“Dalla documentazione depositata nel giudizio dinanzi al TAR sulla gara protesi, non c’è la possibilità di riscontrare la corrispondenza tra il fabbisogno segnalato dalle Asl e la base d’asta. Il calcolo del fabbisogno, infatti, risulta pari a euro 1.199.504.350, mentre la base d’asta posta a fondamento della gara risulta pari a euro 3.239.749.560. Come mai questa differenza? Quali sono gli atti che mancano? Si tratta di un disguido, considerato che in questa materia è sempre un’esperienza di sopravvivenza ottenere i dati? Lo capiremo lunedì prossimo in I Commissione, udendo i responsabili di InnovaPuglia. E nel frattempo abbiamo depositato una proposta di legge per la decadenza dei DG Asl in caso di mancato rispetto dei tetti di spesa, com’è vergognosamente accaduto nel triennio 2019-2021, con uno scostamento e spreco pari a euro 492.718.341,24”.
Lo dichiarano il consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, il consigliere Ruggiero Mennea, capogruppo, e il responsabile regionale sanità Alessandro Nestola.
“I dati scorporati azienda per azienda mostrano più di una perplessità; non si capisce - per esempio - come mai nei sottogruppi analizzati le aziende con maggiore produttività o popolazione segnalano un fabbisogno inferiore rispetto ad aziende con maggiore produttività o maggiore popolazione.
Analizzando i tre sottogruppi di prodotti sanitari a disposizione (protesi ginocchio, protesi anca e biomateriali) emerge un quadro economico altamente contraddittorio tra fabbisogni, base d’asta, indici di produzione e popolazione di riferimento. Argomenti su cui è necessaria una maggiore e puntuale verifica, stranamente non effettuata da nessun ramo dell’amministrazione, con tutte le difficoltà nel reperimento dei dati.
Infatti. Per il sottogruppo protesi ginocchio si registrano per la Asl di Bari 5.900 pezzi, per un valore economico di euro 29.120.000; Asl Bat 5.370 pezzi, per un valore economico di euro 23.090.000; Asl Brindisi 8.500 pezzi, per un valore economico di euro 44.150.000; Asl di Foggia 14.650 pezzi, per un valore economico di euro 66.360.000; Asl di Lecce 7.000 pezzi, per un valore economico di euro 31.580.000; Asl di Taranto 3.140 pezzi, per un valore economico di euro 13.802.000; Azienda ospedaliera Foggia 4.870 pezzi, per un valore economico pari a euro 20.445.000; Azienda ospedaliera universitaria Foggia pezzi 8.100, per un valore economico pari a euro 42.488.000; Policlinico di Bari pezzi 5.050, per un valore economico pari a euro 22.294.000.
Per il sottogruppo protesi anca si registrano per la Asl di Bari 12.500 pezzi, per un valore economico di euro 40.600.000; Asl Bat 10.010 pezzi, per un valore economico di euro 30.988.000; Asl Brindisi 19.700 pezzi, per un valore economico di euro 57.575.000; Asl di Foggia 17.750 pezzi, per un valore economico di euro 54.277.500,00; Asl di Lecce 36.000 pezzi, per un valore economico di euro 107.510.000; Asl di Taranto 8.285 pezzi, per un valore economico di euro 23.317.500; Azienda ospedaliera Foggia 15.545 pezzi, per un valore economico pari a euro 45.684.500; Azienda ospedaliera universitaria Foggia pezzi 15.160, per un valore economico pari a euro 48.082.000; Policlinico di Bari pezzi 4.640 per un valore economico pari a euro 12.525.000,00.
Per il sottogruppo biomateriali si registrano per la Asl di Bari 74.400 pezzi, per un valore economico di euro 114.245.000,00; Asl Bat 30.650pezzi, per un valore economico di euro 44.283.500; Asl Brindisi 11.670 pezzi, per un valore economico di euro 17.658.750; Asl di Foggia 22.950 pezzi, per un valore economico di euro 31.212.500; Asl di Lecce 17.400 pezzi, per un valore economico di euro 28.177.500,00; Asl di Taranto 17.660 pezzi, per un valore economico di euro 26.968.000,00; Azienda ospedaliera Foggia 35.250 pezzi, per un valore economico pari a euro 50.715.000; Azienda ospedaliera universitaria Foggia pezzi 24.410, per un valore economico pari a euro 34.369.500,00; Policlinico di Bari pezzi 18.860 per un valore economico pari a euro 28.940.250”.
