Domenica 11 giugno si svolgerà allo stabilimento Kursaal di Ostia, lungomare Lutazio Catulo 42, “The night of the fighters”, uno dei più importanti eventi di boxe. Si parte la mattina, dalle 11 alle 16, con una serie di incontri di Gym Boxe. Dalle 18.30 incontri IBA (dilettanti) e dalle 21 i match professionistici.
Per volontà del presidente della sezione giovani dell'Associazione Antimafia #Noi ODV, Lorenzo Coluzzi, la nostra associazione ha deciso di essere sponsor dell’evento e di sostenere la New Gym che organizza l’evento. #Noi è quindi uno degli sponsor dell'evento. “La boxe è vista a Roma come uno sport legato a clan che gestiscono diverse palestre e atleti – ha dichiarato il presidente dell'associazione #Noi - Il nostro sponsor mira quindi a sostenere una palestra che nulla ha a che fare con realtà opache e che ha fatto della boxe lo sport accessibile a chiunque che non rappresenta violenza, ma sana crescita”.
Lo sport è democratico, lo sport è di tutti: l’importante è che le palestre, come la New Gym siano luoghi di legalità. Sacrifici, sudore e testa alta.
Per info e prenotazioni: 06 45551082 - 3929074208
La sezione distaccata da Bari avrà la sede nella caserma Miale dell'ex scuola di Polizia, di fianco a quella della DIA.
Forse i numerosi reati della criminalità non solo organizzata, anche mafiosa, forse i processi in corso, forse le indagini spesso in collaborazione con le altre direzioni delle Forze di polizia, forse anche le pregresse richieste della politica, associazioni, fondazioni, gruppi cittadini, enti e istituzioni varie, avrebbero inciso nel conferire a Foggia una sezione distaccata da Bari della Direzione Distrettuale Antimafia, la DDA appunto.
I suoi uffici saranno collocati di fianco a quelli della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), già attiva nel plesso della caserma Miale dell'ex scuola di Polizia, acquistata dalla Regione Puglia, ora dell'Università di Foggia.
Un tassello in più per combattere la criminalità, anche la mafia locale che sta nuovamente muovendo i suoi passi omicidi, estorsivi e intimidatori, deciso da tempo e che solo oggi s’incastra nel disegno della legalità e sicurezza foggiana.
Difatti ricorreva l’anno 2022, precisamente nel mese di gennaio, quando l’allora Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, fu possibilista a aumentare il numero degli investigatori specializzati con un pool di magistrati, poi confermato il 07 giugno dello stesso anno. La Relazione semestrale della DIA ha avuto quel peso che ha convinto il Viminale, facendo salire a quattro i magistrati presenti a Foggia, tutti Sostituti Procuratori.
La notizia si è appresa durante la presentazione del bilancio sociale 2020-2022 alla presenza del procuratore Roberto Rossi e del coordinatore della DDA Francesco Giannella.
Foggia sempre in primo piano nelle cronache nere del Paese, mai in quelle rosa o, meglio ancora, del buon fare e del volontariato, che da queste parti è tanto e fatto bene.
L’indomani dell’ennesimo omicidio per mafia, avvenuto ieri sera 20 maggio 2023 in viale Kennedy a Foggia, di un noto capo clan della "società" foggiana, Salvatore Prencipe della batteria mafiosa Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese, e dopo le altrettante ennesime manifestazioni culturali della società civile e istituzionale locale per contrastare il fenomeno criminale, efferato e sempre, purtroppo, omertoso, in una nota pubblicata su facebook interviene l’ing. Pippo Cavaliere, già amministratore del capoluogo dauno ma soprattutto fondatore ed ex presidente della Fondazione Antiusura Buon Samaritano ed ora componente del Comitato nazionale di solidarietà delle vittime di usura ed estorsione.
