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Questa mattina, 08 ottobre 2022, a San Giovanni Rotondo, si è svolto il convegno “I beni ambientali e naturalistici da tutelare il focus del convegno del Parco Nazionale del Gargano”.

Si è parlato sulla tutela ambientale, lotta all’abusivismo, mitigazione dei cambiamenti climatici, analisi dei fenomeni degli incendi - in particolar modo quelli fuori scala -, nuove tecniche scientifiche applicate alla salvaguardia degli ecosistemi e le prossime sfide legate all’agenda 2030 che attendono i Parchi nella relazione presentata dal MiTE. Sono i temi del convegno organizzato dal Comando Carabinieri Forestali Puglia unitamente all’Ente parco nazionale del Gargano che ha visto l’ampia partecipazione dei sindaci della comunità del Parco e di diverse istituzioni. Un’occasione di confronto partito dall’esperienza del prezioso lavoro dei Carabinieri Forestali che da duecento anni presidiano il territorio di Umbra e del parco del Gargano.

“Non è più tempo di indugiare. Occorre pianificare la proiezione delle nostre comunità verso il futuro, e lo sviluppo di questo futuro passa dalla tutela dell’ambiente che può garantire alle comunità e alle nuove generazioni benessere e sviluppo economico”, queste le parole di Michele Crisetti sindaco di San Giovanni Rotondo che ha aperto i lavori.

Dopo i saluti istituzionali del Generale Antonio Marzo, Comandante Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari, del viceprefetto di Foggia Angela Barbato, del presidente della Comunità del Parco del Gargano Rocco di Brina, di Anna Landi sostituta procuratore della Repubblica del Tribunale di Foggia e del Presidente della provincia di Foggia Nicola Gatta, la parola è passata a Pasquale Pazienza, presidente dell’Ente parco nazionale del Gargano che ha evidenziato l’importanza di azioni di sistema e sinergiche tra le diverse istituzioni.

“La tutela dell’ambiente deve passare attraverso la valorizzazione economica dei beni ambientali che devono essere recuperati in un percorso sinergico che tenga conto della dimensione sociale e dell’equità intergenerazionale”, ha spiegato Pasquale Pazienza.

Ad aprire la prima sessione di lavori, Marco Di Fonzo, Colonnello Arma Carabinieri del Comando Tutela Forestale e Parchi – Nucleo Informativo AIB. Partendo dall’analisi dei numeri degli incendi degli ultimi anni in particolar modo dai fenomeni degli incendi fuori scala (mega fire), il Colonnello ha illustrato le attività svolte a tutela dei beni naturali, basate sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sullo sviluppo di competenze professionali specifiche illustrando il lavoro della più grande rete di analisti specialisti (NIAB) degli incendi boschivi. Si tratta di specialisti che intervengono a fiamme spente che interpretano i segni e svolgono a ritroso il cammino delle fiamme comprendendo il percorso degli incendi boschivi e sfruttando le opportunità offerte dagli assetti satellitari in particola modo il satellite radar Sentinel 2 e il PuG SAT 120 .

“E’ un tipo di controllo che - attraverso il potenziamento straordinario di investimento, circa 2 miliardi euro - cambierà totalmente il modo di operare nella protezione ambientale grazie al potenziamento degli assetti satellitari”, ha commentato il Colonnello.

Per la Regione Puglia è intervenuto Gianluca Nardone Direttore del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale che ha dedicato un passaggio del suo intervento alla nuova programmazione Psr che comprende anche contributi ai boschi e alle foreste e alle nuove proposte di leggi forestali ed altri strumenti che porteranno la Regione Puglia a distinguersi per la capacità di costruire strumenti di supporto.

Il prof. Giovanni Sanesi, Direttore del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali dell’Università di Bari, ha incentrato il suo intervento sull’aspetto selvicolturale preventivo per gli incendi boschivi portando ad esempio le buone pratiche adottate in numerosi paesi extra europei e che riguardano le scelte di pianificazione paesaggistica anche rispetto ai cambiamenti della stagionalità.

Antonio Maturani, Direttore della Divisione PNA del Ministero della Transizione Ecologica ha parlato a lungo della conservazione della natura in Italia e del ruolo strategico delle Aree Protette.

“La politica di rete della Aree Protette è una politica che funziona. I numeri ci dicono che nelle Aree Protette c’è stata un’attività di conservazione non volta solo all’eccellenza ma ampliata in un sistema di valorizzazione delle biodiversità. In un’ottica di sistema, i dati ci dicono che le Aree Protette Nazionali sono un successo in termini di conservazione e pianificazione”, ha concluso il Direttore.

Di abusivismo edilizio ha parlato Anna Landi, Sostituta Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia che ha illustrato gli importanti risultati ottenuti grazie al protocollo di intesa sottoscritto con l’Ente Parco nazionale del Gargano e che ha permesso la demolizione di oltre 60 manufatti abusivi. Un protocollo divenuto best practice nazionale e che è stato preso a modello in altri comuni.

