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Il sistema, l’antimafia e il potere gelatinoso” è il titolo dell’incontro organizzato dal Quotidiano l’Attacco che avrà luogo domani, giovedì 30 marzo, a partire dalle ore 18.00, presso l’Auditorium Santa Chiara di Foggia. A discutere col direttore Piero Paciello dei motivi per cui va riscritta la storia degli ultimi 10 anni di Foggia – anzi, degli ultimi tre decenni – saranno l’ex magistrato Luca Palamara e l’ex senatore Nicola Morra, già presidente della Commissione parlamentare antimafia. L’introduzione sarà curata dall’avvocato Giovanni Marseglia.

Palamara, ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura, è stato il più giovane presidente dell'ANM. A seguito dei procedimenti giudiziari che lo hanno coinvolto e delle interviste sulla propria attività di mediazione tra le diverse correnti interne (specie nell’attribuzione di incarichi di rilievo, come quelli di procuratore della Repubblica), è stato espulso dall’ANM e radiato dalla magistratura. Oggi è l’autore del libro “Il sistema”. “Il sistema”, vi si legge, “è il potere della magistratura, che non può essere scalfito: tutti coloro che ci hanno provato vengono abbattuti a colpi di sentenze, o magari attraverso un abile cecchino che, alla vigilia di una nomina, fa uscire notizie o intercettazioni sulla vita privata o i legami pericolosi di un magistrato”.

Come presidente della Commissione antimafia, l’ex pentastellato Nicola Morra ha firmato una relazione che ha ammesso tutti i limiti della normativa relativa agli scioglimenti per mafia dei consigli comunali. La “Relazione sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza nei Comuni sciolti per mafia”, dalla quale emergono “gravi e costanti” carenze ed irregolarità, fu approvata all’unanimità nel corso della seduta del 26 aprile 2022 e rappresenta un vero e proprio macigno sull’istituto giuridico e sul successivo commissariamento straordinario, che hanno interessato finora cinque comuni in Capitanata ultimo dei quali il secondo capoluogo di provincia italiano, Foggia, commissariata il 6 agosto 2021.

“Siamo convinti che sia giunto il tempo di bilanciare una narrazione, che è stata dominante negli ultimi 8-10 anni in questo territorio, che ha a che fare con la costruzione di uno storytelling sulla cosa che chiamano quarta mafia. Noi pensiamo che in realtà vada fatta un’analisi molto più forte, robusta e approfondita sulla natura del patto sociale che ha retto la comunità del capoluogo e gran parte del Mezzogiorno d’Italia, e che ha caratterizzato le vicende politiche, amministrative e sociali del nostro sud”. Così Piero Paciello introduce i temi al centro della discussione di domani.,All’evento sarà dedicato uno spazio speciale di approfondimento a cura della redazione della trasmissione “Colazione da Simona”, in onda tutti i giovedì mattina, programma d’attualità che arricchisce il palinsesto di Rai Isoradio.

“Ricordiamo oggi tutte le vittime innocenti delle mafie.

Il senso civico e il coraggio con cui rappresentanti delle forze dell'ordine, magistrati, cittadini si sono opposti alla prepotenza e all’arroganza delle organizzazioni criminali - e ai loro tentativi di condizionare, sopraffare e imporsi sulla dignità e sulla libertà di donne e uomini, sulle comunità locali, sull'economia e sulle istituzioni - rappresentano un esempio, vivo nelle nostre coscienze”, ha dichiarato il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

“Abbiamo il dovere di rinnovare la loro memoria, non solo per non dimenticare, ma anche e soprattutto per costruire sul loro sacrificio la nostra identità comune.

Onorare oggi i loro nomi, la loro storia, significa trasmettere, in particolare alle giovani generazioni, la testimonianza di chi, a prezzo della vita, ha scelto di non farsi in alcun modo sottomettere dal ricatto e dalla violenza mafiosa, mostrando la forza che sorregge coloro che credono nei principi di libertà, democrazia e legalità, che sono le fondamenta stesse del nostro Paese.

Significa ispirarsi a chi ha spezzato le catene dell'omertà a dispetto di soprusi e violenze, contribuendo a costruire un futuro più giusto e libero.

Il loro sacrificio è la spinta più forte a lottare contro le mafie”, ha dichiarato ancora il ministro Piantedosi.