Con la nota “L’insegnamento di Paolo Borsellino”, Cavaliere sprona i giovani locali, in particolare quelli universitari, a pensare seguendo l’esperienza da lui affrontata. Non vuol essere la solita “lectio magistralis” di chi negli anni ha combattuto il fenomeno mafioso, bensì l’ennesimo invito a cambiar rotta, quella della legalità, nei fatti, nelle azioni, nel pensiero.
«Nei 28 anni di trincea a contrastare il fenomeno criminale, contrassegnati da intimidazioni fisiche e minacce di morte ricevute sull’uscio di casa, la mia stella cometa è sempre stata un'esortazione di Paolo Borsellino» ha scritto Pippo Cavaliere, ricordando una frase di Borsellino ”La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui soprattutto i giovani a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. «Nel solco dell'insegnamento di Paolo Borsellino -prosegue Cavaliere- metto a disposizione degli studenti universitari, e dei giovani tutti, la mia esperienza maturata in questi 28 anni, prima alla guida della Fondazione Antiusura Buon Samaritano ed ora come componente del Comitato nazionale di solidarietà delle vittime di usura ed estorsione, per spiegare perché in questo territorio la mafia esiste, perché ha avuto la possibilità di radicarsi, perché è causa di tanto impoverimento, perché ha rubato sogni e speranze a tanti giovani, perché sarebbe un gravissimo errore sottovalutarne la presenza (o peggio ancora negarla)».
Un esempio di civiltà nel porsi in gioco, anche oggi che non ricoprendo cariche elettive, che è da esempio su some comportarsi, anche rischiando di persona. E si perché qui a Foggia chi parla contro la mafia, la “società” foggiana e i vari clan di quelle della provincia, Gargano in prima fila, mette a rischio la propria vita e dei suoi familiari.
Non ultime le “visite” avvistate venerdì 19 maggio scorso, durante l’evento di Giuseppe Mainiero a Piazza Mercato, nel cuore storico di Foggia, quello “chiacchierato” e controllato, che ha parlato di contrasto alla mafia e dove si son viste alcune figure poco raccomandabili ad ascoltare, come se stessero controllando chi era presente, cosa si dicesse. Un modus operandi che fa ben capire che da parte loro il controllo del territorio è attivo. Quel controllo contrastato dalla Forze dell’ordine, sempre più presenti e diversificate, finanche con agenti della locale sezione della DIA. Ma la storia, purtroppo, ci rimanda a vecchie realtà, contemporanee ai ciò che accade nella provincia di Foggia, dove il malaffare mafioso predomina, spesso insito laddove si “urla” legalità, in letargo quando tutti pagano e sveglio quando si avvicinano elezioni, annidato finanche dove il semplice cittadino ignaro si confida.
Il procuratore capo di Foggia Ludovico Vaccaro fa bene a “gridare” pubblicamente «Negare la mafia è uno schiaffo a tutti i cittadini, un insulto alle vittime dei clan e ai loro familiari». Lo ha detto presentando un libro sulla mafia foggiana di un collega giornalista, dov’era presente una delle tante vittime per mafia, Daniela Marcone, figlia di Franco Marcone, direttore dell'Ufficio del Registro di Foggia, assassinato sull’uscio di casa il 31 marzo del 1995. Una data da ricordare, come quelle di tanti altri morti ammazzati per mano della “società” foggiana, un assassinio che non ha ancora un nome e un volto. La dice lunga questa non conoscenza del killer, adombrata da omissioni, omertà e affari sporchi, ancora in essere. Chi nega che a Foggia non c’è la mafia collabora con essa, ostacola la giustizia, ridicolizza il lavoro di chi la combatte, favorisce la permanenza di quel cono d’ombra che fa permeare l’illecito. E francamente le lotte intestine tra chi controlla la nostra economia, le nostre finanze, lo sviluppo del territorio e il lavoro, la comunicazione territoriale, sono il rigurgito di chi nega, mentendo, la sua esistenza, deviando il cittadino a pensarla diversamente. Una certa informazione e comunicazione dicano la verità, è la loro missione e non quella di chi le foraggia.