 “L’Ente parco è sempre presente e grazie alla collaborazione con l’Ente siamo riusciti a dare applicazione a molte sentenze. Cerchiamo attraverso le demolizioni di tutelare il territorio ripristinando la legalità.” Landi ha mostrato le foto di alcune recenti demolizioni. La più clamorosa, a Vieste, ha riguardato un intero residence abusivo composto da numerosi appartamenti affittati ai turisti.

“La demolizione delle opere abusive nelle aree sottoposte a vincoli è un’attività che la Procura svolge attraverso un ufficio ad hoc che si occupa di dare esecuzione alle sentenze di condanna definitiva in materia di edilizia. L’ordine di demolizione prevede anche il ripristino dei luoghi. Il protocollo con il Parco del Gargano ha un’importanza notevole in questo senso ed è bello vedere la collaborazione di questo Ente che ha aiutato molti Comuni in questo percorso. Questo ci insegna che è fondamentale collaborare se si vogliono ottenere risultati”, ha concluso Landi. 

Giovanni Cannata, Presidente del Parco Nazionale Abruzzo Molise e Lazio, ha posto l’accento sulla necessità di affiancare alla capacità progettuale e alla forza dei Parchi anche dei quadri normativi più snelli nel perseguimento della missione primaria che è la conservazione, la valorizzazione e la tutela delle aree protette.

Il Generale D. Nazario Palmieri Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali ha ripercorso la storia di Umbra soffermandosi sulle eccezionali caratteristiche del territorio del Parco del Gargano e delle specie presenti dalle Faggete Vetuste alle decine di varietà di orchidee.  Il Generale ha inoltre sottolineando l’importanza della cultura della tutela ambientale come valore da preservare per le nuove generazioni.

A chiusura del convegno è giunto Mons. Francesco Moscone Arcivescovo Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo che ha rilanciato il messaggio di Papa Francesco come monito per tutti i presenti. “Questo mondo noi abbiamo cercato di cambiarlo, di adeguarlo ai nostri bisogni e ora ci sta dicendo che è giunto il momento in cui questo mondo noi dobbiamo curarlo. Prenderci cura della natura e dell’ambiente”.

È stato inoltre conferito il “Premio Orchidea” del Parco Nazionale del Gargano, un riconoscimento di pubblica stima per chi si è distinto nei campi della tutela e della valorizzazione dell’ambiente e della promozione territoriale in attività sia pubbliche che private che ha premiato la Procura della Repubblica, il MiTE – Ministero per la Transizione Ecologica e il Generale Nazario Palmieri Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali

Di seguito le motivazioni.

Alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia

Per l’incessante e perseverante lavoro svolto nell’affermazione della legalità, della tutela dell’ambiente e nella promozione, tra le Comunità locali, di una sempre maggiore consapevolezza sul tema della lotta all’illegalità.

Per tutta l’attività di contrasto all’abusivismo edilizio che inficia le possibilità di sviluppo socio economico del territorio e per la quale l’Ente parco si pregia di essere al servizio.

Al Ministero della Transizione Ecologica

Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare

Per l’importante lavoro svolto a favore dei Parchi nell’affermare la tutela delle risorse naturalistiche e ambientali nelle aree protette anche attraverso la programmazione e l’implementazione di interventi di sistema orientati alle sfide dell’agenda europea 2030. Per la costante apertura a un virtuoso e fruttuoso dialogo tecnico e scientifico ancorché amministrativo con il nostro Ente parco nazionale del Gargano utile e necessario alla realizzazione di comuni percorsi per la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e per la salvaguardia del nostro futuro.   

Generale D. Nazario Palmieri Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali

Per aver contribuito, nella veste di Ufficiale del Corpo forestale dello Stato e dell’Arma dei Carabinieri, alla tutela dei valori ambientali, naturalistici e paesaggistici dell’area territoriale del Parco nazionale del Gargano con una meritoria attività di gestione e miglioramento del demanio della Foresta Umbra e salvaguardia dei boschi dagli incendi boschivi non disgiunta dall’ opera di divulgazione delle peculiarità ecosistemiche e naturalistiche della Montagna del sole attraverso libri e pubblicazioni tecnico-scientifiche.

"nota della Federazione provinciale Europa Verde Foggia.

Si pubblica la nota stampa pervenuta presso la nostra redazione.
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero. Per segnalare variazioni, rettifiche, precisazioni o comunicazioni in merito al presente comunicato è possibile inviare email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

«In riferimento al convegno “I beni ambientali e naturalistici nell’area del Parco Nazionale del Gargano tra tutela e valorizzazione” promosso dal Parco Nazionale del Gargano, la Federazione provinciale Europa Verde Foggia è stanca di continuare a vedere da parte del Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano e delle istituzioni territoriali una narrazione completamente distorta della realtà riguardante la tutela e la valorizzazione del territorio ricompreso nel parco Nazionale del Gargano, la cui situazione di degrado, a partire dalla legalità, è sotto gli occhi di tutti.

