Dopo la recente riunione in V Commissione Regione Puglia sulla questione rifiuti, tenutasi martedì 07 marzo 2023, dove si decise di costituire una nuova società per gestire il ciclo dei rifiuti, il gruppo di Azione ritorna sul tema con una nota el Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e del capogruppo in Consiglio regionale Ruggiero Mennea.
“Si fa finta di non sentire o non capire sulla questione della società pubblica per la costruzione degli impianti per la chiusura del ciclo rifiuti.
Noi siamo per la costruzione degli impianti, finalmente, e per una società pubblica dei comuni che lo faccia.
Quello che non comprendiamo, invece, è la volontà dei comuni di farsi espropriare dalla Regione una funzione di cui sono titolari, lasciando tutto nelle mani dell’AGER, il cui DG è nominato dalla Regione, appunto, e con i più pieni poteri.
Lo ripetiamo ancora una volta: perché i comuni devono dire di Sì alla cessione di una funzione propria al duo Emiliano-Grandaliano?
La gestione di queste attivate sarebbe forse più costosa e più inefficiente se i comuni esercitassero con propri rappresentanti la funzione di chi sono titolari? Perché i sindaci pugliesi pensano così male
Di se stessi?
A noi risulta, invece, la contrarietà di moltissimi sindaci pugliesi, rispetto a un’operazione che si vorrebbero chiudere in fretta solo per eludere la legge statale, così da consentire alla Regione-Ager-Emiliano-
Se i comuni avessero voglia di recuperare la loro titolarità nella materia, come speriamo, l’operazione si potrebbe certamente fare, ma solo con qualche settimana in più e magari chiedendo a gran voce l’approvazione della nostra proposta di legge.
Ora siamo stati più chiari? O dobbiamo fare finta ancora a lungo e continuare a parlare di costi e gestione pubblica, che non è per nulla il motivo della nostra obiezione?”
In V Commissione.
La costituzione di una nuova società per gestire il ciclo dei rifiuti, al centro dell’audizione che si è svolta in V Commissione, presieduta da Paolo Campo.
Su richiesta del consigliere regionale Fabiano Amati sono stati convocati in audizione l'assessore regionale all’ambiente, il presidente ANCI Puglia, i presidenti e i direttori generali di AQP e di AGER, al fine di avere dirette informazioni rispetto alla richiesta giunta all’Anci da soggetti qualificati come Ager o Regione Puglia, di costituire una società per l’affidamento in house, dove dovrebbero partecipare i Comuni, funzionale alla chiusura del ciclo dei rifiuti.
Amati ha dunque rivolto la domanda ai Comuni per saper cosa ne pensano in merito alla costituzione di questo tipo di società. Capire, inoltre, la procedura immaginata, la compagine societaria ed il tipo di operazione societaria industriale, per arrivare infine al gestore che dovrà dire la sua opinione rispetto al programma.
La prima risposta di Anci è stata data dalla presidente di Ager Fiorenza Pascazio, la quale ha evidenziato che il ruolo dei comuni in quest’operazione non si può disgiungere dal ruolo di ogni comune all’interno dell’Ager, perché sono parte integrante dell’Ager e questa operazione nasce con i comuni all’interno dell’Ager, in qualità di agenzia territoriale per la Regione Puglia per la gestione dei rifiuti. Questo per far capire qual è il ruolo dei comuni all’interno dell’Ager, ma soprattutto all’interno del comitato dei delegati, i cui designati sono uno per provincia. La riflessione su questa operazione è nata diversi anni fa proprio all’interno dell’Ager, ed è stato ritenuto opportuno e condivisibile che per una maggior partecipazione e consapevolezza di informazione, Anci fosse la sede dove poter condividere questo passaggio, che ha avuto origine nel luglio del 2019, per giungere alla decisione deliberata lo scorso primo marzo dal Comitato dei delegati, che ha visto la partecipazione allargata di 150 amministratori che hanno condiviso l’operazione da portare avanti.
Il punto di vista espresso dal presidente di Anci Puglia Ettore Caroppo, però ha lasciato intendere che di fatto Anci non ha mai avuto un documento su cui esprimersi in maniera sostanziale. Si tratterebbe perlopiù di una prima condivisione da parte dei comuni di questo percorso, ma resta comunque di fondamentale importanza chiarire il ruolo dei Comuni all’interno di questa struttura e con quale cronoprogramma procedere.
Puglia, questione rifiuti. FdI: "Un affaire per pochi… e i Comuni vengono commissariati dalla Regione a loro insaputa".
Di seguito la nota congiunta dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia che, dopo aver partecipato alle audizioni in Commissione Ambiente, hanno incontrato una delegazione di amministratori locali del partito per fare il punto della situazione.
