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Il dibattito sull’intenzione di realizzare un  centro di riciclo della plastica nella zona industriale di Macchia, merita di essere “depurato” da false illazioni e fake news che sono state messe in giro artatamente per soli fini strumentali ed elettorali.

Il Partito Democratico di Monte Sant’Angelo avrà sempre come priorità il rispetto dell’ambiente e della salute di tutti i cittadini del territorio. Qualsiasi decisione avrà come punto di partenza il rispetto di questi principi, sia per l’impianto in questione, che per qualsiasi altra decisione di sviluppo economico che riguarderà la nostra comunità.  Ne è la prova la mozione votata all’unanimità in Consiglio Comunale, in cui si annunciava, unitamente alla Regione, l’intento di salvaguardare il nostro territorio e tutta la Puglia, dalla collocazione di siti di depositi di scorie nucleari.

Riguardo l’impianto di riciclo della plastica, è necessario precisare alcuni punti:

1. Non è prevista nessuna discarica né la norma vigente consentirebbe di farlo. Crediamo che la zona industriale di Macchia abbia le potenzialità per uno sviluppo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica, in linea con il principio di economia circolare che guiderà l’economia nazionale e mondiale dei prossimi anni. L’impianto che sarà realizzato si occuperà di dare nuova vita ai rifiuti in plastica (frazione meno problematica per la lavorazione e lo stoccaggio, leggera e compatta), anziché smaltirli in discarica, alimentare la filiera delle ecomafie o peggio finire direttamente in mare, come spesso succede. Verrà ubicato nell’isola 12, area già bonificata e certificata come si evince dalla documentazione pubblica della Provincia di Foggia. Prevede la riduzione di alcuni tipi di plastica in granuli, detti “materia prima seconda” (MPS), che verranno poi utilizzati per la “stampa” di nuovi oggetti in plastica riciclata. L’obiettivo è trasformare ciò che oggi rappresenta un rifiuto da smaltire in discarica (quindi un problema) in una risorsa, immettendo nel ciclo produttivo sempre meno plastica vergine e abbattendo i costi a carico del cittadino.

2. Non verrà costruito nessun termovalorizzatore e chi lo afferma è sicuramente in malafede. L’impianto di riciclo si occupa di trasformare in granuli gli imballaggi di plastica derivanti dalla raccolta differenziata, mediante un PROCESSO MECCANICO di “triturazione”, in maniera totalmente sicura per l’ambiente e per la salute pubblica. Il rifiuto plastico trasformato in granulo acquista un valore economico sul mercato delle materie prime e può essere venduto alle aziende del settore producendo introiti, invece di rappresentare un problema per i comuni e la Regione. Bruciarlo sarebbe dannoso, oltre che antieconomico. E questa è logica!

3. Non ci sarà nessun inquinamento e non ci sarà alcun pericolo per la salute pubblica. Si tratterà di un impianto regionale, quindi pubblico e pertanto soggetto a stringenti valutazioni di controllo sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che della salute pubblica, in totale trasparenza. Tali impianti sono molto diffusi in altre parti d’Italia e sono ubicati in aree industriali vicini ad altrettanti importanti centri abitati. Sono assimilati infatti agli opifici, in quanto hanno dimensioni molto contenute, simili ai capannoni artigianali (altro che megaimpianto!).

4. Non c’è nessun intento di silenziare il dibattito pubblico, nè di tenere all’oscuro i cittadini. L’AGER (Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti), che è l’ente promotore della costruzione dell’impianto, ha provveduto a pubblicare tutti gli atti dell’iter burocratico conseguenti all’avviso pubblico. TRATTANDOSI DI IMPIANTO PUBBLICO È TUTTO TRASPARENTE. Quando l’iter procedurale relativo alla prefattibilità ambientale da parte della Regione Puglia sarà terminato e lo studio di fattibilità tecnico-economica potrà essere messo a disposizione come per legge, verrà avviato un processo partecipativo pubblico che coinvolgerà le comunità territorialmente interessate attraverso la presentazione pubblica dell’intervento, con la partecipazione anche di autorevoli esperti. Non c’è alcun intento di silenziare il dibattito pubblico, nè di tenere all’oscuro i cittadini dell’intero territorio.  

Il PD di Monte Sant’Angelo si adopererà con ogni mezzo affinché tragedie del passato non si verifichino più, ma sul tema della salute pubblica e dello sviluppo del territorio invita tutti a mantenere un atteggiamento responsabile, evitando la disinformazione per il solo scopo di far valere le ragioni di parte, a scapito della verità e della corretta informazione a beneficio delle comunità locali.