“Cultura della Legalità” dev’essere il claim che deve accompagnare i foggiani a pretendere una città migliore, per una società libera e democraticamente rappresentata. Una cultura che deve partire dal basso, dalle scuole e da quelle elementari. Una cultura ossessionante fatta di gesti, azioni, esempi e non solo parole. Ovviamente il pensiero va alle prossime elezioni comunali, che dovrebbero avere in seno persone nuove e con nuove mentalità, e non personaggi, i soliti, che cambiano casacca e si ripresentano sotto mentite spoglie, spesso civiche e partitiche, a volte figuranti e prestanomi di chi non può più essere eletto e, peggio ancora, di chi mafiosamente controlla enti. È anche vero che con la legge-riforma Bassanini nei Palazzi di Città il politico indirizza, il dirigente attua e l’impiegato procede sul campo. Un particolare che andrebbe preso sempre in considerazione quando si decide di commissariare un comune, come previsto dall’art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 del Tuel, quel Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali che farebbe bene modificare questo articolo. Se ne sta discutendo, anche in Parlamento, ma tutto è ancora circoscritto da quel limbo politico di chi approfitta della norma vigente.
E se diciotto mesi di commissariamento del Comune per infiltrazioni mafiose non son bastati, tra l’altro con processi ancora da celebrare e rinviati per cavilli riconosciuti dalle procedure penali e civili me che farebbero ridere gli asini in volo, cosa dovremmo aver di più?
La Politica ci deve rappresentare, ma quella buona, efficiente, onesta, legale, e spetta a noi cittadini sceglierla, per la maggioranza e per la minoranza. Contrariamente continueremo a scrivere, a fare forum, convegni, sit-in, flash-mob, proclami che diverranno il paravento della mafia e cespugli per chi è stato eletto.
E chi continua a chiedere eserciti antimafia involontariamente fa il gioco di chi controlla malevolmente la nostra terra, poiché è nella nostra mente l’antimafia: basta applicarle nel quotidiano, anche contribuendo a quella “Intelligence Sociale” che col passa parola e confidenze, anche anonime, alla Procura, alla Questura, ai Comandi provinciali dell’Arma e Finanza, ad associazioni preposte e non dimenticate a quei soggetti sottocopertura, contribuirebbe a divulgare e radicare la “Cultura della Legalità”.
Ad Maiora!
#puntidisvista ♨️ #freethinker #Foggia #CulturadellaLegalità #IntelligenceSociale #NOMafia #Legalità
L’associazione antimafia #Noi ODV insieme alla società Malibù, organizza un corso di Management Antimafia per imparare a gestire un’attività confiscata alla mafia che abbia a che fare con la ristorazione (bar, chiosco, ristorante). I locali in cui si farà lo stage di 24 ore saranno quelli dello stabilimento Village, un tempo appartenente al potente clan dei Fasciani, oggi gestito dalla dottoressa Giovanna Palermo Di Meo, rappresentante legale della Malibù e Coadiutore ANBSC, che ringraziamo per aver reso possibile questo progetto fortemente voluto dalla nostra presidente onoraria Federca Angeli.
Obiettivo del corso è insegnare a gestire l’attività a 360 gradi.
Temi del corso:
- La figura del barista e del bartender: chi è e cosa fa.
- Dagli strumenti del mestiere all’organizzazione del bar.
- Le norme HACCP di igiene e sicurezza alimentare.
- La preparazione del banco e della sala.
- I primi passi nel Latte Art e nella caffetteria.
- Tecniche di lavoro nel bartending.
- I cocktails: attrezzature, prodotti e ricette.
- Dialoghi inglese e spagnolo per lavorare al bar.
- Conoscenza e selezione delle materie prime.
- Il bar gastronomico;
Il tutto nel rispetto delle leggi e nella trasparenza, fattori fondamentali nel management di un bene confiscato.
Il corso duretà 48 ore, di cui 24 tra teoria e pratica e 24 di stage in un’attività confiscata alla mafia.