In data odierna, a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Potenza, e condotte dai Finanzieri della Compagnia di Policoro, è stata data esecuzione ad un'ordinanza di misura cautelare personale e reale, emessa dal G.LP. del Tribunale di Potenza, nei confronti di 9 indagati ritenuti gravemente indiziati dei delitti di associazione a delinquere, peculato, riciclaggio ed all'autoriciclaggio, fatti commessi nella provincia di Matera (Policoro e Scanzano Jonico) ed in numerose regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Abruzzo e Puglia).

Tra i soggetti sottoposti a misure cautelari, 4 sono stati associati presso diverse Case Circondariali ed altri 4 sono stati sottoposti agli arresti domiciliari; inoltre, nei confronti di 1  persona è stata applicata la misura dell'obbligo di dimora nel comune di residenza.

Risultano indagate ulteriori 8 persone.

Le indagini coordinate  dall'A.G., e sviluppate in modo approfondito  e completo  dai militari della Guardia di Finanza di Policoro, salvo restando la necessità delle successive verifiche dibattimentali e ferma restando la presunzione d'innocenza fino a condanna definitiva, hanno disvelato un complesso  e strutturato meccanismo che, secondo l'ipotesi accusatoria, intendeva sottrarre alla futura confisca i proventi  delle  condotte  delittuose  già investigate  da  questo  Ufficio  nei  confronti.  dei medesimi soggetti, che ruotano intorno all'imprenditore agricolo DP. A., già rinviato a giudizio per vicende connesse al reimpiego di denaro proveniente dalle attività delittuose poste in essere da soggetti facenti parte di un sodalizio criminale operante nell'area. 1Jletapontina, per acquisire terreni, immobili e macchinari, ed  acquistare "a nero" prodotti   ortofrutticoli   provenienti da   produttori terzi dissimulandone la reale provenienza  ed indicando, quale fonte produttiva, i terreni intestati, o in uso, alla propria azienda agricola.

L'attività d'indagine si è sviluppata su tutto il territorio nazionale seguendo le tracce delle attività oggetto di attenzione investigativa e,  tuttavia, il fulcro dell'interesse per le condotte  delittuose in oggetto  è quello della 'fascia jonica lucana': territorio ove il tessuto sociale ed economico è strettamente connesso alle attività produttive agricole di alta qualità, i cui prodotti sono esportati in tutto il territorio nazionale ed europeo. ln tale contesto, pregresse indagini avevano evidenziato l’infiltrazione di interessi criminali in grado d'inquinare il sistema economico legale attraverso l'utilizzo di capitali di provenienza illegale e senza la necessità proprio di tutti gli imprenditori onesti, di ricorrere al sistema bancario sostenendone i relati.vi costi.

In particolare le indagini evidenziavano a livello di gravità indiziaria, come fossero in atto, nonostante pregressi provvedimenti di sequestro di compendi aziendali di DP. A. , condotte delittuose finalizzate all'avvenuta, persistente e sistematica spoliazione patrimoniale di tali aziende in .danno dell'amministrazione. giudiziaria incaricata della gestione dell'azienda agricola DP. A. (già sottoposta a sequestro da parte del Tribunale di Potenza dal 12 maggio 2021, a seguito della pregressa attività investigativa, come sopra specificato). Quanto detto avveniva, sulla base delle indagini svolte (da verificare ìn sede dibattimentale) mediante le seguenti condotte:

  • la distrazione di risorse finanziarie provenienti da erogazioni AGEA e di pertinenza della azienda agricola amministrata da DP. ,
  • la sistematica ingerenza nei processi decisionali afferenti la produzione, la commercializzazione e la gestione dell'azienda agricola amministrata, mediante condizionamenti operati dalla famiglia DP. nei confronti delle sue maestranze;
  • la sottrazione di ingenti volumi di prodotto ortofrutticolo destinati ad  illegittima commercializzazione, mediante il coinvolgimento attivo di 1llil.estranze . ''infedeli';
  • trasferimento di "utili" di pertinenza della azienda- agricola-.amministrata DP. A., che, invece, venivano trasferiti ad altra società, riconducibile alla coniuge di DP. A. Questa pratica avveniva mediante il coinvolgimento di venditori/posteggianti compiacenti, operanti su numerosi mercati ortofrutticoli nazionali, fra cui Milano, Torino, Firenze, Guidonia Montecelio (RM) e Pescara, i quali sottraevano quote rilevanti di ricavi per incassarne il quantum con consegne di somme in contanti extra-conto, che coinvolti denominavano ''cagnotta' da cui il nome della presente operazione di Polizia Giudiziaria.

