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Con 2 milioni e 200 mila euro la Regione Puglia torna a finanziare piccoli interventi per la salvaguardia e la valorizzazione di beni immobili, pubblici o privati, del patrimonio culturale che hanno particolare valenza storica, artistica e religiosa. E, questa volta, lo fa assicurando la copertura economica di 42 cantieri con cui saranno recuperati, restaurati o manutenuti campanili, cappelloni, volte, opere scultoree, altari, battisteri o pulpiti.

“Si tratta di piccoli interventi con cui sosteniamo il ricamo di una trama di spiritualità e cultura in luoghi dove è custodito il cuore religioso delle comunità dei fedeli e quello laico del flusso di storia e delle storie che li ha attraversati e li attraversano”, ha detto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore ai Lavori Pubblici, Raffaele Piemontese, commentando il quadro degli interventi finanziati.

Con il budget di 500 mila euro espressamente finalizzato al miglioramento sismico e all’efficientamento energetico, nonché a interventi di ripristino delle condizioni originarie dei cappelloni, è stata finanziata a Panni, in provincia di Foggia, la manutenzione straordinaria, il restauro conservativo e la messa in sicurezza della Torre campanaria della chiesa matrice di Santa Maria Assunta in Cielo, con 160 mila euro; a Fasano, in provincia di Brindisi, il ripristino delle condizioni originarie del cappellone della chiesa San Giovanni Battista, con 340 mila euro.

Visto che il numero di istanze indirizzate ai capitoli del bilancio regionale destinati alla manutenzione straordinaria e al restauro conservativo superava il budget richiesto, sono stati assegnati contributi massimi di 35 mila e 500 euro ai Comuni e di 43 mila e 170 euro alle istituzioni sociali riconducibili a enti religiosi della Chiesa cattolica e di altre confessioni.

Questo il dettaglio dal nord al sud della Puglia.

IN PROVINCIA DI FOGGIA
  • Ascoli Satriano. Manutenzione straordinaria e rifacimento dell'impermeabilizzazione delle calotte esterne della volta della chiesa di Santa Lucia € 43.170
  • Candela. Restauro della fonte battesimale della parrocchia purificazione della Beata Vergine Maria € 43.170
  • Faeto. Manutenzione straordinaria al tetto e ai vani interni della sacrestia ex chiesa del Purgatorio - Parrocchia SS Salvatore € 43.170
  • Foggia. Manutenzione straordinaria e consolidamento del quadro fessurativo della chiesa di San Michele Arcangelo €43.170
  • Lucera. Manutenzione straordinaria e restauro conservativo dell’altare lapideo di San Giuseppe nella chiesa di San Leonardo € 33.500
  • Panni. Manutenzione straordinaria, restauro conservativo e messa in sicurezza della Torre Campanaria della chiesa Matrice Santa Maria Assunta in Cielo € 160.000
  • Pietramontecorvino. Restauro conservativo del monumento funebre e dell'altare dell'Immacolata nella chiesa di Santa Maria Assunta € 43.170
  • Rocchetta Sant'Antonio. Restauro del pulpito in legno policromo appartenente alla chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria € 43.170
  • San Giovanni Rotondo. Manutenzione straordinaria e restauro conservativo presso la sacrestia della chiesa antica di Santa Maria delle Grazie € 43.170
  • San Marco in Lamis. Manutenzione e valorizzazione edificio scolastico “Balilla” € 37.500
  • San Severo. Restauro conservativo della facciata in via Fraccacreta del complesso monumentale di San Severino Abate € 43.170

 

Panni chiesa matrice Santa Maria Assunta in Cielo

[Panni, chiesa matrice Santa Maria Assunta in Cielo]

NELLA PROVINCIA DI BARLETTA - ANDRIA - TRANI

  • Andria. Restauro dei dipinti murali raffiguranti “Il giudizio di Salomone” e “Ester e Assuero” della Chiesa di San Nicola € 43.170
  • Barletta. Restauro della cappella cimiteriale del Capitolo della Basilica concattedrale di Santa Maria Maggiore €43.170 – Restauro dell'altare di San Giacomo della Marca nella chiesa di Sant'Andrea € 43.170 – Restauro della cupola del Santuario dell'Immacolata € 43.170 – Restauro del mosaico a tesserine presente nella chiesa Spirito Santo € 43.170
  • Minervino Murge. Recupero del cortile Istituto scolastico “Salvatore Pietrocola” € 37.500

NELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI

  • Altamura. Recupero delle grotte tombate del sito ipogeo di San Michele delle Grotte € 43.170
  • Bari. Consolidamento e restauro del campanile della chiesa di Maria Santissima del Rosario € 43.170 – Restauro conservativo degli affreschi presenti sulla facciata principale della chiesa di San Giuseppe € 42.436 – Restauro conservativo delle superfici interne dell'aula liturgica e di manutenzione straordinaria delle coperture della chiesa di San Ferdinando € 43.170
  • Binetto. Consolidamento e restauro conservativo dell'apparato scultoreo esterno della chiesa di Santa Maria Assunta € 43.170
  • Castellana Grotte. Restauro altare maggiore chiesa Santa Maria della Vetrana € 43.170
  • Gravina di Puglia. Lavori di restauro conservativo dell'interno della cupola della Chiesa San Domenico € 43.170 – Restauro conservativo della cupola della chiesa ducale Santa Maria del Suffragio detta “del Purgatorio” € 43.170 – Restauro conservativo delle facciate retrostanti la chiesa di Sant’Agostino € 43.170 – Restauro conservativo dei locali al piano terra del chiostro di San Sebastiano € 43.170
  • Triggiano. Consolidamento e restauro del campanile della chiesa della Madonna della Croce € 43.170

NELLA PROVINCIA DI BRINDISI

  • Fasano. Restauro architettonico, valorizzazione e fruizione multimediale ed esperenziale della Chiesa del Purgatorio € 43.170 – Ripristino delle condizioni originarie del cappellone della chiesa San Giovanni Battista € 340.000
  • Francavilla Fontana. Manutenzione straordinaria di parte del prospetto adiacente al campanile della chiesa Maria Santissima della Croce € 43.170
  • Villa Castelli. Manutenzione straordinaria della cupola di copertura della chiesa San Vincenzo de’ Paoli € 43.170

NELLA PROVINCIA DI LECCE

  • Alliste. Restauro conservativo della chiesa di San Giuseppe € 43.170
  • Felline. Restauro conservativo dell'involucro esterno della chiesa dell'Immacolata € 43.170
  • Guagnano. Restauro e risanamento conservativo, realizzazione di una copertura leggera e protezionei anti-volatile del campanile della chiesa Santa Maria Assunta € 43.170
  • Campi Salentina. Restauro conservativo delle facciate esterne della Biblioteca comunale “Carmelo Bene” e del centro culturale “Casa Prato Calabrese” € 37.500
  • Leverano. Demolizione del campanile pericolante della chiesa della Santissima Annunziata € 30.000
  • Supersano. Cripta Beata Vergine di Coelimanna € 37.500

NELLA PROVINCIA DI TARANTO

  • Manduria. Restauro conservativo e restauro statico del complesso monumentale Collegiata chiesa matrice della Santissima Trinità € 43.170 – Manutenzione straordinaria e restauro conservativo di parte del convento San Francesco dei Frati minori € 43.170
  • Palagianello. Restauro architettonico e risanamento conservativo della chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo - stralcio torre campanaria € 43.170
  • Taranto. Sostituzione copertura della chiesa San Pasquale € 43.170

nota del Gruppo Consiliare "A MONTE" – Monte Sant’Angelo.

«Per voler bene ad un luogo, per sentirlo proprio, per sentirsi di quel luogo non per forza bisogna nascerci.

Il professor Giorgio Otranto, che a Monte non era nato, sentiva sua la nostra città. Il suo attaccamento a Monte è stato tale e tanto che, grazie al suo impegno e all’amore che nutriva per la bellezza culturale e storica della nostra comunità, insieme a tanti altri uomini di cultura, ha creato le condizioni perchè la Celeste Basilica di San Michele Arcangelo avesse il riconoscimento UNESCO.

Il 4 giugno 2010 il Consiglio Comunale gli tributava, a giusta ragione, la cittadinanza onoraria, perchè Giorgio Otranto era uno di noi, era un montanaro nell’anima e nel cuore.
Oggi Monte Sant’Angelo perde un figlio amato da tutti.

Grazie, professor Otranto, per l’amore che ha dato alla nostra Monte!»

Lutto nel mondo culturale e politico pugliese. È morto il prof Giorgio Otranto, classe 1940. Fu Consigliere comunale PPI a Bari fine anni novanta, ma soprattutto studioso di storia e culture della nostra amata Puglia. Molte sono le dimostrazioni di cordoglio verso il prof. Giorgio Otranto, in particolare da Monte Sant’Angelo, cui era cittadino onorario. Qui lo ricordano il prof. Giuseppe Piemontese, il dott. Donato Troiano, il sindaco Pierpaolo d’Arienzo.

