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Dichiarazione del presidente della V Commissione Ambiente, Paolo Campo.

La Regione Puglia avrà presto il Piano faunistico-ambientale contenente la strategia operativa per gestire in modo sostenibile la relazione tra le attività economiche e sociali e lo sviluppo della fauna selvatica.

L'obiettivo è risolvere l'emergenza che deriva della proliferazione dei cinghiali sulle colture agricole e le aree ambientali di pregio; in uno con la prevenzione dei sempre più numerosi incidenti stradali, che sul Gargano hanno già provocato una vittima.

Attenzione: non c'è e non ci sarà un accanimento nei confronti degli ungolati, piuttosto la definizione di un piano di gestione e di densità sostenibile per attuare misure di prevenzione, controllo e, nel caso, abbattimento.

Quest'ultima misura è l'extrema ratio, già utilizzata in regioni come Toscana e Umbria, da adottare in forma controllata e coordinata con le Asl, prevedendo anche l'autorizzazione della filiera corta della carne con la macellazione delocalizzata.

È fuori di dubbio che in alcune aree della Puglia, a partire dal Gargano, si stia vivendo una vera e propria emergenza che ha un impatto finanziario sempre più grave tanto sulle imprese che sul bilancio della Regione e dello Stato.
Oggi le Commissioni Ambiente e Sviluppo economico del Consiglio regionale hanno approvato all'unanimità il parere consultivo al Piano faunistico-venatorio 2018-2023, che sarà deliberato dalla Giunta, avviando a soluzione questo complesso tema.

FOCUS:

- Parco del Gargano. Emergenza danni da fauna. L’ente chiede ai parlamentari il risarcimento

Sulle alture del Gargano e, ormai, anche nelle zone collinari e in pianura, gli impatti derivanti dalla presenza di lupi, cinghiali e, più in generale, di fauna selvatica sono notevolmente aumentati.

Nel territorio del parco nazionale del Gargano, tra il 2016 e il 2020, le richieste di pagamenti per aver subito danni da fauna selvatica sono cresciute di circa il 200%. Solamente nell’ultimo anno, le imprese del comparto agro-zootecnico hanno presentato domande di pagamenti per un ammontare complessivo di circa 300mila euro. Questa problematica è attualmente oggetto di grande attenzione da parte dell’Ente parco nazionale del Gargano che – nell’ambito delle sue competenze e possibilità – non manca di manifestare il suo effettivo sostegno agli operatori del comparto.

Nei giorni scorsi il presidente Pasquale Pazienza ha invitato i parlamentari della provincia di Foggia a un incontro nella sede di Monte Sant’Angelo per chiedere il loro aiuto e la più ampia collaborazione nell’affermare dei percorsi risolutivi del problema. Dopo aver presentato le dinamiche del fenomeno e aver evidenziato che, tra le altre cose, esso rappresenta una condizione di oggettivo disagio per gli abitanti del territorio e per i turisti/visistatori, Pazienza ha chiesto di compiere ogni sforzo utile a modificare la normative attuale per consentire il passaggio dal regime d’indennizzo, oggi in essere, a quello risarcitorio.

Il presidente ha affermato che “… nell’area del Parco occorre procedere con l’individuazione e l’adozione di politiche d’intervento sia di breve che di medio/lungo termine ed evitare che le politiche di conservazione portate avanti dall’Ente Parco possano trovare resistenze sul fronte della loro accettabilità sociale. In una logica di breve periodo, l’Ente Parco è già impegnato nell’organizzare delle attività sul campo per ridurre i danni da fauna selvatica attraverso la mitigazione della presenza di certi tipi (in particolare, di cinghiali). A ciò si aggiunga, per via parallela, anche l’attività di mitigazione del randagismo canino già avviata nei mesi precedenti in collaborazione con il Dipartimento di prevenzione della ASL Foggia. Nel contempo bisogna procedere a una modificazione normativa che consenta di riconoscere agli agricoltori e agli allevatori del territorio il diritto al risarcimento integrale del danno effettivamente subito e non, invece, a un indennizzo, che – a conti fatti – si attesta su circa il 50%”.

A riguardo, Pazienza ha ritenuto di evidenziare che “… se l’ambiente è – come effettivamente è – un bene pubblico, la sua conservazione deve essere oggetto di interesse pubblico e, quindi, su di esso va convogliata un’adeguata spesa pubblica per evitare che i costi della conservazione vengano traslati, anche se per quota parte, sugli operatori del comparto agro-zootecnico. Questa è una cosa che non può e non deve accadere”.

All’incontro erano in presenza presso la sede dell’Ente parco i deputati Giorgio Lovecchio e Antonio Tasso, la senatrice Gisella Naturale, il sindaco di San Marco in Lamis Michele Merla in rappresentanza dei Sindaci della Comunità del Parco. Collegati, in videoconferenza, l’on. Michele Bordo e l’assessore del comune di Vieste Dario Carlino.

La Senatrice Gisella Naturale, componente della Commissione Agricoltura del Senato, è intervenuta per evidenziare che “il Ministro Patuanelli ha già specificato che lo Stato non deve risarcire il danno, ma deve evitare che i danni ci siano ed è sua responsabilità evitarli e contenerli; quindi lo sforzo maggiore deve essere fatto nel contenimento dei danni con piani di controllo e monitoraggio del numero delle specie in stretto contatto e sotto la supervisione dell’ISPRA. Pertanto non potranno mai esserci risarcimenti – ha aggiunto la Senatrice – anche perchè già nel 2019, con il regolamento europeo n. 316/2019 si è aumentato il risarcimento a 25mila euro nel triennio per singola azienda e, pertanto, si è cercato di dare un quid in più proprio per venire incontro alle aziende in caso di calamità naturali e i danni da fauna rientrano in quelle situazioni esterne da preventivare come rischio di azienda. Quando si è fatto richiesta al governo di passare al risarcimento, è stato detto che ciò non è possibile sulla base della citata normativa europea”. Alla luce di ciò la Senatrice ha evidenziato che si augura che il Parco possa fare un monitoraggio della fauna selvatica (lupi) e degli incroci con il randagismo (ma anche delle ibridazioni dei cinghiali), per evitare che i danni provocati dai cani randagi siano scambiati per danni da lupo (o da cinghiali frutto di ibridazione); è altrettanto importante che i cani a guardia del gregge siano opportunamente addestrati per la difesa degli allevamenti e per evitare che rappresentino un pericolo per i turisti che girano nel territorio.

