Il 05 e 06 maggio 2023, a Torremaggiore si svolgeranno tre imperdibili eventi, tutti incentrati sull’enogastronomia, dal buon cibo locale a quello nazionale, con degustazioni varie, di vini e di olii autoctoni, con il premio nazionale “L’oro della Puglia”.
Si parte il 05 maggio, in Piazza dell'Incoronazione, con la Fiera del Gusto, a cura delle aziende del GAL Daunia Rurale 2020, seguito dal concerto live del gruppo musicale VEGA80.
L’evento è stato realizzato grazie al contributo, come anticipato, dal GAL Daunia Rurale 2020, dall’Associazione La Peranzana oliva e olio della Daunia, dal Consorzio Peranzana, dai Sommelier AIS Puglia, dall’Associazione cuochi Gargano e Capitanata delegazione di Foggia, al MUVarT, dal NODI' - Azienda Agricola Noi Coltivatori della Daunia -, dall’One Eventi, tutti supportati dall’OLEA- Associazione Nazionale Esperti Assaggiatori.
Via libera del consiglio regionale, alla mozione di contrasto all'introduzione del cibo sintetico, presentata dai Consiglieri regionali Francesco Paolicelli e Massimiliano Stellato.
"Con l'approvazione del testo, dichiara Stellato, la Puglia ha difeso la nostra filiera agroalimentare dai possibili rischi alimentari, sociali e ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dalla commercializzazione di cibo sintetico o da laboratorio. La biodiversità, la qualità dei nostri prodotti, la salute dei cittadini sono beni preziosi, da tutelare.
Come è un dovere difendere la filiera, l'equilibrio ambientale e l'imprenditoria agricola".
La sicurezza alimentare, riporta la mozione, la tutela del lavoro, della filiera agroalimentare e di quella zootecnica, nonché il recupero e la conservazione delle tradizioni e dei mestieri, appartengono agli asset strategici della Regione. Invece il cibo sintetico è prodotto in bioreattori, creato in laboratorio, quindi, attraverso un processo completamente separato da ciò che è naturale. Senza contare, che non salvaguarda l’ambiente perché comporta un maggiore consumo di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali.
Non solo. L'esperienza maturata nel settore è ancora troppo limitata per giungere a conclusioni differenti, non c’è ancora garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per ilconsumo alimentare e per la salute dei consumatori.
"Oggi abbiamo tutelato economia agricola, salute dei cittadini e ambiente - conclude Stellato - e allineato la Regione al quadro nazionale, che ha introdotto, nel frattempo, anche divieti e sanzioni sul tema".
“La mozione - spiega Caracciolo - che vede come primo firmatario il consigliere Francesco Paolicelli, sostiene la battaglia intrapresa da Coldiretti per sensibilizzare i cittadini, ma anche il mondo scientifico e sanitario sui rischi derivati dal cibo in provetta”.
“È necessario - aggiunge il presidente del gruppo Pd - comprendere che la diffusione di tali prodotti comporta dei grossi pericoli, a cominciare da quelli relativi alla salute. La nostra Regione, inoltre, individua nel cibo e nel turismo enogastronomico uno dei cardini della proprio sistema economico. Per questo è necessario tutelare agricoltori e allevatori che, con la produzione di alimenti genuini e di qualità contribuiscono allo sviluppo dell’economia pugliese”.
“Ringrazio - conclude Caracciolo - il collega Paolicelli per la sua proposta e tutto il gruppo per il sostegno alla mozione”.
a cura di “Prodotti a base vegetale” e “Unione Italiana Food”.
- Gli italiani che consumano abitualmente prodotti a base vegetale sono 22 milioni e il consumo è in continua ascesa. 2 italiani su 3 (64,3%) li portano in tavola almeno una volta al mese (e 1 su 4 almeno una volta a settimana) e il 25% di chi ancora non li consuma dice che lo farà in futuro.
- Il 75,5% di chi li conosce sa esattamente di cosa sono fatti (e il dato sfiora l’80% tra i consumatori abituali). Un dato che indica ottima consapevolezza considerata la “giovane età” dei prodotti a base vegetale. Solo il 3,2% degli Italiani non sa cosa siano.