Assistiamo ad una totale assenza di dialogo con le istituzioni nonostante l’accorato grido di allarme sollevato da svariati settori della società civile, con accapo le associazioni ambientaliste che nonostante chiedano da tempo di essere ascoltate dalla Comunità del Parco, non hanno mai ricevuto una risposta, se non “giocose” prese in giro da parte del presidente del Parco stesso, come da lui dichiarato alla Commissione antimafia definendoli “ambientaloidi”.

Per cui BASTA vuote passerelle, ma le istituzioni a partire dalla Regione Puglia, dalle forze dell’ordine e finendo con la Magistratura, dovrebbero iniziare a spiegarci il perché di tanto silenzio rispetto alle costanti denunce e segnalazioni (tutte ampiamente documentate) fatte dalle associazioni ambientaliste. Tanto per citarne qualcuna tra le tante, ci chiediamo

  • Come è possibile che il Grottone di Zaiana sia stato trasformato in un ristorante e addirittura pavimentato?
  • Come è possibile mettere sedie e tavolinisotto una falesia?
  • Come è possibile spianare le dune sul tombolo di Varano e, segnalando quanto avvenuto Capitaneria di porto, con tanto di documentazione fotografica, sentirsi rispondere che nulla è successo?
  • Come è possibile che lungo la sacca orientale del lago di Lesina siano stati creati diversi laghetti deputati alla caccia?Da chi e quando sono stati autorizzati?
  • Come è possibile che l’Ente Parco, alla richiesta di realizzare una postazione fissa di caccia risponda, nello stesso procedimento VINCA con un “NO” del RUP e finisca con un “SI’” del direttore, in assenza di motivazioni?
  • Come è possibile che nell’Oasi Lago Salso vengano messi a coltura habitat naturali per oltre

150  ettari  e  i  carabinieri  forestali,  che  proprio  nell’Oasi  hanno  un  Comando  stazione, apprendano di questo evento dalle associazioni ambientaliste?

  • Come è possibile che coloro che hanno denunciato quanto è avvenuto siano stati oggetto di scherno da parte del Presidente del Parco,che ancora oggi nega l’evidenza dei fatti, nonostante questi siano stati ampiamente riconosciuti dagli organi di controllo superiori come EU e MITE?

Chiediamo pertanto un incontro sia al Presidente della Regione Puglia (quale autorità competente sulla tutela e conservazione della Rete Natura 2000) per comprendere come intenda procedere alla tutela del patrimonio naturalistico e sia al Procuratore capo di Foggia per chiarire il perché le denunce formulate dalle associazioni ambientaliste non vadano avanti mentre altre, al contrario, hanno avuto un’evoluzione rapidissima?

Illustrissimo Procuratore, una parte importante della nostra società ha accolto il suo invito a denunciare, ma è importante che lo Stato non giri le spalle a queste persone altrimenti la legalità, in tutte le sue declinazioni, non sarà mai una realtà della nostra terra e continuerà ad avere la consistenza della nebbia».

Il presidente del Parco Nazionale del Gargano, prof. Pasquale Pazienza, ha incontrato mercoledì 28 settembre gli studenti dell’I.I.S.S. “Publio Virgilio Marone” di Vico del Gargano nella splendida cornice della Foresta Umbra, meta di un’uscita didattica organizzata dalla scuola per le classi prime. L’escursione in Foresta Umbra è solo una delle attività di accoglienza che il “Virgilio” ha progettato per gli studenti del primo anno, affinché il loro ingresso nella comunità scolastica sia accompagnato da una migliore conoscenza del territorio in cui la loro scuola è inserita; perché, come ha ricordato la dirigente scolastica del “Virgilio”, professoressa Maria Carmela Taronna, “conoscere il proprio territorio è il presupposto essenziale per imparare a rispettarlo e a valorizzarlo”.

Al loro arrivo presso la sede della Stazione del Reparto Carabinieri Biodiversità Foresta Umbra, i 120 studenti sono stati accolti dal comandante, colonnello Claudio Angeloro, dal tenente colonnello Mario Palmieri e dal presidente del Parco Nazionale del Gargano Pasquale Pazienza. Nel suo intervento il Presidente del Parco ha posto con forza l’accento sulla necessità di trovare un equilibrio tra sviluppo socio-economico del territorio e tutela ambientale, soprattutto all’interno di un Parco fortemente antropizzato, come quello del Gargano, il quale, e va ricordato, conta al suo interno ben 18 comuni, si estende per 120mila ettari e conta circa 200mila abitanti. “Solo così – ha sottolineato Pazienza – i beni ambientali che il Parco racchiude e tutela potranno essere anche risorse per lo sviluppo economico del territorio.”

A spiegare invece agli alunni i compiti del Reparto Carabinieri Biodiversità della Foresta Umbra posto a tutela e salvaguardia delle 11 Riserve naturali dello Stato dislocate nelle province sia di Foggia che della BAT, Barletta-Andria-Trani è stato il colonnello Angeloro.