“Lo diciamo da tempo: favorire le imprese e la qualità dei prodotti agroalimentari significa favorire il lavoro legale e questo è sinonimo di combattere la criminalità”: è questo il commento del deputato di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra, componente della Commissione Agricoltura alla relazione relativa alle attività compiute dalla Dia, che evidenzia le mani della mafia foggiana sul settore agroalimentare.
Nel documento si legge infatti che, in tutta la Capitanata, il business dell’agroalimentare rappresenta per la criminalità organizzata uno strumento importante per la sua affermazione, interferendo sia nel mercato immobiliare dei terreni agricoli sia nella commercializzazione degli alimenti, con il controllo di catene di supermercati e il condizionamento del prezzo dei raccolti, nonché nella gestione dei trasporti e dello smistamento delle produzioni.
“Lo stesso fenomeno del caporalato – prosegue l’On. La Salandra - è parte di un sistema criminale più ampio: quello delle agromafie che, oltre a basarsi sullo sfruttamento, condizionano l’impresa agricola, che ne risulta, di fatto, vittima”.
L’attuale normativa sul caporalato non si presta, infatti, a quelle che sono le effettive esigenze delle aziende agricole sane e che vogliono operare lontano da possibili condizionamenti, proprio perché crea una condizione di confusione tra le norme in materia di sicurezza aziendale e il contrasto di un fenomeno che è criminale a tutti gli effetti e, come tale, va combattuto dallo Stato.
Sabato 15 aprile 2023, a Monte Sant’Angelo, dalle ore 16, in Vico Fandetti (di fronte al Monumento ai Caduti), si svolgerà l’assemblea organizzativa cittadina di Forza Italia.
Interverranno:
- Dario Damiani, Senatore della Repubblica Italiana e vice coordinatore di Forza Italia Puglia.
- Giandiego Gatta, Onorevole della Repubblica Italiana, componente della Commissione Agricoltura e Vicepresidente della Giunta delle Elezioni della Camera dei Deputati.
- Napoleone Cera, Consigliere regionale Puglia di Forza Italia.
- Raffaele Di Mauro, Coordinatore provinciale Forza Italia.
- Felice Scirpoli, Dirigente provinciale Forza Italia.
La cittadinanza è invitata a partecipare
Il presidente Emiliano scrive al Governo per chiedere di sbloccare i 4,6 miliardi di euro del Fondo per la perequazione infrastrutturale. «Queste risorse attiverebbero investimenti necessari a colmare il gap infrastrutturale che determina una ingiustificabile disparità di accesso ai servizi in favore dei cittadini”».
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha scritto una nota al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ai ministri Fitto, Calderoli, Giorgetti, Salvini, Schillaci e Valditara e ai presidenti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell’Upi e dell’Anci, per sollecitare la ripartizione e l’assegnazione delle risorse del Fondo per la perequazione infrastrutturale, previsto dal DL 121/2021 “al fine di assicurare il recupero del divario infrastrutturale tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale, anche infra-regionali, nonché di garantire analoghi livelli essenziali di infrastrutturazione e dei servizi a essi connessi.” Il Fondo in questione ammonta a 4,6 miliardi di euro che dovrebbero essere investiti in quattro settori di intervento infrastrutturale quali Trasporti, Sanità, Idrico e Istruzione.
“Considero fondamentale, soprattutto per le regioni del Sud, ma anche per l’intero Paese, avere l’opportunità di utilizzare in questo momento storico i 4,6 miliardi di euro messi a disposizione dal Fondo per addivenire a una sensibile riduzione del gap infrastrutturale tra le regioni e all’interno di esse, cosa che oggi rappresenta una finalità e una priorità indiscussa” ha dichiarato il presidente Emiliano, precisando che tali risorse potranno anche essere di ausilio e complementari per gli interventi strategici già programmati con il PNRR, il PNC, il FSC 2021/2027 e la programmazione europea.
