[ndr.] Non solo ricorsi alla Lega Pro e all’AIA da parte del Calcio Foggia 1920, una richiesta di interrogazione parlamentare dell’On. La Salandra, contestazioni sul campo, sulla stampa e nel web, foto e video che acclarano ciò che non è stato deciso, anche un altro ricorso alla Procura federale FIGC e all’Associazione Italiana Arbitri FIGC da parte del Consigliere regionale Splendido. È palese che qualcosa non sia andato secondo le regole scritte. Come è giusto chiedere che si faccia chiarezza su decisioni assunte prima della partita, anche se il designatore le ha già divulgate. Giusto è anche che vi sia una riflessione dopo la partita, purtroppo a “babbo morto”, ma pur sempre efficace sia in caso di rivalutazioni sia di future decisioni. Il calcio deve includere, non escludere, deve esser gioco e non battaglia, deve rasserenare e non infuocare piazze che oggi son pronte a sostenere i propri beniamini obtorto collo [ndr.].
Di seguito la richiesta del Consigliere regionale della Puglia, avv. Joseph Splendido.
Alla Procura federale FIGC
All’Associazione Italiana Arbitri FIGC
OGGETTO: Ricorso contro arbitraggio Foggia – Lecco del 13 giugno 2023
«Il sottoscritto Joseph Splendido, in qualità di Consigliere della Regione Puglia - e, pertanto, in rappresentanza del territorio ed a tutela del suo diritto alla correttezza sportiva -, nonché di semplice cittadino e tifoso del Foggia Calcio
CHIEDE
un’operazione verità sulla performance arbitrale andata in scena sul campo dello stadio Zaccheria in data martedì 13 giugno 2023, in occasione della finale di play off serie C Foggia – Lecco (andata), a cura del signor Kevin Bonacina della sezione di Bergamo. In particolare, si interrogano le autorità
PER SAPERE
- Se risulti corrispondente al vero la parentela stretta che intercorrerebbe tra il sig. Bonacina ed un calciatore del Calcio Lecco;
- Se risulti corrispondente al vero, altresì, la sua residenza nella città di Bergamo, a pochi chilometri da Lecco, nonché la fede calcistica familiare per la squadra blu-celeste;
- Se, acclarati questi elementi e - come apprendiamo dal responsabile della Can C - non sussista incompatibilità formale, non vi siano comunque “forti” ragioni di ‘opportunità’.
Tali informazioni si rendono necessarie ed urgenti per chiarire la dubbia imparzialità del sig. Bonacina in occasione dell’incontro calcistico summenzionato, corroborata da una serie di episodi sul campo che meritano ulteriore approfondimento da parte delle Autorità in indirizzo.
Giova elencarli qui di seguito. In particolare, società e comunità calcistica foggiana attendono chiarezza circa:
- Il discutibile calcio d’angolo attribuito al Lecco Calcio dal sig. Bonacina, sulla scorta del quale la squadra blu-celeste ha potuto pareggiare al 29’ del 1^ tempo regolare;
- Ben due episodi di rigore netto a favore del Foggia Calcio incomprensibilmente non dati ai rossoneri;
- Una clamorosa “svista” dell’arbitro rispetto ai falli evidentissimi dei blu-celesti, malgrado tutto non segnalati;
- Un gol assolutamente regolare da parte del calciatore rossonero Ogunseye, incomprensibilmente annullato.
Agli episodi qui contestati si aggiunga la squalifica, a fine partita e per circostanze tutte da chiarire, del difensore Filippo Costa che, evidentemente, non potrà giocare il match di ritorno.
Quanto appena descritto è sufficiente a delineare un quadro inquietante dell’arbitraggio andato in scena lo scorso 13 giugno. La presente per restituire alla comunità calcistica foggiana i dovuti approfondimenti ed elementi di chiarezza in merito a quanto accaduto.
Auspicando celere risposta, confido a che la giustizia sportiva faccia il suo corso».
Foggia, 16 giugno 2023
Distinti saluti
Problemi e sempre problemi per gli abitanti di Macchia. Irrisolti dalle varie amministrazioni comunali e persistenti anche dopo le promesse elettorali. Non c'è verso. Macchia rimane quel bacino di voti per poi essere dimenticato. E con esso i servizi essenziali per la sua sopravvivenza. Il buon Giovanni Ciliberti, abitante a Macchia, sempre attento ai problemi che moltiplicano in quell'area di Monte Sant'Angelo, mai causticamente ma con garbo, con irriducibile volontà altrui, continua a denunciare situazioni che affliggono i macchiaioli e con loro le attività lavorative, quelle dei servizi essenziali e di sostegno. Ci si chiede, perché dopo molte segnalazioni e denunce pubbliche a mezzo stampa, chi amministra, conscio di tal problematiche, non interviene? E come se lasciasse decantare tutto fino a prossime elezioni promettendo e poi dimenticando. Nel frattempo Macchia e i macchiaioli continuano a vivere dimenticati, mentre i turisti che si recano in nel “paradiso garganico” continuano a incontrare barriere e riscontrare disservizi [ndr.].