- Il merito è anche delle etichette che per i consumatori sono chiare ed esplicite (80,9%), facili da leggere e comprensibili (78,3%), veritiere e non fuorvianti (79,6%). Insomma, chi li acquista sa perfettamente che cosa sono e che cosa sta mangiando.
- Per i consumatori sono buoni e gustosi (71,3%), digeribili (71,1%), un aiuto per una corretta nutrizione (71%) e per il pianeta (70,3%), fatti sulla base di ingredienti di origine naturale (70,3%) e di alta qualità (70%).
- Lucilla Titta, IEO: “I plant-based nascono da materie prime vegetali che fanno parte da sempre della nostra alimentazione, come verdure, cereali e legumi. Sono prodotti totalmente differenti dalla carne sintetica (o, per meglio dire, “carne coltivata”), tanto per caratteristiche quanto per composizione e non hanno punti di contatto”
Sono “il prodotto del momento”. Oltre 1 italiano su 2 li acquista con regolarità (il 25% di chi non li ha mai provati dichiara che lo farà[1]) e registrano, ogni anno, tassi di crescita continua (nel 2022, +2,8% a volume[2]). Sono i prodotti a base vegetale. Ma chi li consuma, li conosce davvero? Ha ben chiare le loro caratteristiche? Il 75,5% di chi già conosce questi prodotti (numero molto elevato di per sé, ancor di più se si considera la “giovane età” di questi prodotti) sa esattamente di cosa sono fatti i plant-based (con punte dell’80% tra i consumatori abituali e nelle fasce d’età più adulta) e solo l’1,4% dichiara di non saperlo (il restante 23,1% dimostra di avere una conoscenza parziale di questi prodotti). Il merito? E’ anche di etichette chiare, comprensibili e veritiere, a cui 9 consumatori abituali su 10 (8 su 10 per i consumatori in generale) prestano particolare attenzione, dimostrando di sapere esattamente quello che mangiano. È questa la foto scattata da un’indagine[3] AstraRicerche e Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food (la più grande Associazione di rappresentanza diretta di categorie merceologiche nel settore alimentare in Italia e in Europa), che ha messo a confronto 1.200 persone tra conoscitori di prodotti a base vegetale, consumatori (abituali e saltuari) e non consumatori, per capire quanto gli italiani sanno dei plant-based e quali pregiudizi, invece, aleggiano ancora.
Partiamo dai numeri: nel 2022, a fronte di un aumento complessivo delle confezioni vendute pari a quasi a 3 punti percentuali, spiccano gli incrementi a volume a 2 cifre di burger e piatti pronti (gastronomia & salumi + 11,7%); il +2,6% messo a segno da gelati e dessert e la tenuta delle bevande vegetali (+0,4%)[4].
Una crescita in linea con quel 16% di italiani che dichiara di voler aumentare l’acquisto di questi prodotti. “I plant-based sono entrati nelle scelte alimentari di moltissime famiglie in Italia”, spiega Salvatore Castiglione, Presidente Gruppo Prodotti a base vegetale di Unione Italiana Food. “Oggi sono oltre 22 milioni i consumatori che li hanno provati e poi inseriti regolarmente nella propria dieta. Una scelta forte e indiscutibilmente consapevole. La ricerca lo conferma: chi li acquista sa bene cosa sono i plant-based e cosa sta mangiando”.
CONSUMATORI SEMPRE PIÙ ATTENTI E INFORMATI A TAVOLA: È CHIARA LA CONOSCENZA DEI PLANT-BASED
Fra gli italiani che conoscono i plant-based, 2 su 3 li consuma abitualmente e 1 su 4 li ha introdotti nel proprio regime alimentare su base settimanale. Solo 2 su 10 non li hanno mai consumati. Tra chi li conosce è alto il livello di consapevolezza sulla composizione di questi prodotti, grazie in primis al fatto che il 79,3% legge le etichette (percentuale che sale fino al 92% presso i consumatori più fedeli). Per i consumatori di plant-based, le etichette risultano ‘esplicite e chiare’ per l’80,9%; ‘facili da leggere e comprensibili’ per il 78,3%; ‘veritiere e non fuorvianti’ per il 79,6%. Solo il 6% considera le attuali denominazioni dei prodotti a base vegetali poco chiare.