Il prof. Giuseppe Piemontese lo ricorda così.

“La morte del prof. Giorgio Otranto, avvenuta il 5 Gennaio 2023, è una grande perdita per la Città di Monte Sant’Angelo e dell’Italia tutta, per il suo grande amore che ha profuso per la città micaelica, tanto da meritare a ragione la cittadinanza onoraria.

Un grande uomo e un grande studioso, le cui energie le ha profuso nella ricerca storica, ma soprattutto nella valorizzazione del nostro patrimonio storico-religioso, legato al nostro Santuario e al culto micaelico nel mondo, tanto da fondare, nel 1995, quale espressione dell’Università di Bari, un vero e proprio Centro di Studi Micaelici e Garganici, che ancora oggi esiste.

Anni di grandi scoperte, prima da parte, negli anni Cinquanta, di Mons. Nicola Quitadamo e poi quelli degli anni Settanta e Ottanta, da parte di Giorgio Otranto, in collaborazione con altri studiosi dell’Università di Bari e di Roma, fra cui Carlo Carletti e Cosimo D’Angela, che hanno messo in luce non solo le cripte altomedievali del Santuario di San Michele, ma soprattutto un grande ed importante corpus di iscrizioni latine e germaniche, che ha rivoluzionato la storia del santuario micaelico, ponendo in primo piano non solo lo studio delle strutture architettoniche del Santuario, ricollocando il tutto alle origini del culto micaelico (sec. V d.C.), ma analizzando in maniera approfondita le iscrizioni latine e germaniche, ricollegandole alle origini stesse del pellegrinaggio micaelico (secc. VI-VIII) sia in Occidente che in Oriente. Di tale attività di

ricerca e di studio è stato organizzato il Primo Convegno a Monte Sant’Angelo il 9-10 dicembre 1978, con il titolo: Il Santuario di San Michele sul Gargano dal VI al IX secolo. Contributo alla storia della Langobardia meridionale, a cura di Carlo Carletti e Giorgio Otranto (Atti, Edipuglia, Bari 1980). In questo Convegno sono stati affrontati i diversi aspetti archeologici (C. D’Angela), epigrafico-antiquari (C. Carletti, A. Quacquarelli, C. Colafemmina) e storico-artistici (G. Otranto, M. Salvatore, M. Cagiano de Azevedo), con analisi delle iscrizioni sotto il profilo antroponimico, linguistico e filologico.

Inoltre il Convegno, tramite la direzione del prof. Otranto, ha fatto conoscere, per la prima volta, la ricchissima e forse insospettabile documentazione archeologica ed epigrafica legata alla presenza dei Longobardi del Ducato beneventano nel santuario micaelico, sulle cui pareti sono state individuate, per la prima volta in Italia, iscrizioni runiche (M. G. Arcamone, C. A. Mastrelli). Da questo momento è iniziato un approfondito studio sulle fonti documentarie e letterarie delle origini storiche della leggenda garganica, con un’attenzione particolare al Liber de apparitione Sancti Michaelis, fatto oggetto di studio principalmente da parte del prof. Otranto, nonché sulla presenza longobarda in Italia meridionale, con specifico riferimento al pellegrinaggio micaelico. Studi e ricerche che poi hanno portato, nel 2011, al riconoscimento del Santuario di San Michele sul Gargano ad essere Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

E tutto questo è merito soprattutto del Prof. Giorgio Otranto, che negli anni seguenti, dal 1980 fino ad oggi, ha continuato in maniera encomiabile, gli studi sul Santuario di San Michele in terra garganica e sulle sue fonti, attraverso Convegni, Seminari, Conferenze e Incontri Internazionali con altri studiosi italiani ed europei. Tutto questo ha portato, grazie agli studi e alle numerose attività culturali del prof. Otranto, in Italia e all’estero, ad inserire il culto di San Michele in ambito europeo, compreso la Città di Monte Sant’Angelo, tanto da accumunarla ad altri centri dal passato longobardo come Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio, Campello sul Clitunno, Spoleto, Benevento, diventati, nel 2011, per la presenza longobarda, luoghi e centri dichiarati Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Un traguardo di grande rilevanza storico-culturale, che premia non solo la nostra Città, gemellata con altri Centri micaelici, fra cui Mont Saint-Michel in Normandia e la Sacra di San Michele a Torino, ma tutto il Gargano, grazie agli studi e all’amore che il Prof. Giorgio Otranto, per diversi decenni, ha profuso per la nostra Storia e la nostra Cultura”.

