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«Sto percorrendo la Pedesubappenninica di ritorno da Bovino verso Deliceto ed è tutto un dover stare attenti alle buche».

È quanto denuncia pubblicamente l’ex presidente dell’Ente Provincia di Foggia, Nicola Gatta.

«Eppure a dicembre 2022 -prosegue- furono stanziati e appaltati 5 milioni di euro per il rifacimento dell’asfalto su tutto il tratto già esistente della R1, da Candela a Bovino.

Che fine hanno fatto?

In 10 mesi sono stati interessati solo 6 km! Mi chiedo quanto ci vorrà per completare l’intera opera fino a Lucera e spendere i 100 milioni di euro ottenuti durante il mio mandato. Del resto ci sono voluti 40 anni prima che qualcuno si rioccupasse della Strada Regionale 1, probabilmente vorranno mettercene altrettanti!»

«A Giuse', con quale coraggio ti presenti a Foggia a chiedere voti, dopo il tuo tradimento?». Così il Presidente del M.P.P.MOLDAUNIA, Ing. Gennaro Amodeo, l'indomani della visita di Giuseppe Conte a Foggia in sostegno delle prossime elezioni comunali.

«Nel 1° Governo CONTE -prosegue il Amodeo-  il Movimento MOLDAUNIA, che lottava da ben 18 anni per l'autonomia della Capitanata, ha creduto opportuno fare appello al suo conterraneo, salito agli onori della Presidenza del Consiglio, per perorare la difesa del diritto costituzionale all'autodeterminazione della Capitanata, sancito dall'art. 132 - 2° comma della Costituzione.

Ebbene, il nostro famoso conterraneo: Giuseppe CONTE, non ha avuto nemmeno la decenza e l'educazione civica di rispondere all'appello proveniente dalla gente del suo territorio d'origine, girando le spalle all’unico progetto storico che poteva ridare dignità e futuro alla Capitanata, oltre che lustro e memoria storica al suo nome.

E pensare che era sceso in campo con l'etichetta di: "Avvocato del Popolo ".

Solo un personaggio privo di dignità ed assetato di potere poteva guidare nella assoluta indifferenza, consecutivamente, un governo di destra e di sinistra, per poi scalare la presidenza dello stesso Movimento 5 Stelle che l'aveva adottato, per snaturarlo in base alla sua visione politica, distinta e distante dal DNA del Movimento e, conseguentemente, ridurlo al lumicino a causa della sua visione strategica di corto respiro».

Di seguito la lettera inviata nel giugno del 2018 a Giuseppe Conte, allora Presidente del Consiglio dei Ministri.

Racc. A.R. N° 15303581999-0
Data 30/06/2018
Al Prof. Giuseppe CONTE
Presidente Consiglio dei Ministri Palazzo Chigi
00187 ROMA (RM)

OGGETTO: Richiesta di incontro con una delegazione del Movimento MOLDAUNIA

Sono 17 anni che il Movimento Popolare Progetto MOLDAUNIA lotta per arrivare al referendum consultivo popolare per il passaggio dell' intera provincia di Foggia dalla regione Puglia alla regione Molise, ai sensi dell’art. 132 – 2° comma della Costituzione, ma il boicottaggio politico locale, impedisce di espletare il referendum, per via della mancata approvazione della prescritta delibera provinciale.

Questo, benché il Movimento avesse raccolto n. 16 delibere comunali di adesione alla richiesta referendaria, compresa quella del capoluogo: Foggia, sul totale di 61 Comuni, corrispondente ad una rappresentanza del 40,34% dell'intera popolazione provinciale, contro il 5% richiesto dal nuovo Statuto provinciale.

Data la sua origine dauna, penso che Lei non possa restare insensibile alla richiesta di autonomia che proviene dal popolo della Capitanata, fin dalla fase costituente.

Quindi, vista la circostanza propizia della sua nomina alla massima carica istituzionale, quale Presidente del Movimento innanzi richiamato

CHIEDO

la cortesia di un incontro con una delegazione del nostro Movimento, nella quale poter illustrare le ragioni del progetto MOLDAUNIA (Molise + Daunia), che rappresenta l’unica via per ridare dignità e futuro alla Capitanata, aggregata antistoricamente agli altri territori delle Puglie (Peucezia e Salento), tant’è vero che la Società Geografica Italiana nella sua proposta di “Riordino territoriale dello Stato” del 2013 ha accorpato la provincia di Foggia e quella di Campobasso in un unico dipartimento regionale.

