L’Ente parco nazionale del Gargano ha proceduto all’affidamento dei lavori per il potenziamento e la valorizzazione della rete escursionistica del Bosco Didattico di San Marco in Lamis.
Con la realizzazione del progetto si punta a rafforzare non solo l’efficienza della rete sentieristica - con annesse aree di sosta - ma anche e soprattutto l’accessibilità e la fruizione dell’area protetta alle persone diversamente abili.
Nel progetto è infatti prevista la realizzazione - all’interno del comprensorio boschivo della Difesa di San Matteo, area compresa nel Parco Nazionale del Gargano – di un’area di sosta per diversamente abili nonché di percorsi accessibili.
Sono inoltre previsti: il ripristino di sentieri mediante la riprofilatura del piano di calpestio, l’esecuzione di piccoli lavori di manutenzione, la realizzazione di manufatti in legno consistenti, principalmente in tavoli, panche, staccionate etc. ed infine la tracciatura di un percorso di nordic walking. Prevista infine anche la realizzazione di una cartina dei sentieri della zona.
“Questo è un primo intervento che va nella direzione del recupero e della riqualificazione della sentieristica esistente nell’area parco che versa da anni in uno stato di semi-abbandono. L’Ente ha recentemente attivato delle risorse finanziarie, che speriamo di aumentare nel prossimo futuro, per intervenire su tutta la rete sentieristica d’interesse dell’Ente. Grazie anche al contributo di energie volontarie, l’Ente si sta dotando di una mappatura digitalizzata dei percorsi nel fermo convincimento che questa è precondizione per la loro migliore fruibilità nell’ottica di una promozione turistico-territoriale ecocompatibile basata anche su maggiori livelli di sicurezza”, ha dichiarato Pasquale Pazienza.
Il bosco didattico di San Marco in Lamis può svolgere inoltre un ruolo importante nelle iniziative di educazione ambientale rivolte alle comunità locali ma anche ai turisti per una fruizione consapevole e sostenibile dei luoghi.
Sono aperte sul portale del Parco nazionale del Gargano le registrazioni al database dedicato ai siti e ai soggetti che svolgono attività di fruizione territoriale nell’area protetta.
Attraverso questo strumento, l’Ente parco mira a mappare per aree tematiche quelle attività – ovvero quelle professionalità – operative nel territorio di sua competenza che, coordinandosi con esso, vogliano mettersi in rete e contribuire alla definizione di sempre migliori strategie di promozione territoriale.
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“La creazione di questo database è collegata all’avvertita esigenza di recuperare informazioni, oggi del tutto assenti, utili all’individuazione dei soggetti che organizzano e svolgono specifiche attività di accompagnamento alla fruizione territoriale di visitatori e turisti. Nel nostro territorio esistono tantissime realtà che operano in tal senso e che, purtroppo, sono poco conosciute. Il tentativo che l’Ente parco intende realizzare è quello di procedere alla loro mappatura, finanche individuando i siti in cui le loro attività sono svolte. Si cercherà, dunque, di metterle in rete coinvolgendole in iniziative di comunicazione, di promozione e in altre attività progettuali che saranno eventualmente avviate in futuro”, ha dichiarato Pasquale Pazienza.
Sono diverse le tipologie di servizi da mappare. Tra questi ci sono per esempio quelli inerenti l’offerta di servizi collegati all’organizzazione di attività sportive e d’avventura (mountain-biking, trekking a cavallo, vela, arrampicate, surf, volo leggero, ecc.), religiose, storico-archeologiche e culturali, di guida a escursionismo naturalistico e altre ancora.
L’Ente parco invita i soggetti interessati a compilare il format online e specifica che ogni informazione immessa sarà trattenuta negli archivi dell’Ente e da questo trattata nel rispetto della vigente normativa sulla privacy.
Gli insetti impollinatori che con la loro attività favoriscono la riproduzione e aumentano la fertilità delle piante da fiore rappresentano anche degli utili bio-indicatori per la corretta valutazione dello stato di salubrità dell’area protetta.
Proteggere e ripristinare la biodiversità e mettere in campo azioni sinergiche a tutela degli insetti impollinatori per contrastarne il declino partendo dall’attuazione dei programmi di monitoraggio - secondo i protocolli forniti da ISPRA – per mettere a confronto i dati, dotare le aree protette di un set condiviso di indicatori che consenta di pianificare azioni trasversali e di sistema e valutarne gli effetti.