E’ necessario trovare soluzioni comuni per prestare attenzione alle richieste degli allevatori, degli agricoltori e delle istituzioni locali. Bisogna assumere provvedimenti di contenimento concreti, perché il problema è molto sentito. Sul piano giuridico ci vuole subito una deroga al normale regime di tutela di questi animali. La questione va affrontata con grande determinazione così come è stato sottolineato dal presidente Pazienza. Purtroppo i danni sono pagati in misura insufficiente per ben ristorare agricoltori e allevatori dei danni subiti. Capisco che non sia una decisione semplice da assumere e che politicamente possa risultare impopolare, soprattutto in territori montani come quello del Parco del Gargano, ma se non si prende atto della gravità del fenomeno e delle irreversibili implicazioni derivanti dalla sua inarrestabile diffusione, gli attacchi dei lupi nei pascoli della nostra Regione continueranno a minacciare i delicati equilibri della nostra economia agrozootecnica. Occorre fare uno sforzo perchè si cerchi di comprendere se ci sono le condizioni, dal punto di vista normativo, per passare dall’indennizzo al risarcimento e verificare se ci sono le condizioni per noi parlamentari, per presentare un emendamento specifico oltre che avviare delle interlocuzioni serie con il Governo. C’è già una giurisprudenza che va nella direzione auspicate dall’Ente parco. È successo già in un giudizio in Puglia; quindi i giudici stanno già creando le premesse perchè si vada verso il risarcimento. Pertanto sarebbe auspicabile che intervenissimo per tradurre in un intervento legislativo il passaggio al risarcimento. In aggiunta a ciò dobbiamo fare ogni sforzo per intervenire alla radice allargando questo tavolo istituzionale anche alle competenze della Regione e della Provincia, consentendo a ciascuno di fare la propria parte. Troveremo una soluzione; l’economia agricola e zootecnica del nostro territorio è troppo importante. Cercheremo di arrivare ad una sintesi con la Regione Puglia, pensando anche a interventi di medio termine”. E’ questo in sintesi il commento dell’Onorevole Michele Bordo che è intervenuto in collegamento da Roma.

A seguire, nel suo intervento l’Onorevole Tasso, prendendo atto della relazione del presidente Pazienza, ha riferito di essere d’accordo sulle misure di contenimento indicate dal ministro Patuanelli, ma “… ora abbiamo un problema e l’unico passaggio necessario è passare dal sistema dell’indennizzo ad un sistema risarcitorio; l’altra direttrice è quella della prevenzione dei danni, su cui si deve lavorare e allargare il tavolo di discussione – come accennava l’onorevole Bordo – anche ad altri soggetti come la Regione Puglia, l’ente Provincia, il Comando dei Carabinieri forestali, la ASL, le associazioni ambientaliste e venatorie così da alimentare un confronto costruttivo e dialettico”.

Sulla questione è intervenuto anche l’Onorevole Giorgio Lovecchio che, prendendo atto di quanto rappresentato dal Presidente Pazienza e, del parziale ristoro dei danni effettivamente subiti da agricoltori e allevatori, fa presente la sua disponibilità a “… intervenire in sede ministeriale, coi colleghi parlamentari, per poter andare incontro al crescente malcontento di agricoltori e allevatori”.

L'ultimo intervento della serata è stato quello di Michele Merla, in rappresentanza dei Sindaci della Comunità del Parco, il quale ha dichiarato "A nome dei 18 Sindaci, desidero  ringraziare il Presidente  Pasquale Pazienza per l’organizzazione del tavolo tecnico - istituzionale con i parlamentari del territorio sul tema dei danni causati dalla fauna selvatica.Tema molto sentito dagli operatori economici e dai cittadini che abitano  il Gargano. I Sindaci auspicano un sollecito intervento degli organi politici competenti sulla questione del risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica, prevedendo, in luogo dell’attuale indennizzo, un più giusto risarcimento. Un problema che condiziona i rapporti tra il Parco Nazionale del Gargano e i titolari di aziende agricole del territorio. In questo quadro di riferimento risulta anche necessaria la nomina, da parte del Ministero della Transizione Ecologica, dei rappresentanti del territorio (i Sindaci) all’interno degli organismi rappresentativi dell’Ente, prevista dalla legge istitutiva e fondamentale al fine di rafforzare quei presidi di ascolto del territorio e di condivisione utili a rappresentare le esigenze del territorio”.

L'Ente Parco Nazione del Gargano lancia il "Trekking Acquatico", nuova forma di escursionismo ecologico per rafforzare il filone del "turismo attivo" in area Marina protetta. Sabato 12 giugno 2021 la conferenza di presentazione.

E’ in programma sabato 12 giugno 2021 alle ore 11.00, presso il centro del Touring Club di San Domino alle Isole Tremiti, la conferenza stampa di presentazione del “Progetto Oasi Marine Coste Pulite” organizzato dall’Ente Parco Nazionale del Gargano in collaborazione con l’ATA (Associazione Trekking Acquatico). Il progetto sarà illustrato dal prof. Pasquale Pazienza. Presidente dell’Ente Parco nazionale del Gargano – che è anche l’ente gestore dell’Area Marina Protetta delle Isole Tremiti – il quale rappresenterà la portata innovativa dell’idea, dando così il via alla prima iniziativa al mondo di trekking acquatico marino, con il supporto dello zaino Tucano Lontra.

