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L’artista pugliese promuove in un video l’eccellenza che viene coltivata nella sabbia del mare Adriatico.

«Cercatela, anche nelle grandi città, fa piangere ma dal piacere per averla gustata». Sono queste le parole con cui Renzo Arbore in un video parla della Cipolla Bianca Margherita Igp. «Ho nostalgia e affetto per il territorio in cui viene coltivata la Cipolla Bianca di Margherita Igp, ci sono le saline meravigliose, sapori e luoghi che mi ricordano la mia infanzia ma anche la mia adolescenza. Adesso mi metterò anche io alla ricerca di questa Cipolla Bianca».

Il video è visibile sulla pagina Facebook (“Cipolla Bianca di Margherita IGP”) e sul profilo Instagram (“cipollabiancamargheritaigp”). Fino alla fine di luglio l’eccellenza pugliese, che viene coltivata nella sabbia del mare Adriatico, è infatti disponibile presso la rete della grande distribuzione, i mercati generali, i fruttivendoli, in modalità sfusa, in cassette, in vertbag, in confezioni ecocompatibili e riciclabili al 100%.

La Cipolla Bianca di Margherita Igp viene prodotta non nel terreno, come di consueto accade, ma nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud del Gargano, in una zona di elevato interesse ambientale, tutelata da una convenzione internazionale (Ramsar 1979), nei territori compresi tra Margherita di Savoia (Bat), Zapponeta (Fg) e Manfredonia (Fg). Al consorzio, riconosciuto nel 2016, partecipano venti aziende di piccoli produttori, due cooperative di produzione, quattro aziende di confezionamento.

Mercato della Terra di San Severo, l’inaugurazione domenica 23 maggio. Tutto pronto per la prima edizione della manifestazione targata Slow Food.

Domenica 23 maggio, alle ore 10.00, si inaugurerà ufficialmente il Mercato della Terra di San Severo, la manifestazione ideata da Slow Food per promuovere le produzioni locali.

La giornata si svolgerà presso la struttura mercatale di Porta San Marco, messa a disposizione dall’amministrazione comunale, partner dell’iniziativa insieme alla Condotta Slow Food Foggia e Monti Dauni.

Al taglio del nastro parteciperanno il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, e il presidente del Comitato Esecutivo Regionale di Slow Food Puglia, Marcello Longo.

Non è un caso che due Montanari DOC siano i maggiori artefici per la promozione del #LaCittàdeiDueSitiUNESCO. In realtà dovrebbe essere un’attività istituzionale, compiuta ogni giorno e particolarmente quando nelle tv e nelle radio nazionali si ospitano concittadini.

Ambedue nel settore gastronomico e innamorati del territorio in cui vivono e lavorano, Donato Taronna e Gegè Mangano in ogni loro azione hanno nel cuore Monte Sant’Angelo. E lo dimostrano promuovendola in TV, nelle radio, sui social e invitando personaggi di prestigio nazionale di ogni settore, spesso con tanto di troupe cinematografica.

Un atto d’amore, anche di marketing, ma sempre portando innanzi a tutto il nome di Monte Sant’Angelo.

“Nemo profeta in patria?”. Gegè Mangano a “Detto Fatto” potrebbe esserlo.

Difatti continua l’avventura positiva del rinomato chef Gegè Mangano nella fortunatissima trasmissione televisiva “Detto Fatto”, in onda nel primo pomeriggio su Rai2, e con essa la promozione del territorio.

Ieri, 27 aprile 2021, era lì, davanti le telecamere e tra i suoi fornelli, con i suoi ingredienti per pietanze originali e sempre dai colori e sapori mediterranei, con quel tocco originale montanaro.

Con le “friselle d’estate” Gegè a “Detto fatto” ha proposto un piatto unico, fresco, colorato, ricco di verdure del nostro territorio, un'ottima soluzione per assaporare la leggerezza estiva con semplicità.

Dalle ore 17 per dieci minuti è andato in onda lo show gastronomico di un’eccellenza del nostro territorio. Il tutto commentato dalla conduttrice Bianca Guaccero, in collegamento streaming dalla sua abitazione perché ancora positiva al CoVid-19. A lei va un grosso “in bocca al lupo” di pronta guarigione e ritorno su Rai2. In studio Gegè ha avuto il buon supporto di Carla Gozzi, attualmente conduttrice in attesa del ritorno della Guaccero.