Chi li conosce li ritiene buoni e gustosi (71,3%), digeribili (71,1%), un aiuto per una corretta nutrizione (71%) e per il Pianeta (70,3%), fatti sulla base di ingredienti di origine naturale (70,3%) e di alta qualità (70%). Spingono il consumo di questi prodotti l’esigenza di variare l’alimentazione quotidiana (41,8%, percentuale che sale tra gli over 55) e la voglia di ridurre il consumo di proteine animali (32,2%). E a chi pensa che i plant-based siano una “moda passeggera”, oltre 7 su 10 rispondono che non è così, perché ormai consolidati nelle abitudini alimentari degli italiani, mentre solo un esiguo 7% li reputa un fenomeno destinato a “sgonfiarsi”. “Questi prodotti - spiega il Presidente Castiglione - sono figli del nostro tempo. E, come tutti i prodotti ‘di successo’, rispondono a un’esigenza, dichiarata e percepita, del consumatore. Il loro mercato è cresciuto negli ultimi anni ed è destinato a crescere ancora per una ragione molto semplice: i plant-based incontrano e appagano le richieste di tanti consumatori. Non dimentichiamo che prodotti come le polpette di melanzane, le panelle di ceci o il latte di mandorle (solo per citarne alcuni) fanno parte da sempre della nostra cultura culinaria. Il mondo delle aziende ha risposto in questi anni a una richiesta crescente del consumatore, lavorando per portare sulle tavole prodotti buoni, di qualità, semplici da preparare e gustare, in linea con la nostra Dieta Mediterranea. Ecco il segreto del loro successo”.
SALUTARI E SOSTENIBILI: I PRINCIPALI PLUS DEGLI ALIMENTI VEG
L’82,7% degli intervistati che conoscono i plant-based ne evidenzia i pregi in termini di “salute”, perché permettono di variare la dieta, perché realizzati con ingredienti di origine naturale e perché consentono di mangiare maggiori quantità di vegetali. Anche sulla sostenibilità dei plant-based quasi 8 conoscitori su 10 (77,5%) sono concordi. Restano dubbi solo tra un 15,6% che pensa erroneamente che questi prodotti siano realizzati consumando molta acqua e producendo ingenti quantità di anidride carbonica. “È una credenza errata: numerosi studi hanno dimostrato che i prodotti vegetali hanno un ridotto impatto ambientale”, conferma Ludovica Principato, Professoressa Aggregata in Gestione Sostenibile di impresa, Università Roma Tre. “Il cibo che consumiamo ha un impatto diretto sul Pianeta e sull’uso delle sue risorse naturali: in Italia, l’adozione diffusa di una dieta ‘flexitariana’, più ricca di alimenti di origine vegetale (come verdura, frutta, cereali integrali, legumi), avrebbe effetti molto positivi in termini di minori emissioni di gas serra e maggiore risparmio idrico, rispetto all’attuale regime alimentare seguito nel nostro Paese: si produrrebbero gas serra equivalenti a 106 Mt CO2eq, anziché 187; verrebbero utilizzati terreni coltivati pari a 15.000 campi di calcio, anziché 20.000; l’acqua consumata sarebbe pari a 17 km³, anziché 26, con un risparmio idrico equivalente a 3 milioni e 600 mila piscine olimpioniche[5] ”.
BURGER VEGETALI VS. CARNE SINTETICA: I CONSUMATORI RICONOSCONO LE DIFFERENZE
Solo il 4,7% degli intervistati non ha mai sentito parlare dei burger vegetali, divenuti ormai uno dei prodotti “iconici” del comparto. E solo 1 persona su 10 (13,6%) tra chi conosce i burger vegetali e la carne sintetica nutre ancora l’errata convinzione che questi prodotti possano essere la stessa cosa. Per un esiguo 6% sarebbero addirittura ‘realizzati in laboratorio’. Tutti pregiudizi da sfatare. “Plant-based e carne sintetica (o, per meglio dire, “carne coltivata”) sono due prodotti totalmente differenti, tanto per caratteristiche quanto per composizione e non hanno punti di contatto. Chi la pensa diversamente ha un’errata convinzione che va sfatata. I plant-based nascono da materie prime vegetali che fanno parte da sempre della nostra alimentazione, come verdure, cereali e legumi. La novità di questi prodotti risiede nel modo in cui questi ingredienti vengono usati per creare qualcosa che prima non esisteva e che i consumatori hanno dimostrato apprezzare”, dichiara Lucilla Titta, biologa nutrizionista e ricercatrice presso l’Istituto Europeo di Oncologia-IEO di Milano. “I prodotti a base vegetale vanno considerati come ‘alleati’ che possono aiutarci ad integrare le porzioni di cereali, legumi, frutta e verdura e a mantenere una dieta equilibrata”, conclude la dottoressa Titta.