Il dott. Donato Troiano lo ricorda così.

“Giorgio Otranto, un uomo di eccezionale cultura. Che triste notizia! Ci ha lasciato un uomo eccezionale, un docente universitario di straordinaria cultura, che ha amato Monte S. Angelo più di ognuno di noi. Dopo il professor Bronzini, che ha curato l'allestimento scientifico del Nuovo Museo Tancredi, la nostra Città perde un'altra perla della cultura italiana ed europea. Grazie a loro, negli ultimi decenni, il Nostro Comune ha stabilito un rapporto di proficua collaborazione con l'Università degli Studi di Bari.

Grazie al professor Otranto il Comune ha istituito il Centro Studi Micaelici. Grazie alla sua dedizione per la nostra Comunità e per il Nostro Santuario dell'Arcangelo Michele la nostra Città è stata proiettata con grande ammirazione sul palcoscenico degli Studi internazionali del Culto Micaelico. Grazie alla simbiosi tra lui, alcuni studiosi e ricercatori locali e gli amministratori comunali del passato sono state gettate le basi per il Riconoscimento del Nostro Santuario quale Patrimonio dell'Umanità.

Ci mancherà tanto! Mancherà soprattutto a chi spera in un futuro migliore per la nostra Comunità. Il modo migliore per onorare il suo impegno e l'amore per la nostra Città e per l'Arcangelo Michele sta nel proseguire la sua ammirevole e generosa missione umana e culturale.

Grazie di tutto, professor Otranto. Continua a stare al nostro fianco, indirizzando il nostro cuore e la nostra mente al Bene Comune”

Il sindaco Pierpaolo d’Arienzo lo ricorda così.

“Oggi ci ha lasciato il professor Giorgio Otranto: un grande uomo di cultura, uno stimato professore, e per noi, un amico della città.

Il nostro cittadino onorario che per 40 anni è stato un grande punto di riferimento per la storia e la cultura di questa città. Determinanti i suoi studi per la candidatura UNESCO.

Grande il suo impegno per la diffusione, valorizzazione e promozione del culto micaelico, di cui era il più grande conoscitore in Europa. Importante l’eredità che lascia a noi e alle generazioni future.

È stato un onore averti al nostro fianco per la realizzazione dei più importanti progetti culturali: dall’UNESCO al gemellaggio con Mont Saint-Michel, dai convegni alle pubblicazioni fino al festival Michael. Nelle prossime settimane ci attiveremo con la comunità politica e culturale per dedicargli il riconoscimento che merita.

Grazie Giorgio, Monte Sant’Angelo non ti dimenticherà mai”.

 

 

Giovedì 05 gennaio 2023, dalle 17,30 alle 21,30, Shangrillà propone "Il corteo dei Re Magi" in giro per il centro cittadino e concerto finale nella Chiesa Cattedrale.

La manifestazione inizierà con il messaggio pastorale dell’Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi Foggia-Bovino, S.E. Mons. Vincenzo Pelvi, nella parrocchia di Santa Maria della Croce (quartiere Ferrovia), per poi snodarsi per le vie cittadine con i Re Magi vedrà la partecipazione del M° Pasquale Rinaldi con un’esibizione musicale itinerante e dei “Florentinum - APS di Torremaggiore”, della compagnia teatrale “Su il sipario”, del concerto nella Basilica Cattedrale di Foggia dell’Epifania del “Coro dauno Umberto Giordano” diretto dal M° Luciano Fiore.

La manifestazione si articolerà nelle seguenti vie:

  • Piazza Vittorio Veneto
  • Viale XXIV Maggio
  • Piazza C. B. Conte di Cavour
  • Via Vincenzo Lanza
  • Piazza Umberto Giordano
  • Corso Vittorio Emanuele II
  • Piazza XX Settembre
  • Corso Giuseppe Garibaldi
  • Via P. Fuiani
  • Via Arpi
  • Piazza De Sanctis.

 

Martedì 10 Gennaio 2023 al Liceo Lanza Perugini si torna a parlare di Archeologia e di Territorio, aggiungendo un tassello importante per la formazione degli studenti, cittadini di oggi e di domani, che si va a porre accanto ad una offerta formativa multiforme e accurata, quest’anno arricchita dai potenziamenti biomedico, giuridico-economico, e dai diversi progetti di carattere internazionale in corso di attuazione.

