Sono rientrati dal viaggio didattico promosso nell’ambito del progetto “La strada”.
Un “Tour no mafia” lungo le strade di Palermo, percorrendo i “cento passi” di chi si è ribellato alla criminalità, con l’obiettivo di trasferire ai più giovani la cultura dell’antimafia e della legalità. Gli studenti dell'ITE “Dante Alighieri” e del liceo scientifico “Albert Einstein” di Cerignola sono rientrati questa mattina dal viaggio didattico che ha permesso loro di respirare il fresco profumo della libertà. Un viaggio necessario, sulle tracce e nei luoghi dove è nata l’antimafia sociale in Italia. Un percorso che ha dato continuità ai laboratori innovativi attivati nell’ambito del progetto “La strada. C’è solo la strada su cui puoi contare” sostenuto dalla Regione Puglia e promosso dall'Associazione Temporanea di Scopo che vede il Comune di Cerignola in qualità di ente capofila e un nutrito partenariato composto da: CSV Foggia, Cooperative sociali Medtraining e Altereco, Comune di Foggia.
Accompagnati dai dirigenti scolastici Salvatore Mininno e Loredana Tarantino, rispettivamente dell’Alighieri e dell’Einstein, dal vicesindaco del Comune di Cerignola, Maria Dibisceglia, dalla dirigente delle Politiche Sociali, Daniela Conte, dalla responsabile formazione della cooperativa Altereco, Dora Giannatempo, e dalla formatrice Angela Fuscaldi, i giovani studenti sono andati alla scoperta dei luoghi-simbolo dell’antimafia civile e della ribellione al racket. Un momento di formazione molto importante, che si inserisce in questo progetto che punta a contaminare i giovani dai 16 ai 19 anni attraverso attività, laboratori, iniziative che generino una cultura dell’antimafia da applicare ogni giorno, anche nei piccoli gesti quotidiani.
Durante i tre giorni di cammino, hanno visitato il Tribunale di Palermo - Museo Falcone Borsellino, la stele in memoria della strage di Capaci, hanno percorso i “cento passi” per conoscere da vicino la figura di Peppino Impastato, che ha pagato con la vita la sua ribellione alla mafia, per ascoltare la sua storia dalla viva voce di chi lo ha conosciuto. Hanno visitato anche Terrasini, paese in cui aveva sede Radio Aut. Poi a Cinisi hanno visitato “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato”, dove hanno potuto ascoltare la testimonianza dei familiari di Peppino o dei volontari dell’associazione. Tra le tappe, anche la visita della casa confiscata al boss Gaetano Badalamenti, a cento passi di distanza da Casa Memoria. A Palermo, invece, hanno conosciuto alcuni esercenti che hanno detto «no» al racket aderendo alla campagna di consumo critico “Pago chi non paga”, promossa da Addiopizzo per sostenere chi si ribella al racket delle estorsioni. Oltre ad esplorare la splendida città di Palermo, gli studenti
«Da anni ci impegniamo con gli studenti nell’approfondimento e lo studio del fenomeno mafioso. Percorrere i corridoi del Tribunale di Palermo, entrare nelle stanze di Falcone e Borsellino, ascoltare nel dettaglio le loro azioni e il loro impegno, guardare gli appunti di Falcone, entrare in una parte dell'archivio che è stato utilizzato nel maxiprocesso contro la mafia, sono tutte emozioni molto forti – commenta Dora Giannatempo, responsabile formazione della cooperativa Altereco - .
Abbiamo avuto l'onore di incontrare il presidente della Fondazione Progetto legalità, Leonardo Agueci, ex procuratore aggiunto di Palermo. Ci ha regalato la sua testimonianza di amico e Magistrato. La formazione esperienziale è uno strumento forte e dirompente non lascia indifferenti e spinge a prendersi un pezzo di responsabilità. Torniamo da Palermo diversi, più forti, emozionati e consapevoli che i nostri Cento Passi li stiamo percorrendo verso la direzione giusta». Il progetto “La strada. C’è solo la strada su cui puoi contare” è vincitore dell'"Avviso Cantieri Innovativi di Antimafia Sociale: educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano" della Regione Puglia.