BEVANDE VEGETALI: 1 ITALIANO SU 2 OGGI NON CI RINUNCIA
9 italiani su 10 conoscono le bevande a base vegetale e tra questi almeno 1 su 2 le consuma abitualmente (50,4%). Le scelgono soprattutto a colazione (65,8%) e merenda (25,7%). I motivi del loro successo sono legati alla dieta (41,7%), ma anche alla voglia di sperimentare qualcosa di nuovo e alla curiosità (35%). “A tavola c’è posto per tutti - conclude Castiglione - e le bevande a base vegetale si presentano come una “scelta in più”, oltre che una necessità per chi non può assumere certi alimenti (come latte o yogurt). I plant-based sono oggi offerti in moltissime categorie merceologiche (bevande, ma anche burger, polpette, cotolette, prodotti al cucchiaio, gelati, dessert, salse, condimenti, etc.), ad alto contenuto di servizio, aiutano a portare in tavola uno degli ingredienti - i vegetali - alla base della dieta mediterranea, considerata nel mondo lo stile di vita più sano e salutare”.
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[1] Dati survey BVA-Doxa/Unione Italiana Food 2022
[2] Elaborazione Unione Italiana Food su dati Circana 2022
[3] “Gli Italiani e i prodotti a base vegetale”. La ricerca è stata condotta da AstraRicerche su un campione nazionale rappresentativo della popolazione (18-70 anni). Sono state realizzate 1.200 interviste online, con metodologia CAWI, nel periodo dal 4 al 12 marzo 2023.
[4] Elaborazione Unione Italiana Food su dati Circana 2022
[5] Dati/stime https://planetbaseddiets.panda.org/impacts-action-calculator/italy.
Quattro i progetti beneficiari del bando 1.4 con cui il Gal di San Severo sostiene la creazione di un’offerta innovativa e creativa basata sulla valorizzazione della produzione tipica locale.
Vino, spumante e olio EVO di Peranzana, eccellenze dell’Alto Tavoliere su cui ha puntato il GAL Daunia Rurale 2020, creando una rete tra aziende che oggi può godere, grazie al bando 1.4, di un finanziamento di 320 mila euro. Quattro i progetti che si sono aggiudicati i fondi, uno legato alla filiera vitivinicola, tre a quella olivicola.
Capofila del progetto sul vino è la Cantina Pisan Battel di San Severo che lavorerà insieme ai suoi partner - Cantine d’Araprì, D’Afonso del Sordo, L’Antica Cantina e Cantine Ariano - per promuovere i vitigni sanseveresi con masterclass, visite guidate, convegni e degustazioni.
Guarda alla digitalizzazione il progetto che vede come capofila l’azienda Pianta Rei di Torremaggiore che insieme a Bio Natura e Oro Gargano di San Severo e all’Agricola Pannarale di Torremaggiore, ha scelto di intraprendere un percorso collettivo di tracciabilità dei prodotti primari attraverso piattaforme digitali e tecnologia blockchain.
Food experience, corsi di degustazione e press tour saranno organizzati nell’ambito del Progetto sull’olio Evo che mette in rete l’Azienda Extravergine Montagano di San Severo (Capofila), l’oleificio LEFAS di San Paolo di Civitate, l’OP La Prima e l’azienda agricola Di Pumpo di Torremaggiore.