L’iniziativa mira a implementare uno degli obiettivi che l’Ente Parco sta perseguendo, ovvero il rafforzamento del segmento del cosiddetto turismo attivo nelle aree territoriali di sua competenza. Infatti, con l’introduzione del trekking acquatico nell’AMP, si punta ad avviare una nuova forma di escursionismo ecologico che si basa sulla combinazione di un ventaglio di attività quali il nuoto, la camminata e le escursioni naturalistiche.

L’ATA è una associazione ambientalista, il cui presidente – Angelo Falletta – dedica particolare attenzione all’educazione ambientale nell’ambito del mondo scolastico. Ed infatti alla manifestazione – che va da venerdì 11 giugno con l’arrivo e sistemazione dei partecipanti a domenica 13 giugno con il rientro a casa – prenderà parte un gruppo di ragazzi in età scolare (10/17 anni) accompagnato da alcuni docenti.

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Nella giornata di sabato 12 giugno, dopo la conferenza stampa delle ore 11.00 sarà la volta di una dimostrazione pratica del “nuoteggiare” (termine usato per indicare il trekking acquatico cioè fare una passeggiata nuotando in serenità) nelle splendide acque dell’arcipelago delle Diomedee. Tutti i giovani trekkers “nuoteggeranno” supportati dallo zaino Lontra realizzato dalla Tucano srl, nota azienda produttrice di borse da viaggio e zaini con la quale l’Ente Parco ha stipulato un protocollo d’intesa grazie al quale introiterà, per ogni zaino venduto nel mercato nazionale, una percentuale che verrà destinata alla realizzazione di attività di tutela ambientale nell’AMP e nel territorio del parco.

Seguirà, alle ore 14.00, la partenza di alcuni giovani trekkers per l’attività dimostrativa di trekking acquatico marino.

“Perché l’Ente Parco promuove un progetto simile? Perché lavorando alla organizzazione della sentieristica per consentire il trekking nell’entroterra garganico ci piace l’idea di provocare una estensione concettuale e pratica del fare trekking, riorientandolo in ambiente marino” spiega il presidente Pasquale Pazienza, sempre attento a cogliere e promuovere ogni nuova e interessante forma di fruizione dello Sperone d’Italia.

Plaude all’innovativo progetto anche il sindaco del comune tremitese Antonio Fentini: “Ringrazio il presidente e l’Ente Parco per il coinvolgimento delle Isole Tremiti in questa interessante iniziativa”. 

Si fa sempre più accesa la diatriba tra WWF Foggia, ass. Pro Natura e Ente Parco del Gargano, su alcuni ettari di campo presenti nell'Oasi Lago Salso (oltre 100 come riferito dai denuncianti, in attesa di altri riscontri) nel Parco Nazionale del Gargano, in agro Manfredonia, che sarebbero coltivati contravvenendo alle normative europee sulla messa a coltura di terreni vincolati alla creazione di habitat naturali.

Dopo una nota pubblicata il 28 maggio 2021, su facebook dal WWF Foggia e Pro Natura, con tanto di foto (riportata in testa a questa pubblicazione), dove si legge testualmente: «Oasi Lago Salso, 28.05.2021 appena andati via gli organi istituzionali per verificare la fondatezza della nostra segnalazione si IRRIGA... A voi le debite considerazioni a fronte delle dichiarazioni ripetute a disco rotto dal prof. Pasquale Pazienza (titolone nei commenti). Noi siamo abituati a fare vedere i fatti e a chiedere riscontro alle autorità competenti. Presto avremo riscontro ufficiale dopo le nostre documentazioni e visite in campo. #salviamolagosalso», WWF Foggia e Pro Natura rispondono chiarendo su alcune dichiarazioni recenti da parte dell'Ente Parco nazionale del Gargano.

Si pubblica la nota stampa pervenuta presso la nostra redazione.
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.

«Pur restando sconcertati dai modi (invece di programmare un incontro congiunto come un Ente Parco dovrebbe, si va avanti ad attacchi personali ai sottoscritti rei di una sacrosanta segnalazione) e dalla fraseologia utilizzata dal Presidente del Parco Nazionale del Gargano prof. Pasquale Pazienza nei ridondanti comunicati stampa apparsi sugli organi d’informazione, il WWF DI FOGGIA e PRO-NATURA esprimono la volontà di fare chiarezza sullo stato dei luoghi e l’andamento delle indagini ancora in corso.

Quanto dichiarato dal Presidente del Parco Nazionale del Gargano è frutto di strumentalizzazione e poca correttezza, infatti – spiegano Marrese (WWF Foggia) e Rizzi (PRO-NATURA) – nella segnalazione congiunta delle nostre associazioni, fra l’altro trattasi di “segnalazione” e non denuncia, non abbiamo mai scritto di “dissodamento” degli habitat (come afferma il comunicato stampa dell’Ente Parco!) bensì abbiamo chiesto semplicemente un “urgente verifica” dello stato dei luoghi, ciò che fra l’altro sta accadendo in questi giorni e, attualmente, ancora in corso come precisato dai Carabinieri.

Quindi, contrariamente a quanto affermato dal prof. Pasquale Pazienza che “chiude la questione” e afferma sinteticamente “che gli facciamo perdere tempo”, le cose non stanno assolutamente cosi.

Nonostante questo comportamento a dir poco anomalo del Presidente Pazienza, siamo felici di aver svegliato dalla letargia il suo operato, ricordando che in quasi tre anni di mandato nessuna vera associazione ambientalista è riuscita ad interloquire con il Parco, a parte qualche piccolo comitato, e questo è grave soprattutto se ricordiamo che recentemente abbiamo visto lupi e aironi guardabuoi impiccati, malcontento sul Parco, un Parco Nazionale ancora senza Piano, senza Direttore, senza Consiglio Direttivo ove le uniche proposte partite dall’Ente Parco sono state la proposta di modifica della norma regionale che vieta in area protetta l’abbruciamento dei residui vegetali derivanti da lavorazioni agricole (norma esistente per ovvi motivi di tutela dell’ambiente), funivie (ovviamente dannose per il paesaggio garganico e la tutela delle specie selvatiche) etc.