In attesa di cortese riscontro, auguri di buon lavoro a Lei e a tutta la compagine governativa.

Foggia 30/06/2018
Il Presidente del M.P.P.MOLDAUNIA
(Ing. Gennaro AMODEO)

nota del consigliere regionale di Forza Italia, Napoleone Cera.

«Importanti novità sulle condizioni della strada statale 272 che collega San Severo a Monte Sant’Angelo: oggi ho incontrato i vertici pugliesi dell’Anas, incassando diverse rassicurazioni.

Innanzitutto, a breve partiranno i lavori di bonifica e pulizia dei rifiuti abbandonati, oggetto della mia denuncia. E ancora: saranno ripristinate anche le cunette mancanti, che a ogni pioggia trasformano la strada in un pantano e che sono la causa di numerosi incidenti anche mortali. Sul tristemente noto incrocio di San Matteo, invece, si sono impegnati a reperire le risorse per attuare interventi infrastrutturali, ma nel frattempo verranno installate segnaletiche luminose e rumorose per allertare gli utenti. Insomma, non posso che essere soddisfatto per la cordialità in cui si è tenuto l’incontro e per gli importanti impegni assunti.

Naturalmente, continuerò a vigilare fino a quando le opere non saranno portate a termine».

“L'annuncio del vice presidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, dello stanziamento di 30 milioni di euro in due anni per tutelare le coste pugliesi è un punto di partenza importante, ma bisognerà fare di più. Mesi fa evidenziai l'inesorabile progressione dell'erosione delle coste garganiche che sta riducendo le spiagge, in alcuni tratti del nord della Puglia, quasi a farle sparire completamente”. 

Il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Dell'Erba torna sulla questione erosione delle coste garganiche auspicando interventi urgenti e importanti.

“Attendiamo di conoscere nel dettaglio la distribuzione dei fondi annunciati ma ritengo che per far fronte al problema dell'erosione delle coste garganiche saranno necessari investimenti continuativi e che non si limitino ai prossimi due anni - sottolinea Dell’Erba”.

Questa mattina, 04 ottobre 2023,il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervenuto in audizione alla Commissione Bilancio della Camera nell’ambito dell’esame del decreto legge 124/2023 recante disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione.

Di seguito, il testo dell’intervento integrale del presidente Emiliano:

“Il decreto legge in discussione interviene sul Fondo di Sviluppo e Coesione e istituisce la Zone Economica Speciale unica. Il testo presenta diverse criticità”.

“Una prima questione da evidenziare è che il decreto legge non garantisce assolutamente le Regioni dal punto di vista delle materie concorrenti. Come chiarito in più circostanze dalla Corte Costituzionale attraverso le sentenze 165 del 2005 e 232 del 2011, è assolutamente necessario il coinvolgimento delle Regioni laddove i procedimenti sono destinati a esplicarsi entro ambiti di competenza regionale concorrente o residuale. In particolare, la sentenza 232 è stata resa in un giudizio avviato proprio dalla Regione Puglia con un'impugnativa diretta innanzi alla Corte Costituzionale della legge n. 122 del 2010, articolo 43, relativo all’istituzione di zone a burocrazia zero nel Sud Italia. Nella sentenza si legge: ‘Condotta alla stregua di siffatto canone ermeneutico, l’analisi della norma censurata – che, come detto, possiede un campo di applicazione generalizzato (riferito a tutti i procedimenti amministrativi in tema di nuove iniziative produttive) e quindi idoneo a coinvolgere anche procedimenti destinati ad esplicarsi entro ambiti di competenza regionale  concorrente o residuale – conduce a ritenere fondati i dubbi di legittimità costituzionale, in ragione della assenza nel contesto dispositivo di una qualsiasi esplicitazione, sia dell’esigenza di assicurare l’esercizio unitario perseguito attraverso tali funzioni, sia della congruità – ed questa è la cosa più importante – in termini di proporzionalità e ragionevolezza di detta avocazione rispetto al fine voluto ed ai mezzi predisposti per raggiungerlo, sia della impossibilità che le funzioni amministrative possano essere adeguatamente svolte agli ordinari livelli inferiori’”.