La Giunta Cimabue
«ovvero ne fa una e ne sbaglia due.
Sarebbe stata una gran bella cosa se fosse stata realizzata in un luogo diverso, come auspicato da tutti ed in particolare dagli abitanti, dagli operatori del turismo balneare e da quanti lavorano o hanno a cuore Macchia.
Invece per non smentire Cimabue la seconda cosa sbagliata è l'accesso che è stato realizzato in curva dove vi è una linea continua che impedisce di svoltare a sinistra per accedere alla discarica.
Mi piacerebbe che qualcuno andasse più a fondo per verificare se l'accesso sia la conseguenza di un errore di progettazione da principianti o se dietro la mancata pitturazione della linea continua si nasconde qualcos'altro di ancora più grave.
Oggi per rispettare il codice della strada per accedere alla discarica, proveniente da Macchia Libera ho dovuto oltrepassare la rotatoria in direzione Manfredonia e svoltare a destra, passare vicino alla chiesa dell'antica masseria Gambadoro, quindi proseguire verso la rotatoria per accedere finalmente alla discarica.
Distanza percorsa dalla rotatoria circa km 3 invece di metri 120 se avessi svoltato a sinistra e in curva come predisposto dalla giunta comunale».
Gli "Amici del Viale Foggia" A.P.S, per voce della presidente Marialuisa de Niro Centra, ritornano sulle oramai annose problematiche che affliggono la città di Foggia, in particolare l’area del cosiddetto “Quartiere Ferrovia”, insolute, dimenticate, denunciate con carte bollate lasciate a impolverare nei cassetti istituzionali.
«Qui via Podgora, emblema della vergogna e del fallimento di tutte le istituzioni, continua inesorabile il degrado di una zona del centro cittadino, ove ormai tutto è lecito.
Il mercato degli stracci e di tutto ciò che è reperibile nei cassonetti dell'immondizia inizia la sua attività dalle prime ore del giorno fino a notte inoltrata con relativi schiamazzi e frequenti risse, le ore di riposo pomeridiane sono un lontano ricordo di civiltà perduta.
L'uso delle strade come pattumiere e vespasiani è quotidianità ed è cronaca della morte civile annunciata di un intero quartiere le cui strade sono da tempo terra di nessuno. È evidente che gli interventi dei Vigili Urbani non servono a reprimere tale fenomeno che perdura, anzi aumenta con l'arrivo della stagione estiva.
Ci vogliono misure adeguate, ci vuole la volontà e la capacità di affrontare e risolvere i problemi che la mala gestione della cosa pubblica ha causato in questi sciagurati anni.
Il Comune di Foggia si ricorda di noi residenti solo nei mesi di maggio, giugno e dicembre per il pagamento di TARI e IMU, naturalmente con costi alle stelle, cosa importa se nel quartiere per i cittadini non sono più presenti e garantiti i servizi essenziali, se molte attività commerciali restano aperte in barba ad ogni norma igienico-sanitaria, se un servizio di taxi abusivi fiorente e remunerativo continua indisturbato la sua attività illegale con mezzi che spesso risultano essere privi di assicurazione e revisione e che occupano tutti i parcheggi di via Podgora, Piave e Monfalcone con enorme disagio di chi abita in zona e magari vuole tornare a casa. Purtroppo vige un'indifferenza colpevole nella quale proliferano degrado e illegalità.
In questi anni non sono mai state adottate misure necessarie ed ordinanze studiate ad hoc per evitare che il quartiere Ferrovia diventasse un ghetto fuori controllo. Tutt'ora manca la volontà, la capacità e la concretezza per risolvere un problema ormai incancrenito in pochi metri di strade diventate territorio di conquista di spacciatori, prostitute e nullafacenti che dalle 8 del mattino occupano strada e marciapiedi per fare i loro comodi.
Vogliamo comunque sottolineare il lavoro continuo dei Vigili Urbani reso purtroppo vano dall'ignavia di chi dovrebbe intervenire con provvedimenti seri ed urgenti per salvaguardare la vita e i diritti di chi abita in questo quartiere. Adesso ci aspettiamo la solita risibile risposta fatta da numeri inutili di fantomatici controlli, roba che non inganna più nessuno e che non salva dalle gravi inadempienze di chi governa questa povera città.
SERVONO FATTI, NON NUMERI.
Via Podgora e dintorni sono lo specchio del declino sociale, morale ed economico della nostra comunità.
DOPO BEN DIECI ANNI di battaglie, di esposti, di segnalazioni e di inutili incontri con tutti i vertici delle istituzioni non c'è stato un minimo risultato, un minimo miglioramento come dimostrato dalle tante fotografie e dai tanti video che arrivano alla segreteria della nostra Associazione.
L'auspicio quindi degli Amici del viale e di tanti cittadini onesti è che in futuro si possa eleggere come sindaco un uomo perbene, che ami questa terra tanto da affondare le mani nel fango e farla risorgere».
