Sono molte le segnalazioni che giungono in redazione, e non solo da noi, riguardanti lo stato pietoso e soprattutto pericoloso delle strade di Foggia.
Un luogo comune, purtroppo, diffuso in tutto il fu Belpaese, specchio della mal gestione amministrativa dei comuni.
Da tempo, e tanto, che giornali e tv denunciano lo status quo della pericolosa viabilità per autovetture, motocicli, pedoni, biker, diversamente abili su carrozzella. Finora nulla è stato fatto, senonché laddove o è passato l’ultimo Giro d’Italia di ciclismo o dove è stato rispolverato qualche intervento già appaltato e in procinto di scadenza.
Ma gran parte della superficie stradale foggiana, marciapiedi compresi, è un cratere a cielo aperto. Ad onor di cronaca qualche intervento è stato svolto, lo è ancora in essere, con il progetto “Strada X Strada”, ma son soldi pubblici che andavano spesi prima della scadenza, con interventi in aree che non erano disastrate come le numerosissime segnalazioni.
Oggi è il 17 giugno 2023 e in Via di Motta della Regina, in pieno villaggio Artigiani, nei pressi del centro commerciale Eurospin, da molto tempo la strada è un pericolo pubblico. Le auto che circolano debbono forzatamente viaggiare a 5 km/h per non rompere semiassi, cerchioni, e soprattutto l’osso del collo di che è dentro o sopra il mezzo, che sia a quattro o due ruote. Buche pericolosissime e profonde del manto stradale che insistono e si moltiplicano, senza che l’Amministrazione comunale, anche se commissariata, ponga rimedio. Neanche una “pezza” per ovviare al problema e adempiere alla sicurezza stradale e pedonale.
Altre voragini in Via di Motta della Regina
Stessi problemi denunciati un anno fa per altre vie cittadine, tra l’altro notificati a mezzo email PEC ai Commissari straordinari del Comune presso il Gabinetto del Sindaco, al dirigente dei Lavori Pubblici e a quello della Polizia Locale, perfino all’URP, senza mai aver ricevuto risposte, seppur la PEC è un documento ufficiale con tanto di ricevute e riscontri.
Nel merito, delle segnalazioni con email PEC si parla di via Goffredo Mameli e via Daniele Manin, nei pressi dello stadio, in data 28 marzo 2022.
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Ed anche in via Nazzareno Strampelli, adiacente la Caserma del Comando prov.le dei Carabinieri, per il marciapiede che confina con due istituti scolastici superiori, in data 29 aprile 2022.
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Commissari straordinari, Dirigenti comunali e della Polizia Locale, a che gioco giocate? Siete consapevoli dei pericoli presenti? Attendete che qualcuno si fratturi qualche osso o l’osso del collo?
Per chi volesse comunicare una strada bucata, inviasse una email PEC ai seguenti indirizzi:
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Inondateli di email PEC, inviate le segnalazioni corredate da foto e video a tutti i giornali, radio e tv locali, e chissà qualcuno in Comune smette di essere assopito.
nota stampa di Fratelli d'Italia - Foggia.
[ndr.] Comunicato stampa pervenuto presso la nostra redazione.
Nota - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero [ndr.].
"Le decisioni adottate dalla Questura di Lecco per la gara di ritorno della finale del campionato di calcio di serie C, decisioni avallate supinamente dagli organi calcistici, hanno creato uno stato di notevole tensione tra i tifosi.
La scelta di vietare la vendita online dei biglietti, come usualmente si fa ovunque ed in ogni circostanza, ha il netto sapore di una discriminazione a carico dei tanti foggiani residenti al nord.
A tale decisione si è aggiunto il comportamento della società Calcio Lecco che ha reso non disponibili alla vendita libera i biglietti non acquistati in prelazione, come testimoniano i numerosi filmati girati dai tifosi di entrambe le squadre in fila per l’acquisto e le parole pronunciate dallo stesso funzionario della società in risposta alle proteste ricevute. Allo stesso modo sono stati fortemente limitati gli accrediti alle testate di informazione foggiane.