“Una notizia riservata a pochi, resa pubblica da indiscrezioni di stampa, ma senza nessuna comunicazione ufficiale, men che meno tra gli amministratori locali sulla creazione della nuova società pubblica per la gestione dei rifiuti, attraverso l’ingresso dei Comuni nella società ASECO attraverso AGER. Dove anche il ruolo della Giunta regionale non è da meno, l’assessore all’Ambiente Maraschio ha preferito forme alternative alla partecipazione attiva. La riunione improvvisata da Anci Puglia il 1° marzo non ha chiarito affatto quello che si stava facendo. La Giunta regionale avrebbe dovuto confrontarsi direttamente con i Comuni, trasferire i documenti e provare a coinvolgerli in una decisione così importante per il futuro del proprio territorio. Ci saremmo aspettati altro da chi ha approvato una legge importante sulla partecipazione dei territori, invece continua con questo modo di fare a commissariarli.
“Come ci saremmo aspettati altro dall’audizione tenuta oggi in Commissione Ambiente dove abbiamo appreso che l’iter è praticamente concluso. Il presidente del comitato dei delegati Ager, il direttore dell’agenzia regionale dei rifiuti e i vertici di Acquedotto Pugliese che gestisce Aseco non hanno però chiarito diverse perplessità: il Consiglio regionale non è mai stato coinvolto su questa materia. Perché la giunta regionale ha deciso di intraprendere questo percorso, non facendo alcuna menzione durante il piano rifiuti. Bisogna capire se questo tipo di percorso riesca a migliorare lo stato qualitativo della gestione rifiuti. Non si capisce perché la scelta sia ricaduta su Aseco, che è titolare di un impianto sottoposto a sequestro a Ginosa. Non si comprende come Ager possa acquistare quote di una partecipata, forse servirà una modifica allo statuto, o alla legge istitutiva dell’agenzia. Dall’oggetto sociale o dalla mission non c’è scritto che Ager possa acquisire quote, la deduzione sembra esasperare la normativa. Non siamo pregiudizialmente contrari, vorremmo solo maggiore coinvolgimento da parte dei comuni, e che si svolga tutto secondo le regole.
“Per questo al termine della Commissione Ambiente come gruppo regionale di Fratelli d’Italia abbiamo voluto incontrare una rappresentanza (circa 70) di sindaci e consiglieri comunali del partito. All’interno dell’incontro sono emerse una serie di problematiche e criticità collegate all’operazione, che mostra più ombre che luci. Nelle ultime settimane si è accelerato un iter che andava approfondito meglio dal punto di vista formale e messo a conoscenza degli amministratori locali. Non tutti sono d’accordo su quello Ager ha pensato di fare, commissariando di fatto i comuni rispetto al servizio rifiuti. Realizzare così velocemente il programma entro il 30 marzo prossimo, per evitare il divieto legale di affidamento agli enti di governo dell’ambito o alle Autorità di regolazione, ha solo creato delle zone d’ombra rispetto alle quali gli stessi amministratori locali hanno espresso forti perplessità. L’operazione andava illustrata meglio, vista l’importanza e la delicatezza della materia. Gli amministratori locali continuano solo a subire le decisioni di Ager sia sulla gestione del flusso dei rifiuti e oggi anche sulle scelte di natura strategica collegate alla gestione degli impianti.”
Puglia, questione rifiuti. Galante : “La società è ormai pronta, ma i Comuni ancora no”.
“L’audizione di stamattina ci ha fornito chiarimenti sull’operazione che porterà alla costituzione della società regionale per la gestione integrata dei segmenti di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani e di trattamento dei fanghi provenienti dall’attività di depurazione. Costituzione che, da quanto abbiamo appreso, a seguito della deliberazione del Comitato dei Delegati dell’Ager (costituito da un rappresentante comunale per ciascuna provincia) dello scorso 3 marzo, è ormai stata approvata. Pur consapevoli che il Comitato dei Delegati rappresenti l’organo di indirizzo politico all’interno dell’Ager, resta ancora da chiarire l’effettiva condivisione dell’operazione da parte dei Comuni, considerato che Anci Puglia ha espresso riserve dovute al fatto che non sia ancora pervenuto un documento sul ruolo effettivo dei Comuni nell’ambito della nuova società e che nel corso della conferenza che si è tenuta la scorsa settimana, convocata dalla presidente dell’Ager per illustrare l’operazione a tutte le amministrazioni comunali, sono emerse perplessità da parte di alcuni Comuni. Non siamo pregiudizialmente contrari alla nuova società, ma una operazione di tale portata per la gestione pubblica del ciclo dei rifiuti avrebbe dovuto avere un maggiore approfondimento a livello consiliare ben prima dell’adozione di tutti gli atti deliberativi da parte di Aqp e Ager. Sembra che la società sia pronta, ma i Comuni no”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante a margine delle audizioni in V Commissione Ambiente
“Nonostante la finalità principale della nuova società - continua Galante - sia la realizzazione di nuovi impianti pubblici, in audizione non sono state chiarite le prospettive future sulla realizzazione di questi siti e sulla possibile localizzazione degli stessi che ormai attendiamo da anni. Per gli unici due impianti di trattamento della FORSU di Ginosa e Brindisi, per i quali è certo l’affidamento della gestione alla nuova società, la tariffa di conferimento è stata individuata in 98 euro a tonnellata, notevolmente più bassa rispetto alle tariffe praticate dagli impianti attualmente in esercizio.