E mentre la Gozzi declinava gli ingredienti delle “friselle d’estate”, Gegè ne elencava i valori nutrizionali, le provenienze, gli accostamenti al territorio.

Ebbene si, “Nemo profeta in patria” è il caso di dire, prendendo in prestito un post di un suo concittadino, Donato Troiano, che su facebook lo incorona “ambasciatore” di Monte Sant’Angelo.

Un riconoscimento dovuto, ma condiviso con altri Montanari DOC, con Donato Taronna.

L’attività panettiera del forno “Nonsolopane fornotaronna” promuove Monte Sant’Angelo in ogni dove. Non è un caso che nei giorni scorsi “Nonsolopane fornotaronna” è stato inserito all’interno del volume “Pani d’Italia”, guida gastronomica de L’Espresso – gruppo GEDI la Repubblica, come miglior rappresentante della tradizione dell’arte bianca. E non è un caso che due giorni fa, il 26 aprile, Donato Taronna è stato intervistato su Radionews24 OnAir proprio sulla sua attività.

Donato non è nuovo a queste eccellenti, efficaci e valoriali estemporaneità promozionali. Le sue, contestualmente con Gegè, sono testimonianze genuine, improntate sempre sull’invito a recarsi a Monte, per visitare la Basilica e la Grotta di San Michele Arcangelo, patrimonio UNESCO, per passeggiare tra i vicoli caratteristici della cittadina micaelica, per fermarsi da lui al “Nonsolopane fornotaronna” per addentare il pane di Monte e altre prelibatezze dell’arte bianca, per pranzare o cenare presso “li jalantuumene”, il ristorante di Gegè Mangano, per visitare il castello normanno- svevo-angioino, per fare una scorta di puro ossigeno tra le faggete della Foresta Umbra, altro patrimonio UNESCO, per ammirare lo stupendo panorama del Tavoliere, insomma semplicemente fermarsi un po’ a Monte.

Possiamo dirlo: Monte Sant’Angelo ha due testimonial di promozione territoriale uniti da un unico scettro. A loro va il grazie dei Montanari.

Il prodotto certificato, che nel 2020 ha superato i 30 mila quintali, sarà disponibile tra pochi giorni.

È tutto pronto per la raccolta. Tra pochi giorni la Cipolla Bianca di Margherita Igp sarà in vendita e sulle nostre tavole. Dalla metà di aprile alla fine di luglio l’eccellenza pugliese sarà infatti disponibile presso la rete della grande distribuzione, i mercati generali, i fruttivendoli, in modalità sfusa, in cassette, in vertbag, in confezioni ecocompatibili e riciclabili al 100%. Nel 2020 sono stati certificati 30.900 quintali di prodotto, pari al 18% in più rispetto al 2019. Quest’anno ci sono i buoni presupposti per raggiungere con l’Igp il 50% dell’intera produzione di cipolle.

«La metà delle piante presenta le foglie incurvate, è il segno che la cipolla è matura - dicono i produttori Salvatore Piazzolla e Michele Catino, il primo con un’esperienza trentennale sui campi, il secondo un giovane che a trent’anni ha visto nel settore la possibilità di vivere una nuova vita con un lavoro antico -. Ci auguriamo che in questi tre mesi il nostro impegno per produrre al meglio la Cipolla Bianca di Margherita IGP trovi riscontro in un prezzo di vendita sufficiente a remunerare la fatica, il tempo e il denaro investito. Un risultato che dipende da tanti fattori: dalle condizioni meteorologiche, dai confezionatori che operano sul territorio, da come e quanto la grande e piccola distribuzione propone il prodotto in vendita, e soprattutto dai consumatori».

I produttori anche quest’anno hanno affrontato l’ansia per le temperature fredde, per la mancanza o l’eccesso d’acqua, per le giornate di caldo eccessivo. Hanno ripetuto il duro lavoro di coltivazione, come un vero e proprio rito antico, a partire dalla produzione del seme alla creazione di un semenzaio dove far crescere le piantine, dall’estirpazione delle piantine per essere ripiantate una a una nella sabbia.

