nota stampa delle segreterie politiche di Torremaggiore Fratelli d'Italia, Forza Italia, Italia al centro, Gruppo Indipendente.
«Quello dei rifiuti è un tema altamente complesso per i profili normativi, gestionali e sociali.
Nel nostro paese il sistema di raccolta porta a porta nel corso della nuova gestione politico - amministrativa si sta rilevando particolarmente inefficace a giudicare dalla quantità dei rifiuti abbandonati nelle strade e nelle campagne, senza una corrispondente e combinata azione di repressione e recupero.
Se dunque siamo dinanzi ad un fenomeno diffuso di trasgressione, di assenza di risposta civica, sappiamo che non basterà un esercito per sanzionare i trasgressori. E di un esercito neppure disponiamo.
Per una Amministrazione (tutta) il tema dei rifiuti è la priorità. Niente assume più valore per una civile convivenza.
Una Amministrazione (tutta) non può permettersi di chiedere scusa per i disagi arrecati, quando è evidente che si annaspa, che non vi è nessuna vera "gestione" della complessità, e neppure della ordinarietà.
Una isola di "soccorso" che deve essere superata dal nuovo centro di raccolta dei rifiuti, destinata durevolmente a ridurre i disagi di una cattiva gestione , non può però "sparire" dalla sera alla mattina!
Senza un programma.
Senza avviso.
Senza soluzione.
Senza una Amministrazione!»
I Finanzieri del Comando Provinciale di Bari, al termine di un’indagine di polizia giudiziaria hanno notificato, su delega della locale Procura della Repubblica, un avviso di conclusione delle indagini preliminari, nel quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) nel procedimento a carico di 8 soggetti, cinque dei quali dipendenti comunali e tre responsabili aziendali, indagati a vario titolo per turbata libertà degli incanti – art. 353 c.p. - e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale – art. 479 c.p.-.
L’attività di polizia economico finanziaria sviluppata dalla Compagnia di Monopoli, avviata nel 2018, ha consentito di ricostruire un articolato sistema di frode, ad avviso della Procura, finalizzato alla illecita partecipazione e aggiudicazione di gare d’appalto indette da una stazione appaltante, insediata nel sud est barese, del valore complessivo di circa 120 milioni di euro, da parte di una società campana operante nel settore della raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani.
Le indagini hanno permesso di ipotizzare come l’amministratore unico della società appaltante e due stretti collaboratori turbavano la procedura di gara indetta dal Comune di Monopoli, in qualità di capofila dell’A.R.O. BA/8, avente ad oggetto l’affidamento del servizio di raccolta e trasporto rifiuti sui territori di quattro comuni (Monopoli, Conversano, Polignano a Mare, Mola di Bari) mediante collusioni con diversi pubblici ufficiali.
Questi ultimi avrebbero omesso intenzionalmente, nelle fasi dei controlli d’ufficio e delle verifiche prodromiche alla stipula dei contratti esecutivi con le stazioni appaltanti interessate, di segnalare la sussistenza di una serie di esposizioni debitorie con il fisco e con gli enti previdenziali a carico della società affidataria, anziché procedere all’avvio della procedura di esclusione della stessa dalla gara.
Nello specifico, i R.u.p. dell’ARO Ba/8 e dei comuni di Monopoli e Conversano, in concorso con i rispettivi direttori esecutivi del contratto d’appalto, pur essendo a conoscenza di tali irregolarità fiscali e contributive, per oltre 4 milioni di euro, accertate tramite l’avvenuta consultazione della banca dati DURC ON LINE ed una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate inviata agli enti pubblici interessati, attestavano, secondo la tesi accusatoria, la regolarità dei requisiti di legge previsti dal Codice dei Contratti Pubblici.
L’attività di servizio testimonia il costante presidio esercitato dalla Guardia di Finanza di Bari sul territorio al contrasto dei reati contro la Pubblica Amministrazione, a tutela del buon andamento degli uffici pubblici e per garantire il rispetto delle regole per una corretta competizione tra gli operatori economici.
nota stampa congiunta dell’assessore all’Ambiente, Matteo Masciale e del presidente del circolo “Lo Sperone – Legambiente”, Antonio Tortorelli.
I numeri dell’operazione dei Carabinieri Forestali a seguito dell’indagine effettuata con controlli, fototrappole e appostamenti svolti nel corso di molte settimane, e ordinate dalla Magistratura del tribunale di Foggia, sono impressionanti.
Impressionano i meccanismi del sistema illecito per lo smaltimento dei rifiuti inerti emerso dall’inchiesta, e confermano quanto fosse diffuso quel sistema, associato a quello del sacchetto selvaggio, puntualmente denunciato da tanti cittadini e dalle campagne “puliamo il Mondo” di Legambiente.
Una pratica che grava sul costo e sul sistema di raccolta dei rifiuti, con maggiori costi per l’economia delle famiglie e delle imprese, uno sfregio alle periferie della città e un danno ambientale incalcolabili. La nostra amministrazione ha rafforzato il sistema di controlli per contrastare tali comportamenti, con maggiori sanzioni per scoraggiare i comportamenti incivili.