Sono questi gli obiettivi del progetto per il monitoraggio e la tutela degli Impollinatori denominato “Sistema di valutazione e raccolta dati della presenza e diversità, degli impollinatori, di cui al rapporto lPBES, secondo gli standard del Network Nazionale della Biodiversita “a cui l’Ente parco nazionale del Gargano ha contribuito.
Per questo progetto, della durata di tre anni, il MiTE ha assegnato al Parco del Gargano € 209.000,00.
Il monitoraggio è realizzato raggruppando linee di interesse tematiche per aree regionali. Nello specifico il Parco del Gargano fa parte del gruppo “Tirrenico, Adriatico Cilento” di cui fanno parte anche il Parco Alta Murgia (capofila) e i parchi di Sila, Pollino, Aspromonte, Val D’Agri Lagonegrese e Vesuvio.
Nello svolgimento di questa attività, l’Ente parco ha coinvolto gli esperti entomologi del DAFNE dell’Università di Foggia impegnati a condurre fino al 2023 il monitoraggio in campo.
Il ruolo degli impollinatori è di fondamentale rilevanza per il funzionamento degli habitat naturali e semi-naturali, inclusi quelli agricoli. Negli ultimi decenni, una significativa riduzione delle popolazioni di insetti impollinatori (Lepidotteri diurni, Apoidei, Ditteri, ecc.) viene imputata a vari fattori tra cui l’utilizzo di pesticidi.
La presenza di impollinatori selvatici nell’area del parco del Gargano è ancora poco conosciuta. Il database CKmap realizzato tra il 2001 ed il 2005 riporta la presenza nel Gargano di un numero limitato di lepidotteri (farfalle) diurni e Apoidei (api).
Il gruppo di lavoro dell’Università oltre al monitoraggio mensile ha il compito di identificare gli apoidei a livello di specie, segnalare le specie erbacee presenti e inserire i dati nel database oltre che provvedere alla stesura di una relazione finale che sarà oggetto di presentazione.
È stata ospitata presso la sede del GAL Gargano di Monte Sant’Angelo la delegazione bosniaca composta da rappresentanti del Ministero del Commercio Estero e delle Relazioni Economiche, dai Ministeri territoriali dell’Agricoltura e da alcuni Istituti di ricerca bosniaci nell’ambito del progetto “Sviluppo economico sostenibile e tutela ambientale delle aree soggette a vincoli naturali in Bosnia-Erzegovina”.
Ad accogliere la delegazione era presente oltre al Direttore del GAL Gargano, la dott.ssa Annarosa Notarangelo, anche il Presidente del Parco Nazionale del Gargano, prof. Pasquale Pazienza unitamente a funzionari di entrambi gli Enti.
Finalità principale della visita istituzionale, promossa e coordinata dalla sede italiana del centro internazionale per gli studi agronomici mediterranei (CIHEAM) che fa capo all’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, è quella di trasferire le competenze e l’esperienza italiana sull’identificazione, gestione e valorizzazione delle aree oggetto di vincoli naturali e su come è attuata la normativa prevista da parte dell’Unione Europea.
“Siamo onorati di poter essere stati contattati dall’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari come best practice e modello per tecnici e funzionari statali bosniaci nell’ambito delle possibilità offerte dall’Unione Europea per la valorizzazione dei propri territori. L’esperienza del GAL Gargano – dichiara il Direttore Notarangelo – è in qualche modo certificata dagli indicatori di realizzazione che mostrano un impegno del 100% delle risorse della nostra dotazione finanziaria principalmente a favore di imprenditori agricoli ed extra-agricoli e di piccole e medie imprese e che ha visto il finanziamento di progettualità che sono riuscite a tenere insieme la libertà d’impresa da una parte ed il rispetto dell’ambiente e della natura dall’altra parte in una zona, quale quella del Gargano, particolarmente tutelata sotto l’aspetto vincolistico”.