Nulla può giustificare questi comportamenti, tanto meno la paura di turbative dell’ordine pubblico. Infatti, mai e in nessun caso la tifoseria foggiana residente in altre province si è resa protagonista di intemperanze; al contrario, è sempre stata elogiata per il calore e l’entusiasmo mostrato per i propri "colori": ultima dimostrazione si è avuta ad Alessandria nella semifinale di Coppa Italia tra il Foggia e la Juventus Next.
L’importanza sportiva dell’evento suscita la passione dei tifosi e richiama la loro partecipazione in massa. Questi provvedimenti discriminatori ed antisportivi, lungi dal prevenire, potrebbero essere la causa di incidenti con i tanti appassionati che vorrebbero partecipare a questo evento, testimoniando civilmente il loro sostegno con il tifo anche solo al di fuori dello stadio.
Si spera che le autorità competenti sappiano agire con saggezza in queste ultime ore perché non sia rovinata una festa dello sport.
Con questo comportamento vengono inaspriti inutilmente gli animi di una tifoseria sana che altro non vuole che supportare la loro amata squadra in una sfida così decisiva.
Lo avevamo già scritto a margine di una nota politica, con successive repliche di altri esponenti della politica locale e regionale, che la sanità pugliese, in particolare quella foggiana, soffre di mal condizioni “cliniche”, sia nella gestione delle tempistiche per le visite, ridiventate bibliche dopo le scusanti pandemiche, sia nelle questioni telematiche, dove la velocità del web non c’entra nulla poiché il problema è insito nella rete interna.
Con la Delibera di Giunta regionale del 2017 n. 985/2017, nel merito, la Regione Puglia, dopo ben cinque anni, riorganizza tutta la struttura per le analisi del sangue, delle urine e feci. Molti Laboratori Analisi diventano, per incanto, Centro Prelievi, sottraendo al territorio presidi importanti.
In provincia di Foggia è un problema ancor più evidente, che impatta sulla vita dei cittadini, spesso chiamati a peripezie. Si rammenda che la nostra provincia è estesa, con ben 61 comuni (ne erano 63 prima della BAT, ricordiamolo sempre) non propriamente ben comunicanti tra loro e il capoluogo dauno. È una “regione” nel vissuto ma provincia per le istituzioni, che andrebbe amministrata meglio e diversamente da altre province più piccole. La Capitanata ha un’estensione ampia, dai Monti Dauni al Gargano passando per il Tavoliere, Isole Tremiti comprese. Ma questo, a quanto pare, non interessa a chi sulla carta ha una rete telematica e nei fatti no.
Nella suindicata Delibera, nel capitolo “Requisiti necessari alla rete”, è scritto in calce che per la realizzazione di una rete di laboratori risulta indispensabile un «Sistema informatico capace di realizzare un network unico in grado di mettere in correlazione tutte le strutture ospedaliere e territoriali nell’ottica del raggiungimento del “Laboratorio Unico Logico”», garantendo, altresì la qualità del campione durante il trasporto.
Che vuol dire? L’utente va al Centro Prelievi e qui gli tirano il sangue, per esempio. Il campione custodito nella provetta è registrato unitamente alla ricetta con un apposito codice univoco con il Barcode. La provetta, con tante altre, viene trasferita al Laboratorio Analisi competente che processa il contenuto. I risultati da qui vengono inseriti nella rete telematica di quel “Laboratorio Unico Logico” che è in rete con il Centro Prelievi, cosicché da poterlo stampare e consegnarlo all’utente nel girono previsto del ritiro.
Il problema è che attualmente i Centri Prelievi non sono in grado i di registrare le provette con codici univoci come vorrebbe il protocollo del “Laboratorio Unico Logico”, tantomeno inserirli nella sua rete telematica.
Perché? La rete interna non c’è del tutto, pare che a Bari non sia stata completata. Si attende smentita. Eppure su quella Delibera, la n. 985/2017, è scritto in calce. «di stabilire che l’attuazione del processo di riorganizzazione della rete laboratoristica sarà completato entro il 31/12/2018». Tuttavia c’è anche da attendere un’altra risposta, smentita al seguito se necessaria, che riguarda la gara di appalto per i reagenti che servono ai laboratori, che pare sia in alto mare.