All’interno di Dialoghi, una finestra su incontri con autori, libri, ricerche, elementi legati al nostro tempo, i professori Roberto Goffredo, Maria Turchiano dell’Università di Foggia e Giuliano Volpe dell’Università di Bari, illustreranno gli esiti delle recenti campagne di scavo svoltesi nell’ambito di un progetto pluriennale, “Sipontum: archeologia globale di una città portuale”, condotto congiuntamente dalle due Università, in stretta collaborazione con il Parco archeologico di Siponto, della Direzione regionale musei della Puglia e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Foggia (Ministero della Cultura).

Martedì 10 Gennaio 2023, alle ore 10, Roberto Goffredo, Maria Turchiano, Giuliano Volpe presenteranno ArcheoSipontum nell’Aula Magna L. Scillitani del Liceo Classico “V. Lanza”.

Il programma

Presentazione degli esiti delle campagne di scavo 2020/2021 e 2021/2022: Professori R. Goffredo, M. Turchiano, G. Volpe

Interventi liberi di studenti e docenti che vorranno dialogare con gli Archeologi.

Modera la prof.ssa Laura Maggio.

Il lavoro di esplorazione che l’Archeoclub d’Italia aps Stabiae conduce da alcuni anni sta conseguendo risultati molto importanti. Di recente nei boschi di Quisisana è stato scoperto un secondo acquedotto, fino ad oggi sconosciuto, in quanto  la folta vegetazione e la natura impervia dei luoghi ha reso inaccessibili alcuni angoli della collina. Il ritrovamento di un acquedotto più antico di quello ristrutturato/costruito dai Borbone  tra il 1783 ed il 1793 circa è confermato proprio dalle mappe borboniche dell’epoca. L’acquedotto più antico aveva una portata di circa un quarto di quello borbonico, con uno speco di sezione cm 20x25. L’acquedotto appena scoperto corre ad una quota diversa rispetto a quello borbonico, la sezione e l’altitudine sono due elementi che ci consentono di formulare delle ipotesi: l’antico acquedotto poteva servire direttamente il Palazzo Reale ed i borghi collinari fino a giungere al centro antico, l’ampliamento della Dimora Reale con la costruzione delle fontane del Re e la crescente richiesta della risorsa idrica, dovuta all’incremento demografico ed alla costruzione dei cantieri navali e dei bagni penali”. Lo ha annunciato Massimo Santaniello, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Castellammare di Stabia, in Campania che da anni sta conducendo ricerche e studi sul territorio.

“Per cui si passa da una sezione cm 20x25 a quella di cm 40x50 quadruplicando la portata di acqua. Lo straordinario ritrovamento consiste in un arco canale che ha origine da una piccola grotta – ha continuato Santaniello - all’interno del quale sono presenti due sorgenti canalizzate verso l’arco canale, quest’ultimo costruito in pietrame con larghezza di cm 70/80 circa. Nel corso dell’esplorazione, nelle immediate vicinanze della grotta, abbiamo rinvenuto un canale che probabilmente convogliava una terza sorgente verso l’arco canale. Inoltre, a differenza dei canali costruiti o ristrutturati tra il 1783 ed il 1793, esso presenta una copertura più stabile eseguita in pietrame ben sigillato con malta, un’opera realizzata contestualmente alla costruzione dello speco. Estendendo le ricerche a poche centinaia di m dall’arco canale, abbiamo rinvenuto una fornace per la cottura della calce, una delle tante presenti sulla collina di Quisisana a testimoniare la fiorente attività di produzione di calce anche finalizzata alla costruzione degli acquedotti. Questa ultima scoperta ci consente di datare l’antico acquedotto di Quisisana ad una data precedente al  1783, probabilmente di alcuni secoli più antico. Le ricerche ancora in corso potrebbero dimostrare l’origine più antica dell’acquedotto.

Il lavoro di ricerca di archivio e di esplorazioni sui luoghi è frutto della collaborazione tra l’Archeoclub d’Italia aps Stabiae e la Soprintendenza Metropolitana di Napoli per un progetto di tutela e valorizzazione dell’intera rete di acquedotti dei Monti Lattari a cui verrà trasmessa tutta la documentazione raccolta”.

L’Archivio di Stato di Foggia, giovedì 22 dicembre, in occasione delle festività natalizie e all’approssimarsi del nuovo anno, promuove una giornata di festa prenatalizia aprendo le porte della propria sede di Palazzo Filiasi e richiamando la Comunità alla scoperta del bello e alla conoscenza delle peculiarità della storia e dei luoghi della cultura.