“Un secondo punto è che il decreto stabilisce una concentrazione di poteri per certi versi mostruosa e unica nella storia della Repubblica tra Fondo di Sviluppo e Coesione, ZES, aree interne e PNRR, e lo fa con il modello degli Accordi per la Coesione, delle  Cabine di regia e degli Accordi di programma-quadro, che sono una sovrapposizione dei Patti regionali che concludemmo con il governo Renzi e che hanno avuto un risultato disastroso, soprattutto per una ragione: questi accordi, infatti, hanno visto le Amministrazioni centrali con una performance di efficacia nella spesa pari alla metà di quello delle Regioni. Questi elementi dovrebbero indurre il Parlamento a ritenere che questi modelli siano assolutamente sbagliati”.

“Il terzo punto, strettamente collegato a questo aspetto, è quello delle tipologie di investimento che possono essere promosse con le risorse dell’FSC. Sin dalla sua nascita nel 2003 - allora si chiamava FAS  - la destinazione delle risorse è da sempre stata prevista nei medesimi ambiti di intervento delle politiche comunitarie, in particolare dei Fondi strutturali per rafforzare gli obiettivi di coesione e di riduzione dei rivali strutturali interni. Questa decisione corrisponde alla cosiddetta addizionalità dell'investimento nazionale rispetto a quello europeo. Come potrete verificare, non c'è mai stata nessuna distinzione tra gli interventi per investimento e quelli per la spesa corrente con riferimento alle infrastrutture non materiali, che sono essenziali soprattutto per le regioni del Mezzogiorno, che hanno problemi di bilancio ordinario molto pesanti. Non c’è solo la violazione della legge 34/2019, che definisce l'utilizzo dell'FSC, ma viene meno soprattutto la funzione di complementarietà del FSC rispetto ai Fondi europei. Questi elementi ci fanno ritenere che sia probabilissima un'impugnativa generalizzata da parte delle Regioni delle delibere Cipess in violazione della legge 34, oltre che rilevanti aspetti che incidono sul cofinanziamento”.

“Un quarto rilievo riguarda l'istituzione dei meccanismi sanzionatori dal punto di vista della decurtazione di risorse economiche, che nulla hanno a che vedere con gli obiettivi di accelerazione e messa a terra dei progetti finanziari. Laddove concretamente applicati, tali meccanismi determinerebbero unicamente consistenti debiti fuori bilancio a carico dei già sofferenti bilanci regionali. In altri termini, si scarica sugli enti locali – che hanno strutture burocratiche che lo stesso decreto riconosce come particolarmente deboli, ma senza colpa – ogni ritardo anche sul fondo di sviluppo e coesione. Questa circostanza, evidentemente, non favorisce la spesa. Sembra che la mentalità che presiede il decreto non sia quella di favorire l'effettuazione degli investimenti materiali e immateriali per il recupero del differenziale di sviluppo tra nord e sud, quanto piuttosto di creare una specie di gara a ostacoli che non considera le condizioni obiettive nelle quali i soggetti attuatori si trovano in questo in questo meccanismo”.

“Quinto punto. Un'ulteriore conferma di questo impianto complessivo, che anziché accelerare appare destinato a produrre rallentamenti e criticità non solo di ordine finanziario, deriva da quanto disposto al comma 3 dell'articolo 1, che prende in considerazione le eventuali modifiche degli accordi sottoscritti. Se infatti risulta condivisibile la circostanza in base alla quale una modifica del volume complessivo delle risorse di ciascun accordo sia approvato dal Cipess, non si capisce per quale motivo la stessa procedura - ovvero una nuova approvazione in sede Cipess - debba risultare necessaria nei casi in cui venga prevista una semplice modifica di alcune voci finanziarie interne”.

“Punto sei. Un ulteriore aspetto di particolare rilievo risulta quello trattato dall'articolo 1 comma 5 relativamente all'utilizzo di una quota delle risorse dell’FSC per assicurare il cofinanziamento regionale dei programmi dei Fondi strutturali. Il comma in questione lascia invariata l'impostazione della normativa precedente, limitandosi a definire che la quota dell’FSC per il cofinanziamento viene definita nei singoli accordi e non più previa deliberazione del Cipess, mentre non accoglie le numerose e unanimi richieste delle Regioni che hanno chiesto di poter utilizzare una parte dell'FSC per finanziare l'intera quota di cofinanziamento regionale per tutti i programmi europei. Questo è un tema fondamentale per sostenere i bilanci regionali fortemente in sofferenza per le ingenti risorse impiegate durante l'emergenza sanitaria”.