Tempi disattesi? Pandemia rea o correa dello “slittamento” attuativo della Delibera? Gare da appaltare? Costi non affrontabili per disavanzi che oggi stanno riducendo drasticamente i servizi sanitari essenziali, anche presso centri esterni abilitati o in intramoenia?
Sta di fatto che l’utente, come ora è chiamato il paziente, attende, a volte morente. Chissà perché questi sostantivi terminano per …ente. C’entra l’Ente?
A proposito di Ente, a Torremaggiore la cittadinanza attende quel Consiglio monotematico sull’argomento esposto, chiesto formalmente dalla minoranza e che l’amministrazione e il sindaco, seppur tardando, ha risposto, ufficializzandolo per il 20 giugno p v. Un dato da non sottovalutare è la riunione del 30 maggio c.a. con i vertici ASL FG che non ha prodotto i frutti sperati.
Non è che stia ritornando quel vecchio inciso della sanità detta efficiente a parole e malata nei fatti, che altre amministrazioni avvicendate nelle varie legislature regionali “sventolavano” pre-elezioni?
Ad Maiora!
Venerdì 16 giugno alle ore 17.00 a Palazzo Dogana si terrà una mostra fotografica intitolata “Invisible Body Disabilities”, organizzata dal Dott. Rodolfo Sacco, Direttore della Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Policlinico di Foggia, in collaborazione con i colleghi della Struttura di Gastroenterologia del Policlinico e con l’Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie croniche dell’Intestino (A.M.I.C.I.) per sensibilizzare l’opinione pubblica relativamente alla diffusione delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali. La mostra raccoglie le fotografie artistiche in bianco e nero della fotografa Chiara De Marchi di donne affette da malattia di Crohn e colite ulcerosa insieme ad una raccolta di storie, pensieri e testimonianze e rimarra’ aperta sino al prossimo 30 giugno. Invisible Body Disabilities è un progetto ideato, infatti, da Chiara De Marchi e ha la missione di far conoscere le malattie infiammatorie croniche intestinali e di connettere pazienti che vivono le stesse esperienze per diffondere loro forza, coraggio e speranza.
Sabato 17 maggio alle ore 9.30, inoltre, presso la Sala Turtur del Policlinico di Foggia si terrà l’incontro “Nuove frontiere nel trattamento ed accesso alle cure” tra i Medici della Struttura del Policlinico, Dottori Nicola Della Valle, Marina Cela, Cristina Ricciardelli, Caterina Sgarro e Rosa Paolillo, pazienti affetti da Malattie infiammatorie croniche intestinali e il Dr. Salvo Leone, Direttore Generale A.M.I.C.I. Italia, in cui saranno trattate tematiche utili per i pazienti, come gli aspetti nutrizionali, dando anche voce agli stessi per ascoltare le loro necessità e bisogni. All’incontro sarà, inoltre, presente il Dr. Nicola Maruotti, Dirigente medico della Reumatologia Universitaria del Policlinico di Foggia, per illustrare le patologie reumatologiche che spesso si associano alle malattie infiammatorie croniche intestinali.
La Struttura Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Policlinico di Foggia è centro di riferimento per la diagnosi, la cura e lo studio delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali. La ricerca scientifica propone nuove soluzioni per la cura di tali patologie intestinali, soprattutto in tema di farmaci biotecnologici e di piccole molecole, che devono essere rapportate con il quadro reale e con le esigenze dei pazienti.
È iniziata oggi, 15 giugno 2023, una nuova edizione del corso di formazione abilitante per “l’esercizio dell’attività commerciale al dettaglio, all’ingrosso e di somministrazione di alimenti e bevande”, che si svolge presso la sede del Cat Innova Confesercenti, sita a Foggia, via Monfalcone 46/48.
Ci sono ancora posti disponibili per cui è possibile iscriversi fino al prossimo 4 luglio, anche ai corsi per Agenti e Rappresentanti di Agenti di Commercio e Agenti Immobiliari.
Per informazioni e per le iscrizioni gli interessati possono rivolgersi direttamente agli uffici di Confesercenti di Foggia in Via Monfalcone 46/48, telefonare allo 0881/720915, inviare e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure rivolgersi presso gli uffici Confesercenti di Cerignola, Manfredonia, San Marco in Lamis e San Severo.