Tra le varie attività di sorveglianza svolte dai Carabinieri forestali rientra anche e la ricerca di esche avvelenate, che vengono sparse nel territorio da individui privi di scrupoli allo scopo di eliminare vari tipi di animali, ma che rappresentano anche una seria minaccia per la salute di tutti. Gli studenti hanno potuto assistere ad una dimostrazione del “lavoro” di Maya. Chi è Maya? E’ un pastore tedesco della unità cinofile dei Carabinieri, un’unità la cui istituzione è stata molto caldeggiata anche dalla presidenza dell’Ente parco.

I ragazzi del “Virgilio” hanno così assistito - estasiati - a una dimostrazione del lavoro di Maya che, sotto la supervisione e il controllo del suo conduttore, ha mostrato tutta la sua abilità nel fiutare e segnalare le esche avvelenate.

Al termine della dimostrazione, la nutrita scolaresca è stata accompagnata su un tratto del sentiero didattico, dove ha ricevuto ogni informazione sulle specie arboree presenti ad Umbra e sulle attività di ricerca scientifica che si svolgono all’interno delle due riserve.

Si svolgerà sabato 8 ottobre 2022 presso il Centro di Spiritualità “Padre Pio” – Auditorium “Giovanni Paolo II” a San Giovanni Rotondo a partire dalle ore 9.15 il convegno “I beni ambientali e naturalistici nell’area del Parco nazionale del Gargano tra tutela e valorizzazione”, organizzato dal Parco Nazionale del Gargano e dal Comando Regione Carabinieri Forestale “Puglia” guidato dal Gen. di Brigata Antonio Mostacchi.

Il convegno rappresenta un momento di confronto e approfondimento sui temi degli incendi boschivi, della prevenzione e del ripristino delle superfici percorse dal fuoco e della valorizzazione del paesaggio e delle aree protette.

Al termine del Convegno sarà conferito il “Premio Orchidea” del Parco Nazionale del Gargano, un riconoscimento di pubblica stima per chi si è distinto nei campi della tutela e della valorizzazione dell’ambiente e della promozione territoriale in attività sia pubbliche che private.

“Il Parco ha inteso farsi interprete dei sentimenti della Comunità garganica che desidera conferire un riconoscimento di pubblica stima a personalità che si sono distinte con opere meritevoli in campo ambientale al servizio del bene comune. Il premio rappresenta inoltre uno strumento per veicolare i valori di salvaguardia, protezione e promozione del territorio del Parco Nazionale del Gargano”, ha commentato il presidente Pasquale Pazienza.

Il Convegno sarà articolato in due sessioni. Di seguito il programma completo.

Ore 8.30-9.00 Welcome coffee

Presentatore dell’evento: Saverio Serlenga

9.15  Indirizzi di saluto

Francesco Dileo, Ofm Cap. Rettore del Convento

Michele Crisetti, Sindaco di San Giovanni Rotondo

Pasquale Pazienza, Presidente dell’Ente parco nazionale del Gargano

Antonio Marzo, Gen. C.A. Comandante Comando Unità Forestali e Agroalimentari Carabinieri

Maurizio Valiante, Prefetto di Foggia

Ludovico Vaccaro, Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia

Michele Emiliano, Presidente Regione Puglia

Donato Pentassuglia, Assessore all’agricoltura della Regione Puglia

Nicola Gatta, Presidente Provincia di Foggia

Rocco Di Brina, Presidente della Comunità del parco del Gargano

10.15 – 11.15       Prima Sessione “Il fenomeno degli incendi boschivi nell’area garganica: attività di prevenzione e di ripristino delle superfici percorse dal fuoco”. Moderatore: Michele Peragine (TGR Puglia)

Marco Di Fonzo, Colonnello del Comando Tutela Forestale e Parchi – Nucleo Informativo Antincendio Boschivo

Giovanni Sanesi, professore Università degli studi di Bari

Gianluca Nardone, Direttore del Dip. Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale - Regione Puglia

Antonio Maturani, Dirigente Divisione II PNM – Gestione Aree Protette - MiTE

11.30 – 12.30       Seconda sessione “La tutela del paesaggio e degli eco-sistemi e la valorizzazione delle aree protette”. Moderatore: Giampaolo Balsamo (Gazzetta del Mezzogiorno)

Anna Landi, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia

Angelo Ferrari, Direttore Generale Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana

Giovanni Cannata, Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

12.45 Conclusioni

Nazario Palmieri, Gen. B. Comandante Arma Carabinieri Tutela Forestale e Parchi

13.15          Conferimento Premio

13.30         Light Lunch

Il 15 luglio 2022 la Comunità dei Sindaci del Parco Nazionale del Gargano ha rieletto per la seconda volta, il Sindaco di Carpino Rocco Di Brina, Presidente dello stesso organismo.
Un riconoscimento per il lavoro svolto nei cinque anni precedenti, all'insegna dell'azione propositiva per affrontare le problematiche del territorio nella sua interezza.