“Il Parco ha accolto l’invito dell’Istituto Agronomico Mediterraneo e molto volentieri si è unito al GAL Gargano nell’incontro con la delegazione bosniaca. L’appuntamento è stato un ottimo momento per illustrare i compiti e alcune attività dell’Ente parco e per affermare, ancora una volta, che i vincoli posti a tutela dell’ambiente, se ragionevolmente pensati e applicati, possono diventare presupposti su cui costruire modelli di sviluppo sostenibile dei territori locali e delle loro comunità. La fruizione territoriale responsabile, ovvero consapevole dei limiti imposti dalle risorse naturali e rispettosa delle identità territoriali locali, non può che esercitare un’utile azione a vantaggio degli assetti sociali ed economici locali. Alla luce di queste presupposti di riflessione operativa, concentrati sulla valorizzazione economica della tutela ambientale, l’Ente parco è disponibile a intraprendere ogni percorso di condivisione per scambiare esperienze e best practices”, ha dichiarato il presidente Pazienza.
Al termine delle attività informative presso gli uffici del GAL Gargano, ove sono state illustrate le principali attività del GAL e del Parco Nazionale del Gargano nella tutela, promozione e valorizzazione del territorio, la delegazione è stata accompagnata presso l’azienda “Coppa di Mezzo”, beneficiaria di finanziamenti europei nell’ambito di interventi attuati dal GAL Gargano nella programmazione 2007/2013 e 2014/2020 al fine di poter rappresentare concretamente un esempio di valorizzazione del territorio e di sviluppo dell’attività di impresa pur nel rispetto dei vincoli presenti.
L’Ente parco nazionale del Gargano ha pubblicato un Avviso pubblico per la realizzazione di progetti pilota di educazione ambientale destinato agli studenti degli istituti comprensivi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.
L’avviso rientra nel Programma del MiTE “Siti naturali UNESCO e ZEA per l'educazione ambientale” per le scuole site nei comuni che ricadono nelle ZEA, nei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO e nelle Riserve della Biosfera del Programma MAB UNESCO.
È disponibile sul sito dell’Ente parco nazionale del Gargano l’avviso pubblico per la realizzazione di progetti pilota di educazione ambientale destinati a studenti degli istituti comprensivi delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, site nei Comuni che ricadono nelle Zone economiche ambientali.
Facendo seguito all’informativa giunta in data 7 novembre 2022 dal Ministero della transizione ecologica (MiTE) – Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare, in ordine all’Avviso pubblicato il 3 novembre 2022 relativo al Programma “Siti naturali UNESCO e ZEA per l’educazione ambientale” l’Ente Parco in quanto soggetto referente per l’ambito di intervento “ZEA” ha proceduto alla pubblicazione dell’avviso per la partecipazione al programma.
Sono ammessi a presentare le singole iniziative esclusivamente gli istituti comprensivi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, siti nei Comuni di: Apricena, Cagnano Varano, Carpino, Isole Tremiti, Ischitella, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rignano, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Serracapriola, Vico e Vieste (Zona Economica Ambientale del Parco nazionale del Gargano).
L’ammontare complessivo del finanziamento relativo al progetto di educazione ambientale che l’Ente parco nazionale del Gargano, in qualità di soggetto referente, può candidare al MiTE, risulta determinato in euro 78.513,17.
Gli interventi di educazione ambientale ammissibili si suddividono in: Iniziative sul campo presso le aree ZEA e Attività laboratoriali di educazione ambientale.
Gli interventi devono interessare i seguenti ambiti di applicazione: a) tutela e valorizzazione della biodiversità, degli habitat e degli ecosistemi: comportamenti per la salvaguardia di specie animali e vegetali; b) rifiuti e raccolta differenziata: comportamenti attenti e responsabili a beneficio dell’ambiente e del territorio; c) cambiamenti climatici ed energie rinnovabili: azioni necessarie a contrastare il cambiamento climatico e ridurre i rischi per l’ambiente e le persone.
Gli Istituti comprensivi interessati, ricadenti nei comuni come sopra identificati, sono tenuti a trasmettere la domanda debitamente compilata, esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." target="_blank">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’intervallo temporale ristretto entro cui presentare la proposta di intervento scaturisce dalla tempistica altrettanto ristretta imposta dal MiTE che prevede la candidatura del progetto unico da parte del soggetto referente (Ente parco nazionale del Gargano) entro e non oltre la data del 15 novembre 2022.
Coniugare lo sviluppo delle attività economiche con la tutela del patrimonio ambientale, culturale e sociale dei territori e mitigare gli impatti che i flussi turistici, se non correttamente gestiti, possono determinare sul contesto complessivo della comunità ospitante, in cui l’esperienza turistica si svolge. Mettere in campo azioni sinergiche per la tutela dell’ambiente e il monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici in particolar modo nelle aree marine protette creando partenariati efficienti per sviluppare progetti di educazione ambientale.