Si sono chiuse il 15 gennaio 2023 le iscrizioni per la quarta edizione del “Talent Antimafia” per le scuole di tutto il territorio nazionale, primarie e secondarie. Boom di adesioni, 54 le classi iscritte per un totale di circa 1350 studenti. I giovani talenti arrivano da Cosenza e Verbania, da Lanciano e da Bari, da Roma e da San Benedetto del Tronto e da tantissime altre città dal nord al sud Italia.
«Se tra le giovani generazioni e le mafie si innalza un muro fatto di passioni, di cultura, di emancipazione, di ideali e di sogni da realizzare allora la battaglia sarà vinta per sempre», così Pier Paolo Bombardieri, Segretario generale della UIL, partner unico e ufficiale della quarta edizione del “Talent Antimafia”. «Per un Sindacato - ha aggiunto - è un impegno civile da affiancare a quello sostenuto sul campo, tutti i giorni, non solo dalle forze dell'ordine e dalla magistratura, ma anche dall'associazionismo e dal volontariato».
Lasciandosi ispirare dalla lettura del libro “Il gioco di Lollo” (Baldini+Castoldi) della giornalista Federica Angeli, dopo un incontro vis a vis con lei, i ragazzi si cimenteranno in performance a scelta, tra canto, testo scritto, ballo o pièce teatrale.
In occasione della finalissima, nel mese di luglio, i 12 finalisti (ovvero i tre migliori in ognuna delle 4 categorie) si esibiranno su un palcoscenico di fronte ad una giuria di artisti di fama internazionale.
Al vincitore sarà assegnato un premio in denaro e ai migliori di ogni categoria sarà consegnata una Masterclass.
È un grande risultato per #Noi che tanti giovanissimi abbiano deciso di lottare urlando a gran voce “No alla mafia, sì alla legalità”, mettendosi in gioco col proprio talento.
Ucciso per aver detto No al pizzo. All'IT Giannone-Masi si racconta il coraggio di Giovanni Panunzio
Il coraggio di dire no, il coraggio di un uomo, il coraggio di Giovanni Panunzio, simbolo nazionale della lotta al racket delle estorsioni, saranno i temi di un interessante convegno-dibattito organizzato dall’istituto Giannone-Masi di Foggia e in programma martedì 24 gennaio nell’aula magna in via Sbano. All’incontro, moderato dalla docente Barbara Doronzo, parteciperà la dirigente scolastica del Giannone-Masi Roberta Cassano, Dimitri Cavallaro Lioi, presidente dell’associazione “Giovanni Panunzio", la sua vicepresidente Giovanna Belluna, Michele Panunzio, figlio dell’imprenditore assassinato nel 1992 e Michela Magnifico, giornalista di Telefoggia e autrice del libro “6 novembre 1992, il coraggio di un uomo” (ed. La Meridiana, Collana: paceinsieme… alle radici dell’erba).
IL RACCONTO DEGLI STUDENTI
Durante l’incontro, oltre alle proiezioni del docufilm di Michela Magnifico e del video "Aufhebung" di Collettivo Mediant, al monologo dell’attore Stefano Corsi (Teatro della Polvere) gli alunni della 1^ A SIA dell’istituto foggiano si cimenteranno nella lettura del racconto breve "Il coraggio di dire no", che ripercorre le ultime ore di vita di Panunzio. Il protagonista si chiama Giovanni P, ma non si tratta di una dissimulazione, giacché è evidente che la vicenda narrata sia quella accaduta a Panunzio. La narrazione insinua nel lettore il dubbio che non si sia trattato della squallida realtà di un territorio occupato dalla violenza, ma soltanto di un brutto incubo, dal quale la città di Foggia si desta. Nell'intenzione degli autori c’è il desiderio di porgere un omaggio a tutte le vittime di mafia, che hanno voluto opporsi alla violenza e prevaricazione. Questo racconto è stato premiato al concorso “Mi impegno per la legalità”, promosso dalla commissione regionale di studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, insediata presso il Consiglio regionale della Puglia.