La “Festa”, che si svolgerà nel monumentale palazzo sito in Piazza XX Settembre n. 3, sarà anche l’occasione per presentare e donare il calendario 2023 - ideato dall’Ufficio Progetti Speciali e Valorizzazione dell’Archivio di Stato di Foggia e realizzato con le immagini delle cartografie della Regia Dogana delle pecore e le foto di Palazzo Filiasi riprese da Alfredo de Biase.

Il festeggiamento sarà anche l’occasione per mettere in mostra le 13 immagini scelte per il calendario 2023, che ritraggono particolari architettonici del Palazzo Filiasi, purtroppo ancora poco conosciuti, e alcune preziose tavole cartografiche della Regia Dogana delle Pecore disegnate con tratto certosino dai Regi Compassatori e accuratamente custodite nei nostri depositi.

La serata, edulcorata con le degustazioni di spumante e della particolare torta natalizia site specific, gentilmente offerti dal bar/pasticceria Dolce Vita, si concluderà con gli auguri e la donazione del calendario che il direttore Massimo Mastroiorio, il coordinatore Alfredo de Biase e l’intero staff dell’Archivio di Stato avranno il piacere di donare agli intervenuti.

PROGRAMMA        

ORE 16:45                  apertura porte di Palazzo Filiasi per la Festa di fine anno;

ORE 17:15                  celebrazione della Santa Messa;

ORE 18:00                  presentazione del calendario dell’Archivio 2023;

ORE 18:30                  degustazione panettone natalizio, auguri e dono del calendario ai presenti;

ORE 19:30/20:00       uscita pubblico e chiusura porte       

L’Ingresso è gratuito previa prenotazione e sino a esaurimento posti (tel.0881- 721696)

Lunedì 19 nell'istituto foggiano si presenta il romanzo di Maria Marcone sulla vita dell'illustre vittima della mafia foggiana.
 
 L'istituto Giannone-Masi ripercorre la triste vicenda dell'assassinio di Francesco Marcone, direttore dell'ufficio del registro ucciso dalla mafia il 31 marzo 1995. Lunedì 19 dicembre alle 9, infatti, nell'aula magna dell'istituto in via Sbano, sarà presentato "Storia di Franco", il libro di Maria Marcone che in realtà non è la cronaca dell'omicidio, ma di un romanzo di formazione tra infanzia e adolescenza, in cui ritrovare le radici della tenacia e del coraggio che hanno poi condotto Franco ad affrontare le scelte complesse della cui portata siamo stati consapevoli solo dopo la sua morte.
 
All' evento parteciperanno anche alunni e docenti degli istituti Bovio, Foscolo, Murialdo e Dante Alighieri di Foggia.
 
Interverranno Rossella Palmieri, professore ordinario di letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Foggia, Daniela Marcone, membro dell'ufficio di presidenza di LIBERA e figlia di Francesco Marcone e Federica Bianchi, referente di LIBERA Foggia.
 
IL ROMANZO
Gli anni in cui la vicenda del romanzo si snoda sono quelli della Seconda Guerra Mondiale, anni che Maria Marcone ha vissuto da protagonista di quei giorni in cui il bombardamento di Foggia distrusse la città e costrinse la sua famiglia a vivere l'esperienza di essere profughi in fuga dalla guerra. Una testimonianza unica e preziosa per ricostruire un pezzo di storia della Puglia e della Capitanata, di una città che, da allora, ancora fatica a ritrovare il senso dell'essere e del farsi comunità. E una storia familiare, intima, in grado di mostrare al lettore, e in particolare ai giovani lettori a cui il romanzo originariamente si rivolge, l'umanità di una persona molto amata costretta a diventare eroe in una terra, la Puglia, che, tra sole e mare, a volte rivela un'anima oscura. Prefazione a cura di Mario Desiati.

Un furto clamoroso, nel lontano 1989, dal Museo del Seminario Arcivescovile di Siena. Uno straordinario recupero, più di trent’anni dopo, grazie al Comando dei Carabinieri, Tutela Patrimonio Culturale. Ed infine il restauro, eseguito nei Laboratori dei Musei Vaticani. È questa l’occasione per inaugurare la mostra Dalla Spada alla Croce. Il reliquiario di San Galgano restaurato. L’esposizione, prodotta grazie alla collaborazione tra Musei Vaticani, Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Opera della Metropolitana di Siena, con il contributo di Opera Laboratori, Sillabe e Giovanni Raspini, si terrà nella Sala XVII della Pinacoteca dei Musei Vaticani, dal 7 dicembre 2022 al 18 febbraio 2023.