La verità è che all’Oasi Lago Salso diverse decine di ettari tutelate e ricoperte da pascoli naturali ed altri habitat, sono state oggetto di pratiche agricole.

Noi crediamo nella verità e non alle “rotoballe” (come quelle viste nell’Oasi dove non dovevano mai esserci) e le bugie, come si dice, hanno le gambe corte.

Concludendo, invitiamo il prof. Pasquale Pazienza alla trasparenza, iniziando a pubblicare i verbali, gli atti e tutte le informazioni utili per ricostruire ciò che sta accadendo nel Lago Salso, quindi meno rotoballe e più Natura in quella che era uno scrigno di biodiversità della Regione Puglia, ma soprattutto nell’operare rapidamente per la funzionalità di un Ente ancora incompiuto e indolente in un territorio che altresì ha urgente bisogno di fatti, azioni e concretezza».

FOCUS:

- Oasi Lago Salso. Pazienza «L’uomo che spreca il suo tempo non ha scoperto il valore della vita …e noi non vorremmo sprecare il nostro»

Pazienza: «Su Lago Salso solamente mistificazioni della realtà e becere strumentalizzazioni da parte di alcune sigle dell’associazionismo ambientalista». 

Il 15 maggio 2021 la nota/denuncia, con tanto di foto satellitare, della Federazione Nazionale Pro Natura e il WWF Foggia sulla trasformazione, o presunta tale, di un sito naturale dell’Oasi Lago salso in aree coltivabili. Un nota che chiedeva l’urgente intervento della Commissione Europea del Ministero dell’Ambiente, del Parco Nazionale del Gargano, del Comune di Manfredonia, dell’Assessorato all’ecologia e della Regione Puglia per una verifica presso l’Oasi , facente parte del Parco Nazionale del Gargano, dei lavori che secondo i denuncianti avrebbero comportato la messa a coltura di una notevole parte dei terreni vincolati alla creazione di habitat naturali,  applicando, di fatto, la Procedura di Infrazione numero 2001/4156 avviata dalla Commissione Europea, relativa alla non corretta applicazione delle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE.

Oggi, sempre in una nota stampa, arriva la risposta del presidente del Parco Nazionale del Gargano, Pasquale Pazienza, che rimanda al mittente le accuse.

Si pubblica la nota stampa pervenuta presso la nostra redazione.
Nota in premessa al comunicato stampa - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.

«Qualche giorno fa, presso gli uffici dell’Ente parco nazionale del Gargano, è giunta una segnalazione di presunti lavori presso l’Oasi Lago Salso “…che hanno comportato la messa a coltura di una notevole parte dei terreni vincolati alla creazione di habitat naturali in seguito alla conclusione della Procedura di Infrazione avviata – già parecchi anni orsono – dalla Commissione Europea, relativa alla non corretta applicazione delle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE”.

A seguito della segnalazione, il Presidente Pazienza, già consapevole della sua infondatezza, ha voluto tuttavia indire lo svolgimento di un sopralluogo tecnico per dare definitiva certezza alla inesistenza della reclamata violazione di norme sulla tutela dell’habitat nell’Oasi Lago Salso. Il sopralluogo (svolto congiuntamente dagli organi di PG Carabinieri forestali, sezione parchi, dai funzionari dell’Ente parco e dall’agronomo delegato della Oasi Lago Salso SpA) è terminato con la redazione di un verbale ufficiale, nel quale è stata acclarata l’assoluta inesistenza delle questioni sollevate nella segnalazione. All’interno dell’Oasi Lago Salso non vi è stata alcuna attività di dissodamento di aree pascolive e/o di trasformazione di superfici in terreni coltivati. Nell’intera area dell’Oasi Lago Salso non è in corso alcuna attività illecita da sospendere e non vi è necessità alcuna di adoperarsi in azioni di ripristino di habitat deteriorati; non ricorrono responsabilità, omissioni o danni ad opera di alcuno.

I segnalanti sono i Sigg. Vincenzo RIZZI e Maurizio MARRESE. Mentre quest’ultimo è referente territoriale del WWF, il primo è rappresentante della Federazione nazionale Pro Natura, ma è anche stato membro del precedente Consiglio di amministrazione dell’Oasi Lago Salso SpA, quale espressione del socio di minoranza (Centro Studi Naturalistici onlus al 4%). Non sfugge all’attenzione dell’Ente Parco la mole di comportamenti riottosi e sobillatori posti in campo dal CSN onlus, sin dall’inizio della vicenda relativa allo scioglimento e alla liquidazione dell’Oasi Lago Salso SpA, che fu avviata a seguito dell’adozione di una delibera del 12.11.2019, votata all’unanimità dal Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, su proposta di Pazienza, dopo aver verificato l’esistenza di una serie di irregolarità e mancanze nella gestione della Società (di cui il Parco è socio di maggioranza al 96%) governata, nei fatti, dal socio di minoranza CSN onlus. Non sfugge che le numerose mistificazioni e strumentalizzazioni operate dal CSN onlus, rappresentano tentavi di trascinare l’Ente Parco in una infinita e asfittica querelle, per indurlo a desistere dal suo intento di voltare pagina nella zona umida di Lago salso, ovvero quello di portare la gestione della Società in un alveo di correttezza amministrativa e di pieno rispetto delle norme di legge. 

Apprezziamo e sosteniamo chiunque si rivolga al Parco per denunciare illeciti in materia ambientale e approfittiamo per ringraziare i Carabinieri forestali, che lavorano al nostro fianco per controllare e tutelare l’ambiente, ma ci dispiace di dover prendere atto che in questo caso ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di mistificazione della realtà, finalizzato alla costruzione di becere strumentalizzazioni; il risultato è la perdita di tempo e di energie per gli uffici dell’Ente Parco nazionale del Gargano, notoriamente in sofferenza di organico.