Il Presidente della Federazione giallociano pugliese precisa: «Il Presidente può venire di persona a verificare i sacrifici ed attività».
«Le Misericordie di Puglia nell’ultimo weekend sono state ad Andria, presso sede di Federazione, per una due giorni di formazione nazionale che ha permesso di certificare altri istruttori formatori. E così sarà in questo weekend e nelle prossime settimane con un fitto calendario di eventi di questo genere. Il Presidente Emiliano ci farà la cortesia di capire che le Misericordie non hanno mai detto che il 118 pugliese dovesse essere nelle mani del volontariato (così come è stato per diversi anni all’inizio) bensì che il volontariato non può essere completamente estromesso da questo sistema poiché rientra nel più grande sistema di protezione civile che si basa essenzialmente sul volontariato». La nuova replica a Michele Emiliano da parte di Gianfranco Gilardi Presidente della Federazione delle Misericordie di Puglia dopo le nuove parole sul sistema di emergenza urgenza del Governatore.
«Emiliano dice che l’operazione sia costata solo 40 milioni in più. Ovviamente è una falsità – spiega Gilardi – se così fosse non capiamo come mai alle nostre richieste di poter adeguare di poco quanto speso precedentemente per le postazioni così da poter stabilizzare per ogni postazione otto autisti soccorritori, la regione abbia sempre detto che non c’erano risorse. Un mistero. E poi come ribadito nella nostra precedente lettera al Governatore, le Misericordie hanno sempre lavorato su formazione e trasparenza anche perché in un sistema nazionale che non lascia spazio a troppe interpretazioni. Di contro le accuse generalizzate fanno male ed offendono i volontari che nelle nostre sedi permettono di avere empori ed ambulatori solidali, trasporti, dialisi, doposcuola, progetti di educazione gratuiti con gli istituti, recupero pene per i detenuti meritevoli, corsi di alta formazione e corsi alla collettività e potrei proseguire ancora».
«Se all’inizio si potevano considerare quelle di Emiliano parole non condivisibili ma comprensibili – spiega ancora Gilardi - ora aggiungere offese ad offese dimostra una grave malafede, una incapacità di qualificare economicamente e socialmente l'altro valore del volontariato, la storia di prossimità, la presenza accanto agli ultimi e le migliaia di casi di emergenze in cui si è intervenuti con professionalità e amore».
E poi l’invito al presidente: «Visto che Emiliano dice che il volontariato è un’altra cosa lo invitiamo formalmente a venire nelle nostre sedi quando vuole – ha spiegato Gianfranco Gilardi – per verificare di persona sacrifici e organizzazione delle nostre consociate e dei nostri confratelli».
Dopo il 15 aprile 2023 dove il dott. commercialista Giuseppe Mainiero, già Consigliere comunale, annunciò l’esposto alla Commissione prefettizia straordinaria del comune di Foggia e dopo averla depositata due giorni dopo, il 17, nelle scorse ore è arrivata la risposta del Prefetto Commissario comunale Vincenzo Cardellicchio, che apre di fatto la piazza alla pubblica utilità. Esultanza giustificata di Mainiero, che vede proficue le battaglie intraprese per rendere un servizio pubblico ai cittadini, come lo è sempre stato nei decenni scorsi. Entusiasmo, purtroppo, smorzato dalla recente risposta di Ataf S.p.A., per conto del suo legale, l’Avv. Michele Vaira, del Foro di Foggia, che ribadisce «la piazza è proprietà privata con destinazione pubblica», nella sostanza, rimette “i puntini sulle i” o meglio particelle catastali in ordine, ricordando che il Comune, al tempo, cedette alla sua partecipata la proprietà del parcheggio Zuretti comprendendo anche l’area sovrastante. Il problema, a quanto pare, risiederebbe al catasto di Foggia, forse un errore, suffragato dalla lettura delle particelle che confrontandole con l’ortofoto del Piano Regolatore mostrano quanto asserito da Ataf S.p.A.
Di seguito c’è la nota del 10 maggio 2023 di Giuseppe Mainiero, due giorni prima della risposta di Ataf S.p.A.
«Alla fine, sia pure con fatica, è stato confermato ciò che ho sostenuto sin dall'inizio, con buona pace delle strampalate acrobazie nell'interpretazione del diritto amministrativo sfoderate da Ataf SpA: l'area sovrastante il parcheggio interrato "Zuretti" ha una destinazione pubblica e deve essere restituita alla libera fruizione della comunità.
Il patrimonio di Ataf spa è patrimonio comunale.
Tutte le tesi in base alle quali quella parte della piazza sarebbe stata "pertinenza esclusiva del parcheggio" o "proprietà privata" sono state smentite adesso anche dalla Commissione Straordinaria.
È stata dunque certificata la fondatezza delle questioni che ho sollevato e per cui mi sono battuto nei mesi scorsi, nonostante l'ostracismo di Ataf SpA nel rendere pubblici tutti gli atti relativi alla concessione del parcheggio e del Servizio Urbanistica del Comune di Foggia nel respingere le mie richieste di accesso agli atti.