IL CORAGGIO DI UN UOMO
Una data può segnare una fine, una svolta, un nuovo inizio.
La data del 6 novembre del 1992 rappresenta per la città di Foggia tutto questo insieme. La fine è quella della vita di Giovanni Panunzio, l’imprenditore edile che non si era limitato a dire no al pizzo, ma da subito aveva reso pubblico il suo rifiuto rompendo lo schema che vedeva l’imprenditoria del mattone nella Capitanata sotto scacco della mafia. Un sistema solido e perverso, condizione necessaria per costruire a Foggia. La mafia controllava e assicurava. Panunzio sceglie di farsi proteggere dallo Stato. Denuncia. Collabora. Per questo deve morire ammazzato. E muore.
L’omicidio Panunzio è stato un punto di svolta per polizia e magistratura, la conferma che la mafia foggiana esisteva e che i primi segnali risalivano a un decennio prima. Una mafia che, per scelta, aveva tenuto, fino all’assassinio dell’imprenditore, un profilo basso, tessendo tutta una serie di legami con la parte sana della società civile. La stessa che non si era mai ribellata al potere mafioso, che non aveva mai creato uno spartiacque preciso tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Il salto di scala fatto dalla mafia negli anni, con l’omicidio Panunzio diviene manifesto. Come anche diviene manifesto che qualcosa di sano è possibile nella società civile. Panunzio, imprenditore sano viene ucciso e Mario Nero, cittadino che per caso assiste alla fuga dell’assassino, racconta ciò che ha visto divenendo testimone di giustizia. Per questo il 6 novembre del 1992 è una data che segna un nuovo inizio ancora possibile per Foggia. Grazie alla testimonianza di Mario Nero, il processo viene non solo celebrato ma anche concluso arrivando a condanne definitive. La fine di Giovanni è l’inizio anche di una costante, attiva, continua testimonianza della famiglia e di quanti intorno a lei hanno fatto del no alla mafia di Giovanni la ragione per immaginare una città diversa che parla e non tace, che spezza catene di omertà e disegna legami con la società civile sana. Che anche a Foggia c’è e ha bisogno di riconoscersi e ritrovarsi.
Trent’anni dopo, ricordare con un libro Giovanni è non rendere vano il coraggio di un uomo. E ripartire ancora.
Atteso come prima assoluta, il primo film interamente “Made in Foggia”, avrà la sua luce nelle sale cinematografiche della Città del Cinema a Foggia.
Il 21 dicembre 2022 la multisala foggiana proietterà “Verticalman - storia di un uomo verticale”, Il primo film che parla di Foggia, dei foggiani, di chi ha smesso di combattere la criminalità e di chi invece continua a farlo quotidianamente.
Prodotto e girato interamente nel capoluogo dauno, «È una guerra subdola» - dice Nicola Carbone, il protagonista del lungometraggio, che prosegue «Noi proviamo a combatterla con la bellezza. Ora tocca a voi darci una mano. È un film indipendente, autofinanziato, che ha bisogno del sostegno della propria città. Venite al cinema -l’invito-, venite a vedere la nostra città che, nonostante la sua brutta situazione attuale, è comunque bella».
Regia e produzione di Roberto Moretto (JRStudioCinema), scritto da Christian di Furia, Roberto Moretto e Nicola Rignanese. Attori protagonisti Roberto Galano e Nicola Rignanese. Il direttore della fotografia è Sergio Grillo. I costumi sono di Vize Ruffo, la scenografia di Michela Casiere. Trucco di Lara Pellicano e musiche Guido Paolo Longo . Al montaggio Domenico De Orsi, colore e effetti speciali Efisio Scanu. Il direttore di produzione è Marco Adabbo.