FOCUS:

- Una “bomba ecologica” sta per arrivare nel comprensorio Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo

- Gargano Salute Mentale: L’impianto a Macchia non deve essere costruito

- Monte Sant’Angelo. PD: «Vogliamo garantire il lavoro e amiamo l’ambiente»

- Gargano Salute Mentale: "Sta per cadere una pericolosa bomba ecologica sui cittadini di Manfredonia, Monte Sant'Angelo e Mattinata"

- Monte Sant'Angelo. «Il PD di Monte dica la verità: Macchia, da zona industriale a piattaforma dei rifiuti»

- Gargano Salute Mentale: "La salute dei cittadini non è in vendita. Sindaco, risponda alle domande"

- Apollonio: «Il trucco c’è ed è stato scoperto per realizzare un mega impianto rifiuti a Macchia. Cambiato alla chetichella il regolamento ASI»

- Angelo Riccardi sullo sviluppo di Macchia: «La frustazione di essere figli...»

- Matteo Impagnatiello: «Legambiente approva l’impianto a Macchia»

- Impianto trattamento plastica a Macchia, G. Vergura: «Non temiamo il confronto, bene la discussione ma non si alimentino falsità, non ci sarà alcun inceneritore»

- Un Referendum per dire NO all’impianto trattamento plastica a Macchia

- Matteo Impagnatiello (Unidolomiti): «L’assenza delle politiche ambientali favorisce il degrado della città»

Nota stampa AMIU Puglia.

Al fine di tutelare il godimento dei diritti degli utenti - garantito tra l'altro dalla legge 146/90 e s.m.i. in ordine alla regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali - Amiu Puglia spa informa che le organizzazioni sindacali Fp Cgil, FitCisl e Uiltrasporti hanno proclamato uno sciopero generale nazionale degli addetti al comparto di igiene ambientale per l'intera giornata del 30 giugno 2021, e che pertanto in tale data anche la città di Foggia potrà essere interessata dagli effetti di tale astensione dal lavoro.

Amiu Puglia spa informa altresì che, come previsto dalla citata legge del 1990, nonché dall'Accordo nazionale del 1° marzo 2001 tra associazioni datoriali e organizzazioni sindacali del settore, anche nella data del 30 giugno p.v. (attraverso il comando dei relativi addetti) a Foggia saranno garantiti i servizi ritenuti indispensabili dalla norma ovvero: la raccolta e il trasporto dei rifiuti solidi urbani pertinenti a utenze scolastiche, mense pubbliche e private di enti assistenziali, ospedali, case di cura, hub vaccinali, comunità terapeutiche (compreso lo spazzamento della viabilità interna), ospizi, centri di accoglienza, orfanotrofi, stazioni ferroviarie, marittime ed aeroportuali, caserme carceri, nonché lo spazzamento, la raccolta dei rifiuti ed il lavaggio dei mercati, ed infine lo spazzamento delle aree di sosta attrezzate e delle aree di grande interesse turistico museale dei centri storici.

Si invitano i Cittadini alla collaborazione per evitare/limitare eventuali disagi.

Sull’argomento, e maggiormente sulla replica del Presidente Giovanni Vergura, interviene l’associazione Gargano Salute Mentale, che invita i concittadini di Monte Sant’Angelo a indire un Referendum per dire NO ala realizzazione dell’impianto di trattamento plastica nell’area industriale di Macchia.

«Impianto di trattamento della plastica. Dicono che non temono alcun confronto. Noi abbiamo difficoltà a credere a quanto scrivono. Vogliono una discussione, senza alimentare falsità. Strano è che questa “democratica" richiesta arriva dopo aver secretato tutto dal 2018 e tutt’oggi nessuno conosce il progetto di trattamento della plastica nel territorio di Macchia – Monte Sant’Angelo.

Bene!

CONSIDERATO I TANTI SILENZI DI QUEST'AMMINISTRAZIONE, INDICIAMO IL REFERENDUM,

se a questi signori non dispiace far esprimere i cittadini.

ART.14 REFERENDUM

1. Il Consiglio comunale, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, può deliberare il ricorso al referendum consultivo in ordine a questioni che riguardino materie di esclusiva competenza del Comune.

2. Il referendum consultivo può essere richiesto, sempreché concerna questioni che riguardino materie di esclusiva competenza del Comune, da 1000 cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune, con firme legalmente autenticate.