Quanto emerso denuncia il ritardo con il quale si fatica a comprendere la gravità dei reati ambientali, il rischio delle pene previste e il blocco delle attività per le imprese delle demolizioni, movimento terra e delle costruzioni che operano pericolose scorciatoie nel corretto smaltimento degli inerti.
Tali inerti conferiti agli impianti di trattamento autorizzati per il recupero di sottoprodotti, sviluppano economia circolare, con un vantaggio ambientale e di mercato, potendo riutilizzare quei materiali per le attività di costruzione edilizia e stradali senza consumare altra materia naturale.
Esprimendo un plauso per l’operazione svolta con successo dai carabinieri e dal magistrato, aspettiamo di conoscere le motivazioni che hanno indotto le imprese coinvolte a rivolgersi a quel sistema, l’assessorato all’Ambiente e Legambiente opereranno congiuntamente per rafforzare le azioni di informazione e sensibilizzazione. Informeremo sulle opportunità e gli obblighi di impiegare materiale riciclato.
Soprattutto avvieremo una verifica sulla discarica abusiva e chiederemo di valutare il danno e i problemi ambientali che ne possono derivare poiché quella discarica è situata in un punto critico del sistema carsico nostro territorio – è quanto si legge al termine della nota congiunta a firma dell’assessore all’Ambiente del Comune di San Giovanni Rotondo, Matteo Masciale e del presidente del circolo “Lo Sperone – Legambiente SGR”, Antonio Tortorelli.
Questa mattina, 28 aprile 2022, i militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Foggia e della Sezione di PG Carabinieri presso la Procura della Repubblica di Foggia, hanno dato esecuzione, nei comuni di San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Rignano Garganico, ad una misura cautelare reale disposta dal gip del Tribunale di Foggia nei confronti 15 persone, gravemente indiziate di aver realizzato a vario titolo e in concorso tra loro, un’attività volta alla raccolta, trasporto, recupero, messa in riserva e gestione di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività di demolizioni e costruzioni, in mancanza delle prescritte autorizzazioni.
I rifiuti erano affidati per lo smaltimento a un imprenditore sangiovannese, gestore di due distinte aree di smaltimento illecito di rifiuti ubicate entrambe nel comune di San Giovanni Rotondo. Il provvedimento consegue a una complessa e minuziosa attività d’indagine, scaturita da una segnalazione, e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, che ha visto impegnati militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Foggia e della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Rotondo, anche mediante ausili tecnici tra gennaio e aprile.
Le indagini hanno consentito di acquisire elementi indiziari a carico di 10 ditte, tutte della zona, che avrebbero consegnato rifiuti da demolizione e costruzione, all’imprenditore di San Giovanni Rotondo, indagato, titolare di un’azienda non autorizzata alla gestione di rifiuti. Quest’ultimo, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe smaltito detti rifiuti, in totale spregio della normativa ambientale, in un sito di circa 8000 mq, all’interno di una vecchia cava abbandonata di San Giovanni Rotondo. Il tutto tramite l’utilizzo di autocarri e macchine operatrici privi di autorizzazione al trasporto rifiuto e/o emissione di formulario identificativo. Complessivamente sono stati rilevati 450 conferimenti e smaltiti illecitamente circa 1500 mc di rifiuti.
Giova evidenziare come gli indagati non possano essere considerati colpevoli fino all’eventuale sentenza definitiva di condanna.
Amiu Puglia spa informa che le prove selettive della procedura di selezione per autisti ed operatori ecologici promossa dall’Azienda lo scorso 3 dicembre si terranno al Palaflorio di Bari (viale Archimede) tra il 9 e il 12 maggio 2022 secondo i calendari (nomi degli ammessi, date e orari) di prossima pubblicazione sul sito aziendale.
Intanto oggi su https://www.amiupuglia.it/bandi-e-gare/ sono state pubblicate le Banche Dati contenenti i quiz per le prove selettive per il profilo professionale “Operatore di livello J” e per il profilo professionale “Operatore/Autista di livello III”.
nota stampa Fratelli d'Italia Capitanata, sez. Cerignola.
"Il ritardo nel ritiro della differenziata porta a porta crea problemi di traffico e di igiene che con l'arrivo del caldo possono solo peggiorare. Serve che l'amministrazione si ponga seriamente il problema se il contratto di servizio sia o no rispettato ed eventualmente come intervenire.
Ritirare i rifiuti anche alle 11 di mattina manda il traffico in tilt quando i mezzi di raccolta stazionano in alcune strade già trafficate. Né è tollerabile lasciare l'organico per ore in strada, con le temperature in aumento e i cattivi odori che si diffondono: è un fatto di decoro urbano che va garantito.