Per la parte finanziaria, l’operazione prevede l’acquisizione da parte dell’AGER di una partecipazione del 40% in ASECO, attingendo dall’ecotassa, nonostante non appaia sufficientemente chiaro se le risorse dell'ecotassa possano essere effettivamente impiegate per simili operazioni. Un altro aspetto su cui abbiamo chiesto ulteriori chiarimenti, che auspichiamo di poter avere nella prossima audizione
Riconosciamo l’importanza di realizzare un sistema impiantistico di natura pubblica, potenziando la capacità di trattamento sia dei rifiuti urbani, in particolare della FORSU, che dei fanghi di depurazione, anche attraverso soluzioni tecnologiche innovative ed integrate tra loro, soprattutto in considerazione delle carenze impiantistiche che sino ad oggi hanno determinato maggiori oneri per l’utenza. Tuttavia è bene che i Comuni condividano pienamente la scelta operata e la definizione della relativa governance, in modo da renderli concretamente protagonisti delle decisioni in seno alla nuova società”.
Puglia, questione rifiuti. Azione:“Abbiamo capito. Si tratta di un pasticcio, speriamo in buona fede, con comuni coinvolti a loro insaputa”.
Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
“Abbiamo capito. La nuova società pubblica per la gestione dei rifiuti, attraverso l’ingresso dei comuni nella società ASECO, prevede il dominio assoluto di AGER, usando la titolarità dei comuni ed eludendo la legge sul divieto di partecipazione della stessa AGER nella gestione del servizio.
Su questo punto specifico spiace dover constatare continue contraddizioni nel fornire le giustificazioni, utilizzando il metodo della dissipazione di parole, ossia congiungere in un ragionamento unitario argomenti profondamente diversi.
Invece, la questione è molto semplice. Se si ritiene di dover realizzare il programma entro il 30 marzo prossimo per evitare il divieto legale di affidamento agli enti di governo dell’ambito o alle Autorità di regolazione, come si spiega poi una produzione di argomenti diretti a negare che AGER sia un ente di governo dell’ambito o un’Autorità di regolazione?
Sul piano della decisione politica, emerge l’aver disposto della volontà dei comuni a loro insaputa, cioè senza che gli stessi comuni abbiano mai espresso parere di merito, così come riferito dal presidente Anci Ettore Caroppo. Anzi, i comuni riuniti nell’Anci sono in attesa della documentazione per esprimersi con maggiore consapevolezza.
Ma pure in questo senso, emerge tutta la contraddittorietà della vicenda, perché la Regione ritiene di dover procedere attraverso AGER e il suo DG, riducendo al rango di meri esecutori gli altri protagonisti, anche qualora i sindaci riuniti in Anci dovessero esprimere parere contrario. A domanda specifica su questo punto, infatti, l’assessore si è dilungata in una risposta, su cui ancora ora, mentre scriviamo, e dopo aver ascoltato più volte la registrazione, non siamo in grado di riferire il contenuto. Ma questo sarà certamente un nostro problema d’apprendimento.
Attendiamo ora la riconvocazione della Commissione, nella speranza di poter capire - tanto per cominciare - se i comuni sono favorevoli o contrari al programma. Un punto di partenza politicamente essenziale, a prescindere da decine di formalismi, a noi noti ma non per questo in grado di superare l’essenziale titolarità comunale del servizio e il senso di una decisione che non può essere privata di senso politico, fuori dai comuni schemi di potere oggi così tanto in voga alla Regione".
Di seguito la denuncia del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini. Una denuncia che riguarda l'area salentina, della valle d'Itria, ma che è un "luogo comune" di tutte le province pugliesi, che andrebbe affrontato non solo in vista del periodo vacanziero, bensì per tutto l'anno, a salvaguardia della salute, dell'ambiente, della natura.