Sono anche questi i temi affrontati durante l’evento finale del TuSAMP, il corso promosso dall’Ente parco nazionale del Gargano ed eseguito dal DEMeT dell’Università di Foggia, in collaborazione con la Società Italiana di Scienze del Turismo.
Durante i due giorni sono stati illustrati, inoltre, il testo di proposta del Regolamento d’uso dell’Area Marina Protetta di Tremiti dell’Ente parco nazionale del Gargano (inviato al Ministero) e del progetto Mare Caldo di Greenpeace, co-finanziato dal Parco.
Nel corso del convegno, il Sindaco di San Giovanni Rotondo Michele Crisetti, oltre a portare il saluto della Città, ha svolto un passaggio per evidenziare l’impegno che l’Amministrazione locale sta profondendo al fine di definire il piano comunale strategico del turismo. Il suo intervento è stato preceduto da quello del Presidente Pasquale Pazienza che ha rimarcato la necessità di coniugare la tutela dell’ambiente con lo sviluppo economico e sociale del territorio.
Nell’ambito dei vari aspetti da lui trattati, è stato anche evidenziato come “l’Ente parco del Gargano ha definito il Regolamento d’uso dell’AMP Isole Tremiti. La sua definitiva approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente affermerà un maggior livello di scurezza nella sua fruizione e una migliore gestione ambientale dell’area anche grazie alla strutturazione di attività di costante monitoraggio che consentiranno di osservare l’eventuale superamento di soglie di carico e la conseguente rettifica attraverso la ridefinizione delle regole d’uso. Il regolamento, inoltre, introduce il principio della contribuzione ambientale da parte di chi fruisce dell’area per farsi parte corresponsabile di reinvestimenti finalizzati al mantenimento / miglioramento della qualità ambientale del sito”.
Fabrizio Antolini, Presidente della SISTUR, condividendo molti dei passaggi svolti dal prof. Pazienza, ha basato buona parte della sua relazione sull’importanza della programmazione turistica territoriale e, quindi, della definizione di un prodotto turistico che necessita di un’attenta attività di monitoraggio finalizzata a individuare le soglie di capacità di carico dei flussi e delle varie attività che localmente si svolgono.
“La programmazione relativa alla creazione e allo sviluppo di un prodotto turistico che si avvalga delle certificazioni etico-ambientali e che riguarda le isole deve tenere in debita considerazione i costi aggiuntivi automaticamente connessi al concetto del praticar turismo nelle isole. È importante svolgere monitoraggi attenti e costanti per cogliere le dinamiche (impatti positivi e negativi) dei flussi turistici e individuare delle soglie di carico utili ad evitare il fenomeno dell’overtourism”, ha chiarito Antolini.
Le scelte programmatiche a lungo raggio in ambito turistico devono necessariamente tenere conto delle ricadute economiche locali. Come ha spiegato il prof. Nicola Boccella, Ordinario di Economia presso l’Università La Sapienza di Roma.
“Il moltiplicatore della spesa turistica deve riverberare effetti nell’ambiente locale organizzando su base locale servizi e produzioni a supporto del comparto turistico. È opportuno inoltre indagare i segmenti di domanda turistica che si desiderano intercettare ponendo un accento sulla silver economy, ovvero quella caratterizzata dagli over 65, individui che hanno capacità di spesa e maggiore tempo disponibile per svolgere attività ludico-ricreative e turistiche. In questo senso verrebbe anche a individuarsi un utile fattore di destagionalizzazione”, ha affermato Boccella.
L’analisi dei dati esposta dal prof. Salvatore Capasso, Direttore dell’Istituto di Studi sul Mediterraneo del CNR, se da un lato mostra il balzo all’indietro nei flussi turistici determinato dal Covid, dall’altro evidenzia anche segni di ripresa nella fase post pandemica. Capasso ha ribadito “la necessità di affermare un adeguato monitoraggio del fenomeno turistico per assicurare la sua sostenibilità e per aumentare la sua capacità di generare valore aggiunto anche attraverso l’uso di tecnologie innovative”.
Durante il suo intervento, l’ingegner Claudio Berardi, Tenente di Vascello della Marina Militare, ha illustrato il progetto “Valore Paese Italia” promosso dalla Marina Militare sottolineando l’utilità di costituire Partenariati Pubblico Privati (PPP) per candidarsi al recupero di immobili in dismissione della Marina Militare illustrando le opportunità praticabili esistenti nel territorio di Tremiti.