3. Hanno diritto di partecipare al referendum gli iscritti nelle liste elettorali del Comune.

4. La richiesta di referendum. deve contenere indicazioni precise in ordine all’argomento o alla deliberazione o al provvedimento cui si riferisce e deve essere formulata in termini tali che la domanda rivolta ai votanti sia chiara ed univoca e permetta una risposta netta.

5. Il referendum deve riguardare questioni o atti generali.

6. Il regolamento sugli Istituti di partecipazione e consultazione dei cittadini disciplina le materie che non possono essere oggetto di referendum, determina le modalità sull’ammissibilità e di attuazione del referendum.

Dopo aver tenuto tutto nascosto dal 2018 scrivono:

"Non temiamo il confronto poiché non abbiamo nulla da nascondere, saremo pronti ad affrontare qualsiasi discussione democratica, ma chi pensa che con la menzogna e le falsità si possa fermare lo sviluppo del nostro territorio dovrà ricredersi".

Proprio perché li riteniamo democratici, indiciamo il referendum per dare la possibilità a tutti di decidere il futuro del territorio della piana di Macchia, territorio di Monte Sant'Angelo.

Quello che resta di quest'Amministrazione comunale, sicuramente, favorirà il referendum, quale strumento  di democrazia e di partecipazione attiva dei cittadini al governo della città.

Dimostrateci che sbagliamo (sic!).»

A pochi giorni dai duri attacchi delle controparti politiche e alcune ambientali, della nota della curia vescovile di Manfredonia, dell’assenso di Legambiente di Monte Sant’Angelo, delle forti perplessità di alcune associazioni di Manfredonia, delle difese d’ufficio su facebook di esponenti vicino ed eletti nell’amministrazione di Monte Sant’Angelo, di moltissimi cittadini montanari e manfredoniani che chiedono di leggere le carte, del silenzio pentastellato e di quello delle categorie degli enti di parte, delle considerazioni di politici oggi in seno alla Regione Puglia e dei duri attacchi di chi ha esposto verbali che presagiscono il contrario di quello attuabile, giunge la nota del Presidente del Consiglio comunale di Monte Sant’Angelo e tesserato PD, Giovanni Vergura.

Una sola nota dalla redazione: attendiamo le carte, quelle oggi pubblicate e quelle da pubblicare, cosicché da far una buona comunicazione e aprire discussioni su Si o NO sulla realizzazione dell’impianto. Questo perché la popolazione, è vero che è rappresentata dai suoi eletti, ma è anche vero che ha il sacrosanto diritto di replica e dovere di decidere se la sua salute potrebbe essere esposta pericoli celati.

«L’impianto di trattamento della plastica che si intende realizzare nell’area industriale di Monte Sant’Angelo viene descritto in queste settimane come il male assoluto a cui vogliono giungere gli “squilibrati” amministratori di Monte» ha esordito Giovanni Vergura..

«Comprendo le preoccupazioni dei cittadini di Monte e Manfredonia -prosegue Vergura- che hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze negative legate all’inquinamento
ambientale, ma bisogna anche considerare che l’impianto che si intende realizzare nella zona industriale sarà rispettoso dell’ambiente e della salute dei
cittadini.
Infatti, lo stesso rientra nell’ambito della programmazione che la Regione Puglia da circa quindici anni ha avviato sull’economia circolare.
Speculare sull’incendio dei giorni scorsi per opporsi all’insediamento dell’impianto di trattamento della plastica è come affermare che non bisogna più acquistare automobili poiché, qualora venissero incendiate, potrebbero causare inquinamento ambientale.
La vera sfida sarà quella di giungere a maggiori insediamenti presso l’area industriale proprio per contrapporre uno sviluppo sano alle devianze della criminalità organizzata.
Molto spesso si ha la tendenza a opporsi, senza nemmeno entrare nel merito, a qualsiasi intervento di sviluppo; bisogna tener sempre presente che lo sviluppo di un territorio passa anche attraverso una corretta gestione del ciclo dei rifiuti.
Il Comune di Monte Sant’Angelo non è amministrato da una banda di scellerati che non bada alla salute dei propri cittadini e di quelli dei comuni limitrofi; le nostre comunità negli anni hanno condiviso diverse iniziative che ci hanno consentito di superare molte situazioni negative che avrebbero pregiudicato per sempre le sorti del nostro territorio, sarebbe da irresponsabili non continuare a farlo solo perché c’è chi vuole strumentalizzare per fini elettorali - sia a Monte che a Manfredonia - un argomento così delicato.
Ad alcuni concittadini, divulgatori seriali di odio e di notizie false, dico solo una cosa: non svenderemo mai il nostro territorio e la salute dei nostri concittadini per fare carriera politica, come fatto in passato da altri!
Come già riferito dal Sindaco Pierpaolo d’Arienzo (già presidente di Legambiente - sez. Monte Sant’Angelo), appena sarà consentito, verranno pubblicate tutte le informazioni e saranno dati - in pubblica sede - i dovuti chiarimenti su tutta la progettualità.
Non temiamo il confronto poiché non abbiamo nulla da nascondere, saremo pronti ad affrontare qualsiasi discussione democratica, ma chi pensa che con la menzogna e le falsità si possa fermare lo sviluppo del nostro territorio dovrà ricredersi.
Nel rispetto dell’ambiente e della salute continueremo ad immaginare un futuro migliore».