“Le periferie sono il biglietto da visita per i turisti che fra un po’ arriveranno in Puglia per le festività pasquali. In attesa che lo spot per sensibilizzare i pugliesi a non buttare i rifiuti in modo clandestino, danno e incivile faccia effetto, è opportuno che la Regione provveda a pulire alcune zone a ridosso di località turistiche.
“Anche perché ricordo bene cosa ha detto ha dichiarato il presidente Emiliano intervenendo all'evento Buy Puglia e BTM - Business Tourism Management. “Questo deve essere l'anno zero dei rifiuti in Puglia: ‘Questo deve essere l'anno zero dei rifiuti in Puglia. Il contrasto all’abbandono ai rifiuti comporta l’impegno di tutti: associazioni, comuni, enti e cittadini. Un anno zero dei rifiuti iniziato a suon di musica con i Boomdabash che hanno partecipato gratuitamente, per amore della loro terra. L’amore per le radici deve guidare tutti".
“Ma la situazione del nostro territorio ci racconta di una triste realtà, colma di abbandono dei rifiuti. Un abbandono che nasce sia dall’ignoranza di alcuni nostri concittadini sia dalla mancanza di un numero consistente di isole ecologiche. Occorre, comunque, agire sui questi abbandoni cercando di punire quei trasgressori con le sanzioni previste dal D.Lgs. n.152/2006.
“Il Consiglio Regionale, con la legge di stabilità del 2023, la n. 32 del 29 dicembre 2022, ha stanziato con l’art. 5, nel bilancio regionale autonomo, una dotazione finanziaria, di 500 mila euro per 3 esercizi finanziari, a partire dal 2023, proprio per sostenere gli interventi al contrasto del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Ci auguriamo, quindi, che con questi impegni sia finanziari che di programmazione lavorativa degli uffici regionali, si possano contrastare questi incivili comportamenti.
“Le foto che allego alla nota sono nel territorio tarantino tra Crispiano e Massafra, e sappiamo che la Valle d’Itria è una delle località più gettonate per le passeggiate sia a piedi sia in bicicletta. Sarebbe un peccato se i turisti dovessero portare fra i propri ricordi le periferie pugliesi come discariche a cielo aperto.”
Rifiuti, Casili: “Serve la collaborazione a più livelli istituzionali per accelerare la realizzazione di impianti pubblici”.
"Apprendiamo la notizia del pronunciamento del Tar della Lombardia che ha annullato la deliberazione n. 363/2021 dell’Arera con cui tutte le Regioni sono state chiamate a definire alcuni impianti di gestione dei rifiuti come ‘minimi’ poiché funzionali alla chiusura del ciclo dei rifiuti urbani sottoponendo tali impianti a tariffe di accesso regolate. La Regione Puglia ha dato attuazione a queste previsioni con la DGR 2251/2021. Secondo il Tar l’inclusione di impianti privati tra quelli minimi genera obblighi particolarmente stringenti in capo a soggetti operanti in regime di libero mercato. In Puglia alcuni impianti privati sono stati ricompresi tra quelli minimi soprattutto a causa del ritardo che tutti conosciamo nella realizzazione di impianti pubblici. Questa situazione ci deve rendere ancor più consapevoli della necessità di lavorare in fretta per realizzare gli impianti pubblici che aspettiamo da anni. Purtroppo in questi anni i conflitti sul territorio hanno rappresentato dei freni che non hanno permesso lo sviluppo di una programmazione ponderata e serena”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili.
“Troppo spesso - continua Casili - per questioni campanilistiche è stata osteggiata dalle comunità la realizzazione di impianti che, invece, se realizzati con le migliori tecniche e sottoposti a controlli adeguati, possono essere una opportunità per il territorio, permettendo di ridurre i costi di gestione del servizio e, quindi, i costi in capo ai cittadini. La sentenza del Tar deve essere uno stimolo per fare più in fretta possibile nel dare finalmente attuazione alle previsioni del Piano rifiuti. Non bisogna perdere tempo, dobbiamo intercettare tutte le risorse pubbliche pubbliche a disposizione. Per evitare il perenne ricorso agli impianti privati dobbiamo avviare una seria collaborazione a tutti i livelli istituzionali. Bisogna superare conflitti territoriali e strumentalizzazioni politiche che stanno rischiando di creare incertezze e rallentamenti. Solo in questo modo potremo essere in grado di garantire tariffe adeguate e un efficiente servizio ai cittadini sui quali oggi ricadono costi eccessivi ed inefficienze. Ora contiamo che la Regione Puglia, insieme alle altre Regioni, riesca ad individuare una soluzione transitoria sulla quale ovviamente non dobbiamo cullarci. Apriamo una volta per tutte un percorso virtuoso, che impegni prima di tutto i Comuni, per realizzare finalmente tutti gli impianti pubblici indispensabili a chiudere il ciclo nel rispetto dei principi dell'economia circolare”.