"Stefano Spichisi è un criminale spietato. Il suo metodo economico ormai è conosciuto in tutta la città. È un po’ come giocare a Monopoly, ogni negozio può essere comprato, tanto “fanno tutti così”. O forse no…"
«Proveremo a ringraziare l'intero cast tecnico e artistico nei prossimi giorni, promesso! -afferma il cast. Ancora non ci crediamo. Ci vediamo in sala, alla Città del Cinema, dal 21 dicembre 2022. Un grazie speciale a Gruppo Telesforo e RM Services per il sostegno e la fiducia»
Il Gruppo Telesforo ospita la presentazione del romanzo di Mino Grassi “La felicità degli infelici” con don Aniello Manganiello e Pierpaolo Mascione il poliziotto foggiano recentemente insignito del Premio Borsellino
Sarà presentato venerdì 16 dicembre alle ore 18.30 nella sala convegni del San Francesco Hospital in Viale degli Aviatori 121 a Foggia, “La felicità degli Infelici”, il romanzo solidale di Mino Grassi pubblicato da Ventotto edizioni.
Alla presentazione interverranno: Don Aniello Manganiello e Pierpaolo Mascione dell’Associazione Ultimi, Paolo Telesforo e Concetta Soragnese dell’Associazione Impronte APS.
L’evento è realizzato grazie al prezioso sostegno di Paolo Telesforo, medico di lungo corso e imprenditore della sanità privata, da anni impegnato in prima persona su più fronti che riguardano le tematiche sociali, di contrasto alle povertà educative e di affermazione della legalità attraverso l’investimento di preziose energie nel territorio di Capitanata che ne fanno un esempio da prendere a modello per lo sguardo sempre attento e inclusivo sull’altro.
Mino Grassi, giornalista ed editore ha scritto nel 2020 “La Felicità degli Infelici” che ha già partecipato a moltissimi festival e ottenuto prestigiosi riconoscimenti. Il romanzo racconta gli amori ultimi e le passioni di altri tempi dal dopoguerra agli anni ’60, dall’Italia da bere ai giorni del Covid e sullo sfondo di un Sud sempre più Sud si intrecciano storie di amori difficili tra uomini e donne.
Don Aniello Manganiello dai primi anni Novanta al settembre 2010 è stato il parroco di Santa Maria della Provvidenza, a Scampia.
Nel 2012 ha fondato l’Associazione “Ultimi contro le mafie e per la legalità”, che ha presidi in molte regioni.
Garante del Premio Nazionale Paolo Borsellino, prosegue incessantemente la propria attività a favore di tutte le persone disagiate.
Pierpaolo Mascione, agente della Polizia di Stato, vicepresidente nazionale dell’associazione Ultimi, recentemente insignito del “Premio Educazione alla Legalità” in occasione della XXX edizione del Premio nazionale Paolo Borsellino. Con impegno e devozione si batte da anni per difendere la memoria di Luisa Fantasia, vittima trasversale di mafia, brutalmente uccisa a Milano nel 1975.
Concetta Soragnese, ha lavorato per otto anni al Parlamento europeo, ed oggi è esperta senior in progettazione europea, dedicandosi a numerosi progetti di cooperazione sociale e transfrontaliera per le disabilità, il terzo settore, le povertà educative e l’affermazione della parità di genere. E’ nel direttivo dell’AICS – Coordinamento delle associazioni di Capitanata - ed è vicepresidente dell’Associazione Impronte APS.
Il ricavato della vendita dei libri sarà interamente devoluto all’Associazione Ultimi di don Aniello Manganiello.
L’evento è patrocinato dall’Associazione Impronte APS di Foggia e BoncuIture.
Mercoledì 30 Novembre, alle ore 9.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Bari, Corso Vittorio Emanuele II, 84 - ci sarà la presentazione alla stampa del cast e degli attori, che parteciperanno al prodotto filmico "Se fosse Possibile" di Antonio Centomani, sceneggiatore e regista.
Saranno presenti, il produttore Francesco Nastro, la coordinatrice di produzione Anna Capitano, l’aiuto regia Francesco Emanuele Del Vecchio, la costumista Teresa Pensa, gli attori protagonisti: Aurora Dal Maso, Giuseppe Ciccarese, Gabriele De Cosmo, Pietro Battipede, Rossella Di Liddo, Daniela Pellicciaro Alessia Costanzo, Andrea Anaclerio, Antonio Martielli e Marika Coccia.