 

Nota stampa dei movimenti politici di Monte Sant'Angelo Forza Italia, Verso il Futuro e Lega.

"Sono ormai parecchi anni che nella nostra città viene effettuata la raccolta differenziata con la preziosa collaborazione dei cittadini.

Ci si aspettava che questa “pratica di civiltà” producesse un apprezzabile risparmio dei costi di conferimento dei rifiuti nelle discariche della provincia.

La realtà, purtroppo, è che non solo non si è verificata alcuna riduzione della spesa, ma addirittura i costi sono sorprendentemente aumentati.

Fino a poco tempo fa il Comune spendeva circa 400 mila euro all’anno. Da un paio d’anni tale cifra è enormemente aumentata. Infatti, oggi si spendono per la stessa ragione circa 750 mila euro all’anno (+ 85%!).

Siccome questa spesa grava interamente sulle tasche dei cittadini, è doveroso che il Sindaco d’Arienzo e l’Assessore Comunale al Bilancio, Generoso Rignanese, spieghino le ragioni di tale spropositato incremento dei costi.

Certamente l’aumento non è dovuto alla crescita della quantità dei rifiuti, considerato che negli ultimi quattro anni la popolazione di Monte è diminuita di circa 750 abitanti.

Non è accettabile che non si dia conto di come viene speso il denaro dei cittadini!"

Nota stampa dei movimenti politici di Monte Sant'Angelo Forza Italia, Verso il Futuro e Lega.

«Il silenzio del Sindaco d’Arienzo sulla piattaforma dei rifiuti dell’area ex Enichem di Macchia rischia di determinare un nuovo, ingiustificato conflitto tra le popolazioni di Monte Sant’Angelo e di Manfredonia, ancora più grave e pericoloso di quello degli anni ’70 del secolo scorso.

Altrettanto grave è il silenzio tombale di tutti i Consiglieri Comunali.

Questo comportamento dei Rappresentanti istituzionali del nostro Comune ci spinge a dichiarare con nettezza che gran parte della Comunità montanara non ha alcuna responsabilità su quello che nei prossimi mesi potrebbe accadere nell’Agglomerato industriale di Macchia.

Nel nostro Stato di diritto è inaccettabile che il Sindaco d’Arienzo calpesti con inusitata arroganza due capisaldi della democrazia: l’informazione e la partecipazione.

Lo ribadiamo ancora una volta: il Sindaco di Monte Sant’Angelo, anche per onorare il prestigio della nostra Città millenaria, ha il dovere di rendere pubbliche almeno le relazioni tecniche del progetto preliminare del Mega Impianto per il Recupero della Plastica e della Proposta della SEASIF HOLDING consistente nella costruzione di impianti per la lavorazione della bentonite e per la selezione degli scarti delle miniere di “mezzo mondo”.

È assurdo che, addirittura, non ne sappiano nulla anche le due Associazioni ambientaliste di livello nazionale: Legambiente e Italia Nostra.

A questo punto, non ci appare fuori luogo ricordare al Sindaco d’Arienzo che la salute dell’ambiente è la salute delle popolazioni! Su questo terreno non è consentito a nessuno di essere superficiale e pressappochista o di obbedire agli ordini che vengono dall’alto per tutelare chissà quali interessi, senza informare la popolazione.

Il comportamento poco democratico del Sindaco d’Arienzo e la latitanza su questo tema del Vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, impongono una mobilitazione pacifica di tutto il territorio.

È del tutto evidente, ormai, che le sorti della piana di Macchia e della città di Manfredonia, le loro potenzialità di sviluppo turistico e industriale, la salute dei loro abitanti sono nelle mani delle popolazioni dell’intero Comprensorio.

La prima cosa per cui è necessario lottare è l’informazione, la chiarezza dei propositi, la legittimità delle procedure adottate, il confronto e la decisione partecipata.