Molte sono le voci che si stanno levando nei confronti della gestione arbitrale della gara di andata della finale di playoff di serie C tra Foggia e Lecco, disputata allo Zaccheria lo scorso 13 giugno.
A tal proposito, raccogliendo gli umori della città e ravvisando alcuni dubbi nella più che discussa e discutibile gestione arbitrale dell’incontro, presieduta dal sig. Kevin Bonacina, l’on. Giandonato La Salandra ha depositato una interrogazione parlamentare a riguardo.
“Non si tratta di tifosi delusi per la vittoria sul campo del Lecco per 2 reti ad 1, ma di verificare se ci siano state eventuali irregolarità in merito alla designazione di un direttore di gara bergamasco, estremamente prossimo alla squadra del Calcio Lecco 1912, con poca esperienza nella categoria o quali siano le valutazioni di opportunità, se mai ci siano state e così anche in merito al rispetto dei protocolli legati al VAR”.
Dall’esame dei video della partita emergerebbe, infatti, una evidente incertezza nell’esame del Video Assistant Referee, usato dai giudici di gara per esaminare situazioni dubbie.
Anche il sig. Luigi Nasca, designato alla sala VAR, secondo alcune notizie di cronaca, sembrerebbe essere stato già protagonista di episodi particolarmente dubbi, con valutazioni negative.
La stessa Lega Pro è stata interessata da un esposto, esteso anche all’AIA, da parte del club rossonero, come si apprende da una nota della Società Calcio Foggia 1920.
“La mia interrogazione – conclude il deputato - vuole acquisire e conoscere, per quanto di competenza del Ministro dello Sport, gli atti relativi alle scelte operate nella designazione del direttore di gara, e dei controllori designati alla gestione della sala VAR relativamente alla partita di calcio Foggia - Lecco, nonché di acquisire ogni opportuna informazione circa il proposto esposto avanzato dalla Società Calcio Foggia 1920, diretto alla predetta Lega e ai vertici dell’AIA”.
Immortale? Dirompente? Miracolosa? Audace (più del Cerignola…)? Instancabile?
Se ne potrebbero elencare molti altri ma l’aggettivo è "deciso". Il Foggia ci ha creduto ed è stato deciso.
È in finale, contro tutto e tutti, contro il tempo finanche, soprattutto da chi si è visto sbeffeggiare all’ultimo secondo.
Rambaudi in tv l’ha ribattezzata “zona Foggia”, quella detta “Cesarini”, che ha incoronato l’allievo a scapito del maestro.
Non è tempo di consuntivi. Ci sono ancora novanta minuti di una finale da disputare contro un Lecco, a casa sua, dato prima per spacciato, poi vincente a Foggia (e qui ci ritorneremo…) che è arrivato in finale. Una similitudine tra le due finaliste “comoda” a chi sui pulpiti avrebbe preferito il Pescara e il Cesena. Chissà perché quando c’è di mezzo il Foggia si preferiscono altre squadre. Fatto è che, come la morte, il Foggia è passato con la scure decapitando le favorite. Una mattanza tutta sportiva. E scusate i termini.
Il ritorno sarà un match dove tutto può accadere, ovviamente con i Satanelli vincenti ci auguriamo. Novanta minuti, supplementari da evitare, di ulteriore batticuore, coronarie permettendo, dove i rossoneri devono dimostrare la forza recisa allo Zaccheria da un arbitraggio scandalosamente visto su Rai 2 e un VAR si spera sveglio.
Avvenimenti che la Lega Pro dovrebbe analizzare, sempre che abbia inteso la gravità delle decisioni assunte sul campo, compromettendo una promozione, e quelle dell’AIA nelle designazioni di direttori di gara e collaboratori davanti un video.
Inesorabilmente è il Foggia della “zona Foggia”, di quegli ultimi minuti, che rimescola le carte rimettendo tutto in gioco e vincendo. Una squadra a immagine e somiglianza del suo salvatore, mister Delio Rossi, che l’ha presa confusa e l’ha raddrizzata, l’ha forgiata.