Sono dieci invece i partner del progetto, dedicato sempre all’olio: OP Parco della Peranzana di San Severo (capofila), l’Associazione La Peranzana Oliva e Olio della Daunia, Nonno Vittorio e Agricola De Cesare di Torremaggiore, il Frantoio Dauno di San Severo, le ditte individuali Nazario D’Angelo di San Severo, Antonietta Di Virgilio, Rosanna Piccinino e Luigi Cicerale di Torremaggiore e Luigi Palermo di San Paolo di Civitate. Insieme sono già alle prese con l’organizzazione di un fitto calendario di eventi, show-cooking, workshop e incontri formativi con le scuole.
“Veder nascere progetti di cooperazione in una terra dove ha sempre prevalso l’individualismo, è per noi motivo di orgoglio - dichiara Pasqua Attanasio, Presidente del Gal Daunia Rurale 2020. Abbiamo voluto mettere a disposizione fondi consistenti e strumenti atti a facilitare lo sviluppo delle reti di collaborazione, utili ad un potenziamento della filiera corta e del mercato locale. I progetti vincitori sono tutti molto validi e coinvolgeranno anche altri nostri beneficiari che operano nei settori della ristorazione, gastronomia, turismo e ospitalità. Una contaminazione che rappresenta un altro importante passo verso il Distretto del Cibo della Daunia Rurale, riconoscimento a cui ambisce l’intero territorio e per il quale l’Associazione del Distretto è al lavoro”.
nota a margine della Commissione Agricoltura del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Picaro.
“In Puglia ci sono 1.000 tartufai, ma solo 70 sono autorizzati ad andare a cercare tartufi nel Parco dell’Alta Murgia per una restrizione che non avrebbe ragion d’essere anche in base alle norme nazionali che prevedono che per ogni tartufaio ci siano 3mila ettari a disposizione, mentre nel Parco per ognuno dei 70 che ne sono 11mila.
“Così ha riferito in audizione il presidente dell’associazione dei tartufai pugliesi, Vito Leccese, che da anni sta conducendo una battaglia perché il numero delle autorizzazioni venga aumentato, non solo in base agli ettari a disposizione nel Parco, ma perché di quelle oasi naturali e protette loro sono i custodi del bosco, non certo i devastatori, per questo è davvero penalizzante il numero così basso che riguarda loro, ma non chi sulla murgia va a fare funghi, il cardoncello su tutti. Per gli appassionati fungaioli, infatti, viene richiesto il tesserino ma non ci sono limitazioni di accesso. Per altro limitazioni che vengono imposte solo in Puglia e nessun’altra Regione d’Italia.
“Per questo sarebbe opportuno che il presidente del Parco dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini, che oggi non era in Commissione, sebbene invitato, perché impegnato altrove, spiegasse perché ha ribadito agli uffici dell’assessorato all’Agricoltura che il numero delle autorizzazioni doveva restare 70 senza motivarne il motivo. Così come sarebbe opportuno che si insediasse il comitato tecnico per il monitoraggio delle attività inerenti la raccolta, la conservazione e la commercializzazione dei tartufi così come previsto nella legge regionale n.8 del 2015, ma mi istituito, per poter affrontare in quel contesto il problema delle autorizzazioni. Come Fratelli d’Italia solleciteremo l’assessore Donato Pentassuglia a dar seguito, proponendo una modifica alla legge che prevede che il comitato sia composto da: a) un dirigente o un funzionario della Sezione competente; b) un rappresentante designato dal Comando Regione Carabinieri Forestali Puglia; c) dirigenti o funzionari degli enti parco nazionali e regionali (un componente per ogni ente parco); d) un esperto designato dal Dipartimento scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (Di.S.S.P.A.) all'Università degli studi di Bari; e) un esperto designato dal Dipartimento di scienze agrarie, degli alimenti e dell'ambiente dell'Università degli studi di Foggia; f) un esperto designato dal Dipartimento di scienze e tecnologie biologiche e ambientali dell'Università del Salento; g) un esperto designato dalle associazioni micologiche di cui all'articolo 13. La modifica che proponiamo è che nel comitato dei tartufi ci siano le associazioni dei tartufai che invitiamo a iscriversi in un apposito albo regionale.
“Una maggiore raccolta del tartufo bianco significherebbe attirare anche un turismo legato a questo particolare settore anche in termini di gastronomia, limitarci noi stessi è proprio un autogol.”