Il progetto "Visual Lab 92", del bando “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie”, è realizzato con il contributo della Regione Puglia, realizzato da Associazione di Promozione Sociale GEA con Promoter&Planner e associazione Tou.play.
Visual LAB 92 (in memoria dell’anno delle stragi di via D’Amelio e di Capaci) mira a creare un percorso modulare e multidisciplinare di laboratori innovativi per coinvolgere giovani in età scolare alla cultura della legalità e cittadinanza attiva. L’azione prevede tre fasi concentriche:
1. Conoscere e riconoscere nel circostante, azioni e meccanismi legati alla sub-cultura criminale e mafiosa – Italiana e straniera in Puglia (analisi di canoni linguistici, stilistici, relazionali);
2. Interiorizzare come questi fattori devianti agiscono sulla identità e deformano il nostro quotidiano di cittadini (aumentare la propria consapevolezza emozionale);
3. Rielaborare questi elementi limitanti attraverso lavoro di squadra e senso di comunità, accettare la sfida e reagire (sperimentare il proprio IO in contesti narrativi).
La fase 3, è partita ad Ottobre 2022, impegna professionisti cinematografici per la realizzazione di un lungometraggio a cura dei partecipanti.
Visual LAB 92 è un progetto realizzato grazie al contributo della Regione Puglia - codice CUP B33D21018970009 - Avviso " Bellezza e Legalità per una Puglia libera dalle mafie".
Associazione PROMOTER & PLANNER, è un A.P.S. nata per la promozione e la produzione partecipata di opere audiovisive e multimediali come di inclusione sociale.
L’associazione ha partecipato , risultando poi idonea e vincitrice, ad un bando emesso dalla Regione Puglia denominato “Bellezza e Legalità, per l’inclusione dei minori a rischio” e, quidi, avrà la possibilità , di realizzare un'opera cinematografica, un docufilm e uno short film a Bari e la stessa sarà diretta dal regista e sceneggiatore Antonio Centomani.
Centomani dapprima giornalista , direttore della fotografia , debutta come sceneggiatore e regista con L’AQUILONE DI CLAUDIO, dedicato al tema delle malattie rare e prodotto in collaborazione con RAI CINEMA e successivamente l’ opera RESILIENZA nel 2020.
L'obiettivo è quello di coinvolgere quei ragazzi di Bari, che vivono ogni giorno delle difficoltà legate ad una crisi economica familiare e quindi più vulnerabili nei confronti di atteggiamenti di coetanei che invece posseggono ricchezze di provenienza illegale.
Per questo motivo, è stato coinvolto nel progetto filmico ragazzi che fanno parte di una associazione del capoluogo pugliese denominata Spazio 13. Con ciò si pensa che attraverso il coinvolgimento dei ragazzi, il progetto possa essere di grande aiuto per il loro futuro. Inoltre, è stato sostenuto un incontro con i ragazzi nell’ottobre scorso per capire i loro sogni, i loro desideri piu’ grandi; con la professionalità dello sceneggiatore e regista Antonio Centomani, si è capito che i ragazzi sono una grande risorsa per il futuro. Musica, cinema, sport sono le loro grandi passioni e solamente attraverso un percorso di educazione sociale, potranno raggiungere il loro obiettivo. Nel progetto filmico, i ragazzi dell’ Associazione Spazio 13 , saranno coinvolti in veste di attori, comparse speciali, aiuti regista, assistenti , video operatori. A loro sarà donata tutta l'esperienza, passione ed entusiasmo per far si’ che il nostro obiettivo ottenga un ottimo risultato positivo. Infine, sono state organizzate delle giornate di laboratorio per questi ragazzi dove attraverso un percorso ludico, insegneremo nozioni di Regia, Scenografia, Produzione e Recitazione.