Le elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di Manfredonia del prossimo ottobre e quelle per il rinnovo del Consiglio Comunale di Monte Sant’Angelo dell’anno prossimo costituiscono due buone occasioni per aprire un dibattito ampio e approfondito, al fine di scongiurare che una parte della Piana di Macchia, quella cioè confinante con Manfredonia, diventi una piattaforma di rifiuti, pericolosa per la salute delle due popolazioni e dannosa per le potenzialità di sviluppo del turismo, dell’agricoltura e della pesca dell’intero Comprensorio».

Matteo Impagnatiello ritorna sulla questione della costruzione di un impianto per il trattamento della plastica nella piana di Macchia di Monte Sant’Angelo. Lo fa ponendo altri interrogativi, scuotendo coscienze di chi dell’ambiente ne ha fatta una battaglia, che oggi con l’assenso all’impianto suddetto pare non essere più a prescindere. Tuttavia, per onor di cronaca e diritto di replica, Franco Salcuni contattato da questa redazione ha detto che «Il mio non è un si incondizionato. Dico semplicemente che l'impiantistica per la chiusura del ciclo dei rifiuti differenziati va fatta e non va demonizzata. È economia circolare che parte dalla raccolta differenziata per giungere alla materia prima seconda e alla remissione delle materie nel ciclo produttivo. Uno dei pilastro del Green New Deal, assieme alla produzione di energia pulita».

Ciononostante le perplessità sussistono, a maggior ragione che ad oggi non vi sono carte che possano certificare ulteriori impianti –vedi quello dei rifiuti- ma soprattutto vige un silenzio istituzionale, interrotto per difesa solo nel mese di gennaio 2021 in un’intervista rilasciata a un solo organo di stampa, piuttosto che a tutti quelli che stanno parlando della vicenda in oggetto, e tra l'altro ripreso ogni qual volta si tenta di argomentare invitando il comune a mostrar le carte.

Di seguito l’intervento di Matteo Impagnatiello.

«Legambiente, con le dichiarazioni di Salcuni membro del direttivo nazionale dell’associazione ambientalista, è a favore dell’insediamento del mega impianto per il trattamento della plastica nella piana di Macchia di Monte Sant’Angelo.

L’Attacco dell’ 8 giugno scorso, a pagina 23, dedicava l’intera pagina all’argomento riportando l’intervista. Un progetto su cui vige il silenzio istituzionale.

 “Dobbiamo farci un esame di coscienza e capire se vogliamo chiudere il ciclo dei rifiuti in Puglia-premette a l’Attacco-. Se lo vogliamo, va fatta l’impiantistica. Va fatta in sicurezza, però va fatta, altrimenti il problema dei rifiuti rimane un problema aperto”.

La dichiarazione evidenzia che i cittadini dovrebbero farsi un esame di coscienza, mentre in realtà il problema dovrebbe scuotere la coscienza non dei cittadini, bensì quella politica ed istituzionale. Sono proprio le comunità locali che abitano quei posti paesaggisticamente meravigliosi a non essere informate. A conferma della bellezza del territorio sono numerose le recensioni dei media nazionali e internazionali. Il paradosso è che proprio questi territori ospitano impianti altamente inquinanti. Il disastro non è solo annunciato, ma è stato già causato.

Spesso, sia prima ma anche dopo gli incidenti, il pericolo è stato tenuto nascosto, sottovalutato e/o negato. Dei danni provocati ai territori e alle popolazioni pochi ne parlano. Tra coloro che si sono rivolti all’autorità giudiziaria, pochissimi ricevono risarcimenti, dopo lunghissimi ed estenuanti processi nelle aule dei tribunali. Alcuni giungono dopo il loro decesso.

E le bonifiche? “In quell’area- dice Salcuni, membro di Legambiente, riferendosi alla zona ex Enichem- c’è di tutto. Una bonifica completata solo al 18%”.

Le mancate bonifiche del territorio generano, oltre che danni e patimenti, sfiducia nelle istituzioni deputate a garantire la salute e la sicurezza pubblica.

I dubbi, le paure e le inquietudini dei cittadini sono state fatte proprie dalla nascente lista civica Rinascita possibile di Monte Sant’Angelo, che ha invitato a riflettere sul lungo silenzio dell’intero consiglio comunale e le giustificazioni di Legambiente.

Il timore di una “bomba ecologica” angoscia le popolazioni di Monte Sant’Angelo e Manfredonia, che distano poche centinaia di metri dal sito destinato ad ospitarla. Aprire il dibattito è fondamentale, nonostante la disillusione dei cittadini, troppo spesso sedotti da promesse di prosperità e benessere, risultate poi tradite.