Rifiuti, Forza Italia: "Quanto pagheranno i cittadini? Emiliano chiarisca in Aula".
nota dei consiglieri regionali di Forza Italia Paride Mazzotta, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia.
“Il Tar ha annullato la delibera Arera, utilizzata per “chiudere” il Piano Rifiuti. La domanda che rivolgiamo ad Emiliano e alla sua Giunta è la seguente: i cittadini pagheranno tariffe più elevate? Questo è un punto nevralgico che il presidente dovrebbe chiarire in Aula. Cosa che gli chiediamo formalmente. Governano da oltre 16 anni la Regione e non sono riusciti a realizzare impianti pubblici, tanto da dover imporre ai privati un servizio a prezzi imposti. Per la scarsissima - o meglio, inesistente - programmazione anche su questo fronte, abbiamo perso i finanziamenti europei per realizzare gli impianti che ci servivano. Un cane che si morde la coda. Ed oggi i risultati sono questi. Quindi, come rappresentanti dei cittadini guardiamo alle “tasche”: vogliamo sapere che ripercussioni avrà tutto questo non solo sul Piano Rifiuti - approvato con una incomprensibile fretta - ma anche e soprattutto sull’economia delle nostre famiglie”.
Rifiuti, FdI. "Una gestione fallimentare che porterà solo ad aumenti della Tari".
nota del capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola, a nome del Gruppo regionale.
“La sentenza del TAR Lombardia sull’annullamento della delibera ARERA non fa altro che rendere più problematica la gestione dei rifiuti pugliese che era già di per sé tragica. È evidente che oggi siamo di fronte a una decisione che mette in discussione il Piano rifiuti, che non solo non abbiamo votato, ma del quale avevamo denunciato tutte le criticità a cominciare dalle enunciazioni: si proclama lo smaltimento pubblico, ma si conferisce agli impianti privati. Ad oggi non risulta aperto nessun impianto pubblico, così come previsto dalla road map illustrata al momento dell’adozione del Piano. Tutti privati ai quale si voleva imporre il prezzo.
Un'assurdità il cui peso ora ricadrà sulle tasche dei pugliesi costretti a pagare una delle Tari più alte d'Italia. Ancora una volta viene certificato il fallimento delle politiche sui rifiuti del governo Emiliano anche sul piano della gestione amministrativa".
Rifiuti. Azione: “Salta il Piano e ora esploderanno tariffe. Lo ha deciso Tar. Paghiamo la vergogna di mancanza impianti”.
“Non se ne può più. È saltato il Piano dei rifiuti. Ora esploderanno le tariffe. Lo ha deciso il Tar della Lombardia, annullando una delibera dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente - ARERA, usata dalla Regione Puglia per coprire una delle più grandi vergogne: la mancanza d’impianti pubblici per chiudere il ciclo dei rifiuti, usando le migliori tecnologia e senza illusioni da dopolavoristi.”
Lo comunicano il Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei Consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo.
“Diciamolo subito a scanso di equivoci e a evitare scuse.
La Regione Puglia ha usato, per chiudere il Piano dei rifiuti approvato di recente, una delibera dell’ARERA, ed è quella delibera ad essere stata dichiarata illegittima da TAR, travolgendo quindi a cascata tutti gli atti regionali che ad essa facevano riferimento.
Ma diffidiamo dall’usare questa ragione per giustificare il vero fatto neppure tanto sotto inteso: la clamorosa mancanza di impianti e la perdita di milioni e milioni di finanziamenti europei per realizzarli, considerato che la delibera ARERA è stata usata dalla Regione proprio per coprire inerzie e inettitudini. Il fatto che la toppa sia stata dichiarata inutilizzabile, dunque, non giustifica i responsabili del buco.
Ricapitoliamo. La Regione Puglia, non disponendo di impianti pubblici, aveva deciso di chiudere il Piano dei rifiuti requisendo, a prezzo imposto e su un mercato libero, tutta la capacità produttiva degli impianti privati - inceneritori, discariche e impianti di compostaggio. Un escamotage per non mettere in evidenza un clamoroso fallimento.
Il TAR ha detto che questo rimedio non è legittimo, per cui l’uso degli impianti privati - eventualmente - dovrà avvenire al prezzo stabilito dal mercato, con più che probabili impennate delle tariffe.