La Tekra può organizzare turni di raccolta notturna. Ma non lo fa, forse per evitare i costi delle giuste indennità agli operatori. Eppure il capitolato speciale prevede tra gli obiettivi al punto F "Efficienza gestionale del servizio", che deve essere (si legge nelle carte che finalmente abbiamo potuto avere) "efficiente, sicuro, celere e decoroso", oltre che "in conformità alla normativa vigente in materia di ambiente, di sanità ed igiene, di sicurezza sul lavoro e alle norme del codice della strada".
Se Tekra non lo fa, "per esigenze specifiche" il Comune può chiedere di variare gli orari di raccolta, senza aggravio per le tasche dei cittadini. Ma neppure l'amministrazione muove un dito in quella direzione. Come non sollecita l'Anas a ripulire le piazzole della Statale 16 dai rifiuti abbandonati, né provvede a farlo in danno della stessa Anas.
Insomma, il servizio viene svolto con affanno e ritardo da parte degli incolpevoli operatori. La città ne paga gli ingenti costi (Tari) e come conseguenza ha il traffico in tilt e i rifiuti maleodoranti per strada fino a tardi. Che facciamo? Qualcuno vuole leggere il contratto ed agire di conseguenza?"
Sono stati pubblicati, oggi, sul sito web aziendale https://www.amiupuglia.it/bandi-e-gare/ gli elenchi degli ammessi alle prove preselettive della procedura di selezione per autisti ed operatori ecologici promossa da Amiu Puglia spa lo scorso 3 dicembre.
Le prove preselettive si terranno al Palaflorio di Bari (viale Archimede) nei giorni 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 11 aprile 2022. Sul sito web aziendale, insieme alle date, sono indicati, per ognuno dei candidati, anche l’orario e la porta di accesso da utilizzare, nonché le modalità di svolgimento delle prove e gli obblighi dei partecipanti.
Per la posizione di autista presso l’unità operativa di Foggia, in virtù di quanto previsto dal bando, non si procederà alla prova preselettiva poiché il numero dei candidati non supera quello corrispondente al triplo dei posti previsti per la graduatoria degli idonei. Pertanto ove il candidato a tale posizione non riceva comunicazione di esclusione prima della data della prova scritta (selettiva), potrà partecipare alla stessa, fermo restando che la partecipazione è comunque da intendersi “con riserva” fino alla definizione della posizione di ciascuno.
Si precisa altresì che tutti i partecipanti alle prove, sia preselettive che selettive, sono ammessi alle stesse, ed alle future graduatorie, con riserva di verifica di quanto dichiarato in sede di domanda e salvi gli ulteriori accertamenti previsti della normativa vigente.
Per quanti ad esse saranno ammessi, le prove selettive si terranno, presso la stessa sede, nei giorni 9, 10 e 11 maggio 2022.
“Nel caso la Carta delle Aree idonee contenga un solo sito pugliese continueremo a opporci con tutte le nostre forze alla scelta di individuare l’Alta Murgia come possibile luogo per lo smaltimento di rifiuti radioattivi. Il nostro è un NO a tutela della salute dei cittadini e della bellezza e della biodiversità di un Parco Nazionale, che rappresenta uno dei luoghi più singolari della Puglia e del Mediterraneo e candidato a entrare nel network dei Geoparchi dell’UNESCO”.
Lo ribadiscono in una nota congiunta il presidente della Regione, Michele Emiliano, e l’assessora all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, in risposta alla notizia che la Sogin ha trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica la proposta di Carta nazionale delle aree idonee.
In tutte le fasi della partecipazione pubblica, curata dalla Sogin, la Regione Puglia ha, infatti, evidenziato come le 5 aree pugliesi ritenute potenzialmente idonee, non solo sono ampiamente caratterizzate dai criteri escludenti, ma presentano evidenti fattori “sfavorevoli” dai quali conseguirebbe la definitiva esclusione dalla Carta nazionale delle aree idonee.
“Questa nostra posizione contraria a ogni ipotesi di utilizzo del territorio pugliese per il deposito di rifiuti radioattivi – spiegano Emiliano e Maraschio – è stata ufficializzata dal Consiglio regionale e si fonda su studi tecnici e scientifici condotti insieme a Università, Enti di ricerca, Enti locali, Agenzie regionali, Associazioni e Ordini Professionali, già portati a conoscenza della Sogin e del Governo. Nessuna area pugliese, tra quelle individuate come deposito, ha finora ottenuto una classificazione ottimale e, inoltre, non è in grado di garantire le esigenze di isolamento da infrastrutture antropiche e da attività umane”.
Nell’area fra Gravina in Puglia, Altamura e Laterza vengono prodotti nove alimenti e undici vini a denominazione controllata e protetta. Lavorano 600 produttori del biologico e 270 aziende zootecniche. Ed è presente un ricco patrimonio culturale e naturalistico che va oltremodo preservato, perché fonte primaria per attività turistiche, agricole e silvo-pastorali. “L’insediamento di un deposito di stoccaggio di rifiuti radioattivi inficerebbe irrimediabilmente la vocazione di questo angolo straordinario della Puglia a un turismo sostenibile, frutto di un intenso, faticoso e incisivo impegno della Regione, degli enti e delle comunità locali” concludono.