Contro il Pescara, allo stadio Adriatico-Giovanni Cornacchia, si è visto uno dei miglior Foggia di questo campionato. Non solo gioco, e che gioco, ma cuore, volontà, determinazione, sofferenza, amore per la maglia. Lo stesso che migliaia di tifosi, e non solo locali, hanno dimostrato nell’accogliere la squadra al suo ritorno alle tre di notte. Gli stessi che dalle curve, dopo la partita contro il Lecco, hanno incoraggiato i gladiatori di Delio Rossi a non mollare, anzi a metter in campo per la partita decisiva, tutta la loro forza, tattica, volontà, cuore e anima.
Crederci più di prima è la parola d’ordine con la quale scendere in campo domenica 18 giugno, in quel di Lecco, sulle sponde di un lago per ora sopito.
C’è stanchezza. La fatica si fa sentire e i recuperi sono brevi. Ma come per incanto i rossoneri nei minuti finali sembrano rigenerati. E contro il Lecco lo ha dimostrato nuovamente, contro fischietti facili e sviste (non viste) da remoto.
È il Foggia dei miracoli, perché se è arrivato fin qui, lo è. Menzionare l’inizio fallimentare, tra polemiche, sconfitte, quattro cambi di allenatori, critiche da ogni parte, un patron-presidente chiacchierato, è storia passata, che rimane e fa riflettere e che fa sostanza per prossime avventure.
C’è voluto Mister Delio Rossi a ridar vigore e linfa vitale a una compagine ormai distrutta, allo sbando, senza riferimenti e con uno spogliatoio nudo. Ma anche un presidente, patron Canonico, che nel suo tattico andirivieni ha creduto nell’impossibile, nel miracolo foggiano.
Siamo a novanta minuti da un sogno, nelle ore correnti disturbato da prevendite bloccate, accrediti chiusi, ricorsi in attesa e chissà letti, figuriamoci se accolti, da squalifiche inattese e multe irritanti.
Ma il Foggia c’è e ci sarà a Lecco. E con esso la bolgia rossonera, fuori e dentro lo stadio, tutti a sostenere chi merita la promozione in serie B. È un dato certo.
A Lecco fino all’ultimo.
Ad Maiora!
Il Ministero della Cultura, in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Festa della Musica, con il contributo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e della RAI, promuove e patrocina la Festa della Musica 2023, che si terrà il 21 giugno 2023 e avrà come tema "Vivi la Vita!".
L’Archivio di Stato di Foggia, ponendosi come obbiettivi da perseguire una più ampia apertura verso il Territorio e un maggior coinvolgimento della Comunità verso i temi dell’arte e della cultura, sta cercando di trasformare un luogo, da molti percepito come stantio, in un luogo di diletto dove poter anche festeggiare gioendo della Vita.
Ingresso libero previa prenotazione e sino a esaurimento posti. L’invito, da ritirare in segreteria entro il 20 giugno, darà diritto anche alla consumazione.
Per l’occorrenza l’Archivio di Stato di Foggia, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Foggia, la partecipazione del gruppo “Ensamble Bona Fidez” (Tozzi Flavia – Alessia Massariello – Tozzi Francesco - Giuseppe Di Sabato – Raffaele Onorato), di Maurizio Rana all’handpan e dell’Associazione Terre d’Alta Puglia, aderendo all’iniziativa del Ministero della Cultura e della AIPFM, ha organizzato la manifestazione “Vivi la Vita! … Festeggia con l’Archivio di Stato di Foggia” nella suggestiva corte interna della Sede di Foggia, Palazzo Filiasi, in Piazza XX Settembre n. 3.
PROGRAMMA
ORE 19.00 apertura porte alla Festa della Musica 2023 con saluti delle autorità invitate, del Direttore Massimo Mastroiorio e del Coordinatore Alfredo de Biase dell’Archivio di Stato di Foggia;
ORE 19.45 illuminazione della corte, esposizione in teche di documenti d’archivio e inaugurazione della mostra di strumenti musicali d’epoca sveva ricostruiti dall’artigiano F.Tozzi di Lucera
ORE 19.45 musiche medievali del gruppo “Ensamble Bona Fidez”
ORE 21.30 musica handpan di Maurizio Rana;
ORE 22.30 ultimo ingresso al pubblico
ORE 23.00 uscita pubblico e chiusura porte
La serata sarà condita dalle degustazioni enogastronomiche offerte dall’Associazione Terre d’Alta Puglia