Anche su questo - ahinoi! - avevamo denunciato in Consiglio regionale la clamorosa mancanza di impianti e la politicizzazione ideologica dell’argomento rifiuti, passato incredibilmente da problema tecnologico a questione teoretica, ossia a questione di vita contemplativa posta in contrasto con la vita attiva. Insomma, un fuori luogo.
Studieremo a fondo la questione per capire come aiutare i cittadini dall’invasione della monnezza e come sostenere i sindaci dall’eventualità di dover aumentare le tariffe”.
Maraschio replica ai consiglieri di Azione.
“Affermare che il Piano dei Rifiuti sia saltato con la sentenza del Tar Lombardia è una grave menzogna. È bene che si sappia con categorica chiarezza: il Piano regionale dei rifiuti non viene assolutamente menzionato dalla sentenza. La sentenza del Tar Lombardia, annullando la delibera Arera, ha annullato le delibere applicative fatte da tutte le Regioni d’Italia. Non c’è nessun caso pugliese”. Lo dichiara l’assessora all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, in merito alla sentenza del Tar Lombardia che con una recente sentenza ha annullato la deliberazione n. 363/2021 dell’Autorità di regolazione Arera.
“La norma regolatoria annullata disponeva a tutte le Regioni di definire alcuni impianti di gestione dei rifiuti come “minimi”, poiché funzionali alla chiusura del ciclo dei rifiuti urbani, in presenza di determinate condizioni di mercato previste dalla stessa norma – prosegue Maraschio - tale delibera prevedeva inoltre determinati meccanismi di calcolo per la definizione delle tariffe di accesso ai cosiddetti impianti minimi, sulla base di parametri trasparenti e costi efficienti. La Regione Puglia, come altre Regioni, ha applicato tale norma con deliberazione della giunta regionale n. 2251 del 30.12.2021 nei termini previsti dalla delibera Arera sovraordinata, individuando quali impianti minimi gli impianti di recupero Forsu, gli impianti di recupero con valorizzazione energetica e le discariche”.
“La Regione Puglia procederà alla valutazione delle necessarie determinazioni conseguenti all’annullamento della delibera Arera, congiuntamente con le altre Regioni nei tavoli istituzionali nazionali, adottando tutte le misure utili e necessarie a tutelare le comunità locali nel perseguimento degli obiettivi fissati in materia di gestione dei rifiuti urbani. Continuano dunque le attività avviate dalla Regione e dai Comuni pugliesi nel percorso di attuazione delle politiche ambientali, improntate all’economia circolare, nel perseguimento degli obiettivi fissati dal Piano che restano immutati. Si respingono, dunque, le interpretazioni strumentali e irrealistiche comunicate da alcuni gruppi politici, che correlano in modo improprio la sentenza all’annullamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani”.
Lega Puglia: "Sui rifiuti ennesima bocciatura del duo Emiliano-Grandaliano, adesso si commissari l’Ager".
nota dei consiglieri regionali della Lega Puglia Giacomo Conserva, Fabio Romito e Gianfranco De Blasi.
"Il piano dei rifiuti, oggetto di molteplici osservazioni critiche da parte dei consiglieri di opposizione, è destinato ad implodere a causa di una sentenza del TAR Lombardia, che ha annullato la delibera ARERA che nei fatti consentiva alla Regione Puglia di mascherare la drammatica mancanza di impianti causata dall’improvvisazione e dalla mancanza di prospettiva della Giunta Emiliano.
Adesso non potranno più nascondere la polvere sotto al tappeto e noi pretenderemo, in Aula, che il tema centrale della gestione del ciclo dei rifiuti venga affrontato in modo definitivo con trasparenza, competenza e prospettiva.
Non è pensabile che a decidere del flusso dei rifiuti di una intera Regione sia una Agenzia, senza criteri oggettivi, senza procedure di evidenza pubblica, senza programmazione alcuna ma affidandosi solo alla discrezionalità e all’arbitrio.
Un sistema così immaginato lede il diritto alla concorrenza, affossa le competenze e soffoca ogni genere di potenziale sviluppo economico e tecnologico del settore.
Questa sentenza censura un’epoca di superficialità e mancanza di visione.
In questo momento bisognerà comprendere in che modo evitare una mazzata senza precedenti per comuni e contribuenti. Per abbassare le tariffe servono più impianti, più tecnologia, più sviluppo di processi a impatto zero, non metodi da economia sovietica, evidentemente ritenuti illegittimi".
nota dell'On. Giorgio Lovecchio (M5S).