Parafrasando Charles Darwin riteniamo che gli uomini che sprecano il loro tempo, perché incapaci di usarlo fruttuosamente, sono uomini che non conoscono il valore della vita. Nell’Ente Parco vorremmo concentrarci a lavorare per affermare l’interesse generale associato alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente e non vorremmo più perder tempo a confrontarci con segnalazioni e denunce infondate e strumentali che, tra l’altro, provocano un grave danno d’immagine istituzionale e territoriale e che sarà fatto valere nelle sedi opportune».

Ecco la nota/denuncia

«Si fa presente che quanto segnalato riguarda la trasformazione di un sito di immensa valenza naturale in aree coltivabili, in violazione degli accordi presi con la Commissione Europea precedentemente menzionati. Lo stesso Comune di Manfredonia ha ricevuto dalla Regione Puglia un finanziamento di 500.000,00 euro che prevedeva la trasformazione di quei terreni in habitat naturali. In data 02.04.2021 Commissari Prefettizi del Comune di Manfredonia hanno inviato al liquidatore unico e all’Ente Parco Nazionale del Gargano e al Centro Studi Naturalistici ONLUS una missiva giusto protocollo n° di protocollo 14353/2021 riguardante la Revoca contratti di concessione di terreni agricoli comunali rep. 9617 del 14.05.2015 e rep. 9697 del 10.08.2015. Conclusione del procedimento.

L’area presentava, prima di questi interventi, sia prati-pascoli che zone umide su una superficie di circa 1.041 ettari, ed è annoverata tra le più importanti zone umide del Mediterraneo, costituendo un importante tassello della Rete Natura 2000 voluta dalla Commissione Europea per tutelare ambienti e specie minacciate a livello europeo. Per questo l’Oasi Lago Salso è inclusa dal 1996 nel Sito di Importanza Comunitaria “Zone umide della Capitanata” Important Bird Area (IBA) e dal 2007 nella Zona di Protezione Speciale “Paludi presso il golfo di Manfredonia”, dal 21 Marzo 2018 Zone Speciali di conservazione (ZSC) nonché ricompresa nel Parco Nazionale del Gargano.

Da una prima valutazione mediante il confronto delle foto satellitari (Fig. 1 di maggio 2020 e Fig. 2 di maggio 2021) le aree oggetto di trasformazione potrebbero anche superare i 100 Ha. Ma per una quantificazione più precisa sarebbe necessario effettuare dei rilievi (Foto 3 del 11 maggio 2021 [foto in copertina, ndr.])

Oasi Salso foto satellite presunti campi coltivati ph WWF FG

La Federazione Pro Natura e il WWF Foggia chiedono di verificare se per tali trasformazioni, è stata eseguita una specifica valutazione d’incidenza ambientale stante i vincoli e gli obblighi esistenti in quest’area particolarmente tutelata, vista tra l’altro la presenza di un comando dei carabinieri forestali e tenuto conto che l’Oasi è sotto il controllo di una società in liquidazione dove l’Ente Parco Nazionale del Gargano ha il 96% delle quote della società.

L’Oasi Lago Salso ricade come precedentemente scritto nel Parco Nazionale del Gargano, in una ZSC/SIC e ZPS e IBA per la presenza di: 2 habitat prioritari, 5 specie prioritarie tra anfibi e rettili, 1-2 specie di pesci prioritari, diverse altre specie di flora e fauna e ben 49 specie di uccelli ritenuti oggetto della massima tutela dagli obblighi comunitari. Pertanto, il danno che ne consegue in seguito alla messa a coltura è, in termini di conservazione delle specie e degli habitat, incommensurabile. La sottrazione o la cattiva gestione delle aree a pascolo, destinandole ad usi diversi da quelli naturali, riduce drasticamente le possibilità di alimentarsi, riprodursi e di effettuare altre attività indispensabili per la sopravvivenza delle singole specie.

La Federazione Pro Natura e il WWF Foggia propongono l’immediata sospensione degli interventi in corso e l’immediato ripristino delle condizioni iniziali. Pertanto si chiede alle autorità competenti di intervenire, per quanto di propria competenza, nell’accertare le eventuali responsabilità, omissioni e danni da parte di chi ha,  autorizzato i lavori. La Federazione Pro Natura e il WWF Foggiaribadendo la necessità del ripristino dei luoghi, al fine di ridurre al minimo la compromissione del sito protetto, si riservano, in assenza di immediate risposte, di richiedere alla Commissione Europea l’avvio di una procedura di infrazione comunitaria».

Contributi fotografici del WWF Foggia

Oasi Salso presunti campi coltivati ph WWFFG 2018 2021

Oasi Salso foto satellite presunti campi coltivati ph WWF FG 01

L’allargamento prevedrebbe così 19 Comuni del Parco.

Il 14 maggio 2021 è una delle date da ricordare per il Parco nazionale del Gargano, perché è il giorno in cui il Comune di Chieuti ha deliberato di proporre all’Ente Parco, e per suo tramite al Ministero della Transizione Ecologica, di inserire parti del proprio territorio nel perimetro dell’area naturale protetta del Gargano.

A seguito di varie e fruttuose interlocuzioni precedentemente sviluppate tra l’Ente Parco e il Comune di Chieuti sul tema dell’ingresso di quest’ultimo nell’area protetta, il Sindaco Diego Iacono ha invitato il Presidente Pasquale Pazienza a partecipare alla seduta consiliare di venerdì 14 maggio, per esporre gli aspetti significativi e le implicazioni associate a questo tipo di scelta. 

Dal 18 maggio 2001, giorno in cui fu approvata con D.P.R. l’ultima perimetrazione del Parco Nazionale del Gargano, non è mai accaduto che un Comune formalizzasse la decisione di entrare a far parte dell’area naturale protetta. E’ questo uno dei risultati sicuramente più importanti della nuova governance dell’Ente Parco che, sin dall’inizio della sua esperienza, ha avviato interlocuzioni per perseguire l’ampliamento del perimetro del parco.