LA SINOSSI
Quanti sogni avevamo da bambini? Quanti di noi li hanno realizzati? Martina, Gabriele e Giuseppe, sono tre giovani adolescenti che vivono a Bari. Formano un terzetto indivisibile. Martina è una ragazza piena di vita ed è il collante del gruppo, la sua famiglia è modesta e come tante altre famiglie stenta ad arrivare a fine mese, sogna di diventare una ballerina. Gabriele, ha il papà in galera, la mamma non lo segue e non controlla la sua vita, spesso non va a scuola perché attratto da giovani più grandi che grazie ad attività illecite riescono ad avere un tenore di vita di lusso, ne è attratto.
Giuseppe è un ragazzo “sveglio” si è dovuto adattare ad uno status familiare molto particolare, anche lui ha il papà detenuto per un errore di gioventù.
Sogna di diventare un musicista.
Una sera Gabriele è coinvolto in un furto, viene abbandonato dai complici e viene arrestato. Martina e Giuseppe continuano a coltivare i loro sogni, ci riusciranno ?
Il cortometraggio sarà iscritto ai festival nazionali e internazionali, come Il Berlinale, Il Festival di Cannes, Festa del Cinema di Venezia, Sorridendo film Festival, Globi d’Oro, Festival del Cinema di Roma.
A poche settimane dalla decisione se il Comune di Foggia potrà fare a meno dei tre Commissari straordinari, amministratori dell’Ente dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, interviene l’Ing. Pippo Cavaliere, già Assessore e Consigliere comunale, in veste di componente del comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura.
«A metà dicembre scadono i termini di legge per un’eventuale proroga del commissariamento del Comune di Foggia sciolto per infiltrazioni mafiose e già si avverte un clima di fibrillazione e di contrapposizione tra chi ritiene che l’esperienza commissariale debba volgere al termine e chi invece ritiene che l’operazione di “bonifica” necessiti ancora di un extra time. Per ragioni obiettive, ritengo non sia facile valutare, per un osservatore esterno e in assenza di riscontri certi ed obiettivi, se l’applicazione della norma e la conseguente gestione commissariale abbiano sortito gli effetti sperati e cioè recidere le metastasi che hanno contaminato la macchina amministrativa, in un contesto, tra l’altro, caratterizzato da presunti fenomeni corruttivi.
E’ infatti evidente che è la sola struttura commissariale a poter valutare se le azioni messe in campo per il ripristino di uno stato di legalità siano in grado di preservare la futura azione amministrativa da nuovi condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Chi ha letto gli atti sa perfettamente di quante e quali gravi anomalie si siano registrate negli ultimi anni, tra cui, a mio parere la più emblematica se non paradossale, l’affidamento del servizio di videosorveglianza, strumento fondamentale (e spesso determinante) per l’individuazione degli autori dei reati, a ditte contigue ad ambienti della criminalità organizzata, eludendo i controlli previsti dalla normativa antimafia, come acclarato dalla relazione prefettizia.
C’è poi un altro aspetto, non meno importante, che credo vada tenuto in debita considerazione. La proposta avanzata lo scorso luglio al Consiglio dei Ministri conclude che lo scioglimento del Comune di Foggia si rende necessario, oltre che per i vari condizionamenti richiamati nella relazione prefettizia, “anche per scongiurare il pericolo che la capacità pervasiva delle organizzazioni criminali possa di nuovo esprimersi in occasione delle prossime consultazioni amministrative”. E se questo rischio, a distanza di un anno, permane ancora, lo possono valutare solo ed esclusivamente gli addetti ai lavori.
Siamo tutti ben consapevoli che la situazione attuale è figlia di anni di sottovalutazione del fenomeno criminale, ma ora lo Stato con tutte le sue articolazioni, dopo il martirio dei fratelli Luciani, ha invertito la rotta portando avanti un’incessante e martellante azione di contrasto alla criminalità; basterebbe ricordare, un esempio su tutti, le operazioni Decimazione e Decimazione bis, con i loro arresti, i processi celebrati (anche in appello) e le condanne esemplari, il tutto a tempo di record.