Nella nota il presidente della Regione Puglia ricorda che il Governo Draghi aveva già avviato un percorso per definire “il riparto delle risorse in modo equo e tecnicamente robusto” e predisposto uno schema di DPCM che non ha potuto concludere il suo iter a causa della caduta anticipata del Governo.
“Nell’ottica di leale collaborazione istituzionale tra organi dello Stato – aggiunge Emiliano -, si chiede al Governo di riprendere immediatamente il percorso già avviato, condividendo in Conferenza unificata le analisi metodologiche, a partire da quelle già svolte, al fine di giungere, al più presto, alla ripartizione delle risorse e all’attivazione degli investimenti necessari a colmare il gap infrastrutturale che determina una ingiustificabile disparità di accesso ai servizi in favore dei cittadini.”
“Tale risultato – conclude il presidente della Regione Puglia – costituisce una premessa indispensabile per l’avvio della riflessione in corso sui fabbisogni standard e sui livelli essenziali delle prestazioni che il Governo ha avviato nelle scorse settimane.”
nota unitaria delle Segreterie territoriali di Filt-CGIL, Fit-CISL, Uilt-UIL.
«Nell’incontro sindacale del 28/03/2023, l'ultimo di una serie di incontri avvenuti a seguito della dichiarazione congiunta delle procedure di raffreddamento, nonostante le rassicurazioni ottimistiche dell'Azienda su un roseo futuro produttivo dello stabilimento ferroviario dell'OMC Mezzi Leggeri di Foggia dichiarato al tavolo sindacale, ma non adeguatamente documentato, le Scriventi lamentavano la mancanta presentazione dei piani di attività lavorative anno 2023, la mancanza di un focus sul piano assunzionale riferito all'anno in corso del nostro stabilimento diversamente da quanto presentato in altri impianti di Direzione Tecnica e la mancanza di una chiara evoluzione futura della ripartizione del materiale rotabile tra gli Impianti dedicati con i relativi investimenti riguardanti in particolar modo anche l’aspetto della sicurezza.
A tal proposito, considerando il periodo pandemico ed il cambiamento dei processi manutentivi votati sempre più ad una manutenzione programmata, su guasto a manutenzione di 1° livello predittiva e telediagnostica piuttosto che una continua esternalizzazione di lavoro verso società in appalto, riscontriamo una lenta diminuzione di personale dell'omc di Foggia di circa 47 unità dal 2018 ad oggi con una riduzione di circa 68.000 ore precedentemente assegnate all'O.M.C. in base al piano industriale nazionale della manutenzione rotabili di Trenitalia presentato nel mese di novembre scorso alle Segreterie Nazionali con lo spostamento di alcune storiche lavorazioni finora svolte a Foggia verso altri stabilimenti del Paese.
A queste motivazioni si aggiunge una politica aziendale territoriale che, difatti ridimensiona la capacità produttiva dello Stabilimento OMC-ML di Foggia lasciando insolute problematiche riguardanti prevalentemente la gestione delle ditte degli appalti, in particolar modo quelle il cui lavoro è di supporto alla produzione (es. manutenzione macchine e attrezzare a controllo numerico per la produzione, adeguamento e manutenzione impianti di stoccaggio materiali e magazzino, adeguamento e manutenzione impianti di lavaggio, movimentazione materiali, ecc...), la tutela e salubrità dei luoghi di lavoro (es. gli spogliatoi, ecc…) come pure la gestione del personale interno ferroviario (es. inefficace gestione della conflittualità, carente controllo e organizzazione dei processi produttivi, problemi di organizzazione corsi di formazione e trasferte, ecc...) con il risultato che attualmente l'impianto ravvisa notevoli ritardi sulla produzione componenti e materiale rotabile, guarda caso giusto nel periodo in cui si dovranno decidere le future sorti della ripartizione manutentiva.
Come OO.SS. ci opponiamo fermamente a tutto questo e per tale motivo abbiamo dichiarato una prima azione di sciopero di 8 ore da svolgersi in data 14 Aprile c.a. al fine di garantire lavoro, assunzioni, gestione e investimenti per l’impianto ferroviario OMC-ML di Foggia, da sempre fiore all'occhiello della manutenzione di Trenitalia.