“Un altro tema molto importante introdotto dal decreto e non condivisibile riguarda la nuova governance assegnata alla Strategia nazionale per le aree interne. Pur essendo quello delle aree interne uno strumento di sviluppo locale, il decreto pone un forte accentramento dell'amministrazione nazionale istituendo una cabina di regia che assegna un ruolo assolutamente marginale alle regioni”.

“Punto otto. Il modello di governance e la riforma delle ZES come delineata dal Capo III, presenta numerosi punti di criticità. In via generale, pur essendo indubbio che l’istituzione di ZES possa rappresentare un vantaggio competitivo per il Mezzogiorno, l'inversione di tendenza del modello organizzativo porta con sé una serie di rischi concreti. Le ZES, sostanzialmente, anziché accompagnare le strategie di sviluppo locale secondo la logica dei Fondi europei, del Fondo di Sviluppo e Coesione, introducono una variante centralizzata che non ha punti di contatto e di coordinamento con le politiche locali”.

“Punto nove. Molte delle considerazioni fatte nei punti precedenti in ordine alle competenze e al coinvolgimento delle Regioni determinano un'incertezza assoluta sulle questioni che riguardano la ZES. In particolare, con riferimento all'organizzazione, l'articolo 10 comma 3 prevede che la struttura di missione ZES definisca in raccordo con le amministrazioni centrali competenti le attività necessarie a promuovere l'attrattività della ZES unica per le imprese. È necessario evidenziare tuttavia che le politiche di attrazione degli investimenti ricadono su singole collettività locali e su specifici territori, rendendo pertanto necessario il coinvolgimento anche delle amministrazioni territoriali, e non solo di quelle centrali poiché può ritenersi materia concorrente Stato-regioni. Quindi, anche in questo caso, la forma attuale del decreto legge è prodromica a impugnazioni rilevanti. Aggiungiamo che l'accentramento dello Sportello Unico Digitale delle ZES delle competenze in relazione ai vari procedimenti amministrativi – tra i quali quelli inerenti le attività economiche e produttive – senza tenere conto delle procedure speciali previste dalle norme regionali alimenta un clima di incertezza che potrebbe rallentare anziché agevolare l'avvio di nuove imprese”.

“In sintesi, dal punto di vista delle intenzioni, noi giudichiamo condivisibile il decreto in discussione. Appare logico, infatti, provare a coordinare tutte le linee di finanziamento esistenti. Quello che non ci appare logico è che questo lavoro – che in passato è sempre stato effettuato dalle Regioni in collaborazione col governo – debba adesso passare attraverso un ingorgo istituzionale e di potere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che non mostra di avere le strutture sufficienti al riordino, alla gestione e allo svolgimento della complessità delle materie. Questa situazione ha già determinato un blocco di tutte le linee di investimento e penso che abbia dato un buon contributo al crollo del PIL e della produzione industriale. In Puglia, più di cinquemila aziende attendono un finanziamento che ancora non arriva”.

“Voglio aggiungere che gli attuali sistemi di monitoraggio della spesa del Fondo di Sviluppo e Coesione sono estremamente farraginosi. Ci sono schede di monitoraggio che, qualche volta, arrivano anche a trenta punti di dati richiesti e che, laddove anche solo uno di questi punti non fosse adeguatamente compilato dai Comuni – che sono i soggetti deputati a fare questo lavoro e che hanno grandissime difficoltà per questioni di personale – rischierebbero di dare come ‘non effettuati’ gli investimenti del Fondo di Sviluppo e Coesione. Per nove mesi, abbiamo dovuto dialogare con il ministro Fitto e con la sua struttura per spiegare loro che tutti i dati di cui disponevano erano sbagliati ed erano completamente fuorvianti”.

