertici Amiu e della Regione al fine di porre rimedio definitivo a questo tipo di emergenza».

Stessa denuncia arriva da San Severo, dal Sindaco Francesco Miglio e dall’Assessore alle Politiche Ambientali Mariella Romano: «Purtroppo non è la prima volta che improvvisamente ed inopinatamente si verifica questo disguido che comporta forti ritardi o addirittura il divieto totale di scarico. Il conferimento viene fortemente centellinato con conseguente stazionamento dei rifiuti nei mezzi di trasporto per ore e giornate, aspetto che impedisce ai camion a provvedere ad ulteriori carichi. I nostri uffici hanno provveduto a segnalare al Prefetto di Foggia lo stato di emergenza».

Le mafie foggiane – il plurale è necessario - sono un esempio emblematico del rapporto di proporzionalità diretta tra debolezza delle funzioni statuali e crescita di poteri criminali e hanno radici molto profonde nel tempo. È evidente che la risposta dello Stato in passato sia stata largamente insufficiente ma, da almeno 15 anni, il segno della risposta è cambiato da parte di tutte le forze di polizia. La situazione, però, continua ad essere molto grave”. Questo uno dei passaggi salienti dell’audizione del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo, originario proprio del foggiano, sollecitato dall’On. Giandonato La Salandra.

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Il parlamentare dauno di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Antimafia, nel suo intervento in audizione, ha chiesto di prestare particolare attenzione alla Quarta Mafia, perché si abbia contezza e consapevolezza della specificità della criminalità della provincia di Foggia, nonostante la Capitanata non sembri avere piena consapevolezza della situazione, come dichiarato dal neo Procuratore nazionale nel luglio 2022 e come confermato oggi: “C’è una sottovalutazione complessiva della pericolosità di questo fenomeno, figlia anche di un perdurante deficit di conoscenza”.

Nello specifico, è emersa anche la necessità di accendere i riflettori sull’attuale normativa antimafia e su quelli che possono cristallizzarsi come strumenti utili alle amministrazioni pubbliche già sciolte per mafia (ben 6 negli ultimi anni in Capitanata) per “disintossicare” realmente la struttura amministrativa. “Il lavoro che si sta portando avanti è utile anche per illuminare le capacità di condizionamento delle mafie foggiane sui consigli comunali”, specifica Melillo.

Infine, sul tema dell’immigrazione clandestina e sulla scientifica proliferazione dei “ghetti”, quali centri di approvvigionamento del crimine e base per associazioni che operano “astrattamente” per la tutela dei diritti ma poi recuperano notevoli quantità di denaro attraverso attività non ben definite, quali il crowdfunding, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo ha evidenziato, in un importante passaggio, come questi luoghi di sfruttamento, e lo stesso caporalato, non siano estranei alle dinamiche del sistema della società mafiosa, ponendosi come realtà compiutamente intranee ai fenomeni criminali della provincia di Foggia.

Nella suggestiva area enogastronomica dell'Antico Teatro, in Via Manzoni a Foggia, all'ombra dell'Epitaffio, simbolo storico della città, giovedì 29 Giugno 2023, a partire dalle ore 21:00, Micky Sepalone, Angela Piaf e la Canta Napoli Band, presenteranno il loro nuovo tour estivo di musica e spettacolo.

Non la solita conferenza stampa, di chi parla e ascolta e fa domande, ma una cena-spettacolo di alto livello. Il tutto nel clima favorevole enogastronomico di un ristorante e pizzeria dove la qualità dei piatti, accompagnati da bevande, proposti da Ignazio e Manuela, faranno da cornice alla nuova scaletta di canzoni del tour.

Il consiglio per chi vorrà esserci è di prenotare un tavolo, per consumare ciò che si desidera, senza alcun biglietto di ingresso. Menù alla carta, massima libertà di scelta, paghi ciò che consumi.

L’evento è l’unico spettacolo estivo a Foggia.

Info e prenotazioni: cell. 328.2093410

Martedì 27 giugno, ore 18.15. Nella terrazza all’aperto de “La Magna Capitana” di Foggia Fresco di rientro dal suo tour internazionale, il poeta sanseverese presenta Viandanze”. La presentazione è parte del nuovo “spin-off” della rassegna Fuori i Poeti.

«Questo nuovo libro di Raffaele Niro, fin dalla copertina, vuole darci alcune possibili indicazioni di lettura, a partire dal titolo e soprattutto dal sottotitolo, che identifica un genere alto, ambizioso: narrare, cantare l’umano». Così Roberto Deidier, raffinato intellettuale, curatore, saggista e noto poeta italiano a proposito dell’opera dal titolo Viandanze (Raffaelli editore, 2023), che reca proprio la sua prefazione in apertura. È l’ultima raccolta poetica realizzata da Raffaele Niro, protagonista in Biblioteca di Foggia per un nuovo appuntamento con la poesia, spin-off estemporaneo della rassegna Fuori i Poeti che avrà luogo a ottobre prossimo (organizzata insieme con la libreria Ubik di Foggia). Martedì 27 giugno, alle ore 18.15, nella terrazza all’aperto de La Magna Capitana, fresco di rientro dal suo tour internazionale che lo ha visto protagonista in Canada, Albania e Montenegro, lo scrittore sanseverese presenta il suo ultimo lavoro, conversando con la bibliotecaria e autrice Roberta Jarussi.

Raffaele Niro. Nato a San Severo, in Puglia, nel 1973. Di poesia ha già pubblicato L’attesa del padre (Transeuropa, 2016, 2017² – Premio Minturnae); Lingua di terra (La Vita Felice, 2013); Carte d’identità (Sentieri Meridiani, 2011); Cartacanta (Edizioni Di Salvo, 2009 – Menzione Speciale Premio Montano). Tradotto e pubblicato in Albania, Argentina, Austria, Cile, Messico, Nicaragua e Spagna, in Italia è presente in numerose antologie e riviste e nell’atlante dei Poeti Contemporanei Ossigeno Nascente tenuto dal Dipartimento di Filologia Classica E Italianistica Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna. Ha curato l’antologia Sotto il più largo cielo del mondo. Trenta poeti dauni con Canio Mancuso (Besa, I quaderni dell’Orsa, 2016). Di narrativa è coautore di Inchiostro di Puglia (Caracò, 2015), de I fuggiaschi (Stilo, 2013), di Babel Hotel (Infinito, 2011) e di Rondini e ronde (Mangrovie, 2010). Ha scritto, diretto e anche interpretato opere teatrali e spettacoli musicali. Per la radio (Radio Europa) ha ideato, scritto e condotto programmi culturali: Poesia alla radio e La locanda Almayer. Per la musica ha firmato il cd PANE dei Rione Junno per SoundFly/PugliaSounds/Self/RhymersClub. Da alcuni anni conduce “Cantiere delle parole bambine”, un laboratorio poetico di scrittura e lettura creative per bambini e ragazzi. È ideatore e direttore artistico dei festival DauniaPoesia e PiccoleCoseFest.

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