Al termine delle lezioni tutti i partecipanti sosterranno una prova finale - comprensiva di esame HACCP - per il conseguimento di un attestato professionale. Lo stage sarà successivo al superamento dell’esame. I migliori del corso avranno la possibilità di entrare nell’organico del Village.
Per informazioni scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. inserendo nell’oggetto CORSO DI MANAGEMENT ANTIMAFIA
La Direzione Investigativa Antimafia – articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza - e il Comando Provinciale Carabinieri di Foggia hanno dato esecuzione al decreto decisorio di primo grado avente per oggetto la confisca di beni del valore di 3 milioni di Euro, riconducibili a un soggetto di Orta Nova (FG) che conferma la misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Bari nel 2021 (accertamento compiuto nel corso del procedimento applicativo della misura di prevenzione patrimoniale, non definitivo e suscettibile di ulteriore ricorso).
L’esecuzione del provvedimento rappresenta l’epilogo della complessa attività investigativa finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale del “proposto” e all’individuazione degli asset patrimoniali e finanziari riconducibili al medesimo ed ai componenti del suo nucleo familiare.
Il destinatario del provvedimento di prevenzione (allo stato, salvo ulteriore verifica successiva nella fase decisoria con il contraddittorio con la difesa) è stato riconosciuto come soggetto connotato da pericolosità sociale in ragione dei suoi numerosi precedenti per reati in materia di sostanze stupefacenti, aggravati dal vincolo associativo, nonché per reati contro il patrimonio.
Alla luce del quadro probatorio acquisito nei confronti del proposto è stata valutata la sussistenza di indizi su cui fondare un giudizio prognostico sfavorevole circa la pericolosità, in ragione della propensione a delinquere apparsa strutturata e costante in un lungo arco temporale.
Le conseguenti indagini patrimoniali della DIA svolte in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Foggia, sotto la direzione di questa Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno permesso agli inquirenti di accertare l’ampia sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale del proposto e dei suoi familiari.
Il provvedimento di confisca ha interessato unità immobiliari, autovetture, quote societarie di compendi aziendali e conti correnti.
Azioni concrete e non solo numeri per riempire registri da mostrare a fine anno come resoconto, posti di blocco diversificati e improvvisi e non solo nelle solte aree cittadine, lotta più asfissiante alla criminalità organizzata e mafiosa e alla dilagante minicriminalità giovanile. Questo e altro nella riflessione del dott. Giuseppe Mainiero, già Consigliere comunale a Foggia, che con rammarico, tra l’altro diffuso e condiviso da molti foggiani, in una “Lettera Aperta” inviata alla stampa punta anche il dito al commissariamento del Comune che doveva bonificare la città. [ndr.]
«Ciò che è accaduto qualche sera fa nel centro della Città pare sia passato sotto silenzio. O almeno mi sembra, per le modalità con cui è avvenuta la brutale aggressione che ha colpito un imprenditore, che sia mancata e continui a mancare un'attenzione speciale nei confronti di un'emergenza che sta mostrando tutta la sua brutale pericolosità.
È solo l'ultimo episodio in termini corologici. Ormai Foggia in determinate zone ed ore è terra di nessuno. Ostaggio di vere e proprie bande criminali.
Il fatto che un cittadino possa essere tranquillamente pestato e rapinato nel centro di Foggia alle 21, invece, dovrebbe consegnare a tutti – innanzitutto a chi ha responsabilità politiche di primo piano – l'urgenza di affrontare il tema del presidio e del controllo del territorio con maggiore serietà.
Sia chiaro: l'attività svolta dagli agenti delle Forze dell'Ordine è encomiabile e straordinaria. Come lo è quella di tutti gli organi dello Stato chiamati a lavorare nel campo delicatissimo della sicurezza. Ma il modello va ripensato in termini di efficacia.
È evidente che occorre una ridefinizione delle strategie e delle modalità stesse con cui si controlla la Città. Ed entrambe non possono non essere, soprattutto nella terra della "Quarta mafia", una priorità della politica e, nello specifico, del Governo e del Ministero dell'Interno.