Per il Presidente del Parco, Pasquale Pazienza “… i parchi e le aree protette rappresentano un’opportunità di sviluppo socio-economico locale. Sia chiaro però che la validità di questa affermazione dipende dall’idea di area protetta che s’intende realizzare. La preservazione dell’ambiente, ovvero la sua tutela integrale, è certamente un valore ma che va praticato in poche e ben definite aree territoriali. La tutela dell’ambiente, invero, non può trovare nel fissismo ambientalista la sua ragion d’essere. Questo tipo di atteggiamento gestionale delle risorse ambientali – assolutamente da confinarsi a specifici casi scientificamente ragionati – deve necessariamente coesistere con altre modalità. La tutela dell’ambiente deve trovare un punto di equilibrio, con la presenza dell’uomo e delle sue attività. Ciò è particolarmente vero in quei territori caratterizzati dalla presenza dell’uomo. In queste realtà i due approcci – quello biocentrico e quello antropocentrico – devono trovare un momento di giusto confronto e di valida sintesi orientandosi ai principi dello sviluppo sostenibile per realizzare una dimensione in cui il sistema dei vincoli di tutela ambientale non può e non deve sacrificare le ragioni delle vicende socio-economiche della comunità locale. Stiamo parlando di una dimensione in cui la tutela ambientale diventa “fattore produttivo” di un processo di sviluppo sociale ed economico grazie a strategie di valorizzazione economica e sostenibile delle risorse naturali (e culturali) presenti nel territorio locale. È esattamente questa la ratio d’indirizzo operativo condiviso con il Sindaco Diego Iacono, che ringrazio per l’impegno profuso nell’affermare il risultato della deliberazione adottata, e che porta il Comune di Chieuti a chiedere il suo ingresso nell’area del Parco nazionale del Gargano con alcune quote del suo territorio. L’Ente Parco non può che rallegrarsi e compiacersi di questa decisione da cui molto probabilmente scaturirà l’allargamento della famiglia oggi rappresentata dalla Comunità dei 18 Comuni del Parco”.

Per il Sindaco di Chieuti, Diego Iacono, “è motivo di grande orgoglio, dare avvio all’iter per l’annessione di una parte del territorio di Chieuti all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Gargano. Siamo nella fase embrionale, ma la cosa importante è aver fatto il primo passo e siamo convinti che da questo deriveranno ottime possibilità di sviluppo per la nostra comunità, sia dal punto di vista sociale ed economico, penso anche al turismo ambientale e sostenibile, sia dal punto di vista della riqualificazione e conservazione dell’area boschiva che entrerà a far parte del territorio dell’Area naturale protetta del Gargano; senza tralasciare il prestigio che assumerà il nostro Comune, unendosi agli altri Comuni che compongono il Parco. Ora aspettiamo fiduciosi che l’iter amministrativo avviato oggi, arrivi a conclusione e intanto ringraziamo il Parco ed il Presidente Pazienza, per averci onorato della sua presenza in Consiglio comunale

Insomma, c’è entusiasmo da entrambe le parti per le prospettive che si aprono.

Il Comune di Chieuti da questo momento seguirà un percorso amministrativo che coinvolgerà anche il Ministero della Transizione Ecologica e che, al suo traguardo, sancirà l’allargamento dei confini del Parco; il processo di inclusione sarà anche il terreno fertile per una visione nuova e diversa delle peculiarità territoriali del Comune di Chieuti, che saranno inserite nel perimetro. In concreto si riverserà sul territorio il risultato della raggiunta integrazione e armonizzazione degli obiettivi di tutela e valorizzazione con le aspirazioni e sensibilità della comunità cittadina riguardo alle politiche ambientali e di sviluppo sociale ed economico.

Dal canto suo l’Ente Parco arricchisce il suo impegno con un motivo in più per finalizzare efficacemente la propria azione, che risulta essere apprezzata da tante parti, considerata anche l’apertura di credito offerta dalla comunità di Chieuti.

«Il Parco Nazionale del Gargano è una risorsa fondamentale per il nostro territorio, uno spazio prezioso e centrale sotto molteplici aspetti: racchiude una vasta biodiversità spaziando tra gli habitat più diversi che compongono la natura del Mediterraneo. Queste caratteristiche delineano una considerevole diversità di fauna.

Nel Parco si rinvengono habitat unici nel loro genere, dalle fitte e distese foreste a faggete, già patrimonio dell’Unesco, alla macchia mediterranea, dai grandi altopiani carsici alle ripide falesie sul mare, con grotte, valli boscose che scendono verso il mare, lagune costiere con i Laghi di Lesina e Varano alle colline e pianure steppose identificate anche come SIC e ZPS. La flora risulta, dunque, molto varia e particolare: si contano circa 2.200 specie botaniche (circa il 35% della flora nazionale). Inoltre è una delle aree protette italiane più estese, quindi di grande importanza e rilevanza naturalistica, per tutta la penisola.

Sarebbe quindi opportuno concentrarsi maggiormente sugli aspetti propositivi e costruttivi di questo importante spazio territoriale, piuttosto che sulle questioni prettamente politiche. Alla luce di quanto sopra esposto occorre lasciar stare divergenze “politiche" che non riguardano la crescita e lo sviluppo del nostro territorio. Il Laboratorio Verde FareAmbiente Foggia MEE auspica che non vi siano intromissioni e “lottizzazioni” ma solo merito e passione per il lavoro.

In tal senso Il lavoro intrapreso dall’attuale Presidenza del "Parco Nazionale del Gargano“ è di notevole importanza e validità, incentrato prevalentemente sulla condivisione e sul confronto con le maggiori realtà del settore.