Se si parla di sistemi marini delle AMP non si può prescindere dalle problematiche generate dai cambiamenti climatici. Ma quali sono le conseguenze dell’aumento delle temperature? E’ questa la domanda con cui si è aperto l’intervento di Alessandro Giannì, Direttore delle campagne Greenpeace Italia responsabile del progetto Mare Caldo co-finanziato dal Parco nazionale del Gargano.
Nell’ambito del progetto Mare Caldo è stata installata a Tremiti una stazione (che comprende due set di sensori) e consente di campionare in modo adeguato le temperature dell’Adriatico, «collegando» i dati a quelli della stazione di Trieste e di Torre Guaceto e monitorando fenomeni collegati allo stress termico come specie aliene invasive termofile, sbiancamento, alterazioni di popolamenti. “Questa lunghissima estate sta avendo conseguenze che sembrano molto preoccupanti. Il mare è un nostro alleato contro i cambiamenti climatici, ma comincia a soffrire e rischiamo serie conseguenze”, ha concluso Giannì.
Nell’ottica della salvaguardia del sistema marino delle Isole Tremiti va anche il Regolamento d’uso dell’Area Marina Protetta definito dal Parco Nazionale del Gargano i cui contenuti essenziali sono stati presentati da Monica Contegiacomo che ha rappresentato nel dettaglio alcuni punti specifici del regolamento.
La salvaguardia del sistema marino e l’affermazione del sistema di tutela passa anche dalla cooperazione di tutti i soggetti coinvolti, come ha affermato Antonio Cilento, Capitano di Fregata, Comandante della Capitaneria di Porto di Manfredonia che ha sottolineato l’importanza di azioni di sensibilizzazione e educazione ambientale rivolte alle nuove generazioni.
L’attività di ricerca scientifica inoltre, opportunamente sviluppata e comunicata – anche attraverso attività di citizen science – può diventare utile sia come fattore di attrazione turistica che come modello di educazione ambientale. Ne è convinto Marino Masiero, Vice Presidente di Assonautica Italiana che ha più volte messo in evidenza la necessità di cooperazione tra i portatori di interesse e le istituzioni per politiche sempre più efficienti di tutela ambientale.
Unire gli sforzi delle associazioni di volontariato ambientale per ragionare su nuovi strumenti legislativi è stato l’auspicio espresso da Matteo Iacovelli, Presidente di Mare Vivo Puglia che ha svolto un ruolo importante nell’affermazione di alcune delle leggi più recenti come la legge “salvamare”.
“E’ emergenza ambientale nelle acque della Laguna di Lesina. Qui sta morendo tutto. Bisogna intervenire subito”.
A lanciare l’allarme è il sindaco della città lacustre, Primiano Di Mauro, che nella giornata di ieri ha inviato un’informativa urgente alla Regione Puglia, alla Provincia di Foggia, all’Ente Parco del Gargano, oltre che all’Asl di Foggia per i rischi ambientali e sanitari connessi.
“Negli ultimi giorni abbiamo accertato un disastro ecologico senza precedenti, caratterizzato dal verificarsi di numerose morie di specie ittiche per acclarataanossia, non se ne sta salvando una” fa sapere il sindaco, che punta il dito contro “la mancata pulizia del fondali nonché dei canali affluenti il lago che non garantiscono l’apporto idrico necessario all’ossigenazione delle acque”.
In data 24 ottobre, su segnalazione, l’Amministrazione, unitamente all’U.T.C. ed alla Polizia Municipale, supportata da tecnici esperti in materia di gestione dei sistemi di regimentazione del flusso delle acque dei canali a marea, ha effettuato apposito sopralluogo presso la foce del canale “Schiapparo”, uno dei due condotti che ancora consente ad oggi, assieme al canale “Acquarotta” il ricambio idrico della Laguna. “Abbiamo rilevato la completa ostruzione delle griglie della chiusa, un avanzato stato di fatiscenza del sistema idraulico di sollevamento, con particolare riferimento alle parti meccaniche ed elettriche, l’assenza del generatore e di ogni altra apparecchiatura necessaria al funzionamento dell’impianto. È un disastro” denuncia il sindaco. L’U.T.C. sta provvedendo ad una prima sommaria stima dei costi necessari. “Acclarata la gravità della situazione ambientale della Laguna di Lesina – conclude il primo cittadino – esorto tutti gli enti istituzionali che hanno competenza, dal sottoscritto debitamente informati, ad intervenire con la massima urgenza, anche immaginando l’apertura di un’altra foce, al fine di evitare un disastro ecologico di dimensioni incalcolabili. La Laguna è una risorsa di inestimabile valore, paesaggistico, ambientale, ecologico ed economico. Veder morire il suo patrimonio ittico, ora dopo ora, è un segnale di allarme preoccupante, è una vera e propria invocazione della natura ad interventi immediati. Non c’è tempo da perdere. Qui è già quasi tutto morto”.