Al centro di questa vicenda, una croce astile, due pissidi, cinque calici e soprattutto un capolavoro della produzione orafa senese del XIV secolo, il Reliquiario di San Galgano, oggetto mirabile e di intensa devozione popolare. Su di esso, decorate finemente in preziosi smalti traslucidi, sono raffigurate le scene della vita del Santo e della sua spada.

Secondo la tradizione, Galgano sarebbe nato nel borgo senese di Chiusdino. Cavaliere appartenente alla piccola nobiltà locale, si convertì alla vita ascetica ed eremitica dopo le visioni dell’Arcangelo Michele, come rappresentato nelle sei scene del Reliquiario. Condusse la sua vita monastica nell’Eremo di Montesiepi, da lui edificato su una collina vicina al luogo dove sarebbe sorta l’Abbazia. Morì, secondo le fonti, il 30 novembre 1181. Appena quattro anni dopo fu convocata una commissione di inchiesta, che indusse Papa Lucio III a proclamarlo Santo nel 1185.

A Galgano è attribuito nella sua rappresentazione iconografica, il celebre segno della spada conficcata nella roccia che diventa una croce davanti alla quale inginocchiarsi e pregare. La sua fama tuttavia si afferma sullo sfondo della diatriba fra Papato e Impero sulle “investiture” e nel contesto dell’espansione dell’Ordine Cistercense grazie all’opera di San Bernardo di Chiaravalle.

L’accurato intervento condotto dal Laboratorio di Restauro Metalli e Ceramiche dei Musei Vaticani sulle oreficerie presenti in mostra ha comportato una campagna di indagini scientifiche che hanno supportato le scelte metodologiche dell’intervento. Protagonista del lavoro conservativo il Reliquario di San Galgano, integralmente smontato alla presenza del referente dell’Arcidiocesi di Siena, con la contestuale messa in sicurezza delle settantaquattro reliquie presenti. 

Numerosi i danni subiti in seguito al furto. Fra questi i più evidenti erano la frattura del fusto dal piede, le deformazioni delle guglie e la perdita del primo rocchetto esagonale in smalto di giunzione con il piede, ricostruito attraverso una scansione da un’immagine di archivio. Altri piccoli elementi mancanti sono stati realizzati in resina con stampante 3D. Le facce del recto e del verso, decorate con smalti, sono state pulite e consolidate ed infine trattate con il plasma. La croce apicale, anch’essa perduta, è stata riprodotta dal maestro orafo Giovanni Raspini su modello di opere coeve.

L’allestimento, progettato e realizzato da Opera Laboratori e Sillabe, è stato pensato fin da subito anche per l’esposizione di Siena, dove la mostra si trasferirà, nei suggestivi locali della cosiddetta Cripta del Duomo, a partire dal primo marzo fino al 5 novembre 2023, così da restituire alla collettività senese e ai molti visitatori della Cattedrale una significativa testimonianza dell’identità culturale, artistica e spirituale della città.

Reliquiario di San Galgano 02  Siena ph OperaLaboratori

[Reliquiario di San Galgano - ph. Opera Laboratori Siena]

IL FURTO

Nella notte tra il 10 e l'11 luglio 1989 si verificò un furto presso il Museo Diocesano dell'Arcidiocesi di Siena - Colle di Val d'Elsa - Montalcino, all'epoca allestito nei locali adiacenti al Pontificio Seminario Regionale "Pio XII", in località Montarioso, nel Comune di Monteriggioni.

Furono prelevati con dolo oggetti preziosi di oreficeria medievale e barocca, fra i quali il celebre Reliquiario di San Galgano, proveniente dall'antica Abbazia e già conservato nella Parrocchia di Frosini nel Comune di Chiusdino. Oltre al valore storico e artistico degli oggetti sacri, fu una dolorosa ferita per la Chiesa senese, che veniva mutilata e deturpata nella sua memoria spirituale.

IL RITROVAMENTO

Il 22 gennaio 2020 il Comando dei Carabinieri, Tutela Patrimonio Culturale ha riconsegnato in custodia all'Arcidiocesi dieci degli undici pezzi trafugati dal Museo Diocesano, dopo averli rinvenuti sul mercato antiquario. L’unico pezzo non ritrovato è un seicentesco calice in argento proveniente dalla chiesa della Certosa di Maggiano in Siena.