Ringrazio il Prefetto Vincenzo Cardellicchio, al quale qualche settimana fa ho trasmesso un esposto formale, chiedendo di fare chiarezza su una vicenda che si è purtroppo lungamente trascinata tra reticenze e opacità.
Adesso non c'è più alcun dubbio: quella del parcheggio "Zuretti" è una piazza pubblica, che non può essere transennata e chiusa "a tempo indeterminato" e che va riqualificata, rispettando gli impegni – vincolanti ed inderogabili – assunti dalla ditta "Autorimessa H24" attraverso la presentazione l'offerta tecnica risultata decisiva per l'aggiudicazione della gestione del parcheggio.
I tentativi di "intimidazione" di Ataf SpA – come la "minaccia" di portarmi in Tribunale con l'accusa di "lite temeraria" – per via delle mie insistenti richieste di trasparenza non hanno sortito alcun effetto, com'era facilmente intuibile.
Alla luce di quanto dichiarato dalla Commissione Straordinaria, dunque, è oggi ancora più doveroso ed urgente che Ataf SpA faccia conoscere alla Città quali sono gli interventi di riqualificazione della piazza che la ditta aggiudicataria della gestione del parcheggio si è impegnata a realizzare. E, soprattutto, quando questi lavori avranno inizio, giacché quell'area pubblica è stata già sottratta illegittimamente per troppo tempo ai Foggiani.
Sono sicuro che la Commissione Straordinaria monitorerà scrupolosamente la situazione, evitando che si continui a tergiversare circa il rispetto degli impegni assunti in sede di gara. Così come penso che ora anche gli atteggiamenti "padronali" messi in atto nei confronti dei possessori di cani, ripetutamente denunciati dai cittadini, termineranno definitivamente.
Quella di oggi è una bella notizia per la Città, che conferma l'importanza della battaglia del Comitato Civico "Resto a Foggia". Una vittoria di Foggia e del diritto alla trasparenza di ogni singolo cittadino. E, soprattutto, la dimostrazione di cosa significhi avere davvero a cuore la nostra comunità. Non limitandosi a qualche lamentela a mezzo stampa, ma facendosi carico – anche sul piano tecnico – di affrontare e risolvere i problemi.
Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo. Perché di Foggia e del bene comune bisogna occuparsi con competenza, determinazione e senza timori nei confronti di nessuno».
La risposta, di oggi 12 maggio 2023, dell'Ataf S.p.A. per conto del suo legale, l'avvocato Michele Vaira.
«Il Comune ha ceduto la proprietà del parcheggio Zuretti (compresa l’area sovrastante) alla sua partecipata, Ataf SpA, in luogo della necessaria ricapitalizzazione.
L’area sovrastante, pertanto, non è un’area di proprietà pubblica, ma è proprietà privata di un’azienda il cui socio unico è il Comune di Foggia.
La sostanziale differenza tra aree pubbliche ed aree destinate ad uso pubblico, che può sfuggire ai non addetti ai lavori, comporta notevoli conseguenze dal punto di vista della ripartizione degli oneri e delle singole responsabilità, sia in fase di manutenzione che di fruizione.
Il socio (Comune di Foggia), fin dall’atto di devoluzione del bene ad Ataf SpA, ha espresso la volontà di garantire l’adeguata manutenzione del bene, che versava in un evidente stato di abbandono e di degrado.
All’uopo era necessario provvedere ad importanti e radicali interventi di bonifica per garantire, in sicurezza, la sua destinazione all’uso pubblico. Tale volontà, di cui Ataf è stata sempre fedele interprete, è stata ribadita dalla commissione nel recente incontro.
Lo strumento con cui Ataf ha inteso migliorare il bene, al fine di garantirne la fruibilità alla cittadinanza, è stato quello dell’appalto di gestione, aggiudicato alla società H24 a seguito di regolare gara ad evidenza pubblica.
A seguito del controllo svolto congiuntamente dal Comune di Foggia e da Ataf SpA sul cronoprogramma dei lavori facente parte dell’offerta tecnica, si è evidenziato che le residue attività da porre in essere necessitano dell’autorizzazione da parte del Comune (non in quanto socio unico dell’Ataf S.p.A., ma in quanto Ente Territoriale competente), per circoscrivere l’area sovrastante da adibire ad uso pubblico, al fine di garantire la corretta fruibilità alla cittadinanza, nel rispetto delle migliorie apportate e di quelle da apportare.
La tecnostruttura comunale, investita da mesi della richiesta di autorizzazione non ha, ad oggi, emesso alcun provvedimento, anche a causa di errori presenti nelle planimetrie, che attribuiscono all’area di proprietà di Ataf spa una superficie maggiore rispetto a quanto indicato al catasto.