«Il lavoro che facciamo come Consorzio di valorizzazione è proprio questo – spiega il suo presidente, Giuseppe Castiglione -, far conoscere le caratteristiche della nostra cipolla. In questi anni la promozione ha dato i suoi frutti per le vendite. Dal 2016 abbiamo spostato il 35% circa delle vendite sulla grande distribuzione organizzata, aumentando la possibilità di collocamento del prodotto certificato, che è cresciuto a ritmi sostenuti.  La certificazione IGP, con le garanzie che comporta, sta convincendo i consumatori sulla certezza dei metodi di produzione utilizzati e sulle qualità organolettiche di questa cipolla (dolce, succulenta, tenera, croccante). L’obiettivo che ci prefiggiamo a questo punto non è solo legato all’aumento delle vendite ma all’aumento del reddito che spetta ai produttori. E questa potrebbe essere la stagione giusta. Le premesse – conclude il presidente - per confermare e migliorare i numeri dello scorso anno ci sono tutte».

La Cipolla Bianca di Margherita Igp viene prodotta non nel terreno, come di consueto accade, ma nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud del Gargano, in una zona di elevato interesse ambientale, tutelata da una convenzione internazionale (Ramsar 1979), nei territori compresi tra Margherita di Savoia (Bat), Zapponeta (Fg) e Manfredonia (Fg). Al consorzio, riconosciuto nel 2016, partecipano venti aziende di piccoli produttori, due cooperative di produzione, quattro aziende di confezionamento. 

La prima esperienza vissuta giornalisticamente con Emanuela e Arturo è stata riproporre un’intervista che la collega Camilla Lombardozzi ha pubblicato sul sito latualondra.com. Una bella esperienza, conoscitiva.

Tuttavia era necessario approfondire la conoscenza di due conterranei che a migliaia di chilometri propongono, vendono e, perciò, fanno conoscere e gustare i nostri prodotti tipici locali, oltre a promuovere il nostro territorio e renderlo ancor più ricettivo per gli inglesi. Una necessità dettata dalle molteplici richieste dei concittadini di Emanuela, da una Monte Sant’Angelo curiosa e ansiosa, oltre che felice, di saperne di più sulla sua vita londinese, al fianco di suo marito Arturo.

Emanuela e Arturo vivono in Inghilterra, a Londra. Emanuela è da quattro anni che condivide amore e lavoro con Arturo, da vent’anni in terra anglosassone, ma napoletano di nascita. Da due, invece, entrambe condividono appieno la famiglia, avendola riunita con i loro due figli.

Molto è già stato scritto nell’articolo della Lombardozzi, “Italiani a Londra: Emanuela e Arturo dalla Puglia a Londra hanno aperto il loro Coffee Shop (fonte latualondra.com)”, riproposto parzialmente su questa testata. Ma la curiosità è pane quotidiano del giornalista e prender la palla al balzo dopo che la redazione è stata invasa da richieste di maggiori informazioni è un dovere oltre che un piacere soddisfare i lettori.

Abbiamo incontrato, seppur virtualmente con il telefono, i nostri due italiani. Gli abbiamo rivolto alcune domande, sintesi di ciò che i montanari volevano rivolgere.

Emanuela Arturo Londra

E nel giorno della Santa Pasqua 2021, come segno di unione con i nostri due conterranei e di festa, regaliamo a tutti Voi questa intervista, interessante, indicativa per future scommesse lavorative, valoriale per l’esempio positivo di Emanuela e Arturo, festoso per il successo avuto e augurale per quello che avverrà, perché chi crede e s’impegna, riesce.

Ciao Emanuela, ciao Arturo,

ci diamo del TU e rompiamo il ghiaccio

 DOM. Secondo le vostre iniziative e gli impegni presi, questo è un traguardo o un punto di partenza?

RISP. Ci siamo stabiliti all'incirca un anno fa, qui nel Surrey, con la famiglia al completo. Abbiamo iscritto i nostri figli a scuola ed è venuto naturale cercare una stabilità anche economica, per cui pensiamo sia un bel punto di partenza per noi.

DOM. Gli inglesi conoscono Monte Sant’Angelo? E come la giudicano. Sono affascinati dalla sua storia, cultura, folklore, usanze e meta per visitare il Gargano e la Capitanata intera, Monti Dauni compresi?