Di Brina è stato eletto a maggioranza battendo il Sindaco di Manfredonia Gianni Rotice il quale ha  proposto la sua candidatura che non ha trovato però il consenso di 11 Sindaci che invece hanno preferito Di Brina.

Solo 5 i voti per Rotice che dalle dichiarazioni di voto trovava la convergenza di Comuni come  Apricena, Peschici, Isole Tremiti nonché del rappresentante della Provincia di Foggia.
"Ringrazio tutti i Sindaci del Gargano" ha dichiarato il Presidente Di Brina. “Sono onorato per l'ennesima volta, di rappresentare tutti i miei colleghi del Gargano; il nostro territorio proprio dal Parco ha ritrovato la sua compattezza sotto il profilo programmatico e amministrativo; abbiamo dimostrato di saper fare sistema e di essere pronti alle sfide che possono portare benefici al Gargano intero".

Su proposta del presidente Di Brina e della maggioranza dei sindaci del Gargano è stato indicato anche il vicepresidente della Comunità dei Sindaci del Gargano nella persona del sindaco di Mattinata Michele Bisceglia.

Nella direzione della sinergia istituzionale proseguirà la guida di Di Brina al Parco.

Un incontro immediato con il Ministero della transizione ecologica affinché si possa porre fine alla ignobile questione della nomina dei componenti del direttivo; poi un confronto costruttivo con il Presidente  Pazienza per tracciare una programmazione, definire il ruolo del Parco nel territorio, controllo della gestione.

Altro tema da affrontare subito è quello dell'emergenza cinghiali che purtroppo ha determinato il sacrificio di vite umane e che sta provocando ingenti danni ad agricoltori e allevatori.

L’Ente Parco Nazionale del Gargano chiede al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia di dichiarare lo stato di calamità naturale ingenerata dalla prolungata siccità in corso che ha messo in ginocchio il comparto.

Con una nota del 5 luglio, il Parco chiede altresì che siano individuate tra le risorse disponibili nell’ambito della nuova misura della modifica del Reg. UE 1305/2013 utili strumenti per assistere le aziende e gli operatori.

Sono già cinque le regioni italiane che hanno visto riconosciuto lo stato di emergenza per siccità (Emila Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto).

“L’Ente ha raccolto numerose segnalazioni da parte degli operatori del comparto agro-zootecnico, dei sindaci del territorio e delle associazioni di categoria, che denunciano una situazione molto preoccupante dovuta alla siccità e alle alte temperature che stanno comportando moltissime difficoltà di approvvigionamento idrico. Secondo i dati forniti da Ispra qualche giorno fa e rilanciati nell’allarme di Coldiretti, la Puglia è la regione dove piove di meno con impatti devastanti sull’agricoltura e sugli incendi. Riteniamo che non si possa indugiare oltre e sia opportuno procedere in brevissimo tempo alla richiesta dello stato di emergenza”, ha dichiarato il presidente Pasquale Pazienza.

#contrappunti

Fiamme domate sugli ettari dell’area protetta dell’Oasi Lago Salso, in località Palude Frattarolo, in fiamme da ieri 21 giugno 2022.  Circa 60 ettari andati in fumo.

Un incendio di vaste proporzioni ha letteralmente incenerito ciò che da anni si sta preservando a beneficio della natura, della flora e soprattutto della fauna, quella stanziale e quella migrante. Sul posto ci sono unità dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, dell’Arif, Canadair in azione, volontari delle varie associazioni locali.

L’atto incendiario potrebbe essere l’ennesimo criminale, senza ovviamente escludere la fatalità del caso viste le alte temperature e l’assenza di piogge. Tutto, comunque, si direziona verso la volontà umana, quella delittuosa di chi vuol distruggere per poi ricostruire.

Oggi, 22 giugno 2022, le fiamme stanno ancora distruggendo ettari dell’Oasi, che è parte del Parco Nazionale del Gargano. Aerei Canadair sono in azione per spegnere le fiamme, mentre il caldo vento alimenta i roghi e dirige i fumi verso i centri abitati limitrofi.

Da più parti ci si interroga sul Piano Antincendio Boschivo, cosiddetto AIB, con tanto di piano cartografico, sia l’Ente Parco Nazionale del Gargano, sia la Regione Puglia, devono adottare nelle aree protette sottoposte a rigidi protocolli di prevenzione e sicurezza. Uno strumento di pianificazione per la tutela e la conservazione degli habitat dell’area protetta, che comprende anche la prevenzione da atti derivanti da menti e mani criminali.

Ogni anno, rimanendo in zona, sul Gargano, anche sui Monti Dauni ma con meno intensità, si registrano incendi di aree verdi, boschive, forestali, e tutte a ridosso e integranti aree protette e abitate. Un problema di cui se ne parla tanto ma con poche azioni repressive e soprattutto preventive.