Nel 2022 il Consorzio di tutela e valorizzazione ha registrato una conferma nelle vendite del prodotto certificato di circa 30mila quintali.
Il Consorzio di Valorizzazione e Tutela della Cipolla bianca di Margherita Igp anche quest’anno sarà presente a Fruit Logistica. L’eccellenza pugliese parteciperà dall’8 al 10 febbraio all’appuntamento di Berlino con uno stand dedicato. Il prodotto Igp avrà l’opportunità nella tre giorni tedesca di consolidare la propria visibilità con gli operatori di settore e la grande distribuzione, italiani e stranieri.
«Far conoscere e apprezzare il nostro prodotto fa parte dei nostri primi obiettivi – spiega Giuseppe Castiglione, presidente del Consorzio di Valorizzazione e tutela della Cipolla Bianca di Margherita Igp -. Quest’anno abbiamo deciso di organizzare un’estrazione a sorte per tutti coloro che visiteranno il nostro stand. In palio ci sono due premi che consistono in ceste realizzate con i prodotti del territorio. Durante l’evento – prosegue - verranno tramesse dirette dalla fiera per far vivere il clima che si respira in una delle più importanti iniziative al mondo dell’ortofrutta e la nostra attività di promozione. Seguiteci sulle nostre pagine social come Cipolla Bianca di Margherita IGP».
Il Consorzio di Valorizzazione e tutela della Cipolla Bianca di Margherita Igp nel 2022 ha registrato una conferma delle vendite del prodotto certificato sui 30mila quintali circa, vendite sempre più spostate verso la grande distribuzione. Lo stand dedicato alla cipolla margheritana Igp si trova in Hall 4.2 C-22 stand nr. 7. Sono previste anche degustazioni dei prodotti.
La Cipolla Bianca di Margherita Igp viene prodotta non nel terreno, come di consueto accade, ma nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud del Gargano, in una zona di elevato interesse ambientale, tutelata da una convenzione internazionale (Ramsar 1979), nei territori compresi tra Margherita di Savoia (Bat), Zapponeta (Fg) e Manfredonia (Fg). Al consorzio, riconosciuto nel 2016, partecipano venti aziende di piccoli produttori, due cooperative di produzione, quattro aziende di confezionamento.
In occasione della 10^ Giornata nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare che ricorre domenica 5 febbraio (ideata e istituita nel 2014 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la campagna Spreco Zero e l’Università di Bologna), il Banco Alimentare della Daunia ribadisce l’importanza di dare valore al cibo attraverso azioni responsabili e consapevoli, perché piccoli gesti possono contribuire a cambiare il mondo.
Per ricordarlo il Banco Alimentare della Daunia promuove la raccolta fondi “Dai valore al cibo che mangi, non sprecarlo!”, veicolando questo messaggio su un porta pranzo brandizzato.
“Abbiamo pensato che fosse utile ricordare a tutti l’importanza e il valore del cibo proprio nel momento della pausa pranzo a lavoro, a scuola, nella vita quotidiana”, spiega Stefania Menduno, presidente del Banco Alimentare della Daunia “F. Vassalli” che aggiunge: “Condividiamo l’appello che Papa Francesco ha lanciato durante l’Angelus del 29 gennaio scorso, invitandoci a non sprecare i doni che abbiamo”.
A sostenere la campagna è stato anche l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che il 26 e 27 gennaio scorsi ha promosso l’attività di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare tra i suoi dipendenti, che hanno contribuito con una donazione di 940 euro. L’iniziativa rientra nelle attività messe in campo con l’accordo siglato nel 2021 tra il Banco Alimentare della Daunia ‘F. Vassalli’ e l’IPZS, finalizzato alla realizzazione di azioni di responsabilità sociale di impresa, per favorire lo sviluppo socio-economico del territorio.
Nel 2022 sul nostro territorio si è registrata ancora una crescita del bisogno con un conseguente aumento della richiesta di aiuto alimentare. Il numero di persone assistite dal Banco Alimentare della Daunia, attraverso le 109 strutture caritative convenzionate, è passato da 17.591 nel 2021 a 19.000 nel 2022.