Tali condotte, perpetrate sino ad oggi, hanno cagionato il progressivo depauperamento del patrimonio

  • dell'azienda agricola   sottoposta  ad  amministrazione  giudiziaria, esponendola concretamente ad un rischio di dissesto finanziario che l'avrebbe condotta al fallimento.

Per le condotte è stato operato il sequestro dei compendi aziendali di due aziende agricole, ivi compresi terreni, fabbricati, beni mobili e disponibilità finanziarie riconducibili al DP. A..

Michele Emiliano e Rosa Barone inaugurano l’incubatore di politiche giovanili realizzato in un immobile confiscato alla mafia manfredoniana.

Un luogo dove si condivideranno esperienze, attività, conoscenze tra ragazze e ragazzi che cercano il proprio futuro radicandolo nel principio della legalità.

È Villa Rossana, immobile confiscato alla mafia nell’agro di Manfredonia e affidato alle cure di associazioni e istituzioni che collaborano al progetto Un’impresa per A.M.I.C.A. (Anti Mafia Inclusione Cittadinanza Attiva).

Lunedì 3 aprile, a partire dalle 10.00, sarà idealmente riconsegnata alla comunità al termine dei lavori di ristrutturazione – finanziati, con 437.025 euro, da Regione Puglia e Comune di Manfredonia – che l’hanno riconvertita a incubatore di politiche attive giovanili e promozione dell’imprenditorialità – grazie alle attività svolte dall’ATS tra Arci Travel Stornara (capofila), Associazioni Angeli, Enac Puglia e Comune di Manfredonia.

A tagliare il nastro saranno il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessora regionale al Welfare, Rosa Barone, il sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice e il Vescovo di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo, Padre Franco Moscone. A raccontare i tre anni di attività già svolte saranno Vincezo Signoriello, presidente di Arci Travel Stornara, e Miriam Grassi, coordinatrice del progetto.

L’obiettivo dell’azione è stato guidare ragazze e ragazzi, di età compresa tra 14 e 18 anni e a rischio dispersione, in un percorso di valorizzazione di se stessi che culmini nella costruzione di attività d’impresa e opportunità di occupazione. Oggi, grazie a questo progetto, si raggiunge un ulteriore obiettivo, quelli appunto di realizzare, all’interno di Villa Rossana,  un incubatore di politiche giovanili realmente attive e orientate alla costruzione di nuovo capitale sociale da investire nell’economia legale.

Il progetto Un’impresa per A.M.I.C.A. è stato finanziato con l’avviso pubblico N. 2/2017 “CANTIERI INNOVATIVI DI ANTIMAFIA SOCIALE: EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ATTIVA E MIGLIORAMENTO DEL TESSUTO URBANO”.

Le attività svolte, a partire dal 2019 e compatibilmente con la pandemia da Covid-19, sono state: laboratori di manualità ed esperienziali; cantieri di legalità; formazione; attività di sensibilizzazione; forum partecipati; workshop e stage. I ragazzi hanno mostrato particolare interesse per i contenuti culturali e cinematografici.

L’ambito territoriale del progetto è ampio e coinvolge i Comuni partner e quelli dell’ambito territoriale: Manfredonia, Foggia, Stornara, Stornarella, Ordona, Ortanova, Carapelle, Mattinata, Monte Sant’Angelo e Zapponeta.

Dal prossimo giovedì 16 marzo prenderà il via il ciclo di incontri “Nuovi Futuri”, progetto sviluppato da ARCI Viceversa in partenariato con il Comune di Foggia ed ARCI Comitato Provinciale Foggia.

Gli incontri verteranno sulla tematica dell’antimafia sociale contrapposta al fenomeno mafioso che da anni attanaglia la città di Manfredonia ed il resto della Capitanata.

Prendendo iniziativa dai risultati emersi dalla compilazione del questionario anonimo disponibile a questo link (https://forms.gle/RdXTeGe8dZF3SVhb6), i relatori invitati raccoglieranno le informazioni affinché vengano gettate le basi di una prima ricerca sociologica sul tema, contribuendo in questo modo a concretizzare un’esaustiva definizione dei fenomeni di mafia ed antimafia.