RISP. Sicuramente l'Italia intera genera in loro un interesse particolare. Tanti hanno visitato per vacanza o per lavoro il Gargano, ma nello specifico Monte Sant’Angelo è ancora poco conosciuta. Speriamo, con il nostro coffee shop ed i nostri prodotti, di dare a questa splendida cittadina il focus che merita.

DOM. Indubbiamente siete diventati portatori di tradizione e cultura montanara e partenopea. Gli inglesi come rispondono? Sono curiosi? Si prodigano per farla conoscere?

RISP. La prima cosa che si nota quando passano davanti alla nostra vetrina è lo stupore e la grande curiosità che hanno di provare sempre nuovi prodotti italiani. Come in qualsiasi posto, ci sono i tradizionalisti molto legati ai piatti e alle usanze inglesi e altri che si fidano dei nostri consigli e sperimentano i prodotti che non conoscono. La cosa sorprendente è come divulgano velocemente la notizia della nostra apertura condividendo, su gruppi privati e non di social, post e foto.

DOM. La vostra tavola quotidiana è più italiana o londinese?

RISP. Questa domanda ci offende (si scherza naturalmente). Noi siamo Italiani e la "I" maiuscola è voluta. Lo saremo per sempre e non modificheremo mai le nostre abitudini e le nostre tradizioni nemmeno a tavola. Mio marito non si definisce nemmeno italiano ma Napoletano, che è ancora diverso da ciò che abbiamo espresso prima! Si può sperimentare, scoprire e conoscere nuovi metodi e ingredienti, ma mai sostituirli o preferirli ai nostri!

Emanuela Arturo Londra02

DOM. Avete intenzione di ampliare la vostra attività con altri prodotti locali, montanari e napoletani? Quali?

RISP. In soli due mesi di attività abbiamo inserito i prodotti che più rappresentano il nostro territorio, come l'olio della piana di Macchia o gli scaldatelli del Forno Non Solo Pane o i formaggi della montagna San Salvatore. Ma è una certezza assoluta quella di voler ampliare la rosa dei nostri prodotti. Abbiamo colto l'occasione dell’arrivo della Pasqua per introdurre pastiera napoletana, sfogliatella e babà, perché il coffee shop è prettamente pugliese ma il tocco napoletano non può mancare.

DOM. Pensare all’e-commerce inviando ciò che fate in terra madre è un’idea che avete vagliato?

RISP. Pensiero allettante ed interessante quello dell'e-commerce. Al momento ci stiamo organizzando per la spedizione “casereccia" in zone di Londra più distanti ma senza un sito vero e proprio. Vogliamo sperare di avere un riscontro ancora più positivo di quello avuto finora per poter ampliare la nostra vendita anche online.

DOM. Da Londra come si vede l'Italia e come la vedete voi?

RISP. È una domanda scomoda per certi versi; per loro è il classico “pizza, pasta e mandolino”, con posti incantevoli e spiagge mozzafiato e sole e tanta cordialità del popolo. E fin qui tutto bene. Noi, invece, la vediamo come il primo amore ed anche l'ultimo, anzi l'unico con tanto da offrire ma gestita male e per questo un posto da “lasciare” per cercare fortuna altrove.

DOM. A Monte chiedono quando potranno avere il piacere di riabbracciarvi, CoVid-19 permettendo, quando sarà quel giorno?

RISP. Al momento siamo ancora nell'incertezza totale. Partire comporta una serie di autorizzazioni varie e motivi validi, anche se per noi riabbracciare le nostre famiglie è un motivo validissimo, per i “piani alti" non lo è. Ma appena avremo l'ok di poter tornare fare i biglietti aerei sarà il nostro unico pensiero.

DOM. Un riferimento per tenere in contatto i concittadini?

RISP. Abbiamo i nostri profili Facebook personali e la pagina social dell’attività “New Coffee Jolly Ltd” dove carichiamo le novità e le offerte, le curiosità e le descrizioni di tutti i nostri prodotti; lì ci sono anche tutti i nostri indirizzi e recapiti, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Se poi passate per Londra ci trovate al numero 47 di  Bridge Street, KT121AF, Walton on Thames, nel Surrey.

 

Nico Baratta ©newsGargano tutti i diritti riservati

“Sostenere, educare, partecipare”. Sono queste le tre mission del nuovo Comitato di Condotta Slow Food Foggia e Monti Dauni chiamato a guidare il movimento sul territorio e ad animare la sezione locale per i prossimi quattro anni.