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Pinuccio, il noto inviato di “Striscia la Notizia” su facebook commenta così:

«Quest’anno ho avuto modo, per lavoro, di godere della bellezza dell’area palustre di Lago Salso a Manfredonia, dove nidificano migliaia di specie e dove purtroppo da tempo c’è l’attenzione di una criminalità senza scrupoli che puntualmente lancia segnali. Oggi ho appreso di un vasto incendio che sta minacciando centinaia di nidi di uccelli oltre a ridurre in cenere ettari di vegetazione. Le fiamme di oggi potrebbero essere l’ennesimo avvertimento di una criminalità che guarda alle aree protette e ai parchi come un problema per i propri interessi e non una risorsa per il territorio. Siamo solo al primo giorno d’estate e già ci troviamo ad annotare sul taccuino delle cronache del Gargano una decina di incendi con aree come Baia delle Zagare sfigurate dalle fiamme».

Un incendio, si spera l’ultimo, che è balzato alle cronache nazionali, che fa da sponda alle richieste di intervento delle istituzioni locali. Gianni Rotice, sindaco di Manfredonia, scrive al presidente Emiliano e commenta: «L'episodio incendiario verificatosi in un'area pregiata di Manfredonia quest'oggi, primo giorno d'estate, è un atto che non può lasciarci indifferenti ed essere sottovaluto nella sua assoluta gravità, a cui bisogna rispondere immediatamente ed in maniera risoluta con gli interventi più opportuni. Con Prot. n.26872 poco fa ho inviato una nota urgente a Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia e Donato Pentassuglia, Assessore regionale al ramo.

"Egregio Presidente, Egregio Assessore,

sono a scriverVi con somma urgenza a seguito del vasto incendio che sta devastando la zona protetta della Palude Frattarolo. Sono molto preoccupato per questo fenomeno criminoso manifestatosi all’inizio della stagione estiva con nefasti scenari per un territorio fragile e già segnato profondamente come il nostro. Il grave episodio odierno ha evidenziato una carenza di squadre di pronto intervento immediatamente operative. Mi segnalano l’esiguità di uomini e mezzi dell’Arif destinati a presidio stabile di quell’area e dislocati su altri fronti territoriali. Pertanto, visto il delicato contesto, sono a chiederVi maggiori attenzioni ed un potenziamento dei presidi di prevenzione e pronto intervento, poiché si prevede una stagione estiva particolarmente arida ed a rischio incendi. Certo, del Vostro celere e concreto riscontro, e rendendomi sin da subito disponibile ad un incontro, porgo cordiali saluti".

Dell’incendio, che dovrebbe interessare tutta la classe politica e istituzionale della provincia di Foggia, spicca in solitario il commento su facebook di Liliana Rinaldi: «Come Consigliere Provinciale con delega alle AREE PROTETTE, sono profondamente dispiaciuta di quanto sia successo oggi nei pressi dell'Oasi Lago Salso. Un devastante incendio, ha distrutto ettari di habitat che ospita tante specie di animali. Sul posto ancora presenti mezzi Antincendio e Canadair per spegnere il rogo.

Episodi che purtroppo da giorni si verificano in Capitanata. Con la speranza che questi episodi non accadano più».

«La distruzione della biodiversità, nella logica ignorante e violenta di chi brucia le stoppie e le ramaglie per pulire cunette o per mafia» è il punto di vista, scritto su facebook, di Gianfranco Eugenio Pazienza, ricercatore e precedentemente Responsabile di Misura FEAMP presso GAL Gargano Agenzia di Sviluppo. Un commento che fa rima con altri, dove al centro si pone l’attenzione sullo «smaltimento criminale di rifiuti dove il fuoco viene utilizzato per "pulire" le prode di fossi e canali, per aprire spazi nel canneto per la futura stagione venatoria dei bracconieri, per le reti degli uccellatori, anche gli agricoltori hanno la loro parte di responsabilità. Confagricoltura, Coldiretti che dicono, che pensano in proposito invece di stare a piangere miseria ogni giorno nei TG?» è l’amara quanto realistica considerazione di Primula Carloni scritta su facebook.

Speranza che andrebbe alimentata da azioni. E chi più di chi è nelle istituzioni politiche potrebbe “indurre” i vertici regionali e nazionali, dell’ente preposto, a intensificare quelle azioni a garanzia della tutela del patrimonio naturale, maggiormente quello protetto. Va bene essere solidali, essere dispiaciuti, ma sono le azioni che contano specie quelle svolte con cariche elettive, politiche e nominate, altrimenti tutto si vanifica nel pourparler di social e corridoi.

A margine di tutto, però, c’è ciò che Maurizio Marrese, Presidente presso OA WWF Foggia e Dottore Naturalista presso Centro Regionale Mare - ARPA Puglia, ha posto in evidenza osservando una foto che ritrae una cicogna che protegge i suoi piccoli mentre le fiamme avanzano, chiarendo che un drone così vicino spaventa il volatile nel suo nido, un’affermazione che nient’altro è un atto d’amore e di rispetto che va compiuto a tutela della fauna.