Ampio sarà il parterre di ospiti che relazioneranno durante i tre appuntamenti in programma presso le Ex Fabbriche San Francesco. Ad introdurre ogni singolo incontro sarà la Presidente di ARCI Viceversa Rosa Gentile. Al suo fianco interverranno autorevoli rappresentanti del terzo settore, professionisti e rappresentanti dell’amministrazione locale come il Sindaco Gianni Rotice, la Presidente del Consiglio Comunale di Manfredonia Giovanna Titta ed i consiglieri comunali.

A concludere il ciclo di incontri sarà il sociologo Leonardo Palmisano, da anni impegnato in prima persona nella diffusione di buone pratiche di antimafia sociale.

L’intera cittadinanza è invitata.

"Si è tenuta a Foggia, la prima assemblea nazionale di “Invisibili”, associazione di promozione e diffusione della cultura della legalità, della giustizia sociale e della solidarietà.

Una realtà nuova che si affaccia sul panorama nazionale, nata con l’intento di contribuire a sviluppare una cultura antimafia principalmente nelle giovani generazioni, promuovere interventi di solidarietà sociale, aiutare a custodire e rinforzare la memoria come impegno civico attraverso il ricordo delle vittime del dovere e delle vittime innocenti delle mafie.

L’assemblea è stata principalmente un momento di confronto e di programmazione nella quale, con il contributo di tutti, sono state delineate le attività da svolgere nei prossimi mesi, calendarizzate le aperture dei presidi territoriali in Puglia, Campania e Lombardia ed individuati i vertici che guideranno l’associazione per il primo triennio.

Alla Presidenza nazionale è stato eletto Pietro Paolo Mascione residente a Foggia e recentemente insignito del prestigioso “Premio Paolo Borsellino”. La Vicepresidenza è affidata ad Enrico Trapassi di Caserta.

La carica di segreteria viene attribuita a Tiziana Vecchio di Milano mentre a Nadia Ricci di Ascoli Satriano (FG) affidata la carica di Tesoriere. A far parte del Consiglio Direttivo, in qualità di Consiglieri sono Anna Carlucci, Walter Moccia e Antonio Pirro, rispettivamente di Foggia, Milano e San Giovanni Rotondo (FG).

L'organigramma nazionale, si caratterizza per la presenza di figure note per l’impegno sociale profuso nei rispettivi territori di appartenenza e provenienti tutti dalla medesima esperienza associativa attraverso la quale hanno avuto occasione di conoscersi e dar vita ad una realtà che abbia una concreta visione e strutturazione nazionale coniugando competenze, passione e capacità di promozione della cultura antimafia."

Sabato 04 marzo, alle ore 10:00, presso la Sala Consiliare del Comune di Cerignola, con l’evento “A scuola di legalità: l’esempio per stare dalla parte giusta”, l’associazione “Invisibili” incontrerà la cittadinanza per parale di legalità. L’evento è organizzato insieme all’ICS a indirizzo musicale Don Bosco-Battisti.

L’appello è rivolto soprattutto ai giovani, a studenti che nelle scuole si formano e che la cultura della legalità possa costruire un percorso di vita ispirato ai valori della solidarietà e della giustizia.

All’incontro interverranno varie figure istituzionali, dove Pietro Paolo Mascione, presidente dell’associazione, racconterà come esempio di vita nella legalità la terribile uccisione di Luisa Fantasia, vittima innocente di mafia.

nota del presidente della Commissione criminalità, Renato Perrini.

"Parole forti e chiare quelle dei magistrati pugliesi che si occupano di minori: per questo un sentito grazie ai preziosi contributi offerti dai procuratori dei Tribunali dei Minori di Bari Ferruccio De Salvatore, di Lecce Simona Filoni, di Taranto Pina Montanaro, dai presidenti del Tribunale di Bari Riccardo Greco, del Gip del Tribunale di Lecce, Lucia Rabboni, ma anche della direttrice dell’Ufficio Servizio sociale per i minori di Lecce, Maurizio Solazzo, e dalla segretaria regionale dell’Associazione nazionale pedagogisti, Francesca Vecera.