Il laboratorio Verde FareAmbiente Foggia MEE auspica che le finalità del Parco del Gargano siano quelle di promuovere crescita e sviluppo del Territorio, lasciando lavorare gli attuali dirigenti, per il bene comune, evitando inutili polemiche e divisioni. Solo un lavoro collettivo potrà portare vantaggi concreti per tutti, evitando quindi di bloccare le iniziative positive già intraprese e condividendo iniziative che vedano i cittadini della comunità del parco come parte attiva, nei processi di governo del territorio.

A tal fine questa Associazione di Volontariato e Protezione Civile dà pieno supporto e collaborazione, per favorire lo sviluppo e lo svolgimento delle attività tramite proposte fattive ed eventuali progettualità positive».

Sabato 24 e 31 ottobre, 7 e 21 novembre in occasione delle serate di valorizzazione, il Parco Archeologico di Siponto resterà straordinariamente aperto al pubblico fino alle ore 21.00 (ultimo ingresso ore 20.30).

Durante le ore di apertura straordinaria (18.00-21.00) la visita al Parco Archeologico sarà arricchita da un ingresso speciale alla cripta di Santa Maria che rappresenta il misterioso anello di congiunzione tra la Basilica paleocristiana-medioevale e il “nuovo tempio quadrato” del XII secolo.

Informazioni per il pubblico

Numero massimo di visitatori consentito:50 visitatori area del Parco, 20 all’interno della Basilica Paleocristiana, 10 nella Cripta

Durata massima della visita: massimo 1h

COSTO: GRATUITO

Prenotazione: facoltativa all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Contatti per chiedere informazioni sull’evento: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Misure anti-contagio previste:

– Prima di accedere, il personale in servizio misurerà la temperatura corporea dei visitatori per assicurarsi che non sia superiore ai 37,5 °C;
– I visitatori dovranno recarsi al sito muniti di mascherina;
– Durante l’evento si dovrà rispettare il distanziamento fisico previsto;
– Lungo i percorsi verranno disposti dispenser dedicati per la distribuzione di gel disinfettante;
– Il personale di turno vigilerà sul rispetto delle normative di sicurezza (contingentamento degli ingressi e degli ambienti comuni, rispetto del distanziamento, ecc.).

Tutte le informazioni sono disponibili al seguente link:

https://musei.puglia.beniculturali.it/musei/parco-archeologico-di-siponto/

Partirà sabato 10 ottobre e durerà fino al 1° novembre l’iniziativa “I custodi della Biodiversità” – Smart Edition realizzata da Legambiente in collaborazione con Gran Cereale, brand del Gruppo Barilla che si impegna per la tutela e la salvaguardia della biodiversità nei Boschi. Saranno coinvolti – attraverso lezioni a distanza, laboratori ed escursioni guidate – gli studenti delle scuole limitrofe al Parco Nazionale del Gargano.

Stimolare gli studenti a riflettere su come le foreste siano importanti per la nostra vita e quella di piante e animali, sia attraverso attività di educazione ambientale che di volontariato attivo. È questo uno degli obiettivi del progetto “I custodi della Biodiversità” nato da una collaborazione tra Legambiente e Gran Cereale (Gruppo Barilla) che scendono di nuovo in campo, in difesa dei boschi italiani.   

Dal 10 ottobre al 1° novembre 2020, durante quattro weekend, circa 200 studenti delle scuole elementari e medie che si trovano nelle vicinanze delle aree naturali salvaguardate da Legambiente e Gran Cereale nell’ambito della campagna Mosaico Verde, potranno partecipare ad escursioni guidate nel Parco Nazionale del Gargano insieme alle loro famiglie, mappando con l’aiuto di esperti di Legambiente la biodiversità dell’habitat oggetto dell’esplorazione e individuando gli elementi di rischio che ne minacciano l’equilibrio. Un viaggio nella biodiversità che si concentra sul tema del bosco, del suo ecosistema attraverso un percorso educativo che prevede incontri con le classi, attività laboratoriali e di ricerca sul campo. Il tutto con lo scopo di formare così dei veri e propri “custodi della biodiversità”.

Due le escursioni in programma ogni fine settimana all’interno del Parco Nazionale del Gargano, per un totale di otto uscite, cui ci si potrà iscrivere contattando gli organizzatori all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Grazie al contributo di Gran Cereale, di volta in volta Legambiente metterà a disposizione una guida esperta e qualificata che accompagnerà grandi e piccini alla scoperta dell’area.

“Ridisegnato nella forma, il nuovo progetto mantiene vivi i principi su cui si basa la collaborazione con Gran Cereale, spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. “Centrale come sempre è il percorso educativo dei più giovani, cui seguirà l’uscita sul campo, cuore pulsante dell’iniziativa che si estende a quattro weekend per ogni area. Durante le escursioni, organizzate in piena sicurezza, Legambiente metterà a disposizione guide ambientali qualificate per condurre famiglie e studenti alla scoperta consapevole del nostro patrimonio forestale. Un’esperienza in cui essere non solo osservatori attenti, ma protagonisti attraverso le attività di rilevamento e “citizen science” nel rispetto degli equilibri di uno degli habitat a maggiore ricchezza di biodiversità del nostro Paese e dell’intero Pianeta, la cui tutela va perseguita e sostenuta con progetti di formazione e sensibilizzazione della cittadinanza tutta e degli adulti di domani in special modo”.

IL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO: INFO E CURIOSITÀ

Il Parco Nazionale del Gargano, tra i boschi di Gran Cereale coinvolti nell’iniziativa con Legambiente, è situato presso il Comune di Monte Sant’Angelo – Foggia - ed è una delle aree protette più estese d’Italia: comprende la Comunità Montana del Gargano, la riserva marina delle isole Tremiti, la Foresta Umbra e, grazie alla sua conformazione morfologica, offre un habitat ricco di biodiversità.

I boschi interessati dalle attività di tutela e gestione sono a prevalenza di conifere risalenti agli anni Sessanta e di Leccio. La necessità principale di questo ecosistema è la prevenzione degli incendi: le attività realizzate erano finalizzate alla riduzione dei rischi di incendi boschivi ed assumono particolare rilevanza dal momento che l’area si trova in prossimità della Foresta Umbra, patrimonio dell’Unesco.