L’elezione è avvenuta nel corso del Congresso annuale che si è svolto sabato scorso su piattaforma on line,  in ottemperanza alle disposizioni sanitarie legate all’emergenza sanitaria da Covid-19.

Successivamente, il Comitato da Condotta – da statuto – ha provveduto alla nomina delle cariche interne: nuovo fiduciario e legale rappresentante è Luca D’Andrea che coordinerà la “piccola tavola” insieme a Costanza Di Muro (Segretario), Sara Pacella (Comunicazione), Biagio Dedda (Resp. Monti Dauni), Enzo Tamalio (Resp. Alto Tavoliere), Giovanni Fratta (Tutela della Biodiversità) e Omar Leonardi (Rapporti con i Produttori).

Il Congresso si è aperto con i saluti di Marcello Longo, Presidente Slow Food Puglia, affiancato da

Luigia Ciuffreda, del Comitato Esecutivo Regionale e Giuseppe Placentino, Responsabile del Presidio del Caciocavallo podolico del Gargano.

Durante il congresso è stata illustrata la futura programmazione che avrà come obiettivo principale la difesa della biodiversità, della sostenibilità e della tutela delle produzioni locali.

Nel definire le attività, il nuovo esecutivo ha spiegato che “l’impegno del Comitato di Condotta si concentrerà prima di tutto sul sostegno che potremo dare alle aziende e ai produttori, quindi sulla formazione di una nuova classe dirigente sensibile alle tematiche ambientali e della sostenibilità, infine sulla adesione a processi decisionali e sociali del territorio, che è un atto dovuto e necessario”.

La Condotta ha già avviato tre iniziative che necessitano di ulteriori sforzi nel prossimo quadriennio: il Mercato della Terra di San Severo, la Comunità InFood per la corretta informazione agroalimentare e il Presidio del Maiale Nero.

Il Mercato della Terra di San Severo è stato istituito lo scorso 18 novembre a seguito della nascita della Comunità Slow Food Mercato della Terra di San Severo e sarà ospitato - non appena le restrizioni delle restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19 verranno allentate - nell’area mercatale di Porta San Marco. La Condotta ha puntato sul Comune dell’Alto Tavoliere perché si tratta di uno dei maggiori centri di produzione agricola pugliesi, ma anche per poter affiancare i giovani produttori coinvolti nel progetto e che rappresentano, di fatto, modelli positivi di cittadinanza.

La Comunità InFood per la corretta informazione agroalimentare è costituita da giornalisti e da operatori della comunicazione con l’obiettivo di promuovere la corretta informazione in campo agroalimentare ed enogastronomico.

Tra le attività della Comunità InFood ci sono: la promozione dei principi e dei valori di Slow Food attraverso gli organi di informazione; la formazione professionale per i giornalisti in accordo con gli Ordini Regionali e il sostegno alla attività delle Condotte e comunità locali.

E’ stato avviato l’iter per il riconoscimento del Presidio del Maiale Nero. Sono circa 150 i capi in tutta la provincia di Foggia: un dato che allarma Slow Food. “Crediamo che sia interesse non solo del nostro territorio, ma di qualsiasi soggetto che lavori per la tutela della biodiversità, rimettere a valore l’allevamento del maiale nero per recuperare una specie autoctona altrimenti destinata a scomparire”, ha dichiarato Luca D’Andrea nel suo intervento durante il Congresso.

Tra gli obiettivi da realizzare nel prossimo quadriennio ci sono anche la nascita di un nuovo Mercato che interesserà l’area dei Monti Dauni, e che coinvolgerà aziende e produttori di tutto l’Appennino Dauno per realizzare un mercato itinerante tra le località coinvolte, e la programmazione di un’azione di ‘Food Policy’ attraverso la quale la Condotta intende avviare una interlocuzione privilegiata con le amministrazioni comunali al fine di sottoscrivere un protocollo di intesa che favorisca la redazione di atti amministrativi a sostegno della sostenibilità e della qualità alimentare. Infine, nel prossimo anno scolastico è previsto l’avvio di un progetto di educazione nelle scuole sulle tematiche alimentari e ambientali in modo da favorire la sensibilizzazione e la formazione delle fasce giovanili.