Il cofinanziamento della Regione Puglia, che ammonta a 10 milioni di euro, insieme alla richiesta della Seasif di concessione per ben 4 lustri di secolo di 3 delle 5 banchine del Porto Alti Fondali di Manfredonia (costruito con i soldi della Cassa del Mezzogiorno), rappresentano ulteriori ragioni per far partecipare le comunità locali.

E’ lontano il Medioevo, quando le crociate erano giustificate con la formula divina “Dio lo vuole”. Nel territorio garganico, nonostante la presenza dell’Arcangelo, non pare ci siano potenze divine che impongano di impiantare tutto ciò che è altamente pericoloso e inquinante.

Eppure, siamo all’interno del Parco Nazionale del Gargano, che non fa sentire la sua voce. Non è la chimica e/o similare il settore merceologico esclusivo ed adatto per il Gargano e la Daunia. Le eccellenze ed i prodotti del territorio non hanno nulla a che spartire con gli insediamenti industriali calati dall’alto, di proprietà di holdings venute da lontano.

Per questo, si resta perplessi riguardo alla posizione assunta da Legambiente. Non è difficile immaginare uno sviluppo eco-compatibile, anche dopo il disastro creato dal petrolchimico degli anni ’60. E poi, è così complicato valorizzare la plurimillenaria storia di Monte Sant’Angelo e Manfredonia?»

Prende sempre più piede e coscienza la vicenda della realizzazione dell’impianto per  il trattamento e il recupero della plastica di tutto il Meridione che verrà realizzato in zona Macchia, nel comune di Monte Sant’Angelo, che riguarderà anche alcuni comuni limitrofi come Mattinata e Manfredonia. In questi giorni, sia su alcuni media sia sui social, è infervorata la discussione, con pro e contro, con botta e risposta, tra le parti politiche del comune micaelico e tra alcune associazioni, anche ambientaliste. Secondo alcune tesi, oggi tutte ancora da provare per l’assenza di documenti, molto probabilmente annesso all’impianto suddetto potrebbe sorgere un inceneritore. Per ora sono solo voci, anche se esisterebbero prove cartacee sulla loro veridicità e che si stanno cercando per mostrarle a chi oggi afferma il contrario. Per ora si rimane sui fatti, anche se il silenzio (che per un detto è assenso…) dei più volte interrogati attori politici locali lascia dubbi. Tuttavia si invitano questi attori a smentire (e saremo tutti più felici, contenti e tranquilli) ma con documenti alla mano, da mostrare pubblicamente alla comunità pubblicandoli sui media. Non basta gridare "fake news" da pulpiti istituzionali a mezzo stampa. il popolo vuole leggere le carte.  Eppure in democrazia il parere del popolo dovrebbe essere legge. Perchè allora non se ne discute in piazza, lasciando l'ultima parola ai diretti interessati, a chi abita, a chi ci lavora e coltiva, a chi vive in quell'area e quelle limitrofe? L'agorà ha sempre restituito democrazia ma ha anche disintegrato cariche elettive. Nel frattempo si propone un’interessante riflessione di Michele Apollonio, una nota pubblicata integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero. (ndr.)

A cura di Michele Apollonio

«UN MEGAIMPIANTO per il trattamento e il recupero della plastica di tutto il Meridione, con annesso, molto probabilmente, relativo inceneritore, vicinissimo a Macchia e alla città di Manfredonia, simile a quello contro il quale tante volte Manfredonia si è ribellata». La rivelazione è dell’associazione culturale e politica “Manfredonia Nuova” che svela anche il retroscena che consentirebbe la realizzazione di quell’impianto monstre da parte del comune di Monte Sant’Angelo con l’avallo della Regione Puglia che vi ha stanziato undici milioni di euro, nell’area ex Enichem e precisamente nell’Isola 12

L’ALLARME ad onor del vero non è nuovo. La stessa Gazzetta se ne occupò nell’autunno scorso allorquando una delegazione di ”Manfredonia Nuova” e “5 Stelle” guidata dalla consigliera pentastellata Rosa Barone, pose il problema alla Commissione straordinaria al comune di Manfredonia che inviò una circostanziata istanza al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nella quale si evidenziavano i timori che un impianto di quel genere avrebbe provocato sulla salute pubblica. L’amministrazione di Monte Sant’Angelo che aveva avviato l’iter per la realizzazione di quell’impianto sin dall’agosto 2018, non ha mai smentito l’esistenza di quel progetto ma ha sempre minimizzato la portata delle conseguenze su una piana rigogliosa di uliveti e abitata da numerosi nuclei rurali.