Tutela, riprendendo i doveri istituzionali, che la Regione Puglia e il Parco Nazionale del Gargano devono, e non dovrebbero, mettere in campo con il piano AIB, mentre le parole…parole…parole…. prolificano sui social, senza averne lette dai vertici interessati. Qui si che è deprimente.

Ritorna il caldo e puntualmente si riacutizzano ferite mal curate sul tema ambientale-naturalistico e incendi. E puntualmente, ogni anno, l’area verde dell’Ente Parco Nazionale del Gargano in parte diventa cenere.

Vaste aree di verde, boschi e foreste, distrutte dalle fiamme. Roghi di diversa natura, spesso dove la mano dell’uomo, distratta e/o maldestra, anche criminale, funge da innesco. Un tema, questo degli incendi, anche di aree protette sottoposte a rigidi protocolli di prevenzione e sicurezza, normato dal Piano Antincendio Boschivo, cosiddetto AIB, “strumento di pianificazione la tutela e la conservazione degli habitat dell’area protetta sono declinate in azioni concrete e coerenti”, come si legge nella presentazione pubblicata il 30 maggio 2016 sul sito istituzionale dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, con tanto di piano cartografico.

L’ultimo, in ordine cronologico e primo dell’anno 2022, è stato l’incendio del 06 giugno che ha devastato e distrutto l’area di Baia delle Zagare, nota località turistica marittima compresa tra Vieste e Mattinata, parte del Parco. A bruciare sono stati circa 20 ettari di macchia mediterranea, tra pinete e verde limitrofo. Le istituzioni sono intervenute per spegnere e indagare sulle cause che hanno incenerito quei 20 ettari. Ad oggi tutto è ancora la vaglio degli inquirenti, che oltre al vento caldo che ha soffiato in quei giorni, non escludono altre matrici.

Il WWF di Foggia, a tal merito, nei giorni scorsi, ha ripreso il problema, chiedendo lumi e la conoscenza delle azioni intraprese, inviando una nota, di seguito riportata.

Abbiamo scritto all'Ente Parco Nazionale del Gargano per conoscere le misure messe in atto quest'anno per la prevenzione agli incendi degli habitat naturali. Il Parco Nazionale del Gargano segue il piano AIB della Regione # 2018-2020 (prorogato fino a dicembre 2022) ed è dotato anche dal 2014 di un proprio Piano Antincendi Boschivi scaricabile dal sito istituzionale)”.

Si attende risposta dall’Ente Parco Nazionale del Gargano, che questa testata sarà lieta pubblicare.

L’Ente Parco Nazionale del Gargano chiede alla Regione Puglia un incontro urgente sull’emergenza fitosanitaria che sta mettendo in ginocchio l’oasi agrumaria del Gargano.

Nel corso di un sopralluogo, svolto dall’Ufficio fitosanitario regionale della sede di Foggia, opportunamente attivato, e partecipato dall’Ente parco nazionale del Gargano, è stato accertato che l’area è diffusamente infestata da aleurocanthus spiniferus (organismo da quarantena). Si tratta di fitofago che può compromettere l’esistenza dei giardini agrumari contenuti nell’intera oasi entro breve tempo. Il fenomeno è stato osservato in tutti gli agrumeti visitati durante il sopralluogo con intensità e stati differenti dalle quote altimetriche più alte sino al livello del mare. 

L’Oasi agrumaria si estende per circa 800 ettari tra i comuni di Rodi, Ischitella e Vico del Gargano. Essa è l’unico esempio di agrumeto nell’intera fascia adriatica e, oltre ad essere un tassello della produzione economica garganica, rappresenta un patrimonio storico e culturale unico nel suo genere.

L’Ente parco nazionale del Gargano evidenzia la necessità di intervenire con ogni mezzo a disposizione, come già fatto in altre aree della Puglia interessate da attacchi dello stesso fitofago.

Tra le soluzioni da mettere in atto, come emerso dalla relazione dell’Ufficio fitosanitario regionale sede di Foggia, vi è la pratica dell’abbruciamento delle potature e di ogni altro residuo colturale associato agli agrumeti.

Si rende anche necessario predisporre idonei strumenti finanziari atti a favorire la lotta al fitofago e a ripristinare la coltivazione in tutti quegli appezzamenti in cui l’azione dello stesso ha già compromesso la raccolta e gli impianti.

“La problematica – ha dichiarato il presidente Pazienza - si associa a quella dei parassiti che colpiscono l’olivicoltura. Vaste aree soffrono significativi attacchi di parassiti che rischiano di compromettere, non soltanto una importante quota dell’economia locale, ma anche un elemento paesaggistico che caratterizza significativamente il nostro territorio”.

Il divieto di abbruciamento dei residui vegetali derivanti da lavorazioni agricole, e in particolare dalla potatura degli olivi, rappresenta una forte criticità che interessa molte comunità e operatori agricoli nell’area del Parco nazionale del Gargano. 