Matteo Piantedosi sarebbe pregato di dare un segnale.
Dopo i risultati eccellenti conseguiti dalla DDA e dalla magistratura, che hanno letteralmente decapitato i vertici delle cosiddette "batterie" mafiose, Foggia oggi deve fare i conti in larga parte con le "terze e quarte" file di quei sodalizi criminali. E, in particolare, con forme di microcriminalità giovanile sempre più violente e feroci.
È chiaro che siamo in presenza di una situazione che richiede strategie di contrasto e di affermazione della presenza dello Stato nuove e, se vogliamo, diverse sul piano organizzativo ed operativo. Strategie che vanno messe in campo sulla base delle indicazioni elaborate dal Governo e dal Viminale, sempre ammesso che ne abbiano.
Purtroppo la mia sensazione è che su questo fronte, al netto di qualche dichiarazione propagandistica, l'attenzione politica di chi è al Governo sia largamente insufficiente. E mi sembra che nessuno dei parlamentari che sostiene l'esecutivo Meloni avverta la responsabilità di adoperarsi per segnalare l'esigenza di un cambio di passo e la necessità di rispondere in modo più efficace al bisogno di sicurezza della nostra Comunità.
Aver prolungato il Commissariamento del Comune di Foggia non serve a nulla se non si procede contestualmente alla bonifica della Città rispetto alla presenza di queste bande criminali che spadroneggiano indisturbate.
Come ho avuto modo dire in più occasioni, ad esempio, la dislocazione dei posti di blocco e dei pochi agenti che si sacrificano ogni giorno nelle nostre strade forse dovrebbe essere differente. Forse queste preziose risorse umane, oltre ad essere incrementate in termini numerici, dovrebbero essere impiegate presidiando innanzitutto i luoghi in cui la criminalità prolifera piuttosto che tenute, mi si passi la provocazione, a difesa della Fontana del Sele.
Quelle donne e quegli uomini, del cui impegno dobbiamo essere grati ogni giorno, potrebbero essere maggiormente utili – specie in un momento di carenza di organici – con un pattugliamento della Città più diffuso e con controlli più serrati laddove la microcriminalità si ritrova e si organizza.
Nessuno, tantomeno io, vuole ovviamente insegnare al Prefetto o al Questore come fare il loro mestiere. Ma le allarmanti notizie quotidiane che leggiamo ed ascoltiamo ci dicono che occorrono risposte diverse.
Non c'è tempo da perdere. A Foggia serve una politica che sappia fare la propria parte, con credibilità, consapevolezza, autorevolezza e competenza.
Il controllo del territorio non può prendere in considerazione solo numeri e dati da inviare al Ministero, in una sorta di logica ragionieristica che prevede il semplice riempimento di una scheda con le voci di veicoli fermati, persone identificate e pregiudicati.
Mi chiedo se sia possibile che una Città come Foggia non disponga di equipaggi "motomontati" in borghese con turni 8/24. Davvero pensiamo che la sicurezza sia far girare volanti con il lampeggiante acceso a favore di telecamere o di cittadino?
La sicurezza non è propaganda. La sicurezza è percezione e sostanza».
Al via il progetto “A lezione di Antimafia” targato #Noi rivolto ai giovani, finanziato dalla Fnsi, Federazione Nazionale Stampa Italiana, sempre al nostro fianco nella sensibilizzazione all’antimafia.
Di cosa si tratta?
I ragazzi che aderiranno al progetto avranno due mesi per leggere e approfondire il libro “A mano disarmata” della nostra Federica Angeli. Incontreranno e dialogheranno poi con Federica e con magistrati che la lotta alla mafia la toccano con mano. Sarà uno spazio di confronto per chiedere e conoscere il linguaggio, i silenzi, il modo di agire e di stare nella società delle mafie.
«Se impari a riconoscere le mafie, le puoi sconfiggere», è l’obiettivo del corso. La conoscenza è il primo strumento per sconfiggere l'illegalità.