LISTA COMPLETA DEGLI OGGETTI RUBATI

1. Reliquiario di San Galgano, rame dorato e smalti traslucidi, inizi sec. XIV, h. 74 cm. Attribuito alla scuola degli orafi senesi Tondino di Guerrino e Andrea Riguardi, rappresenta uno dei più preziosi manufatti di quest'epoca, particolarmente per la ricercatezza e la raffinatezza degli smalti traslucidi che raffigurano episodi della vita di San Galgano (dalla Chiesa parrocchiale di Frosini, Chiusdino).

2. Croce astile, rame e bronzo dorato, sec. XII, h. 27,5 cm. (dalla Chiesa parrocchiale di Casciano delle Masse in Siena). È il pezzo più antico della refurtiva: presenta un'interessante iconografia romanica del Christus vivens sulla croce, coi piedi poggiati sulla testa di un serpente, in riferimento al brano biblico di Genesi 3, 15: "Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno". Sul retro sono incisi i simboli dei quattro evangelisti e al centro l'agnello dell'Apocalisse.

3. Reliquiario a tempietto, rame dorato, sec. XIV, h. 29 cm (dalla Chiesa parrocchiale di S. Regina in Siena).

4. Calice-pisside, rame dorato con smalti, sec. XIV (coppa sec. XVI-XVII), h. 24 cm (dalla Chiesa parrocchiale di Fungaia, Monteriggioni). Si tratta di due corpi assemblati in epoche successive: la parte inferiore, più antica, probabilmente potrebbe essere appartenuta ad un calice, la cui coppa è stata sostituita dalla pisside cinque/seicentesca.

5. Calice, argento, sec. XVII, h. 24 cm (dalla Chiesa parrocchiale di S. Regina in Siena).

6. Pisside, argento, sec. XVII, h. 29 cm (dalla Chiesa parrocchiale di Monastero in Siena).

7. Calice, argento, sec. XVIII, h. 26 cm (dalla Chiesa parrocchiale di Monastero in Siena).

8. Calice, argento, sec. XVIII, h. 24 cm (dalla Chiesa parrocchiale di S. Colomba, Monteriggioni).

9. Calice, argento, oreficeria romana sec. XVIII, h. 29 cm (dal Palazzo Venturi Gallerani in Siena - proprietà Seminario Arcivescovile).

10. Calice, argento, sec. XVIII, h. 26 cm (dal Palazzo Venturi Gallerani in Siena - proprietà Seminario Arcivescovile).

11. Calice, argento, sec. XVII, h. 23 cm (dalla Chiesa parrocchiale della Certosa di Maggiano in Siena).

Si parlerà delle prospettive di valorizzazione del Tratturo Regio “L’Aquila – Foggia” nell’Alto Tavoliere, nel corso della tavola rotonda organizzata dal GAL Daunia Rurale 2020 ed in programma il prossimo 6 dicembre alle 18.00 presso la sede di via Padre Matteo d’Agnone a San Severo.

Ad ottobre scorso, il Gal ha finanziato al Comune capofila di San Severo lo studio di fattibilità per la valorizzazione del Tratturo Regio “L’Aquila – Foggia”, con le risorse del bando 4.2b. Supporto che permetterà ai Comuni dell’Alto Tavoliere di essere i primi, a livello regionale, a dotarsi del Piano di Valorizzazione previsto dalle Linee Guida per la Valorizzazione dei Tratturi di Puglia.

L’incontro è finalizzato proprio a divulgare ai rappresentanti istituzionali e agli stakeholder del territorio il percorso progettuale che sarà avviato e le prospettive di sviluppo ad esso connesse. Ad illustrare lo studio sarà l’Architetto Fabio Mucilli, Dirigente dell’Area urbanistica e Attività Produttive del Comune di San Severo, capofila dell’aggregazione di Comuni dell’Alto Tavoliere. Alla Tavola Rotonda parteciperanno, oltre alla Presidente del Gal Pasqua Attanasio e al Sindaco di San Severo Francesco Miglio, anche Roberta De Iulio, architetto assegnista di ricerca dell’Università di Foggia, Anna Pia Urbano e Antonella Marlene Milano, architette assegniste del Politecnico di Bari – Dicatech.

Le conclusioni saranno affidate al Vicepresidente e Assessore al Demanio della Regione Puglia Raffaele Piemontese.

L’incontro sarà un primo importante momento di confronto con le comunità locali, cui seguiranno approfondimenti strategici con il coinvolgimento di tecnici e studiosi del tema.

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