E’ decisamente emerso che è saltato un sistema valoriale, le agenzie educative tradizionali a cominciare dalla Famiglia, ma soprattutto la Scuola. Per cui il disagio minorile che diventa devianza porta non a vere e proprie baby gang in Puglia, quanto ad aggregazioni di ragazzi che spessissimo senza nessun tipo di motivazione ‘escono di casa’ per giocare con la loro vita e con quella degli altri. Di qui nasce la violenza gratuita, ma che serve a farsi notare sui social, praticamente a esistere all’interno del branco per riempire un vuoto valoriale che li porta a prendere di mira i ‘diversi’ solo per ‘rompere la noia’. In un decadimento sociale e culturale è evidente che il disagio economico influisce tantissimo, lì dove la famiglia è ‘povera’ più facile sarà anche per la malavita infiltrarsi nella vita del minore. 

A tutto questo fa da contraltare l’assenza di assistenti sociali (contro i 100 di Bari, Foggia ne ha solo 4), di aiuti alla famiglia, di tirocini informativi, ma anche di corsi ai genitori, ma anche di supporto ai docenti che hanno paura di denunciare per mancanza di coraggio o per tutelare il nome della scuola. 

I suggerimenti proposti a cominciare da una cabina di regia organizzata dalla Regione Puglia sia per l’elaborazione di protocolli e progetti sia per intercettare subito le situazioni più gravi, sia per trovare ai minori occasioni di lavoro e formazione.

Queste audizioni sono nate proprio per trovare una sinergia fra la Politica  e chi stabilmente si occupa dei minori sia sul piano sociale sia sul piano giudiziario: lo scopo è ‘salvare’ quanti più ragazzi, strapparli all’indifferenza e alla noia attraverso servizi sul territorio. Insieme e solo insieme possiamo riuscirci, per questo la Commissione che presiedo continuerà con queste audizioni".

Durante la mattinata del 15.02.2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo che ha diretto e coordinato le indagini svolte dai militari dell’Arma, a carico di una persona, attualmente detenuta al regime penitenziario differenziato del 41 bis O.P., ritenuta – allo stato del procedimento

– gravemente indiziata dei gravi reati di tentato omicidio plurimo e pluriaggravato dal metodo mafioso ed al fine di agevolare la compagine criminale del clan “Moretti-Prellegrino-Lanza”, porto illegale di armi da fuoco, anche da guerra, e ricettazione.

In particolare, gli investigatori dell’Arma, nell’ambito delle complesse e prolungate attività di indagine svolte su diretto coordinamento della DDA di Bari, sono arrivati ad un’importante svolta nel violento tentato omicidio di matrice mafiosa dello storico capo clan SINESI Roberto, al vertice della batteria “Sinesi-Francavilla”, avvenuto in pieno giorno, a Foggia, al Rione “Candelaro”, il 6 settembre 2016, mentre lo stesso si trovava in auto con la figlia Elisabetta ed il nipotino all’epoca di soli 4 anni. Sia il minore che lo stesso SINESI Roberto rimasero feriti a seguito dell’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco sparati da un commando con un fucile d’assalto AK 47 “Kalashnikov” ed una pistola semiautomatica calibro 9mmX21, utilizzando un’autovettura di provenienza illecita, così come ricostruito in maniera certosina attraverso un sistema integrato di investigazioni tradizionali e tecniche, nonché il qualificato contributo di alcuni collaboratori di giustizia interrogati dalla DDA di Bari.

Sempre in quella circostanza, come incontrovertibilmente stabilito da una recente sentenza passata in giudicato dopo il pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione, SINESI Roberto rispose al fuoco contro i killers di questo agguato sempre di matrice mafiosa, sparando verso di loro diversi colpi con un’arma, che in quel momento portava illegalmente al seguito, motivo per il quale è appunto condannato a 5 anni di reclusione.

Inoltre, sempre da un'accurata attività investigativa e grazie anche a confidenze di pentiti, oggo protetti e domiciliati lontani da Foggia, parrebbe che nel commando vi fossero mafiosi di spicco dell'ex clan Romito (disgregrato dopo l'omicidio del boss nella mattanza del 09 agosto 2017 in agro San Marco in Lamis, a due passi dalla vecchia stazione ferroviaria), un attentato voluto anch dai "romitiani" per avere il controllo dei territori del caln capeggiati dal Sinesi.