Il provvidenziale intervento della commissione Straordinaria, sollecitato dall’amministratore di Ataf SpA, consentirà, in breve tempo, di superare l’impasse burocratico, consentendo l’avvio dei previsti lavori.
Al termine di questi, l’area sovrastante al parcheggio tornerà fruibile alla cittadinanza, in orari analoghi a quelli di altre strutture pubbliche (come la Villa Comunale)».
Dopo la bruttissima figura, per colpa di pochi ovviamente, della fioreria collocata su uno scivolo per disabili in corso Vittorio Emanuele II, nel centro storico di Foggia e zona pedonale, un’altra si ripete e sempre nelle stese modalità
In via Angelo Fraccacreta, sempre a Foggia, un paletto in cemento, che era a pochi centimetri sulle strisce pedonali per non far parcheggiare le auto, è stato collocato dinanzi il vicinissimo scivolo pe disabili. Il fatto è accaduto nei giorni scorsi e, vedi un po’, dopo aver rifatto il manto stradale. Un caso?
A denunciarlo sono gli “AttiVisti Foggiani”, nati da un ormai tramontato meetup M5S, oggi collaboratori con “Società Civile”, che con lo slogan #NonTiLascioSolo passeggiando per la città segnalano malcostumi di vivibilità urbana, e non solo. Il paletto, grazie all’aiuto di un ex pentastellato e già Consigliere comunale, Vincenzo Rizzi, con i membri di “Società Civile” è stato rimosso dinanzi lo scivolo.
«Chissà da quanto tempo anche questa altra barriera architettonica sia stata messa davanti lo scivolo» gli “AttiVisti Foggiani” con “Società Civile”, denunciano apertamente in un comunicato ala stampa, proseguendo «In questa città si fanno i lavori, il più delle volte alla carlona, e si rende la vita dei diversamente abili un vero e proprio inferno. Chiediamo ai cittadini di segnalare al comune tramite PEC questi obbrobri al fine di rimuoverli o di fare pervenire le segnalazioni alle associazioni dei diversamente abili anche per mappare tutto il territorio cittadino tristemente pieno di barriere o scempi simili. La città deve essere di tutti».
Tuttavia rimangono tre interrogativi:
- Fino a quando assisteremo a questi malcostumi?
- È possibile che chi è addetto alla sicurezza stradale non veda ciò che i cittadini osservano e denunciano?
- E poi, perché collocare un paletto di cemento sopra le strisce pedonali per non far parcheggiare le auto quando dovrebbe essere assolutamente vietato?
In questa città sulla legalità c’è tanto da lavorare, non solo tra i cittadini bensì tra chi ha il dovere farla rispettare.
nota del Gruppo consiliare "A Monte" - Monte Sant'Angelo.
«Più volte abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale di porre attenzione sui lavori che le ditte vincitrici di appalto effettuano per conto del Comune, perché, a nostro avviso, ciò che conta non è il numero dei lavori ma la qualità con cui vengono fatti. Abbiamo sollevato questa questione perchè ci siamo accorti che in diverse occasioni (rifacimento asfalto, rifacimento strade in cemento ecc.), anche dopo poche settimane dalla conclusione, i lavori evidenziano già diverse usure.
Ebbene, sembra quasi siamo stati profeti. Stamattina, al rientro a scuola dopo il ponte del 1 maggio, alcune aule della scuola Tancredi sono state trovate allagate e con evidenti infiltrazioni al soffitto.
Eppure, i lavori in quell’edificio sono terminati non più tardi di pochissimi mesi fa: è chiaro che non sono stati eseguiti a regola d’arte.
Non vogliamo fare polemica, ma il controllo dell’Amministrazione dovrebbe essere serrato e serio.
Vigileremo affinché la ditta rifaccia, a spese proprie, i lavori in quei locali!»
nota a cura FCdA, CUNSTA e SISCA.
«La Federazione e le Consulte firmatarie intendono esprimere disappunto e preoccupazione a proposito di un recente decreto del Ministro della Cultura (DM 11 Aprile 2023, n. 161) che attenta all’art. 9 della Costituzione e alla libertà di ricerca, espressione e iniziativa economica in campo culturale sottoponendo a tariffa le pubblicazioni editoriali scientifiche. Il decreto, reso noto l’11 aprile 2023, ha definito un tariffario generale nel quale sono stati fissati gli importi minimi dei canoni e dei corrispettivi di concessione e per la riproduzione dei beni culturali statali.
Il documento, redatto evidentemente in modo frettoloso, appare piuttosto confuso e di cattiva leggibilità: il complesso e astruso sistema di calcolo per la tariffazione rischia infatti di mettere a dura prova qualsiasi utente che dovrà osservarlo o funzionario ministeriale che dovrà applicarlo, senza peraltro chiarire se il sistema di tariffazione proposto si applichi anche alle riproduzioni già disponibili per l’utente, ad esempio a seguito di download dal sito web o di ripresa con mezzo proprio.