"Viste le gravi anomalie riscontrate nel servizio di igiene urbana a Foggia, svolto da Amiu Puglia in modo del tutto inadeguato, che ha dato vita in molti casi a una vera e propria emergenza ambientale, l'onorevole pentastellato Giorgio Lovecchio (insieme ai colleghi parlamentari Carla Giuliano e Marco Pellegrini) ha interrogato il ministro dell'interno Matteo Piantedosi. "In una città che fa registrare una raccolta differenziata tra le più basse d'Italia - scrive il deputato pentastellato - diversi approfondimenti dimostrerebbe che i dati presentati sarebbero del tutto inverosimili. In più - scrive Lovecchio nell' interrogazione di cui è primo firmatario - nonostante la plateale inadeguatezza del servizio, la commissione straordinaria del Comune di Foggia, in apparente contrasto con i princìpi generali del codice degli appalti e delle precise linee guida dell'Anac, ha deliberato l'affidamento del servizio per altri nove anni, per un importo totale di oltre 200 milioni di euro", con una decisione che ci ha sorpreso".
QUI IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE
Il Comune di San Severo è stato ammesso al finanziamento del Ministero della Transizione Ecologica – programma sperimentale “Mangiaplastica” - per un importo di € 27.450,00 per l’acquisto di un eco compattatore meccanico “mangiaplastica” per lo stoccaggio di bottiglie di plastica.
“Il mangiaplastica di alta capacità – dichiarano il Sindaco Francesco Miglio e l’Assessore alle Politiche Ambientali Mariella Romano -, sarà in grado di stoccare 3000 bottiglie al giorno per una stima di 72.000 bottiglie al mese, circa 3,6 t al mese. Verrà installato in una area pubblica ad alta frequentazione della Città tale da consentire a tutti la fruibilità, inoltre verrà avviata una campagna di sensibilizzazione nelle scuole primarie e secondarie utile a migliorare la raccolta differenziata al fine di incentivare e sostenere l’economia circolare del territorio. Ogni utente avrà la possibilità, attraverso il conferimento, di accumulare punti che tramite uno scontrino, consentirà di beneficiare di premi messi a disposizione dall’Ente”.
“Disinnescheremo e avvieremo la rimozione di una bomba ecologica fatta da 17 mila tonnellate di rifiuti, facendo largo alla bonifica di un territorio importantissimo per l’agricoltura e l’agroalimentare pugliese, come quello di San Severo e dell’Alto Tavoliere”. È la sintesi che il vicepresidente della Regione Puglia e assessore ai Lavori pubblici, Raffaele Piemontese, ha proposto stamattina alla conferenza stampa indetta nel Comune di San Severo dal sindaco Francesco Miglio, per illustrare il finanziamento di 3 milioni e mezzo di euro, selezionato dalla Regione Puglia, nell’ambito dei contributi agli investimenti assegnati alle Regioni italiane per la messa in sicurezza del territorio.
“Abbiamo approfittato di questo incontro con gli organi di informazione e con la Giunta comunale — ha aggiunto Piemontese — per fare una riunione operativa con gli assessorati e le strutture tecniche comunali che dovranno, adesso, dare corso rapidamente alle procedure amministrative: anzitutto perché è un’emergenza ambientale gravissima che i cittadini non devono più vedere incombere sul loro presente e sul loro futuro, ma anche perché le regole di questi contributi prevedono che siano affidati i lavori entro 8 mesi dall'attribuzione del finanziamento”.
Per intervenire su 14 mila metri cubi di ecoballe sversati alle porte di San Severo, lungo la Statale 89 che conduce ad Apricena, oggetto di un sequestro disposto nel 2018 dalla Procura della Repubblica di Foggia, la Regione Puglia aveva già riconosciuto un primo finanziamento di 435 mila euro per la messa in sicurezza dai rischi di incendio.
Con il nuovo finanziamento da 3 milioni e 434.088,91 euro sarà possibile allontanare i rifiuti stoccati, sorgente primaria di contaminazione.
Lunedì 16 gennaio prenderà il via la raccolta differenziata presso le utenze non domestiche del mercato Rosati di Foggia.
I dettagli organizzativi sono stati al centro del confronto tenutosi martedì 10 gennaio nella sala consiliare del Comune di Foggia, tra la Commissione straordinaria, supportata dagli Uffici del settore Ambiente e dalla Polizia Locale, i vertici di AMIU Puglia e i rappresentanti di Confesercenti e Confcommercio di Foggia.