Incoraggiare modelli condivisi di gestione del turismo d’avventura a livello macroregionale al fine di promuovere una tipologia di fruizione coniugabile con esigenze di sviluppo sostenibile in aree poco antropizzate e che possa valorizzare le identità geografiche e naturali e creare nuove rotte nelle destinazioni delle zone partner: è questo l’obiettivo di Green Waters Adventure, un progetto transfrontaliero cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg IPA CBC Italia Albania Montenegro 2014-2020.
La proposta progettuale presentata dall’Ente parco nazionale del Gargano attraverso la partecipazione al bando “Target Call for Projects Proposal” è stata accolta e l’Autorità di Gestione, rappresentata dalla Regione Puglia, ha accordato all’Ente, capofila del progetto, un finanziamento di 379.691 euro.
L’obiettivo del bando è la valorizzazione delle aree caratterizzate dalla presenza di laghi, fiumi, lagune e coste attraverso lo sviluppo di settori strategici come il turismo sportivo e d’avventura, rafforzando la cooperazione e il networking tra Italia, Albania e Montenegro al fine di riunire i servizi offerti sotto un unico marchio transfrontaliero in grado di identificare le peculiarità del territorio e potenziarne l’attrattività.
Il progetto fa riferimento al Pilastro 4 di EUSAIR Turismo Sostenibile (coordinato da Croazia e Albania) che mira a incoraggiare uno sviluppo turistico responsabile, rimuovere gli ostacoli burocratici, creare occasioni di business e rafforzare la competitività delle PMI nel settore del turismo in linea con le strategie di Lisbona-Göteborg.
“L’Ente parco ha inteso cogliere l’opportunità offerta dall’Interreg nella convinzione che la cooperazione con gli altri paesi transfrontalieri, attraverso la creazione di utili partnerships, rende possibile non solo la condivisione di buone pratiche ma aiuta gli enti partecipanti a dare un maggior impulso alla definizione di ulteriori attività per rendere fruibili le aree interne favorendo dinamiche di destagionalizzazione dei flussi turistici grazie all’attivazione di circuiti specializzati, con potenziali effetti positivi nelle economie locali”, ha commentato il presidente Pasquale Pazienza.
Del progetto Green Water Adventure fanno parte, oltre all’Ente parco nazionale del Gargano, in qualità di capofila, il Ministero della cultura (Albania), il Politecnico di Bari, la Tourism Organisation di Ulcinj (Montenegro), il Comune di San Castel Vincenzo (IS).
Un risultato frutto dell’importante impegno economico e scientifico profuso dall’Ente parco nazionale del Gargano tanto nella prima fase, quanto nella seconda fase di candidatura seriale al prestigioso riconoscimento UNESCO delle faggete vetuste, ovvero delle antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa. L’Ente parco, in qualità di partner di progetto e referente locale del programma, ha coinvolto, sensibilizzando, i due comuni direttamente interessati – ovvero Vico del Gargano e Monte Sant’Angelo poiché detentori di questo importante patrimonio forestale – ad aderire all’operatività richiesta in considerazione dell’importante opportunità offerta dall’Avviso del Ministero alla Transizione Ecologica.