Il decreto colpisce direttamente la ricerca perché generalizza l’applicazione di tariffe sulla pubblicazione di immagini di beni culturali in qualsiasi prodotto editoriale. Con un salto indietro di oltre trent’anni, in un sol colpo viene calpestato il DM 8 aprile 1994, che aveva stabilito la gratuità per la pubblicazione in tutti i periodici e nelle monografie entro i 70 euro e 2000 copie di tiratura, e vengono azzerate le Linee guida per l'acquisizione, la circolazione e il riuso delle riproduzioni dei beni culturali in ambiente digitale, pubblicate la scorsa estate dalla Digital Library del Ministero della Cultura, pur affermando di tenerne conto. Il documento della Digital Library, a differenza del decreto unilaterale in esame, era stato il frutto di oltre un anno di lavoro interno al ministero e di consultazioni pubbliche, proprio in occasione delle quali la Federazione delle consulte universitarie di archeologia, in una nota del 6 giugno 2022, aveva avuto modo di apprezzare la principale novità del documento della Digital Library, vale a dire la previsione di gratuità per la pubblicazione di immagini di beni culturali statali in qualunque prodotto editoriale, indipendentemente dalla tipologia, dalla tiratura o dal relativo prezzo di copertina. Al danno che questo decreto rappresenta per i ricercatori, si aggiunge pertanto la beffa nei confronti di tutti coloro ai quali era stata annunciata, qualche mese prima, la gratuità per qualsiasi utilizzo editoriale.
Ma, soprattutto, la Federazione intende contestare il principio affermato nell’atto di indirizzo del ministro, criticato da ICOM Italia e pervicacemente ribadito nelle premesse al decreto, ovvero quello dell’ossessiva ricerca di redditività dal patrimonio culturale. Questa politica miope, che vede nel patrimonio culturale solo un limone da spremere nell’intenzione di ridurre il disavanzo pubblico (come se fosse questa la mission principale del Ministero della Cultura), finisce per ripercuotersi contro chi studia e valorizza il patrimonio culturale e contro lo stesso ministero il quale, moltiplicando controlli, balzelli e autorizzazioni, si trova - e si troverà sempre di più – a sopportare oneri ben maggiori degli introiti derivanti dai canoni di concessione. È questo, ci chiediamo, ciò che auspica il Ministro della Cultura?
Eppure le associazioni dei professionisti dei beni culturali e molti studiosi, tra cui numerosi accademici dei Lincei, da anni fanno ripetutamente appello, inascoltati, ai principi della Convenzione di Faro per sottolineare l’esigenza di favorire le condizioni per la più ampia riutilizzabilità di dati e immagini del nostro patrimonio culturale, in una logica di Open Access che individua nel libero riuso uno strumento fondamentale per incentivare non solo la ricerca, ma anche l’editoria, l’imprenditoria culturale e creativa, il design e tutti quei settori del Made in Italy che questo governo pure afferma di voler promuovere, al massimo grado, in tutto il mondo.
Tassare ricerca e innovazione significa, inevitabilmente, introdurre inutili barriere e mortificare una moltitudine di iniziative che il ministero dovrebbe - all’opposto - incoraggiare attivamente mettendo chiunque nelle condizioni di poter riutilizzare, allo stesso modo, le immagini di beni culturali che gli appartengono. L’autorizzazione all’uso commerciale - cui viene assimilata l’editoria scientifica - viene inoltre giustificata in base a presunte esigenze di “tutela del decoro”, avallando così vere e proprie forme di “censura preventiva” proprie di uno Stato etico più che di uno Stato laico e democratico quale dovrebbe essere oggi l’Italia. Non senza incorrere, tra l’altro, in clamorosi paradossi: accade infatti che il governo si trovi oggi a spendere milioni di euro per progettare una campagna di promozione turistica del nostro Paese che ripropone l’immagine della Venere di Botticelli in pastiche di dubbio gusto, permettendo così al Ministero del Turismo di divulgare ciò che vieterebbe a qualunque altro cittadino in base al Decreto Ministeriale in esame.
Le consulte firmatarie chiedono, pertanto, al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano il ritiro immediato del decreto e la riformulazione del tariffario in coerenza con i contenuti già espressi nel Piano Nazionale Digitalizzazione e con la più volte richiesta adozione generalizzata di licenze Open Access da parte di musei, archivi e biblioteche.
Chiedono inoltre un urgente incontro per discutere di questa e varie altre questioni relative alla libertà della ricerca sul patrimonio culturale e alla auspicabile maggiore collaborazione tra MUR e MiC, anche alla luce del protocollo sottoscritto del dicembre del 2020».
- La Giunta della Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia (Consulte di: Preistoria e protostoria; Archeologia del mondo classico; Archeologie Postclassiche; Archeologia dell’Italia preromana; Numismatica; Studi sull'Asia e sull'Africa; Antropologia).
- CUNSTA – Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte
- SISCA - Società Italiana di Storia della Critica d’Arte.