“Non capiamo come mai la ristrutturazione completa della governance dell'FSC e dell'insieme di queste manovre non sia passata dall'individuazione di un sistema di monitoraggio più preciso, più semplice e soprattutto più utile a prendere decisioni. L’attuale sistema – lo ribadiamo – è fuorviante e rischia di determinare decisioni sbagliate da parte del ministero. Per esempio, il ministero era convinto che la Puglia – che è la prima regione italiana nella capacità di spesa dei Fondi europei - fosse molto indietro sull'utilizzo del Fondo di Sviluppo e Coesione. Come noto, si tratta di una cosa non vera perché, mentre con la spesa POR siamo al 96% con scadenza al 2027, per l’FSC – che non ha scadenza – siamo già oltre il 48% di spesa effettiva. In realtà, sia con il POR che con l’FSC, abbiamo già impegnato il 100% delle risorse. Questi dati risultavano inferiori alla struttura del ministro Fitto, il quale, evidentemente, sta prendendo decisioni assolutamente alla cieca”.

Approvata all’unanimità la proposta di legge contenente le norme sulle assunzioni per le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1 comma 2 del decreto legislativo 165/2001, di cui è primo firmatario il consigliere regionale Antonio Tutolo.

La legge approvata prevede che le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1 comma 2 del decreto legislativo 165/2001, nello svolgimento delle procedure di assunzione, utilizzino prioritariamente graduatorie (già definitive, approvate e in vigore) della Regione Puglia per medesime figure professionali, fatte salve le graduatorie vigenti presso le suddette amministrazioni.

“Le parole del Ministro della Salute ci confortano. Innanzitutto perché, come ha riferito il ministro Schillaci, la diffusione del virus dell’epatite è ormai quasi pari a zero, dall'altra perché l'azzeramento dell'arretrato, la riduzione drastica dei contenziosi, la mappatura e l'istruzione, anche per via telematica, di tutti i processi, sono fonte di ritrovata serenità da parte di tutti coloro i quali hanno atteso invano per tanti anni l'indennizzo previsto dalla legge 210”.

Lo ha detto in Aula il deputato Giandiego Gatta, deputato di Forza Italia, durante il Question Time al Ministro della Salute Orazio Schillaci, sulla situazione dei rimborsi ai cittadini colpiti dalla diffusione dell’epatite per trasfusione di sangue ed emoderivati.

QUI IL VIDEO DEL QUESTION TIME

“C’è ancora molto da fare, ma ritengo che il passaggio del Ministro sulla necessità di incrementare le risorse umane a disposizione del Ministero per fare in modo che la mappatura venga completata e che si dia finalmente luogo all'esecuzione della legge n. 210, possa tranquillizzare tutti i cittadini che sono stati colpiti dalla diffusione del virus dell'epatite e anche i loro congiunti”, ha concluso.

Se nel Centrodestra per Raffaele Di Mauro Sindaco sono 156, con 5 liste, e nel Centrosinistra per Maria Aida Episcopo Sindaco sono 290, con 10 liste, i candidati al nuovo Consiglio comunale per la città di Foggia, i Civici, divisi per liste ed ognuna con un loro candidato Sindaco, sono in totale 237.

In totale i foggiani saranno chiamati a scegliere tra 23 liste con 683 candidati Consiglieri comunali e un Sindaco tra i 5 proposti.

I numeri, che in politica contano più dei fatti durante l’elezione (anche dopo, visti i risultati del fu Belpaese e della città di Foggia, per rimanere dalle nostre parti), avrebbero già un senso e delineerebbero il possibile ballottaggio. Ma tutto può accadere, anche dopo un commissariamento per infiltrazioni mafiose che, a quanto pare, pesa per le istituzioni e procure, diventa secondario per il cittadino ancora legato al singolo candidato, personaggio quel che sia.

I Civici, per il Comune di Foggia, per le elezioni amministrative del 22 e 23 ottobre, con eventuale ballottaggio il 5 e 6 novembre 2023, elezione diretta del Sindaco e del Consiglio comunale, sono:

  • per Nunzio Angiola sono 4 liste con 122 candidati;
  • per Giuseppe Mainiero sono 2 liste con 54 candidati;
  • per Antonio De Sabato sono 2 liste con 61 candidati.

Di seguito tutte le formazioni civiche-politiche e i nomi.