Secondo quanto riscontrato dagli Inquirenti nella fase delle indagini preliminari, la violenta azione criminosa consumatasi ai danni delle tre vittime, in ragione del noto passato criminale di SINESI Roberto, lo specifico contesto ambientale e le plateali nonché cruente modalità di realizzazione, è ragionevolmente da inquadrare nel solco della nota guerra di mafia, risalente al 2015-2016, tra l’altro mai sopita, tra le batterie dell’associazione per delinquere armata, di tipo mafioso, convenzionalmente denominata “Società foggiana”, nell’ambito delle complesse dinamiche criminali del capoluogo riguardanti il controllo egemonico del territorio e delle relative attività illecite, principalmente nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti e delle attività estorsive.

Si ricorda, poi, che lo 2 scorso marzo 2022, a Nettuno (Roma), già un altro nipote minorenne di SINESI Roberto, il 15enne FRANCAVILLA Mario, è rimasto parimenti gravemente ferito, insieme al padre FRANCAVILLA Antonello, in un altro agguato di matrice mafiosa, per il quale, a seguito di mirate indagini di Magistratura e Forze dell’Ordine, sono poi conseguiti altri provvedimenti cautelari.

Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia hanno così dato, ancora una volta, una determinante risposta - in termini di legalità e sicurezza – su un grave fatto di sangue riconducibile alle composite e pluriennali dinamiche delittuose delle “batterie” dell’associazione a delinquere di tipo mafioso nota come “Società foggiana”, come pacificamente riconosciuto da plurime sentenze giudiziarie già passate in giudicato.

E’ importante sottolineare che il presente procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare seguirà poi l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Durante la giornata del 01.02.2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno dato attuazione a tre ordini di esecuzione per la carcerazione emessi dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale della Corte d’Appello di Bari, dopo la dichiarazione di inammissibilità dei relativi ricorsi da parte della Suprema Corte di Cassazione.

Si tratta di alcune condanne passate in giudicato derivanti dalla maxi operazione antimafia coordinata dalla DDA di Bari, svolta dai militari dell’Arma nella città di Vieste (FG), convenzionalmente denominata “Neve di Marzo”. Tale importante inchiesta giudiziaria, che ha consentito la disarticolazione di un sodalizio criminale operante nella città di Vieste, ha riguardato un’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo dello stupefacente smerciato e dall’impiego di armi, anche da guerra.

I provvedimenti restrittivi definitivi eseguiti dai militari del Nucleo Investigativo si ricollegano in particolare ai primi fermi della DDA di Bari eseguiti nell’agosto 2018 ed in particolare hanno avuto come destinatari RADUANO Marco, 40enne di Vieste, meglio conosciuto come "Pallone" e anche "Faccia d'angelo", condannato quale figura di vertice dell’omonimo clan operante nella nota città turistica, attualmente ristretto in carcere a Nuoro, a cui è stata inflitta una condanna di 19 anni di reclusione, oltre a 3 anni di libertà vigilata quale misura di sicurezza, e TROIANO Luigi, 60enne di Vieste (FG), il quale è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, oltre ad una multa di 18.000 euro, sempre per contestazioni di spaccio aggravato di sostanze stupefacenti. Altra condanna “pesante”, inoltre, ha riguardato anche il figlio di TROIANO Luigi, Gianluigi TROIANO (“U’ Minorenn"), 30enne di Vieste, considerato dagli investigatori intraneo al clan “Raduano”, tuttora latitante, condannato a nove anni e due mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, sulle cui tracce ci sono sempre i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, diretti dalla DDA di Bari, che nelle settimane scorse hanno arrestato - su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Bari - due suoi presunti fiancheggiatori, tuttora detenuti.

Sempre nell’ambito dello stesso procedimento era già stato condannato in via definitiva a tredici anni di reclusione anche AZZARONE Liberantonio, meglio conosciuto come "Antony" e nipote del boss, coimputato con i summenzionati destinatari degli ordini di esecuzione per la carcerazione.

Ancora una volta, con il passaggio in giudicato di queste importanti condanne, la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia hanno dato una tangibile risposta - in termini di giustizia e sicurezza - sul territorio di Vieste (FG) ed in generale sul Gargano. L’ennesima forte testimonianza della determinata presenza dello Stato in una delicata area della provincia di Foggia permeata da insidiosi fenomeni di criminalità organizzata anche di matrice mafiosa.