Mentre si attende per domani, 21 aprile 2023, l’esito del tavolo del Ministero dell’Ambiente sulle sorti dell’orsa JJ4, e dopo che il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa (TRGA), in sintesi il TAR di Trento, ha momentaneamente deciso di farla vivere, e sempre mentre si continua ad ascoltare il giudizio popolare e nei talk show, chi contro chi a favore per l’abbattimento dell’animale, e dopo che lo stesso papà della vittima ha detto che “…abbatterla non riporterebbe in vita Andrea..”, JJ4 è stata catturata e oggi è al sicuro ma rinchiusa in una struttura protetta. Rinchiusa per non dire carcerata, abbattimento per non dire assassinio, tutte parole usate come eufemismi per giustificare chi e cosa non ha funzionato, o meglio, non ha vigilato. Sulla vicenda con la dott. Mariana Berardinetti, nella rubrica #contrappunti, siamo già intervenuti, “Io non ci sto!” Lunga vita a JJ4, l’orsa "assassina", e abbiamo detto ciò che pensiamo, alla luce che JJ4 era nel suo habitat, a difesa dei suoi cuccioli, “invaso” dal cosciente uomo. Sul fatto interviene anche il collega giornalista, e amico, Maurizio Bolognetti, lucano di Latronico, paese immerso nel Parco Nazionale del Pollino, che nella sua video-rubrica presente su Facebook e Youtube, “Good Morning Basilicata”, di mercoledì 19 aprile 2023, fa un’esauriente critica pro l’orsa, da noi condivisa, ponendo in essere le peculiarità dell’animale, l’istinto, la difesa del territorio e della progenie, ma anche puntando il dito verso chi ha l’obbligo, che parrebbe evaso, di sorvegliare laddove si decida di ripopolare un’area con animali che potenzialmente sono pericolosi per la persona. Non anticipiamo nulla su ciò che ha detto Bolognetti “A proposito dell'orsa Jj4” e godetevi il suo video intervento, che possa far riflettere chi oggi sopisce e latita le più elementari basi di convivenza in un ecosistema, peraltro voluto dall’uomo.
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Come preannunciato il 15 aprile 2023 su questa testata giornalistica, e su altre locali, il dott. Giuseppe Mainiero, già Consigliere comunale, ieri, in data 17 aprile 2023, ha inviato l'esposto al Prefetto Cardellicchio ai fini di ripristinare la libera fruizione di Piazza Giovanni Panunzio, quella sopra il Parcheggio Zuretti.
Mainiero: «Quella piazza è illegittimamente preclusa da recinzioni illegittime, e l’esposto è volto anche conoscere gli interventi migliorativi sulla piazza, non realizzati, in base ai quali il privato si è visto aggiudicare la "concessione" di un "bene pubblico" afferente al Patrimonio della società ATAF SPA ergo al Comune di Foggia che ne è proprietaria!»
Di seguito si pubblica l’esposto suindicato.
Nota - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.
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A "COMUNE DI FOGGIA SINDACO" <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>
"GABINETTO PREFETTO <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>
"SEGRETARIO GENERALE" <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>
"PROTOCOLLO COMUNE" <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>
Data lunedì 17 aprile 2023 - 13:32
Esposto - Piazza "parcheggio Zurretti", Piazza G. Panunzio - Foggia
Alla Commissione straordinaria di Foggia Pref. Cardellicchio;
Al Segretario Generale del Comune di Foggia; Protocollo generale;
epc
Prefetto della Città di Foggia.
Egregio Prefetto Cardellicchio,
Le scrivo – formulando ufficialmente la richiesta anticipata a mezzo stampa nei giorni scorsi – in ordine alla vicenda inerente il presente ed il futuro dell'area che ospita il parcheggio interrato "Zuretti", Piazza Giovanni Panunzio illegittimamente sottratta alla libera fruizione dei cittadini da recinzioni abusive.
Una vicenda complessa, "esplosa" dopo le numerose proteste avanzate dai cittadini rispetto al "presidio" della piazza esercitato dalla ditta affidataria del servizio di gestione del parcheggio.
Da tempo, ormai, la piazza sovrastante il parcheggio è sostanzialmente inibita alla libera fruizione della cittadinanza. E lo è attraverso modalità poco chiare, rispetto alle quali ho formulato per ben due volte una richiesta di accesso agli atti ad Ataf SpA ed al Servizio Urbanistica del Comune di Foggia, ottenendo tuttavia un duplice diniego e perfino una velata minaccia di intraprendere nei miei confronti un'azione legale per "lite temeraria".
Sorvolo su questo modo di fare dal sapore quasi intimidatorio, probabilmente finalizzato – inutilmente – ad impedire che vengano poste domande che considero del tutto legittime.
Ad Ataf SpA ho infatti chiesto di poter visionare l'offerta tecnica presentata dalla ditta "H24 Autorimessa", risultata determinante ai fini dell'aggiudicazione del servizio di gestione del parcheggio, in modo da capire quali siano gli interventi previsti sulla piazza per migliorarne la fruizione (così come previsto dagli atti di gara) ed i loro tempi di realizzazione, in ossequio agli inderogabili impegni contrattuali assunti.