"Voglio ringraziare il presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani - ha dichiarato il presidente di #Noi - per esserci accanto in questo percorso di formazione dei ragazzi che, grazie ai fondi erogati dalla Fnsi, riceveranno gratuitamente il libro e avranno modo di accrescere le loro competenze sulla criminalità organizzata".
Per iscriversi al progetto basta inviare una mail all'associazione #Noi all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre il 30 giugno. Il corso comincerà a settembre 2023, la data verrà successivamente indicata ai partecipanti.
"Non ho paura" gli appuntamenti organizzati a Parcocittà, a Foggia, in via Rovelli 7/9, dalle ore 16 alle 20, per promuovere la legalità con i fumetti.
Con sei appuntamenti, l'associazione l'Aquilone, Fermenti Antimafia, Comune di Foggia e Regione Puglia, hanno organizzato un laboratorio di fumetti per i più piccoli.
I laboratori si terranno:
- martedì 18 aprile 2023;
- giovedì 20 aprile 2023;
- sabato 22 aprile 2023;
- giovedì 27 aprile 2023;
- martedì 2 maggio 2023;
- giovedì 4 maggio 2023.
info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Una visita alla Camera dei Deputati a Roma per conoscere e guardare da vicino il luogo in cui nascono i progetti di legge, in cui si svolge la vita politica italiana, in cui vengono rappresentati gli interessi della collettività, con l’obiettivo di trasferire ai più giovani la cultura dell’antimafia, della giustizia sociale e della legalità. Gli studenti dell'ITE “Dante Alighieri” e del liceo scientifico “Albert Einstein” di Cerignola dall’11 al 12 aprile 2023 saranno coinvolti in un viaggio didattico che da una parte punta a rilanciare l’importanza della Costituzione italiana e dei suoi principi di Repubblica democratica, dall’altra a far respirare il fresco profumo della libertà. Un viaggio che vuole dare continuità ai laboratori innovativi attivati nell’ambito del progetto formativo antimafia “La strada. C’è solo la strada su cui puoi contare” sostenuto dalla Regione Puglia e promosso dall'Associazione Temporanea di Scopo che vede il Comune di Cerignola in qualità di ente capofila e un nutrito partenariato composto da: cooperative sociali Medtraining e Altereco, CSV Foggia, Comune di Foggia.
Ad accompagnare studenti e studentesse, infatti, saranno anche l’assessora alla Cultura del Comune di Cerignola, Rossella Bruno, la dirigente delle Politiche Sociali, Daniela Conte, il presidente della cooperativa Altereco, Vincenzo Pugliese, e la formatrice Angela Fuscaldi. Il percorso didattico prevede anche la vista presso la cooperativa sociale Al di là dei sogni a Sessa Aurunca (Caserta) che sul bene confiscato alla camorra “Alberto Varone” porta avanti progetti di agricoltura sociale e turismo sostenibile in cui lavorano operatori e soggetti appartenenti a “fasce deboli”, che trovano la dignità di nuovi percorsi di vita attraverso l'inserimento lavorativo. Dopo le tappe al Parlamento Europeo di Bruxelles e il tour “no mafia” lungo le strade di Palermo, quello in programma diventa un nuovo momento di formazione, che si inserisce in questo progetto che punta a contaminare i giovani dai 16 ai 19 anni attraverso attività, laboratori, iniziative che generino una cultura dell’antimafia da applicare ogni giorno, anche nei piccoli gesti quotidiani.
Merito del progetto “La strada, c'è solo la strada su cui puoi contare”, vincitore dell'avviso regionale "Cantieri Innovativi dell'Antimafia sociale", che ha l’obiettivo di educare e di sensibilizzare soprattutto i più giovani al senso dell'antimafia sociale attraverso percorsi di formazione e di rigenerazione sociale ed urbana.
Venerdì 31 marzo, in occasione del ventottesimo anniversario dell'omicidio di Francesco Marcone, la Cooperativa Sociale “Pietra di Scarto” e il Coordinamento Provinciale di “Libera contro le mafie” organizzano due momenti per ricordare il direttore dell’Ufficio del Registro, ucciso dalla mafia foggiana nel 1995.