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Luci, decorazioni, riunioni di famiglia con pranzi e cene di rito ma soprattutto regali. Le festività natalizie oltre ai nobili…
Dicembre 23, 2023 749

Oltre 2000 ordinanze questorili in Capitanata. Il…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
La Polizia di Stato di Foggia nell’anno 2023, nell’ambito della pianificazione e predisposizione di specifici servizi volti alla…
Dicembre 23, 2023 547

Fuochi d’artificio illegali e merce varia sequestrati a…

in Notizie Gargano by Redazione
Sono oltre 50.000 gli articoli natalizi pericolosi sequestrati, unitamente a circa 5.500 fuochi d’artificio, dai finanzieri della…
Dicembre 23, 2023 732

Rocambolesco inseguimento a Pesaro di un corriere della…

in Attualità by Redazione
fonte: NOCPress. Si ferma all’ALT della Polizia, fugge e dopo un rocambolesco inseguimento di circa 2 km si schianta contro…
Dicembre 22, 2023 563

"Gli Amici di San Pio" a Natale all'Angelo Blu, al fianco…

in Attualità by Redazione
Un abbraccio per trasferire calore ed emozioni anche se non si saprà mai cosa provocherà in chi lo riceverà… Natale è vicino, ma…
Dic 22, 2023 612

Tony di Corcia e il mito di Mina, le sue canzoni per dire la vita

in Attualità by Redazione
Mercoledì 27 dicembre, ore 18, nella Sala Fedora del Teatro U. Giordano di Foggia.…
Dic 22, 2023 527

“Spinnaker”, l’operazione contro l’attività illegale della pesca della Guardia…

in Notizie Gargano by Redazione
La Guardia Costiera conferma il proprio impegno - in dipendenza funzionale dal Ministero…
Dic 22, 2023 833

Vito Rubino, il triatleta che esalta il Gargano

in Attualità by a cura di Matteo Simone, Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
L'estate sembra essere un buon periodo per trascorrere alcuni giorni in Puglia,…
Dic 22, 2023 653

Foggia. Al Gino Lisa stanziati 10 milioni di euro a sostegno del regime SIEG

in Politica by Redazione
Sull’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia la Regione Puglia moltiplica i suoi impegni,…
Dic 22, 2023 712

Foggia, concittadini emigrati che rientrano. Accolti da Italia del Meridione…

in Politica by Redazione
Le segreterie cittadine e provinciali di IdM, unitamente alla rappresentanza consiliare…
Dic 22, 2023 680

A Roseto Valfortore il Centro territoriale di prima accoglienza della fauna…

in Notizie Capitanata by Redazione
Con l’approvazione della convenzione tra la Regione Puglia e il comune di Roseto…
Dic 22, 2023 507

Viabilità Capitanata. Traffico alternato sulla SP5 al km 1+095 per lavori

in Notizie Capitanata by Redazione
Il Dirigente del Settore Viabilità della Provincia, ing. Luciano Follieri con Ordinanza…
Dic 22, 2023 786

Da Caravaggio a José de Ribera. Monte urge di una Pinacoteca o un Museo d’Arte

in Cultura by a cura del prof. Giuseppe Piemontese, storico locale della “Società di Storia Patria per la Puglia
La presentazione dell’ultima edizione del libro di Michele Cuppone su “Caravaggio, la…
Dic 22, 2023 607

San Severo è Capitale Italiana della Gentilezza 2024

in Notizie Capitanata by Redazione
E’ avvenuto il 17 dicembre 2023 a Novara, in Piemonte, in maniera ufficiale, il passaggio…
Dic 22, 2023 617

Di che pasta siamo fatti? Dagli spaghetti ai fusilli l’Unione Italiana Food…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Un'indagine Nielsen rivela le preferenze degli italiani in fatto di pasta. Nella…
Dic 22, 2023 674

Donatori sangue, la Regione Puglia firma convenzione con associazioni e…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Nella giornata odierna il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha…
Dic 22, 2023 522

Puglia, Servizio Civile. Ammessi i progetti Anci per 446 giovani volontari…

in Cronaca Gargano e Capitanata by Redazione
Con la pubblicazione odierna da parte del Dipartimento Politiche giovanili e SCU del…

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