CIVICA per NUNZIO ANGIOLA

ANGIOLA SINDACO

1. Francesco Paolo Iudice
2. Marco Aprile
3. Anna Maria Giuseppina Banfo
4. Francesco Gennaro Bertolino
5. Antonietta Cellamaro
6. Armando Ciro Campanile
7. Giuseppe Ciritella
8. Michele Della Penna
9. Andrea Maria D'Introno
10. Guglielmo Diurno
11. Luigi Foglio
12. Antonino Vito Foti
13. Alessandra Fredella
14. Antonio Gatti
15. Lucia Giannella
16. Marianna Giustizia
17. Angelo Iacullo
18. Francesco Lattanzi
19. Giovanni Costantino Lobasso
20. Debora Lopriore
21. Maria Losito
22. Francesca Pia Pietradura
23. Filomena Pipoli
24. Renato Ricchiuti
25. Valentina Ricco
26. Stefania Rignanese
27. Michele Ruggiero
28. Giuseppe Schinaia
29. Alessandro Giorgio Donato Stelluto
30. Livio Tullo
31. Antonio Valentini
32. Saverio Verzicco

EFFETTO FOGGIA

1. Francesco Sollitto
2. Fabio Massimo Benvenuto
3. Antonio Berardino
4. Alessandro Pio Biasco
5. Maurizio Bux
6. Massimiliano Campaniello
7. Angelo Carboni
8. Elisabetta Chiaromonte
9. Antonio Cicconetti
10. Letizia Colucci
11. Lucia Croce
12. Luigi d'Alessandro
13. Giuseppe D'Amico
14. Giovanna (detta Antonietta) Del Vecchio
15. Enrico Di Febo
16. Barbara Falcone
17. Luigi Galano
18. Francesco Pio Gallo
19. Incoronata Gramazio
20. Maurizio Iocola
21. Alessandro La Forgia
22. Maria Rita La Torre
23. Enrico Lioce
24. Antonella Adele Lombardi
25. Armando Morelli
26. Sandro Pazienza
27. Rosellina Ricci
28. Antonio Soldo
29. Rosaria Stefanini
30. Fabrizio Valeno
31. Francesca Vasco
32. Rosaria Vinciguerra

FOGGIA 5.0

1. Carlo Russo
2. Stefania Vita Rosa Castriota
3. Donato d'Alessandro
4. Alfredo Del Vecchio
5. Pellegrino Delli Carri
6. Domenico Dentico
7. Valeria Depalo
8. Giuseppe Doronzo
9. Valentina Giannetti
10. Andrea Pio Lasalvia
11. Maria Longo
12. Angelo Maffei
13. Vincenzo Mazzaro
14. Francesco Panniello
15. Dario Patricelli
16. Massimiliano Perrone
17. Domenico Piacenza
18. Genoveffa Polisena
19. Domenico Pompa
20. Giuseppe Salvato
21. Fabrizio Pasquale Scopece
22. Maria Laura Sica
23. Caterina Stelluti
24. Joanna Magdalena Tarapacka-Olszanski
25. Ennio Emanuele Tedesco
26. Davide Uricchio
27. Felicia Valeria Volpe

ORÀ!

1. Dario Fredella
2. Giovanni Battista
3. Onofrio Claudio Bisceglie
4. Lorenzo Conoscitore
5. Cosimo Francesco Conti
6. Leonardo De Filippo
7. Vincenza Delli Carri
8. Nicola Di Matteo
9. Antonella Di Toro
10. Derna Maria Diomede
11. Franco Ferraro
12. Consiglia Rosa Ferrazzano
13. Annalena Daniela Ferrucci
14. Antonella Festo
15. Michele Gramazio
16. Michele Loreto
17. Valentina Lucchese
18. Ugo Marciello
19. Giulio Martino
20. Gaetano Matrella
21. Rosa Maria Palatella
22. Maria Malvina Paolozza
23. Gianfranco Nicola Pavone
24. Pasquale Pipoli
25. Marco Rignanese
26. Generoso Roca
27. Emilia Rossiello
28. Vincenzo Saponaro
29. Anna Sarcina
30. Italo Maria Scrocchia
31. Maria Cristina Uricchio