Il Banco Alimentare si impegna ogni giorno per evitare che cibo buono finisca sprecato e nel 2022 ha distribuito a livello nazionale 110mila tonnellate di cibo, di cui 42.500 salvate dallo spreco che equivalgono a 92.225 tonnellate di CO2 evitate. Un impegno che contribuisce ad uno degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU: il GOAL 12.3, che auspica il dimezzamento entro il 2030 dello spreco alimentare sul nostro pianeta.
“I risultati di Banco Alimentare sono il frutto di un lavoro continuativo e quotidiano, che si esprime in un’attività che è sempre per sua natura educativa, anche attraverso vari appuntamenti - come ad esempio la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare - e che comprende tante iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dello spreco alimentare. Tra queste i progetti che Banco Alimentare sta portando avanti nelle scuole, per sensibilizzare ed educare i più giovani e gli studenti al valore del dono e della condivisione del cibo. Iniziare dalle giovani generazioni è fondamentale. L’augurio è che l’attenzione al tema della lotta contro lo spreco alimentare sia tenuta alta tutto l’anno, in particolare nei comportamenti dei singoli ancora in buona parte corresponsabili dello spreco attuale nella filiera”, afferma Giovanni Bruno, presidente di Fondazione Banco Alimentare.
Banco Alimentare della Daunia “F. Vassalli”
L’ODV Banco Alimentare della Daunia “Francesco Vassalli” Onlus aderisce alla Rete Banco Alimentare dal 2009, con una sede operativa ben strutturata nella città di Foggia per rispondere al meglio al bisogno della povertà alimentare dell’intera provincia. Il Banco della Daunia raccoglie quotidianamente eccedenze alimentari provenienti dalle produzioni agricole, dall’industria alimentare, dalla Ristorazione organizzata, dalla Grande Distribuzione Organizzata, oltre che nel corso della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, per ridistribuirle gratuitamente agli enti caritativi che aiutano gli indigenti del territorio della provincia di Foggia e non solo.
Banco Alimentare
Fondazione Banco Alimentare Onlus coordina e guida la Rete Banco Alimentare dando valore agli sforzi e ai risultati di ogni Organizzazione Banco Alimentare territoriale. Promuove il recupero delle eccedenze alimentari dal campo alla ristorazione aziendale e la loro redistribuzione oggi a circa 7.600 strutture caritative che assistono circa 1.750.000 persone bisognose. Nel 2022 ha distribuito circa 110.000 tonnellate di alimenti.
La notizia è data dal Sindaco di Anzano di Puglia, il dott. Paolo Lavanga, che in post pubblicato sulla sua pagina social facebook si congratula con Carmela Tarantino, che al prossimo 73º Festival della Canzone Italiana, meglio conosciuto come Festival di Sanremo 2023, farà nuovamente parte della brigata che rappresenterà la cucina irpina.
«Le mie congratulazioni alla concittadina Carmela Tarantino. La comunità di Anzano è orgogliosa di avere anche in questo caso, una rappresentante del nostro comune e del nostro territorio» ha affermato. il Sindaco Lavanga.
Cucina irpina, confinante con il piccolo comune della provincia di Foggia sui Monti Dauni. Ovviamente tra i piatti vi saranno sapori e tradizioni locali, sia irpini sia foggiani, due popolazioni vicine e sempre in sintonia sull’enogastronomia.
La Capitanata non è nuova a “sfornare” eccellenti chef. Basti pensare a chi in questi anni ha rappresentato la nostra provincia nei maggiori e importanti programmi televisivi nazionali, portando con loro tradizioni, gusti, cultura dai Monti Dauni al Gargano, passando per il Tavoliere. Un trionfo che prosegue nelle testimonianze di stelle nazionali e attestazioni internazionali.
Con i suoi oltre 100 murales Stornara è diventata la Capitale della Street Art in Puglia ma non solo. Grazie al nuovo progetto “Stramurales di gusto”, previsto per martedì 3 e mercoledì 4 gennaio 2023, la cittadina del Tavoliere delle Puglie unirà la street art ai prodotti enogastronomici locali.