In mattinata una rappresentanza dell’Istituto Comprensivo “Di Vittorio – Padre Pio” di Cerignola visiterà il Laboratorio di Legalità “Francesco Marcone”, bene confiscato alla mafia gestito dalla cooperativa, dove ascolterà la testimonianza dei figli Paolo e Daniela Marcone.
Nel pomeriggio, a partire dalle 18.30, presso la “Sala Mascagni” del Teatro “Mercadante” di Cerignola avrà luogo la presentazione del graphic novel "Francesco Marcone. Un uomo onesto", edito da Round Robin.
Ad accompagnarne il racconto ci saranno Paolo e Daniela Marcone, Giuseppe Guida, illustratore del libro, Gabriella Berardi, Responsabile del Polo Biblio-Museale di Foggia, Federica Bianchi, referente Provinciale di Libera e Ludovico Vaccaro, Procuratore Capo della Repubblica di Foggia.
“È importante per noi – afferma Pietro Fragasso, presidente di “Pietra di Scarto” – fermarci e fare memoria di quello che è un compagno di viaggio silenzioso: l'uomo che ha ispirato parte della nostra storia e che continua a guidare il nostro impegno nell’agire quotidiano”.
“Le classi che ospiteremo in mattinata stanno partecipando al Progetto “Più rossa d’amor”, realizzato con il sostegno della Regione Puglia, che prende il nome del murale che racconta la passata di pomodoro realizzata nel nostro laboratorio: il Laboratorio di legalità “Francesco Marcone”!
“Sulla memoria di una pagina terribile della storia della nostra provincia, abbiamo costruito il nostro impegno che racconta la voglia di riscatto di un territorio”.
“La storia di Franco – afferma Federica Bianchi, referente di Libera Foggia - è la storia della città di Foggia e della sua incapacità di fare i conti con le collusioni tra mafia, imprenditoria e parti delle Istituzioni.
Un’incapacità che impedisce tuttora di conoscere la verità sull’omicidio. Per noi è fondamentale tenere viva la sua memoria, una memoria che genera impegno per rendere la Capitanata una terra libera dalle mafie e dalla corruzione”.
“Franco non ha ottenuto giustizia ma noi non ci stancheremo di chiederla e di impegnarci. Lo dobbiamo a Franco, alla sua famiglia ed a tutte le vittime innocenti di mafia di questa terra.”
La giornata è organizzata con il Patrocinio del Comune di Cerignola e in collaborazione con la Biblioteca Provinciale "La Magna Capitana".
Mentre, Ernesto Maria Ruffini, Direttore dell'Agenzia delle Entrate, sarà domani a Foggia per partecipare ad un evento durante il quale sarà ricordato Francesco Marcone, Direttore dell'Ufficio del Registro, ucciso il pomeriggio del 31 marzo del 1995 dalla criminalità organizzata foggiana. L'iniziativa, dal titolo “Fisco e scuola per seminare legalità”, è organizzata dal Liceo scientifico “A. Volta” di Foggia, in collaborazione con la Direzione regionale dell'Agenzia delle Entrate, e si terrà domani, giovedì 30 marzo, alle ore 9.30 nell'Aula Magna del Liceo. Dopo i saluti della Dirigente scolastica, Gabriella Grilli, interverranno Michele Andriola, Direttore regionale Puglia dell'Agenzia delle Entrate e Raffaele Ciccarelli, Direttore regionale Puglia, Agenzia delle entrate “Riscossione”. A seguire la relazione di Ernesto Maria Ruffini che, tra le altre cose, ha da poco pubblicato con Feltrinelli il libro dal titolo “Uguali per Costituzione - Storia di un'utopia incompiuta dal 1948 a oggi”. All'incontro sono previsti gli interventi di Daniela e Paolo, figli di Francesco Marcone. Modera l'incontro Damiano Bordasco, docente del Liceo “A. Volta”.