CIVICA per GIUSEPPE MAINIERO

GIUSEPPE MAINIERO SINDACO

1. Roberto Alloggio
2. Massimo Biscotti
3. Damiano Bordasco
4. Cosimo Cantatore
5. Luana Chiarello
6. Gabriele Vito Corbo
7. Giuseppe D’Introno
8. Loredana De Cata
9. Giuseppe De Niro
10. Nino De Rogatis
11. Giorgia Dechiaro
12. Pasquale Di Domenico
13. Francesco Di Gemma
14. Enzo Dota
15. Laura Fares
16. Enza Gattullo
17. Giuseppe Gramazio
18. Leonardo Guerra
19. Salvatore Imperio
20. Michele Lillino
21. Luciana Mainiero
22. Brigitte Marsocci
23. Antonietta Moffa
24. Liliana Nuzziello
25. Marco Matteo Papicchio
26. Maria Perrone
27. Gaetano Rendina
28. Nella Sasso
29. Pierfedele Schiavone
30. Roberta Mafalda Traisci
31. Andrea Vittozzi
32. Antonio Tutolo

RESTO A FOGGIA

1. Mariangela Albanese
2. Vincenzo Carbone
3. Francesco Cela
4. Giuseppe Paolo Cota
5. Potito D’Angelico
6. Maurizio Del Pesce
7. Giuseppina Di Giorgio
8. Ciro Antonio Fonseta
9. Michele Garruto
10. Berardino Gatto
11. Pasquale Lauriola
12. Vincenzo Lo Storto
13. Monica Mannatrizio
14. Paola Mastrolitto
15. Rossella Mazzacano
16. Giuseppina Padalino
17. Luigi Pascarelli
18. Maurizio Rana
19. Gabriella Sabatino
20. Anna Scalera
21. Anna Tonti
22. Michele Villani

CIVICA per ANTONIO DE SABATO

DE SABATO SINDACO

1. Chiara Amorico
2. Miriana Annarelli
3. Gilda Borazio
4. Dalila Antonella Campanile
5. Andrea Francesco Carella
6. Giulio Mauro Casamassima
7. Veronica Ciuffreda
8. Alfredo Coccia
9. Claudio Colecchia
10. Mercurio Marco Raffaele D'aloia
11. Maria De Felice
12. Guido De Leo
13. Vito Defilippis
14. Annalisa De Maio
15. Roberto Foglio
16. Mario Lo Muzio
17. Giovanni Longo
18. Massimo Lorusso
19. Giacomo Lotrecchio
20. Linda Marcone
21. Luigi Mele
22. Gianluca Mirizzi
23. Salvatore Morelli
24. Giovanni Morra
25. Mariano Papa
26. Gaetano Paoletti
27. Maria Cristina Piemontese
28. Michele Pignatiello
29. Massimo Russo
30. Stefania Solimeno
31. Antonio Solimine
32. Alessandra Tarquinio

PROGETTO CONCITTADINO

1. Alessio Lusuriello
2. Davide Carretta
3. Ernesto Maria Cairo
4. Elio Costantino
5. Maria Luisa De Leonardis
6. Giammarco Di Biase
7. Addolorata D'Oria
8. Giuseppe Fabiano
9. Fabrizio Grasso
10. Antonio Pier Maria Iacullo
11. Giovanna Landi
12. Francesco La Torre
13. Renato Mantova
14. Antonio Maruotti
15. Valentina Menga
16. Marco Moffa
17. Luigi Palumbo
18. Giuseppe Paoletta
19. Franca Piazzolla
20. Pellegrino Riccio
21. Tiziana Roca
22. Leopoldo Saracino
23. Carmela Savino
24. Gabriele Sciretti
25. Stefano Sepalone
26. Elena Tutu
27. Elisiana Russo
28. Eva De Vito
29. Antonio Pio D'amico

Ministri, europarlamentari, membri di governi, giornalisti discuteranno in vista delle elezioni europee.

Dopo il successo dello scorso anno torna a Roma all'Hotel Quirinale “Italian Conservatism” la due giorni organizzata da Fondazione Tatarella, Nazione Futura, The European Conservative venerdì 29 e sabato 30 settembre.

Dopo l'apertura venerdì 29 settembre alle ore 14 degli organizzatori Mario Alvino Fantini (direttore “The European Conservative”), Francesco Giubilei (presidente Fondazione Tatarella e Nazione Futura), Fabrizio Tatarella (vicepresidente Fondazione Tatarella), alle 14.30 interverrà Balázs Orbán, direttore politico del Primo Ministro Ungherese Viktor Orbán, presentando l'edizione italiana del suo libro “La sfida ungherese. Una strategia vincente per l'Europa”.