A tutti gli operatori mercatali di frutta, verdura ed alimentari, saranno consegnati da AMIU, ed affidati in comodato d’uso gratuito, carrellati di colore marrone per il conferimento degli scarti organici. Per il conferimento della plastica da parte dei commercianti non alimentari, saranno utilizzate buste di plastica trasparente, che saranno consegnate da AMIU agli operatori interessati. Il cartone, infine, sarà raccolto direttamente nei pressi dei banchi di vendita degli operatori produttori di tale frazione.
A partire da domani, giovedì 12 gennaio, verrà svolta un’azione informativa specifica agli operatori mercatali e nella giornata di lunedì 16 si provvederà alla consegna delle attrezzature ed all’avvio materiale del servizio. Dopo un breve periodo di monitoraggio e messa a punto del nuovo servizio, tale modalità sarà estesa a tutti i mercati, giornalieri e settimanali, della città di Foggia.
Si tratta di una prima misura attuativa del nuovo piano industriale approvato dalla Commissione straordinaria che prevede la raccolta dedicata e “porta a porta” per tutte le utenze non domestiche della città.
L’incontro, svoltosi in un clima di collaborazione, è stata l’occasione per anticipare le modalità di raccolta domiciliare dei rifiuti previste per tutte le utenze non domestiche della città di Foggia e raccogliere utili suggerimenti da parte delle Associazioni di categoria presenti.
«La tutela dell’ambiente ed il contrasto al dilagante e pericoloso fenomeno dello smaltimento di rifiuti sulle strade provinciali sono priorità rispetto alle quali la Provincia è decisa ad agire su più fronti in modo efficace e concreto».
È il commento del presidente della Provincia, Nicola Gatta, al provvedimento con cui il Settore Viabilità dell’Amministrazione provinciale ha disposto la prosecuzione del servizio di raccolta, carico, trasporto e conferimento di rifiuti di vario genere giacenti sui cigli stradali delle strade provinciali della Capitanata.
Il servizio, finanziato dalla Provincia con 340mila euro, sarà effettuato nelle aree del Gargano e del Tavoliere Sud dalla ditta “Ecodaunia Srl” e nelle aree del Tavoliere Nord e dei Monti Dauni dalla ditta “Daniele Ambiente Srl”.
«Attraverso questo servizio continueremo nella bonifica di buona parte dei siti censiti dai nostri uffici, dando priorità alle strade maggiormente frequentate anche ai fini turistici – spiega Nicola Gatta –. Un lavoro importante, che affiancherà l’utilizzo di sistemi di fototrappole in grado di individuare gli autori dell’abbandono di rifiuti. Apparecchiature che, com’è noto, stiamo anche consegnando in comodato d’uso gratuito alle Amministrazioni comunali per sostenerle nel delicatissimo monitoraggio del territorio».
Ad oggi risultano essere 101 i siti oggetto di abbandono di rifiuti sulle strade provinciali censiti dal Settore Viabilità dell’Ente di Palazzo Dogana.
«Consideriamo fondamentale implementare e migliorare il nostro impegno – conclude il presidente della Provincia – per proteggere il patrimonio ambientale della Capitanata, garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione sulla rete viaria provinciale ed aiutare i tanti operatori agricoli che, loro malgrado, da tempo sono vittime di questa pratica incivile e criminale».
“Da oggi, e fino al prossimo 31 dicembre alcuni Comuni del Gargano si vedranno costretti a trasportare i loro rifiuti non più presso l’impianto di biostabilizzazione di Foggia, bensì a Bari, presso l’impianto di tmb di Conversano.
E’ quanto ha deciso Ager Puglia, con nota firmata dal presidente Gianfranco Grandaliano, per i Comuni di Carpino, Ischitella, Peschici, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Vico del Gargano e San Giovanni Rotondo. Una situazione che, per quanto temporanea, rischia di creare non pochi problemi, in termini logistici e di maggiori costi, agli incolpevoli enti e alle ignare comunità sui cui ricade il provvedimento”.
È quanto denuncia il consigliere regionale Lega Puglia Joseph Splendido, che ha presentato interrogazione urgente all’Assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio. “Non solo sui Comuni ricadrà il maggiore onere in termini di spese sostenute per il trasporto, ma a farne le spese saranno, a cascata, i cittadini dei centri interessati, che si vedranno lievitare l’imposta da pagare, peraltro in un momento di forte difficoltà, in cui l’incremento dei prezzi sta colpendo ogni ambito, soprattutto il settore energetico. È evidente che la politica e le istituzioni non possono scaricare la patata bollente dell’inefficienza della gestione del servizio di smaltimento rifiuti sull’anello debole della catena. Ager e Regione Puglia hanno il dovere di rispondere, e con celerità, alle preoccupazioni che hanno investito in queste ore tutti gli amministratori locali coinvolti” conclude il consigliere.