I temi al centro dell’incontro avvenuto ieri con i produttori foggiani, l’ex sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe L’Abbate e il presidente della Commissione Agricoltura Filippo Gallinella.

“Con il perdurare dell’emergenza sanitaria Coronavirus si rende necessario rivedere gli importi dei ristori per i produttori del settore vitivinicolo, colpiti duramente dai lockdown ed il cui indotto, soprattutto in provincia di Foggia, rappresenta una fetta determinante dell’economia del territorio con oltre 25mila ettari di vigneti. Per questo ci faremo portatori delle istanze dei viticoltori foggiani presso il ministero dell’Agricoltura affinché siano intensificate le misure di sostegno”.

È questo l’esito dell’incontro, avvenuto ieri in videconferenza, fortemente voluto dal deputato Giorgio Lovecchio (M5S) con una delegazione di produttori di vino della Capitanata a cui hanno preso parte anche il presidente della Commissione Agricoltura Filippo Gallinella e l’ex sottosegretario alle Politiche Agricole, alimentari e forestali Giuseppe L’Abbate.  

“In questa fase è necessario andare oltre le misure pensate durante il primo lockdown, considerato il dilatarsi dei tempi della crisi sanitaria ed economica. Le due strade perseguite fino ad oggi- con i contributi statali per la distillazione e per lo stoccaggio- devono essere rese più efficaci con delle misure rinforzate e con un ritocco delle indennità. Il problema delle giacenze nelle cantine rappresenta il tema su cui si dovrà intervenire in maniera chiara e definitiva”, aggiunge Lovecchio.

Il comparto vitivinicolo è già stato al centro di interventi da parte del Governo Conte: 9,54 milioni di euro destinati allo stoccaggio di vini di qualità; 52 milioni di euro destinati all’esonero contributivo per le aziende vitivinicole; 16 milioni per la distillazione di crisi per ridurre le giacenze; 100 milioni per la vendemmia verde; promozione del vino nei mercati esteri con uno stanziamento di 101.997.000 di euro l’anno; 350 milioni di euro del Fondo Ristorazione per incentivare gli acquisti di vino da parte del comparto Ho.re.ca. 

“Tutte queste misure – conclude Lovecchio – sono servite a limitare i danni durante la prima fase della pandemia, quando il comparto ha registrato una flessione della produzione di vino del 3.4% rispetto all’anno precedente. Adesso, con le misure restrittive in corso da ottobre, con l’indotto della ristorazione praticamente bloccato, le previsioni non sono rosee ed è per questo che, come ci chiedono i produttori locali, ci batteremo perché vi sia un intervento massiccio per il comparto vitivinicolo, ad iniziare dai contributi per la distillazione che non possono restare immutati rispetto a quelli del 2020”, conclude Lovecchio.  

Il Consorzio di valorizzazione traccia un bilancio nell’anno della Covid-dipendenza.

Margherita di Savoia, 16 dicembre 2020–Nel 2020 il Covid-19 ha destabilizzato il mercato della Cipolla Bianca di Margherita Igp. Nel mese di maggio migliaia di tonnellate di cipolle hanno invaso dall’estero i mercati italiani. Erano quelle bloccate nei mesi di marzo e aprile, durante il lockdown, sommate poi a quelle di maggio. Questo fenomeno ha generato, insieme alla chiusura della filiera Horeca, la saturazione del mercato, una domanda asfittica e prezzi bassi di vendita.

Eppure i segnali positivi non sono mancati. «Diverse catene della grande distribuzione, e con loro i consumatori, hanno dimostrato di apprezzare sempre più questa cipolla, unica per gusto e versatilità in cucina, merito della bontà del prodotto e della certificazione Igp – commenta Giuseppe Castiglione, presidente del Consorzio -. Il nostro prodotto certificato ha avuto un incremento nelle vendite del 18%, passando da 26.300 quintali nel 2019 a 30.900 quintali nel 2020. Tale incremento, tuttavia, non è riuscito a coprire i danni dell’invenduto e dei prezzi bassi della seconda fase della raccolta, in un mercato sotto stress. I produttori si sono dovuti accontentare di coprire i soli costi di produzione, senza margini di utili e i soci confezionatori, che su sollecitazione del Consorzio hanno ritirato tutta la produzione certificata Igp, hanno dovuto mandare al macero più di 10mila quintali di cipolle, senza alcun ristoro.