Ed in questo contesto, considerato che è in gioco il supremo interesse di un’intera comunità, non possiamo che porre la nostra piena fiducia in coloro che dovranno assumersi la responsabilità di una decisione così importante e delicata per il futuro della nostra Città».
Venerdì 18 novembre 2022, alle ore 11, Marco Lillo presenterà con Salvatore Borsellino il romanzo La casa di Paolo, ed. PaperFIRST. nell’Aula Magna L. Scillitani del Liceo Classico “V. Lanza”
Al Liceo classico V. Lanza nasce Dialoghi, un progetto educativo che si pone accanto alle molteplici iniziative culturali del Liceo Classico V. Lanza. Il nostro liceo si sta muovendo secondo un preciso principio ispiratore, “l’attenzione alle richieste della realtà contemporanea, sempre più “aperta”globalizzata e in costante cambiamento”.
E in questo quadro, si inserisce Dialoghi accanto ai potenziamenti biomedico, giuridico-economico, i progetti di respiro internazionale (partecipazione al Parlamento Europeo Giovani, progetti di scambio, periodo di studio all'estero al quarto anno), le tante iniziative che vedranno protagonisti i nostri studenti.
Dialoghi: una finestra di incontri dialogici con autori, libri, ricerche, esperienze, elementi legati al nostro tempo. Una opportunità, un confronto diretto per gli studenti.
Il programma
Saluti
Prof.ssa MIRELLA COLI
DIRIGENTE SCOLASTICA LICEO LANZA PERUGINI
Ing. ISABELLA TRULLI
PER L’ASSOCIAZIONE FIORI BLU
Presentano il romanzo:
DOTT. MARCO LILLO
ING. SALVATORE BORSELLINO con intervento online
Interviene
Prof.ssa GRAZIA VETRITTO
REFERENTE AREA ALUNNI LICEO CLASSICO "V. LANZA"
Interventi liberi di studenti e docenti che vorranno dialogare con gli Autori.
Modera
Prof.ssa LAURA MAGGIO
REFERENTE DELLE INIZIATIVE CULTURALI LICEO CLASSICO "V. LANZA".
Da poco insediato a Foggia e subito al lavoro per proseguire ciò che ha fatto il suo predecessore nel nome della legalità e sicurezza. Il Prefetto di Foggia, dott. Maurizio Valiante, ha interdetto una nota azienda locale operante nel campo agricolo e vendita dei suoi prodotti. Il nome dell’azienda per ora non è stato reso noto.
L’interdittiva antimafia, prima dell’attuale Prefetto da quando sta a Foggia, in una nota stampa della stessa prefettura, è stata così motivata: “All’esito di un’accurata attività istruttoria svolta con il determinante apporto delle forze di polizia, della Dia e del relativo Gruppo Interforze Antimafia, è emerso l’inserimento nel circuito delle ‘agromafie’ che fanno capo alla consorteria mafiosa della Società Foggiana…” che “ha adottato una nuova interdittiva antimafia nei confronti di una nota impresa della città di Foggia che esercita l’attività agricola e di commercializzazione dei prodotti agricoli”.
Ancora una volta la mano della “società” foggiana affondata negli interessi di aziende della Capitanata, nell’economia locale privata oltre che in quella pubblica, da anni attanagliata, per molti settori, dalla voracità delinquenziale mafiosa di batterie in guerra tra loro per la spartizione del territorio. Guerra a volte in tregua per la cosiddetta “pax criminale” solo per affondare ancora di più le mani negli interessi pubblici e privati, giustificati da unioni sentimentali tra le famiglie delle batterie.
Foggia da anni è al centro delle discussioni, anche azioni, della “Squadra Stato”, che cerca di arginare e sopprimere il fenomeno mafioso, meglio conosciuto come “quarta mafia”, quella di tutta la provincia di Foggia per esser precisi, con risultati che hanno portato nelle "Patrie Galere" esponenti di spicco della mafia locale, dal "sapor 'ndranghetista". Questa interdittiva è l’ennesimo tassello di un puzzle che man mano sta prendendo forma, parte anche di quello che ha commissariato il Comune del capoluogo dauno sciolto per infiltrazioni mafiose, che non si sa se verrà riabilitato dopo diciotto mesi (febbraio 2023) o ventiquattro (agosto 2023), come parrebbe consolidarsi per la seconda ipotesi dopo le dichiarazioni dei tre Commissari straordinari.