Ma per ben due volte l'azienda, nella persona della dottoressa Stefania Piarullo, ha respinto la mia richiesta. Dapprima invocando la violazione di un non meglio precisato "segreto commerciale" determinato dalla consultazione dell'offerta tecnica e, da ultimo, sostenendo una sostanziale illegittimità della mia richiesta, che ritengo possa ravvisare un vero e proprio un abuso di potere trattandosi di un diniego espresso da una società - a totale capitale pubblico - ATAF Spa partecipata al 100% dal Comune di foggia e pertanto soggetta la cosiddetto controllo analogo dell'Ente proprietario.
Entrambe tesi a mio avviso prive di fondamento. In particolare, la seconda motivazione espressa non trova alcun riscontro giuridico, essendo la mia richiesta di accesso agli atti un accesso civico ad un atto di una Pubblica Amministrazione. Ed Ataf SpA è per l'appunto un soggetto sottoposto al "controllo analogo" di una Pubblica Amministrazione, dal momento che il Comune di Foggia è proprietario al 100% delle sue quote.
Occorre poi rimarcare come l'offerta tecnica che ho chiesto di poter visionare non è un documento che può essere secretato, essendo parte integrante della concessione stessa. A questo proposito, peraltro, ritengo opportuno censurare il fatto che l'offerta tecnica, che la dottoressa Piarullo sostiene essere allegata al contratto pubblicato nella sezione "Traspare" di Ataf SpA, in realtà non sia affatto "on line", dunque non può essere consultabile.
Con la presente – a cui allego per opportuna conoscenza il precedente carteggio intercorso con gli uffici di Ataf SpA, dell'Area Tecnica e del Servizio Urbanistica del Comune di Foggia – sono dunque a chiederLe di intervenire, chiarendo i tanti punti opachi di una situazione che sta generando preoccupazione nella nostra comunità.
La mia richiesta è quella di sapere quali siano le opere che la ditta aggiudicataria della concessione del parcheggio "Zuretti" si è impegnata a realizzare sulla piazza che da mesi è recintata ed interdetta alla libera fruizione della cittadinanza, tenendo anche conto dell'attuale totale assenza di una cartellonistica che descriva l'oggetto dei lavori previsti, il loro direttore ed i tempi di inizio e conclusione, in palese violazione delle norme in materia.
Ritengo un atto di trasparenza far conoscere alla Città la natura degli interventi migliorativi finalizzati a favorire la fruizione di quella piazza – che, giova ricordarlo, il Piano Regolatore Generale stabilisce essere pubblica e non "di pertinenza esclusiva del parcheggio" – sulla base dei quali la ditta "H24 Autorimessa" si è aggiudicata il servizio, essendo i criteri di valutazione applicati relativi alla presenza di interventi per "il miglioramento della funzionalità, godibilità/confort e sicurezza nella fruizione dell'area a verde pubblico in superficie, con particolare riferimento alle utenze deboli", come si evince chiaramente dagli atti di gara. E' bene ricordare che proprio in ragione dell'offerta tecnica e delle migliorie proposte che
la la ditta "H24 Autorimessa" si è vista aggiudicare la concessione.
È inoltre importante conoscere il motivo per il quale all'Area Tecnica del Comune – come comunicatomi in risposta alla mia richiesta di accesso agli atti – non sia stato richiesto alcun permesso per realizzare le opere che sono un preciso ed inderogabile impegno contrattuale della ditta.
È invece incomprensibile la tesi espressa dalla dirigente Concetta Zuccarino per respingere la mia richiesta di accesso agli atti avanzata al Servizio Urbanistica. Secondo la dirigente, infatti, non sarei stato in possesso di un "interesse diretto concreto e attuale", essendo quest'ultimo condizione fondamentale per avere accesso agli atti relativi alle "pratiche edilizie". Nel caso di specie, tuttavia, non si sta discutendo di un bene privato che abbia ricevuto un permesso, ma di un bene pubblico ceduto in concessione da una società partecipata totalmente dal Comune, qual è appunto Ataf SpA. In altri termini è il Comune, attraverso Ataf SpA, ad aver concesso un bene pubblico ad un privato. E va da sé che per sapere in che modo e con quali impegni questo sia avvenuto non è necessario essere in possesso di un "interesse diretto concreto e attuale".
Confidando nella Sua puntuale attenzione e nella certezza di un Suo interessamento diretto che sgombri il campo da equivoci e opacità, resto in attesa di riscontro, cogliendo l'occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti e miei auguri di buon lavoro.
Allegato(i) (conservati dal dott. Mainiero, ndr.)
ESPOSTO PARCHEGGIO ZURRETTI.pdf (72 KB)
ACCESSO AGLI ATTI PARCHEGGIO ZURRETTI.pdf (149 KB)
Riscontro vs nota DI DINIEGO prot 36589_2023 .pdf (104 KB)