La campagna 2020, Covid-dipendente, è stata anomala e deviante. L’emergenza sanitaria ha portato a galla problemi inediti ma ha fatto anche da detonatore a falle già presenti negli anni precedenti nel mercato delle cipolle.

«Problematiche fondamentali per il nostro commercio -– spiega il presidente -, come la corretta regolazione del rapporto tra prodotto nazionale ed extracomunitario, dei rapporti tra gli operatori della filiera della cipolla, produttori, confezionatori e la distribuzione per un’equa ripartizione di rischi e margini di utili. La speranza è che con la collaborazione di Ministero delle politiche agricole, le associazioni dei Consorzi di tutela Igp e Dop, delle associazioni delle categorie interessate, GDO, mercati generali, coltivatori diretti, si riescano a trovare nuove soluzioni a problemi già noti e purtroppo acuitisi in questa fase, in modo da salvaguardare queste produzioni di qualità che caratterizzano il nostro Paese. Finora – conclude il presidente del Consorzio - la certificazione ha aiutato a difendere le posizioni e a far sopravvivere il settore. Manca però il salto decisivo a rendere attrattivo il ritorno ai campi, con prezzi adeguati al lavoro che c’è dietro questo tipo di produzioni e alla loro qualità».

La Cipolla Bianca di Margherita Igp viene prodotta nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud Gargano. L’habitat, una zona di elevato interesse ambientale, tutelata da una convenzione internazionale (Ramsar 1979), e le tecniche di produzione prevalentemente manuali, invariate da secoli danno vita a questa cipolla biodiversa, dalle infinite qualità alimentari. Al consorzio, riconosciuto nel 2016, partecipano venti aziende di piccoli produttori, due cooperative di produzione, quattro aziende di confezionamento.

L’olio “Volío” è pronto. Le olive raccolte sui terreni dell’ASP “Castriota e Corroppoli” di Chieuti si sono trasformate nell’olio extravergine d’oliva dal gusto dell’inclusione sociale e lavorativa, che ha l’obiettivo di rafforzare l’offerta di servizi rivolti a persone con disabilità psichica e contrastare lo stigma nei confronti di quanti affetti da questa forma di disagio. Dopo i giorni della raccolta e della molitura, braccianti agricoli ed operatori della cooperativa sociale Ortovolante hanno chiuso il processo di filiera corta di produzione nell’ambito del progetto “Hopeificio”, sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD, ed ora la nuova produzione dell’olio “Volío” è disponibile per l’acquisto. Un regalo utile e solidale da fare anche nel periodo di feste natalizie.

La realizzazione dell’olio è solo un “assaggio” dell’importante lavoro svolto all’interno di un progetto che va oltre la semplice acquisizione di competenze che i ragazzi con disabilità psichica hanno appresso durante il percorso di formazione teorica e pratica di questi anni. Perché in questa attività di inserimento socio-lavorativo i braccianti agricoli – assunti con regolare contratto dalla cooperativa Ortovolante – stanno riscoprendo sé stessi, i loro talenti, delle professionalità che non credevano di avere fino a poco tempo fa. Come nel caso di Paolo D’Amelio, che nel giro di due anni è passato dalla condizione di persona senza dimora a quella di bracciante agricolo. «Ho vissuto in totale povertà, toccando con mano il senso di emarginazione ed indifferenza delle persone. Mi sono ridotto in quello stato anche a causa della tanta droga che ho consumato in questi anni. Poi mi sono rivolto al Ser.T di Foggia ed ho iniziato lentamente a tornare a vivere seguendo un percorso di cure specifico al mio caso. Sono stato indicato tra coloro che potevano partecipare al progetto “Hopeificio – racconta Paolo - . Lavorare mi fa sentire meglio, mi aiuta ad essere più responsabile, ad avere cura delle mie cose. E soprattutto, mi sento rispettato».