E ciò fa da sponda anche alle decisioni intraprese dalla Prefettura in questa interdittiva, che a conclusione del comunicato scrive: “La complessa attività istruttoria che ha condotto all’adozione del provvedimento di rigore dell’informazione antimafia interdetta permette, ancora una volta, il perseguimento dell’obiettivo della tutela dell’economia legale, e della garanzia della sana concorrenza tra le imprese, impedendo alle società ‘infiltrate’ di contrarre con la Pubblica Amministrazione, preservando in tal modo i settori produttivi e la stessa economia del territorio”.
Se così fosse si prevedono tempi più lunghi per una nuova Amministrazione comunale, anche bui sul piano sociale giacché poco si è fatto e quel poco non bene, in barba a tutte le rimostranze di cittadini associati, contestualmente ai partiti ed esponenti politici che vorrebbero le elezioni. Ma questa della politica è un'altra storia, che andrebbe sviscerata e ancor di più analizzata per, innanzitutto, scegliere chi debba scendere in campo e con chi, visti i precedenti.
.«I giudici, diceva Paolo Borsellino, possono agire solo una parte della lotta alla mafia. E’ compito della scuola, con l’educazione alla legalità, rovesciare i fenomeni malavitosi, fornendo cultura dello Stato e delle istituzioni. Alla sottocultura mafiosa si risponde con la cultura dell’impegno e della conoscenza, che si trasforma in coscienza. È da questo assunto che è nata l’idea della Commissione regionale di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, insediata presso il Consiglio regionale della Puglia, tramite la Sezione Biblioteca e Comunicazione istituzionale, di promuovere un concorso per la realizzazione di opere letterarie o artistiche o digitali, finalizzato alla promozione e alla diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile tra i giovani.
Solo le nuove generazioni, con un approccio ancora non sporcato dal ricorso al compromesso e dall’ambiguità morale e con la loro creatività, possono privare le organizzazioni criminali del consenso sociale che è alla base del loro potere».
È quanto dichiara il consigliere regionale Sergio Clemente consigliere segretario della Presidenza del Consiglio pugliese e componente della Commissione regionale di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia.
Il concorso, dedicato a singoli studenti oppure a gruppi di studenti ed indirizzato agli iscritti nell’anno scolastico 2022/2023 ad un Istituto secondario di secondo grado del territorio della Regione, premierà 48 lavori con premi in denaro da 500 euro ciascuno che verranno dati alle Scuole che hanno candidato l’opera. Saranno 8 i premi previsti per la provincia di Foggia. È possibile candidare entro il prossimo 11 novembre opere letterarie, racconti, testi, saggi, articoli giornalistici, interviste, poesie, disegni realizzati con qualsiasi tecnica, video, canzoni, video di balletti, rappresentazioni teatrali, fotografie, meme, graphic novel, fumetti, e qualsiasi altra opera originale, realizzata da alunni dell’Istituto scolastico e per la quale i diritti di utilizzo non siano mai stati ceduti a terzi.
I temi possono essere i più disparati. Si va dalla conoscenza e lotta del fenomeno mafioso, della corruzione e delle forme di criminalità e illegalità alla prevenzione e al contrasto ai fenomeni del racket e dell’usura fino alla gestione dei beni confiscati, con particolare riferimento all’uso sociale. Le opere potranno anche essere incentrate sulle vittime di mafia.
«Il concorso è una bellissima iniziativa per lavorare con i nostri ragazzi e sensibilizzarli sul tema della legalità. Tenere alta l’attenzione in classe è fondamentale affinché l’apprendimento diventi traccia di vita grazie ad un’antimafia che premia le qualità e l’ingegno dei giovani», conclude Clemente.