Il nostro unico impegno è quello di garantire stabilità all'unico e più antico stabilimento specializzato nella manutenzione di treni del trasporto regionale di tutto il territorio nazionale, da sempre una delle più grandi realtà lavorative del mezzogiorno senza nessun fine politico e speculativo sulla pelle dei lavoratori».
“Da fonti ufficiali apprendiamo che il presidente dell’Anci Antonio Decaro e il presidente delle Province Italiane UPI Michele de Pascale hanno di recente inviato una richiesta al ministro Piantedosi in merito a una possibile proroga al 31 maggio 2023 del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione, in scadenza il 30 aprile. È evidente che, oltre che pienamente condivisibile, la proposta De Caro-De Pascale, getta una nuova inquietante luce sullo stato di salute degli enti comunali”. A dichiararlo, il Segretario Generale UIL FPL FOGGIA, Gino Giorgione che prosegue: “La richiesta ufficiale è stata motivata dalla perdurante incertezza sulla dimensione delle risorse disponibili, con particolare riferimento alla determinazione del Fondo di solidarietà comunale; dalla necessità di considerare gli effetti della rinegoziazione dei mutui della Cassa Depositi e Prestiti che è stata avviata nei giorni scorsi e che comporterà una diversa allocazione di risorse correnti; ed infine dalle difficoltà nella formulazione ed approvazione dei Piani economico finanziari del servizio rifiuti e delle relative tariffe TARI, anche in connessione con il rilevante incremento dei prezzi di materie prime e materiali”.
“La riflessione che facciamo è che in un momento in cui tutto l’assetto istituzionale del Paese avrebbe bisogno di un salto di qualità, il legislatore continua a non tenere conto dei vincoli e delle ristrettezze nelle quali si dibattono tanti comuni italiani. Difficoltà che poi si traducono in minor efficienza dei servizi resi, difficoltà nella gestione dei territori, aumento delle tasse e delle imposte locali. Per di più, ai Comuni si chiedono i salti mortali per cercare di sfruttare al massimo le opportunità legate al PNRR. I Comuni potrebbero essere i protagonisti del rilancio del sistema Italia ma vanno riqualificati i dipendenti, sbloccati i concorsi e superate le rigidità del Patto di Stabilità. I dipendenti comunali sono un valore aggiunto che andrebbe valorizzato con percorsi di riqualificazione professionali e indispensabili adeguamenti salariali e contrattuali”, conclude il Segretario Generale UIL FPL FOGGIA.
nota dell'On. Mariangela Matera.
«171 anni sono un traguardo di cui donne e uomini di così tal valore devono andarne fieri. Sacrificio, valore, dedizione al servizio della comunità. Buon anniversario alla Polizia di Stato». E’ il messaggio che ha voluto far arrivare al Questore della Provincia di Barletta Andria Trani il Dr. Roberto Pellicone, l’On. Mariangela Matera deputata pugliese di Fratelli d’Italia. Nel giorno della celebrazione dei 171 anni è opportuno ricordare le tante battaglie quotidiane vinte dalla Polizia di Stato contro la criminalità.
«Conosco il significato dell’appartenenza al corpo della Polizia di Stato e conosco molti di quelli che sono servitori indomiti dello Stato. Il lavoro di intelligence, di investigazione, di coordinamento, di intervento rende la Polizia di Stato un unicum che ormai da 171 anni rappresenta un fiore all’occhiello dell’Italia. Ancor di più nella mia terra, nella BAT, con una Questura di recente costituzione e con un gran lavoro da fare aggiuntivo su cui anche il Governo è impegnato specialmente per aumentare il personale a disposizione e completare l’organico. Ed allora – conclude l’On. Matera - giunga la mia più sincera vicinanza ed il mio più sincero ringraziamento per l'abnegazione con la quale la Polizia di Stato svolge il suo prezioso lavoro».
L’assessorato al Welfare stanzia 3 milioni di euro aggiuntivi in favore degli Ambiti Territoriali Sociali che nella programmazione di zona hanno previsto una solida gestione associata degli interventi e un buon livello di compartecipazione alla spesa sociale con risorse proprie.