Il progetto, realizzato dalla start up innovativa Trawellit srl e organizzato in collaborazione con Regione Puglia e Pugliapromozione, sarà una full immersion attraverso il racconto di luoghi rinati grazie ad un’azione di innovazione sociale che ha visto rilanciare l’offerta turistica di Stornara, borgo di circa 6.000 abitanti, con la realizzazione di oltre 100 murales a cielo aperto.
VISITE GUIDATE E DEGUSTAZIONI GRATUITE CON PRENOTAZIONE
All’arte si legherà la tradizione delle produzioni locali di eccellenza e dei racconti che rendono autentico il piccolo comune. Con questo evento, Stornara si propone di offrire esperienze ed emozioni a 360° dei luoghi, dei racconti e delle eccellenze enogastronomiche e storico-culturali del territorio dei 5 Reali Siti.
Durante l’evento, oltre a visitare il Parco Urbano dei Murales e degustare le eccellenze enogastronomiche locali, i visitatori potranno scoprire di più riguardo i temi del consumo sostenibile e riceveranno gadget a tema.
L'evento è organizzato in collaborazione con Regione Puglia e Pugliapromozione, realizzato dalla start up innovativa Trawellit srl in partenariato con: Comune di Stornara, Stornara Life APS, Arci Travel e Associazione Giovani per l’Europa O.D.V.
Puglia, autentica meraviglia. A Natale.
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il programma:
Martedì 3 gennaio 2023
- percorso guidato murales con inizio alle ore 10:00
- laboratorio sensoriale di valorizzazione dell’OLIO EVO delle aziende locali ed orientamento al consumo sostenibile con APERITIVO RURALE con lo chef presso il Nuovo Centro Polifunzionale Co. Co. Project in via Soldato Francesco Di Corato;
- azioni di guerrilla marketing.
Mercoledì 4 gennaio 2023
- percorso guidato murales con inizio alle ore 10:00
- laboratorio sensoriale di degustazione del VINO NERO DI TROIA delle aziende locali ed orientamento al consumo sostenibile con APERITIVO RURALE con lo chef presso la sede dell'APS Stornara Life in via Zara;
- azioni di guerrilla marketing.
Per info e prenotazioni: https://www.eventbrite.it/e/
La citta di Troia entra nel vivo delle festività con due giorni dedicati al dolce natalizio per eccellenza: il panettone.
Alle pendici dei Monti Dauni, la città di Troia è il fiore all’occhiello dell’Appenino dauno. Grazie alla sua storia e alla bellezza del suo centro storico si è aggiudicata la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Nel cuore della città, il principale luogo di culto, la cattedrale intitolata a Santa Maria Assunta con il suo particolare rosone, farà da cornice alla maggior parte degli eventi natalizi, in particolare al I Festival del Panettone.
Sarà il sindaco, Leonardo Cavalieri, sabato 17 dicembre alle ore 16.00 al dare il via al contest che vedrà le eccellenze della pasticceria dauna gareggiare per creare il panettone migliore. I maestri pasticceri avranno le proprie postazioni all’interno di un tendone trasparente riscaldato. In piazza Cattedrale, per degustazione e vendita, ci saranno stand di pasticceria, di aziende enogastronomiche e d’artigianato presso diversi stand di pasticcerie e artigianato agroalimentare.
Domenica 18, dalle ore 10.00 oltre agli stand e al proseguo del contest, si apriranno le masterclass con ingresso libero, di pasticceria e cioccolateria.
Nel pomeriggio, alle ore 18.00 gli alunni della scuola primaria Virgilio Salandra delizieranno i presenti con canti della tradizione natalizia.
Alle 20.00 ci sarà la proclamazione del miglior pasticcere con l’assegnazione del premio PanRosone.
Durante tutta la manifestazione ci saranno info point in cui i visitatori potranno ricevere informazioni e ritirare gratuitamente gadgets dell’evento.
Ma le sorprese per i più piccoli continuano, infatti il 22 dicembre, i bambini delle scuole, riceveranno doni natalizi.
Gli eventi sono organizzati dalla Biagio Ciuffreda Management, FC lab, Comune di Troia, in collaborazione con Unione Europea, Regione Puglia, FSC Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e Puglia Promozione.
Puglia autentica meraviglia, a Natale!