Ulteriori interventi messi in atto presso l’area boschiva pugliese hanno riguardato i diradamenti dal basso, l’eliminazione degli alberi pericolanti, la potatura sul secco, la spalcatura delle piante, la reintroduzione delle specie autoctone tipiche della macchia Mediterranea, le cure colturali, il risarcimento della fallanza e lo sfalcio delle infestanti.

DA NORD A SUD: I “BOSCHI DI GRAN CEREALE” COINVOLTI NELL’INIZIATIVA

Le attività vedranno il coinvolgimento di una rete di istituti scolastici presenti nelle sei aree già oggetto di intervento del progetto “Boschi di Gran Cereale”: la Val di Sella – Area Arte Sella (TN), il Parco Regionale di Portofino (GE), il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (FI), il Parco Regionale Valle del Treja (RM), il Parco Nazionale del Gargano (FG), il  Parco Nazionale del Pollino (PZ). Sono aree naturali di grande pregio dove sono stati effettuati interventi di ripristino e salvaguardia grazie alla campagna Mosaico Verde promossa da Legambiente alla quale Gran Cereale ha aderito. Mosaico Verde è una campagna di Responsabilità Sociale d’Impresa attraverso la quale vengono promosse attività di forestazione, riqualificazione del territorio e interventi di tutela ambientale in Italia.

Tra gli interventi in corso, la piantagione di nuovi alberi e l’introduzione di specie autoctone, la ricolonizzazione naturale del bosco, la stabilizzazione del suolo, la riduzione del rischio di propagazione di incendi e malattie e la pulizia delle aree.

“Attraverso questa iniziativa, afferma Emanuele Marra, Marketing Manager di Gran Cereale vogliamo ribadire il nostro impegno per la tutela e la salvaguardia della biodiversità, in linea con la mission della company “Buono per te, buono per il pianeta”. Sensibilizzare e coinvolgere le giovani generazioni al rispetto della flora e della fauna stimola comportamenti virtuosi in grado di preservare con piccoli gesti ettari di bosco e siamo orgogliosi di poter dare con Gran Cereale il nostro contributo a questa causa”.

LA FORMAZIONE A DISTANZA PER EDUCARE I RAGAZZI AL CONCETTO DI BIODIVERSITÀ

Il percorso educativo del progetto “I custodi di Biodiversità” – Smart Edition, condotto da educatori ambientali di Legambiente, si svilupperà in primis attraverso piattaforme digitali. Verranno infatti ideati contenuti ad hoc, in grado di coinvolgere gli studenti nello svolgimento, seppur a distanza, di un percorso formativo. Attraverso attività laboratoriali e di ricerca, si perseguirà l’obiettivo primario di fornire strumenti di osservazione e rilevamento della biodiversità nell’ottica della “citizen science”, al fine di costruire nei ragazzi la consapevolezza di lettura degli indicatori di biodiversità di un habitat e saperne valutare i rischi e le minacce per promuoverne la tutela. 

NEL MONDO 10 MILIONI DI ETTARI DI FORESTE SONO DISTRUTTI OGNI ANNO

L’Italia, secondo i dati del Rapporto sulle Foreste del Mipaaf, è tra i Paesi europei con la maggiore percentuale di superficie boscata rispetto al totale: i boschi coprono il 39% della superficie del territorio nazionale, con 11 milioni e 800 mila ettari. Un patrimonio che va tutelato perché è messo costantemente a rischio da cambiamenti climatici, fitopatologie, roghi e dalla degradazione ambientale dovuta all'attività erosiva delle acque superficiali. Ad oggi, il tasso d’incremento ottenuto attraverso la rigenerazione naturale e la riforestazione è pari a circa di 42 mila ettari all'anno ed iniziative come quella del progetto “Boschi di Gran Cereale” vanno proprio in questa direzione.

Tuttavia, nel mondo il tema della deforestazione diventa sempre più urgente. Come riporta Legambiente nel suo ultimo dossier “Biodiversità a rischio”, circa 10 milioni di ettari di foreste nel mondo vengono distrutti ogni anno, con conseguenze anche per il nostro clima: gli alberi, infatti, rappresentano dei preziosissimi serbatoi di carbonio, contribuendo a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

A Monte Sant’Angelo il Governo invia gli ispettori per vederci chiaro sul caso dell’allontanamento della Direttrice Villani per opera del Presidente Pazienza.

La visita arriva dopo che i due protagonisti, Pazienza e Villani, sono stati auditi dai dirigenti del Ministero dell’Ambiente, voluta fortemente dal gruppo parlamentare di Capitanata del M5S. Tra le altre cose che gli ispettori verificheranno è la nomina a nuovo Direttore dell’Ente Parco Nazionale del Gargano, Vincenzo Totaro.

Voci parlamentari suggeriscono che vorrebbero l’Ente commissariato.

«Con una mia interrogazione di qualche settimana fa, condivisa con gli altri parlamentari del Movimento, avevo chiesto al Ministro di intervenire con urgenza e di inviare una ispezione per  verificare la regolarità amministrativa, sia successivamente al 1 giugno, data di insediamento della direttrice Maria Villani, e sia precedentemente  – ha affermato il Sen. Marco Pellegrini. Siamo certi che il lavoro degli ispettori sarà utile per comprendere meglio le dinamiche che hanno portato alla defenestrazione, dopo soli tre mesi, della direttrice  Villani, nominata dal ministro dell'Ambiente Costa».

Il caso è alquanto complicato e trovare il bandolo della matassa sarà un compito difficile, specie dopo le pressanti richieste e la dichiarazione congiunta di far luce di Marco Pellegrini, Marialuisa Faro, Carla Giuliano, Gisella Naturale, Rosa Barone, Rosa Menga, Mario Furore: «Siamo assolutamente soddisfatti per l’immediato intervento del Ministro Costa».

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