IL PROGETTO aveva visto il coinvolgimento di Eni Rewind, succeduta ad Enichem, che aveva messo a disposizione un’isola dell’area in corso di bonifica. Tutto è rimasto accuratamente segreto nell’ambito dell’amministrazione comunale di quel centro garganico. Specifiche missive inviate ai rappresentati manfredoniani in Regione Paolo Campo, peraltro presidente della commissione all’uso del suolo, e Giandiego Gatta, non hanno avuto alcuna considerazione.

TRA I MISTERI rimasti tali nonostante si sia cercato di farvi chiarezza, il fatto che quell’impianto e di quella natura, veniva localizzato in un’area di pertinenza del Consorzio ASI di Foggia, sulla quale gravavano dei vincoli paesaggistici e ambientali. In particolare l’art. 21 del Regolamento dell’ASI che recitava “le distanze minime imposte dal regolamento rendono di fatto impossibile la localizzazione di qualsiasi impianto di gestione dei rifiuti”. Come mai quel vincolo così specifico e chiaro veniva ignorato?

L’ARCANO lo ha ora svelato “Manfredonia Nuova”. «Il Consiglio di amministrazione dell’ASI – rivela Manfredonia Nuova in una nota – il 25 agosto 2018, riunito sotto la presidenza di Angelo Riccardi, con verbale n.19, modificava il detto Regolamento per rendere possibile questo tipo di insediamenti, inserendo la modifica all’art. 22 bis che detta “Per la localizzazione degli impianti ambientali per il trattamento delle frazioni secche di rifiuto da raccolta differenziata (carta, plastica, metalli ecc.) nell’agglomerato di Manfredonia-Monte Sant’Angelo, non si applicano i limiti di cui ai commi 21 e 22”». Incredibile ma vero. Il trucco scoperto. Probabilmente sta in questo misfatto la spiegazione della chiamata a sé di Emiliano dell’ex sindaco di Manfredonia nonostante la spada di Damocle della incandidabilità».

Nota stampa pubblicata su "Esserci il giornale della salute mentale" (http://garganosalutementale.it) del Coordinamento dei Partiti e Movimenti di Opposizione di Monte S. Angelo - Foggia.

«Macchia sta per diventare un grande centro di raccolta di rifiuti e una pericolosa “bomba” ecologica, che intaccherà la salute dei cittadini. Dai proclami di quel che resta del Pd, si lusingano  le popolazioni del territorio con il benessere collettivo.

Benvenuti a Bengodi!

Costoro, dopo aver elencato i posti di lavoro, le ecomafie dimenticano la legalità. Questo termine, ormai, viene usato in ogni occasione: è diventato il loro intercalare.

Blandiscano i disoccupati, adulino gli sciocchi e incensino le famiglie disperate, ma non dimentichino che le popolazioni del territorio sono più evolute dei loro rappresentanti amministrativi, che non sono classe politica.

Il Sindaco, intanto, risponda alle legittime domande dei partiti e movimenti cittadini.
Chi non ha nulla da nascondere, risponde alle domande.

Perché il Sindaco di Monte Sant’Angelo le evita?

Ci riproviamo.

Con il mega impianto per il trattamento e il recupero della plastica nella zona industriale di Macchia, si prevede la costruzione di un termovalorizzatore?
Questa inquietante domanda, spinge a porre altre legittime e sacrosante domande.

Perché il Sindaco non rende pubblica la Relazione Tecnica del Progetto?

Perché il Pd tace sul progetto della SAASIF HOLDING, che potrebbe portare nell’area retro-portuale di Macchia – Manfredonia-Monte Sant’Angelo milioni e milioni di tonnellate di scarti delle miniere?

Perché il sindaco d’ Arienzo, con il suo voto nell’Assemblea generale dell’ASI, ha concorso a disattivare le norme regolamentari con cui impediva di realizzare nell’agglomerato di Macchia mega impianti di trattamenti dei rifiuti?

Perché il sindaco d’Arienzo non rende pubblica anche la Relazione di quella proposta che è stata discussa in sede di Consiglio di Amministrazione del Consorzio ASI, di cui il Comune fa parte?

Perché il sindaco d’Arienzo non informa la popolazione?

In questa Città, che ulula alla legalità, è legittimo porre delle domande per conoscere il destino di tantissimi cittadini. Si ripete, cittadini.

L’Amministrazione Comunale composta, di fatto,  da due  gruppi consiliari, per quali motivi in questi quattro anni non ha promosso alcun dibattito?