Il Parco nazionale di Abruzzo Lazio e Molise, focal point della candidatura “Antiche Faggete UNESCO” e del programma “Siti Naturali UNESCO per il clima”, d’intesa con l’Ente parco nazionale del Gargano, ha comunicato ai due comuni garganici summenzionati l’assegnazione di € 221.232,00. “E’ questo il riconoscimento materiale del buon lavoro svolto dall’Ente parco nazionale del Gargano che, sin dall’inizio ha sostenuto l’iter di candidatura delle eccellenze naturalistiche rappresentate dalle nostre faggete vetuste presenti in foresta Umbra. Già nel 2017 l’Ente otteneva il primo riconoscimento UNESCO per le riserve ‘Umbra’ e ‘Falascone’. Nel 2021, a seguito dell’impegno più recentemente profuso, il nostro Ente ha lavorato per estendere detto riconoscimento ad altre due riserve, ovvero quelle di Pavari e di Sfilzi, sempre in Foresta Umbra. In questi anni il lavoro con gli altri parchi nazionali interessati al sito seriale, capofilato dall’Ente parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è continuato nell’intento di affermare una corretta gestione e la valorizzazione dei siti in parola. L’affermazione di questa importante risorsa economica ai due Comuni interessati ne è prova effettiva. Sono certo che sapranno cogliere questa importante opportunità rispetto alla quale l’Ente parco non farà mai mancare il proprio supporto”, ha commentato il presidente Pasquale Pazienza.
Il Programma “Siti naturali UNESCO per il Clima” finanzia interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici a favore dei comuni ricadenti, in tutto o in parte, nei siti UNESCO d’interesse naturalistico.
Gli interventi da candidare contribuiranno a realizzare soluzioni multifunzionali fondate sul presupposto di riportare la natura in un buono stato di salute ed in grado di coniugare i benefici ambientali a quelli sociali ed economici nonché di favorire la resilienza da parte degli ecosistemi (approccio Nature-based Solutions).
L’incidenza, in termini di superficie interessata, con cui le nostre faggete vetuste concorrono all’assetto complessivo dei siti ricadenti in Italia – pari al 25%, per un totale di oltre 900 ettari – ha trovato il giusto riconoscimento anche in termini di risorse finanziarie assegnate per un totale di 221.232,00 euro.
"nota dell'Ente Parco nazinale del Gagano.
Si pubblica la nota stampa pervenuta presso la nostra redazione.
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero. Per segnalare variazioni, rettifiche, precisazioni o comunicazioni in merito al presente comunicato è possibile inviare email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
«Da anni ormai si assiste a una persecuzione senza precedenti ad opera di alcuni soggetti evidentemente portatori di interessi particolari che - estromessi dalla gestione dell’area umida “Lago Salso” per gravi irregolarità riscontrate nella gestione dell’omonima società mista, partecipata dall’Ente parco, e dunque privati dell’accesso a finanziamenti pubblici e delle connesse aspettative economiche - hanno iniziato una campagna diffamatoria contraddistinta da un linguaggio aggressivo, violento e denigratorio, mettendo in fila una serie di accuse infondate su argomenti che peraltro non possono essere ridotti in pochissime righe a beneficio di post finalizzati evidentemente solo allo scontro social e alla polemica gratuita.
Facciamo riferimento, in particolare, alle gravissime accuse, del tutto infondate e strumentali, contenute nel comunicato stampa da ultimo diffuso dall’Ufficio Stampa Federazione Provinciale Europa Verde Foggia per comunicare che tuteleremo l’onorabilità dell’Ente Parco adendo alle vie legali precisando che ulteriori simili diffamazioni non saranno d’ora in poi altresì tollerate.
Appare quantomeno singolare che un gruppo ristrettissimo di soggetti, peraltro autoreferenziali, in evidente conflitto di interessi, si auto-elegga rappresentante universale dell’intero associazionismo ambientale, assurgendosi a unico soggetto che si occupa della tutela del patrimonio naturalistico.
Il Parco nazionale del Gargano lavora e ha lavorato con numerose istituzioni e associazioni ambientaliste portando avanti progetti importanti per tutto il territorio sui temi della protezione degli ecosistemi delle aree protette, della lotta all’abusivismo edilizio, della mitigazione dei cambiamenti climatici, producendo peraltro un efficientamento dei conti validato sia dalla Corte dei Conti che dal MiTE.
Da Greenpeace a Legambiente alla LIPU o al FAI l’elenco è lungo e comprende numerosi soggetti operanti nel mondo dell’associazionismo cui l’Ente Parco ha sempre prestato la massima attenzione.
Il Parco nazionale del Gargano, è bene ricordarlo, si sta notevolmente adoperando per la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali con grandi sforzi organizzativi. Infatti si è visto riconoscere diversi finanziamenti, intercettati mediante l’aggiudicazione di bandi e progetti a cui ha partecipato e che gli hanno consentito di ottenere risorse economiche per circa 22 milioni di euro, un risultato eccezionale che è frutto esclusivamente del forte impulso alla progettazione da parte della governance e di chi nell’Ente lavora alla implementazione di progetti a beneficio del territorio e vede la propria dignità professionale costantemente denigrata e vilipesa.