Alle 15 ci sarà il Ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani mentre alle 15.30 nel panel sulla famiglia parlerà il Ministro per la famiglia Eugenia Rocella. Alle 16 il direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti presenterà il suo libro “La versione di Giorgia” con il co-presidente del gruppo Ecr l'europarlamentare Nicola Procaccini, il direttore del “Secolo d'Italia” Italo Bocchino e Fabrizio Tatarella.

Alle 17 verrà ricordato Silvio Berlusconi nel giorno del suo compleanno con il direttore del “Riformista” Andrea RuggeriPietro Senaldi di “Libero”, il direttore de “L'Opinione” Andrea Mancia e la giornalista Claudia Svampa. Alle 18 il vicepresidente di Nazione Futura Ferrante De Benedictis introduce un panel sull'ambiente con gli europarlamentari Vincenzo Sofo (Fdi/Ecr), Antonio Maria Rinaldi (Lega/ID) e il giornalista de “La Verità” Fabio Dragoni. La prima giornata si concluderà alle 19 con un panel su Nazione ed Europa con gli europarlamentari Carlo Fidanza (Fdi/Ecr), Susanna Ceccardi (Lega/Id) e con il segretario internazionale dei Democratici Svedesi Mattias Karlsson, moderati dal vicedirettore del Tg2 Maria Antonietta Spadorcia.

Sabato 30 settembre la giornata sia apre alle 10 con un panel sul rapporto tra Stato, individuo e libertà introdotto dal segretario generale di Nazione Futura Davide Gabriele con l'intervento, tra gli altri, del filosofo Frank Furedi. Alle 11 interverrà l'europarlamentare di Vox Hermann Tertsch mentre alle 11.30 si parlerà di economia con, tra gli altri, il direttore editoriale di “Libero” Daniele Capezzone, lo scrittore David Engels moderati da Ellen Kyger Fantini. Dopo la pausa pranzo si riparte con un intervento sull'Europa del numero due di Vox Jorge Buxadé, europarlamentare e Vice Presidente di Ecr, il partito dei Conservatori europei di cui è Presidente Giorgia Meloni, e alle 14.45 nel panel sull'immigrazione moderato dal giornalista de “La Verità” Alessandro Rico interverrà, insieme a vari ospiti stranieri, il direttore de “Il Tempo” Davide Vecchi.

Alle 15.45 Luca Telese intervista Gianfranco Fini sull'immigrazione e la legge Bossi-Fini. Alle 16.15 si parlerà di elezioni europee con l'europarlamentare Marco Zanni, presidente di Id, Gianluigi Paragone, il vicepresidente della regione Lazio Roberta Angelilli e Antonio Giordano Segretario Generale Ecr, moderati da Fabio Torriero. Alle 17.15 interverrà il Vice Ministro delle Finanze Maurizio Leo mentre alle 17.30 si parlerà di politicamente corretto e cancel culture introdotti dal direttore della rivista Nazione Futura Pasquale Ferraro e moderati dal direttore di Rainews24 Paolo Petrecca con gli interventi del professor Giovanni Orsina della Luiss, di Corrado Ocone e Francesco Giubilei.

L'evento terminerà alle 19 con un panel in memoria di Roger Scruton con la presenza per la prima volta in Italia di sua moglie Lady Sophie Scruton introdotta da John O'Sullivan, già speechwriter di Margaret Thatcher e moderati da Mario Alvino Fantini.

Si tratta di un evento – spiegano gli organizzatori Fantini, Giubilei, Tatarella – che apre la campagna elettorale per le europee non solo da un punto di vista politico ma anche culturale e meta politico in cui le nostre realtà svolgeranno un importante ruolo di contributo di idee per il mondo conservatore e identitario italiano ed europeo. Italian Conservatism è l'inizio di un percorso che ci porterà a organizzare varie iniziative per costruire finalmente un'Europa dei popoli e delle nazioni”.

Evento a ingresso libero, info e iscrizione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Programma completo su: https://www.nazionefuturarivista.it/2023/09/21/il-programma-di-italian-conservatism-2023/

Nella seduta della Giunta regionale di ieri, 25 settembre 2023, è stata approvata dalla la proposta urgente al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste la richiesta di declaratoria delle eccezionali avversità atmosferiche. Piogge persistenti Aprile-Giugno 2023 nei territori di comuni delle province di Foggia, Bari/BAT, Taranto, Brindisi e Lecce per l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale.

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