Questa brutta vicenda e i tanti silenzi dimostrano che a Monte Sant’Angelo difettano la democrazia e la partecipazione».

FOCUS

- Una “bomba ecologica” sta per arrivare nel comprensorio Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo

- Monte Sant’Angelo. PD: «Vogliamo garantire il lavoro e amiamo l’ambiente»

- Gargano Salute Mentale: "Sta per cadere una pericolosa bomba ecologica sui cittadini di Manfredonia, Monte Sant'Angelo e Mattinata"

- Monte Sant'Angelo. «Il PD di Monte dica la verità: Macchia, da zona industriale a piattaforma dei rifiuti»

Nota stampa dei movimenti politici di Monte Sant'Angelo Forza Italia, Verso il Futuro e Lega.

«Chi non ha nulla da nascondere, risponde alle domande e non cambia le carte in tavola. Il Gruppo dirigente del PD, piuttosto nervoso, invece cambia le carte in tavola per sfuggire alle domande che vengono rivolte alla sua Amministrazione Comunale.

I Partiti e i Movimenti di Opposizione non sono contrari all’economia circolare e al recupero e riciclo dei rifiuti, né tanto meno al lavoro e all’occupazione. La questione è un’altra. È un gravissimo errore trasformare un’area industriale, qual è l’Agglomerato di Macchia, in una piattaforma per il trattamento dei rifiuti, non solo della plastica, ma anche di milioni e milioni di tonnellate di scarti delle miniere del mondo.

Con una programmazione oculata e lungimirante quell’Agglomerato, grazie alla sua rete infrastrutturale e al riconoscimento di Zona Economica Speciale, può garantire nei prossimi anni migliaia di posti di lavoro ai giovani del nostro Comprensorio.

Su questo terreno l’Amministrazione Comunale PD, in questi quattro anni, non ha promosso in Città alcun dibattito, non ha stimolato alcun confronto pubblico con gli altri soggetti istituzionali del Comprensorio. Si è limitata – e lo ribadiamo – ad eseguire ordini provenienti dall’alto.

È semplicemente patetico, il gruppo dirigente del PD, quando afferma che il mega impianto per il trattamento e il recupero della plastica non prevede la costruzione di un termovalorizzatore.

Perchè il Sindaco non rende pubblica almeno la Relazione Tecnica del Progetto?

Per conoscere la verità, è sufficiente fare una semplice ricerca su Internet a proposito di impianti di trattamento e recupero della plastica.

Per appurare la verità può venire utile ai nostri concittadini un breve passo della lettera dell’avv. Matteo Giuffreda, pubblicata sul Giornale di Monte qualche mese fa, in cui l’autore riferisce in sintesi la confidenza fattagli da un Consigliere Comunale di sua assoluta fiducia circa il mega impianto e il termovalorizzatore.

Perchè il Sindaco d’Arienzo, con il suo voto nell’Assemblea generale dell’ASI, ha concorso a disattivare le norme regolamentari approvate dall’ex Presidente Mastroluca, norme con cui si impediva di realizzare nell’agglomerato di Macchia mega impianti di trattamento dei rifiuti?

Perché il Gruppo dirigente del PD tace sul progetto della SEASIF HOLDING, che potrebbe portare nell’area retroportuale di Macchia-Manfredonia milioni e milioni di tonnellate di scarti delle miniere?

Perchè il Sindaco d’Arienzo non rende pubblica anche la Relazione di quella proposta che è stata discussa in sede di Consiglio di Amministrazione del Consorzio ASI, di cui il nostro Comune fa parte?

Se nessuno tira i fili dietro le quinte – e noi siamo convinti del contrario – perché il Sindaco d’Arienzo non ne informa la popolazione?

QUESTE DUE VICENDE, PURTROPPO, CONFERMANO CHE NELLA NOSTRA CITTÀ, IN QUESTI QUATTRO ANNI, LA DEMOCRAZIA E LA PARTECIPAZIONE SONO STATE MANDATE IN SOFFITTA E CHE IL PALAZZO DI CITTÀ È ORMAI UNA “PROPRIETÀ PRIVATA”!

Questa amara realtà è plasticamente rappresentata dal portone principale della Casa Comunale che è completamente sbarrato da molti mesi, inaccessibile a tutti i cittadini come lo è un possedimento privato!».

FOCUS

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- Monte Sant’Angelo. PD: «Vogliamo garantire il lavoro e amiamo l’ambiente»

- Gargano Salute Mentale: "Sta per cadere una pericolosa bomba ecologica sui cittadini di Manfredonia, Monte Sant'Angelo e Mattinata"

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