Riempire pagine copiando e incollando atti dirigenziali ignorando totalmente il contesto normativo, legislativo (e talvolta persino quello cartografico) in cui si inseriscono è solo un tentativo maldestro e scorretto di avvelenare i pozzi attraverso la produzione di mistificazioni su argomenti altamente tecnici e specifici che richiedono uno studio attento per un confronto serio e costruttivo in vista delle nuove sfide dell’agenda 2030 che ci attendono e di tutte le azioni di salvaguardia e possibilità di sviluppo e promozione del nostro territorio.
La dimostrazione tangibile dell’atteggiamento mistificatorio e diffamatorio di tali soggetti è riscontrabile nell’accusa gratuita, ingiustificata e strumentale diretta alla struttura organizzativa dell’Ente in merito al parere rilasciato in ordine alla valutazione di incidenza ambientale per un manufatto da ubicare in una zona fuori parco, in un’area da sempre dedicata ad attività faunistiche venatorie all’interno della quale risultano da tempo esistenti strutture analoghe. In merito a tale fattispecie gli stessi soggetti, con evidente intento di strumentalizzazione, hanno maldestramente evidenziato l’assunzione del provvedimento da parte del Direttore dell’Ente in contrasto con il responsabile del procedimento. Si è trattato solamente di un mero refuso in quanto dall’istruttoria fatta dal responsabile del procedimento si evince chiaramente ed inequivocabilmente che il parere di quest’ultimo era favorevole. Infatti con nota protocollo n. 6400 del 03/10/2022 lo stesso responsabile del procedimento ha ritenuto di dover comunicare l’errore materiale e con provvedimento del 03/10/2022, avente protocollo n. 6413, è stato assunto il provvedimento di rettifica con il parere favorevole del responsabile del procedimento.
Rispetto al tema dell’abusivismo edilizio è bene ricordare l’impegno del Parco del Gargano al fianco della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia con cui già da tempo è stato sottoscritto un protocollo di intesa, riconosciuto dal MiTE come una best-practice da prendere a modello per il ripristino di forme di legalità sul territorio. Grazie a questo accordo tra Parco e Procura si è proceduto all’abbattimento di oltre 60 manufatti realizzati abusivamente nell’area del Parco oltre al ripristino dello status iniziale dei luoghi sottoposti ad abuso.
In relazione alla denuncia relativa ai presunti abusi realizzati sulla fascia dunale nella Riserva Naturale Isola di Varano, posto che non è mai mancata l’opera di vigilanza del Parco e la sensibilità sul tema, precisiamo che l’Ufficio Locale Marittimo di Rodi Garganico della Capitaneria di Porto ha accertato che l’intervento eseguito oggetto di denuncia è consistito nella mera “pulizia della spiaggia non riscontrando variazioni rilevanti alle dune costiere presenti, se non quelli della normale attività erosiva dovuta a fenomeni naturali”.
Per quanto riguarda i numerosi e continuati attacchi sul presunto disastro ambientale effettuato nel comprensorio del “Lago Salso” è doveroso far chiarezza, una volta per sempre, fugando qualsiasi dubbio in merito alle artate strumentalizzazioni poste in essere. Nell’area umida del “Lago Salso” non sono stati mai eseguiti interventi che hanno provocato il più volte declamato disastro ambientale né tantomeno è stata mai attivata da parte dell’autorità competente alcuna procedura di infrazione comunitaria in conseguenza dell’attuazione di interventi eseguiti nella medesima area. Attualmente l’Ente parco, d’intesa con il Servizio Parchi e Tutela della Biodiversità della Regione Puglia, il Comune di Manfredonia e la Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare del Ministero della Transizione Ecologica, sta portando avanti il “Progetto di funzionalizzazione a fini naturalistici delle aree dell’Oasi Lago Salso” allo scopo di programmare delle azioni concrete che favoriscano il processo di rinaturalizzazione in atto e rifunzionalizzazione delle superfici a pascolo, derivanti dalla conversione degli ex seminativi dell’area.
Tutto quanto sopra detto ci induce a questo punto a prendere una ferma posizione confermando che ulteriori diffamazioni lesive dell’immagine dell’Ente e delle professionalità che vi lavorano non saranno d’ora in poi più tollerate».