Obiettivo del fondo è promuovere misure per favorire l’inclusione sociale e contrastare la povertà e le disuguaglianze.
Le misure messe in campo devono essere in grado di migliorare l’efficacia dell’accesso a percorsi di invecchiamento attivo per le persone anziane in condizioni di fragilità; attenuare il rischio di esclusione a danno di minori e famiglie; facilitare una migliore integrazione di persone e ragazzi in condizioni di disabilità.
“Le azioni devono essere contraddistinte da un forte carattere di innovatività e sperimentazione - dichiarano l’assessora al Welfare Rosa Barone e la direttrice del Dipartimento Welfare Valentina Romano - e vanno attuate con il pieno coinvolgimento dei soggetti del Terzo settore attraverso l’utilizzo degli strumenti della co-programmazione e della co-progettazione. Puntiamo sulla innovatività dei servizi e sulla programmazione insieme al Terzo settore per rispondere in maniera sempre più efficace e immediata ai bisogni dei cittadini”.
Un presidio dei Vigili del Fuoco nell’ex “Segheria del Mandrione” di proprietà della Regione Puglia, per difendere meglio dal rischio di incendi il patrimonio boschivo di circa nove mila ettari della Foresta Umbra. “Con il protocollo di intesa che abbiamo approvato ieri in Giunta regionale, in Puglia sorgerà uno dei 31 presidi temporanei italiani, collocati all’interno o in prossimità dei Parchi nazionali o regionali e aree protette di rilevanza comunitaria o internazionale, com’è il caso, appunto, della Foresta Umbra”, ha spiegato il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Demanio, Raffaele Piemontese, i cui uffici gestiscono il complesso di proprietà della Regione Puglia denominato “Segheria del Mandrione”, attualmente in uso all’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali.
La “Segheria del Mandrione” sorge nel territorio comunale di Vieste ed era la stazione di arrivo, a valle, di un sistema ferroviario a scartamento ridotto, l’antica decauville, dove giungevano dal cuore della Foresta Umbra i tronchi tagliati e dove si procedeva a una prima lavorazione oltre che alla realizzazione di alcuni prodotti finiti. Dopo 45 anni di inattività, nel 2015, la struttura è stata affidata all’ARIF che ha ripreso la lavorazione, utilizzando la legna proveniente dagli interventi eseguiti nei boschi regionali, realizzando alcuni prodotti in legno come panchine, panche da pic-nic, sedie, tavoli, bacheche, insegne in legno che indicano percorsi e località forestali, segnaletica, rastrelliere e fioriere.
Il protocollo approvato dalla Giunta regionale è stato elaborato al termine di un’interlocuzione con il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell’Interno, avviata dopo una richiesta dello stesso comandante dei Vigili del Fuoco della provincia di Foggia, ingegner Domenico De Pinto. La realizzazione del presidio rientra in un più ampio progetto di potenziamento del servizio AIB, Anti Incendi Boschivi, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. L’Ente Parco Nazionale del Gargano finanzierà, con proprie risorse, il progetto e la realizzazione dei lavori di adeguamento di uno dei fabbricati del compendio che la Regione Puglia concede ai Vigili del Fuoco a uso gratuito, per 30 anni: una struttura in posizione strategica, sia per la vicinanza dell’ex Segheria del Mandrione a Peschici e Vieste, località ad alta densità turistica, sia perché attigua ai complessi forestali di proprietà del demanio regionale.
I benefici attesi dalla collaborazione sono molti. I primi riguardano, ovviamente, la riduzione dei tempi di intervento sugli incendi e la disponibilità di risorse del Corpo dei Vigili del Fuoco maggiormente specializzate nella lotta agli incendi e con profonda conoscenza del territorio rurale e montano. Ma la struttura si propone anche come luogo di incontro per risorse del volontariato e della Protezione Civile, come possibile funzione di posto di coordinamento avanzato interforze, come possibile luogo dove far convergere anche risorse esterne al sistema regionale AIB o di protezione civile in caso di mobilitazione nazionale, per la migliore erogazione anche del servizio di soccorso tecnico urgente alle comunità che vivono nelle aree protette e nelle aree marginali, nonché per la diffusione della cultura della sicurezza con il coinvolgimento dei giovani.