Tale divieto, imposto dalla vigente normativa regionale nelle Aree Naturali protette e nei Siti Natura 2000, causa danni alle colture e alle produzioni a causa di patogeni e fitofagi che rendono sempre più evidenti i fenomeni di disseccamento delle chiome degli ulivi.

Già qualche tempo fa, l’Ente parco nazionale del Gargano ha chiesto ad esperti ricercatori Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università di Foggia e ai tecnici dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Foggia di relazionare sul tema per individuare le soluzioni in campo più appropriate.

Il documento restituito e già trasmesso agli uffici Regionali poco più di un anno fa, evidenzia come la bruciatura dei residui di potatura rappresenti l’unico vero metodo di lotta agronomica effettivamente valido per contrastare il fenomeno dei patogeni che infestano le ramaglie.

E’ bene ricordare inoltre l’impossibilità di eseguire operazioni di trinciatura nei terreni non accessibili dai mezzi meccanici, ovvero nella maggior parte dei casi delle aree collinari a sud del Gargano, dove gli oliveti interessano superfici a pendenza elevata.

L’Ente Parco ha più volte chiesto che sia concesso l’abbruciamento dei residui di potatura nell’area protetta per assicurare l’esercizio dell’unica pratica agronomica effettivamente capace di contrastare la diffusione di fitofagi e di pianificare strategie alternative a lungo termine.

“L’Ente Parco – ha spiegato il presidente Pazienza – ha dato la propria disponibilità alla pianificazione di strategie sul tema della gestione delle biomasse residuate da lavorazioni agricole e forestali in una logica di policy mix: consentendo l’abbruciamento in quei siti situati nelle zone impervie e, quindi, poco accessibili e l’asportazione per quei siti che, essendo in piano, o caratterizzati da pendenze meccanicamente praticabili, consentono la raccolta del frascame e la sua destinazione a forme di valorizzazione energetica microscalata.”

L’Ente Parco chiede dunque un incontro urgente alla Regione Puglia finalizzato ad affrontare l’emergenza fitosanitaria negli agrumeti e a creare riflessioni utili a promuovere una modifica della normativa vigente, oltre a validi inputs operativi per il nuovo PSR.

La Foresta Umbra diventa aula didattica con “A Scuola nel Parco, il progetto della società cooperativa Patto Consulting Impresa Sociale, finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito del Bando Educare. 

Il nome non è casuale perché l’intento è proprio quello di portare i ragazzi sul campo per far conoscere da vicino le meraviglie del Parco Nazionale del Gargano. Una tappa d’obbligo non poteva che essere la Foresta Umbra, annoverata tra le dieci più belle del mondo e le cui faggete vetuste sono state riconosciute dall’UNESCO come patrimonio naturale dell’Umanità.

Abbiamo coinvolto 1200 ragazzi di 12 scuole elementari e medie di Lesina, Manfredonia, Mattinata, Peschici, San Giovanni Rotondo e Vico del Gargano, spiega Barbara Torraco, Presidente della Patto Consulting e coordinatrice delle attività. Con questo progetto abbiamo voluto educare i ragazzi al bello che è intorno a noi e regalare momenti di benessere e libertà dopo due anni difficili che hanno modificato radicalmente le loro abitudini sociali. Vederli curiosi e felici è stato il risultato più grande”.

Grazie ad un team di lavoro formato da esperti della formazione e dell’educazione ambientale (Giuseppe Albanese, Luisa Arena, Carlo Capodilupo, Ida D'Errico, Gennaro del Viscio, Concetta Lapomarda, Matteo Prencipe, Tiziano Samele), i ragazzi hanno potuto immergersi nel canto degli uccelli, osservare la maestosità dei faggi, capire come tronchi morti in realtà siano brulicanti di vita e indispensabili per l’arricchimento della biodiversità dell’ecosistema. Ad accompagnarli in questo viaggio alla scoperta dell’inestimabile patrimonio naturalistico della Foresta anche il Colonnello dei Carabinieri Forestali Claudio Angeloro, Comandante del reparto Biodiversità di Umbra.

I ragazzi – aggiunge Ida d’Errico, educatrice del progetto - sono andati via felici, meravigliati e più consapevoli di appartenere a questo posto meraviglioso che è il loro territorio”.

A “Scuola nel Parco” ha portato i ragazzi anche sul Lago di Lesina, popolato di meravigliosi fenicotteri rosa, tra le bellezze archeologiche del Monte Saraceno e tra le mura del borgo antico di Vico del Gargano, dove sono state raccolte dieci specie floristiche dall’importante funzione ecologica e decorativa, che daranno vita all'Erbario del Manicone, uno strumento utile alle future generazioni per conoscere le caratteristiche della flora del territorio. Conchiglie spiaggiate sul litorale di Manfredonia hanno invece raccontato a bambini e ragazzi la storia di uccelli marini e la vita nel mare.

“A Scuola nel Parco” è realizzato con il supporto del Coordinamento Provinciale delle associazioni di protezione civile e proseguirà con escursioni e visite guidate in altri luoghi rappresentativi del Gargano.

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