Paolo, che oggi ha 52 anni, insieme a Luigi, Gaetano, Giuseppe e Nicola, all’operatore Francesco De Pasquale e all’agronomo Francesco Di Lucia, portano avanti questa importante iniziativa che coniuga agricoltura biologica, innovazione ed inserimento socio-lavorativo. Il progetto è promosso dalla cooperativa sociale Medtraining e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD nell'ambito della terza edizione del “Bando Socio Sanitario”, a cui fanno parte diversi partner pubblici e privati: ASP “Castriota e Corroppoli” di Chieuti; Comuni di Chieuti e Serracapriola; Asl Foggia – Dipartimento di Salute Mentale e Servizio per le Dipendenze; cooperativa sociale Ortovolante; A.DA.SA.M – Associazione Dauna per la Salute Mentale; Associazione Tutti in Volo onlus

Chi è interessato all’acquisto dell’olio “Volío” può scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Parte la solidarietà alimentare a Foggia nei giorni 27 e 28 novembre 4 e 7 dicembre 2020. Un progetto ideato dalla Pro Loco Foggia per sostenere e rafforzare la raccolta e la distribuzione degli alimenti di prima necessità in favore degli ultimi, dei più poveri e delle famiglie maggiormente in difficoltà. Il Piano della Pro Loco di Foggia, realizzato e messo a punto dall’intera Associazione Pro Loco con il patrocinio del Comune di Foggia concesso dal Sindaco Franco Landella e dall’Unione Nazionale Pro Loco di Puglia preseduta dal Dott. Rocco Lauciello, mediante l’impiego di ben 70 volontari, prevede il coinvolgimento e la sensibilizzazione di tutti i produttori agricoli e alimentari, nonché dell’intera comunità locale, supermercati e di ben sette associazioni di volontariato per la raccolta di prodotti agricoli e alimentari di prima necessità in risposta alla crescente domanda delle persone in difficoltà socio economica, a seguito dell’emergenza Covid-19.

Le attività di raccolta e distribuzione saranno svolte mediante lo sportello della Pro Loco di Foggia e la rete delle Associazioni aderenti. La Croce Rossa Italiana sezione di Foggia assicurerà il supporto logistico per il conferimento della merce, dai luoghi di produzione e stoccaggio fino ai centri di distribuzione e fornirà la dovuta assistenza durante l’erogazione.

«Rispondere alle esigenze alimentari – afferma il Presidente della Pro Loco di Foggia Giuseppe Croce – è un primo passo fondamentale per venire incontro alle famiglie maggiormente in difficoltà per la pandemia da Coronavirus. Facciamo appello e confidiamo nella nota generosità degli agricoltori, imprenditori foggiani e cittadini, che sappiamo vivere anch’essi un periodo non facile, ma che sicuramente, conoscendone la sensibilità, sapranno essere solidali con chi, nella nostra città, in questo momento ha più bisogno». «Inoltre, Abbiamo il dovere morale, prima che istituzionale – sottolinea il Presidente Giuseppe Croce – di pensare agli ultimi, ai più poveri e a tutti coloro che, in conseguenza del Coronavirus, non possono più mangiare. Abbiamo pensato, perciò, a una catena di solidarietà, per la distribuzione di prodotti alimentari e di prima necessità, guidata dalla Pro Loco di Foggia con la preziosa collaborazione delle Associazioni di Protezione Civile, Marconi di Foggia, A.N.F.I, FareAmbiente e DoppiaVela21, della Croce Rossa Italiana di Foggia e del gruppo Scout dell’Opera San Michele, che assicuri la sopravvivenza di tutti i foggiani.

‘Da una crisi si esce o migliori o peggiori, dobbiamo scegliere – ci ha ricordato Papa Francesco. – E la solidarietà è una strada per uscire dalla crisi migliori.’
Per questo proponiamo a tutti, anche quest’anno, in una situazione via via sempre più incerta, la possibilità di “scegliere”: scegliere per un gesto di solidarietà.
Chiediamo perciò a tutti, la testimonianza che un gesto semplicissimo di carità, può contribuire a non far vincere l’individualismo, preoccupazione espressa recentemente anche dal Presidente Mattarella: "riemerge il virus dell’egoismo, dei singoli e degli Stati, ed è pericoloso quanto gli effetti del Coronavirus."

I supermercati aderenti:

Supermercati di Città – La Prima
Via Zara, 87
Via Nardella, 2
Via Labriola, 22
Via D’Addedda, 107
Piazza Cavallucci, 3
Via Vittime Civili, 81
Via Danimarca, 73
Via Taranto, 32/34

Supermercati RIAP
Via Caldara, 49
Via S. Pellico, 10

Supermercato DESPAR
Via Homs, 43

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