#Noi ha inviato documento al Parlamento in cui si richiede che venga approvata velocemente la proposta di legge n. 853 del 2018, un progetto per contrastare il fenomeno delle querele bavaglio.
L’associazione, che ha come missione quella di promuovere la cultura della legalità, dice basta a queste denunce temerarie, fatte solo per tappare la bocca ai cronisti.
Non è uno slogan né una questione per pochi: la libertà di informazione è un diritto che riguarda tutti i cittadini e un indicatore dello stato di salute di una democrazia.
Fondamentali, dunque, le garanzie per l’esistenza di una varietà di fonti di informazioni in grado di operare in un sistema senza il pericolo della censura, di intimidazioni o di azioni legali temerarie. “Attendiamo con fiducia che si passi dalle parole ai fatti”, dice la presidente di #Noi Roberta Della Casa.
Erano trascorse da poco le ore 18, di oggi 14 febbraio 2022. All’incrocio tra Via Amicangelo Ricci e Petro Scrocco due auto si sono scontrate violentemente.
Da alcune testimonianze raccolte sul posto, si è udito solo gran botto. Auto semidistrutte, cui una ha impattato contro un palo della segnaletica che ha sfondato il vano motore, fermando di fatto la corsa dell'auto che avrebbe potuto terminare contro la vetrata di un negozio. Mentre l’altra autovettura ha subito seri danni al parabrezza, rotto presumibilmente dall’impatto con la testa di una delle due persone a bordo.
Fortunatamente nessuna degli occupanti dei mezzi ha subito seri danni fisici, come pure al momento dell’impatto non c’erano pedoni sul marciapiede, invaso da una delle due auto incidentate.
La dinamica è al vaglio delle Forze dell’ordine.
Ora, al netto di questo altro incidente, dopo una serie quotidiana che ha visto auto ammazzare persone, auto contro pilastri di palazzi e ingressi di abitazioni a pian terreno, auto catapultate su altre, ci si chiede se circolare in città, specialmente a piedi, è sicuro.
Troppi incidenti causati dalla velocità, da “goliardiche” sgommate, e in particolar modo dalla distrazione causata perlopiù dall’utilizzo di telefonini cellulari. Si parla tanto di “patenti facili”, di giovani alla guida di potenti autovetture, di effetti da stupefacenti e alcool alla guida, ma a dir il vero e osservando il traffico son pochi i controlli a chi guida mentre chatta. Certo, Foggia e provincia da molti giorni sono sotto il focus delle Forze dell'ordine, con posti di blocco, ma sempre nelle stesse zone e aree e sempre negli stessi orari; nessun controllo mentre si circola, nelle strade di maggiore circolazione laddove gli incroci sono un pericolo costante.
Una cultura di sicurezza stradale tanto comunicata ma molto poco osservata e denunciata, anche chi guida mezzi pubblici.
Foggia, in questo caso, urge di maggiore capillarità presente di organi di polizia, deterrenti per bravate che hanno già ucciso.
Esasperazione che generano atti suicidi, anche violenti verso gli altri “ospiti” e i beni materiali dello Stato, aumentata dalla preoccupazione per la pandemia da COVID-19, che non esclude nessuno. È questo il pericoloso quadro generale in cui versa la Casa Circondariale di Foggia, sovraffollata, dopo l’ondata massiccia di Omicron.
La denuncia parte dal Segretario Generale del Sindacato Penitenziari (S.PP.), Aldo Di Giacomo.
«Il carcere di Foggia è fuori dal controllo dello Stato. Nel giro di poche ore un detenuto ha dato fuoco alla cella e sono avvenuti due episodi di autolesionismo, un detenuto si è ferito gravemente e un altro ha ingerito liquido tossico – dichiara il Segretario Di Giacomo-. Sono solo gli ultimi fatti che denotano la grave emergenza acuita dalla pandemia che si registra nel penitenziario foggiano dove nel marzo dello scorso anno si è verificata la storica fuga di massa dei detenuti. A Foggia accade di tutto e di più come l’attività di distilleria clandestina scoperta nel mese di ottobre scorso nei reparti detentivi interni dalla polizia penitenziaria che ha sequestrato sei litri di distillato alcolico già imbottigliato e di un composto in fase di fermentazione. Quello dell’istituto pugliese non è certo un caso isolato, anzi rispecchia una situazione carceraria sfuggita di mano allo Stato con il rischio del ritorno della stagione delle rivolte della primavera 2020. E proprio –conclude il Segretario Generale S.PP.- perché la tensione nelle carceri con i clan mafiosi, camorristi, ‘ndranghetisti e della criminalità foggiana-pugliese che vogliono imporre il loro comando, è altissima, diventa estremamente pericoloso soffiare sul “fuoco” alimentando attese ed aspettative sul “libera tutti”» .
Sta diventando un caso oltre confine quello dello stato di degrado in cui versa il cimitero di Monte Sant’Angelo denunciato dal gruppo civico-politico “La Rinascita Possibile”. Muri fatiscenti e ammalorati, umidità su arcate, muri e perfino intorno alle lapidi, mancanza di illuminazione, e mmondizia sui cigli stradali limitrofi il luogo sacro.
Proprio nel giorno di Tutti i Santi e in quello della commemorazione dei defunti giunge forte, roboante, la denuncia de “La Rinascita Possibile con un video e foto, inviate alle redazioni giornalistiche locali, poi divulgate, invitando il Sindaco d’Arienzo a chiedere scusa a tutti i cittadini e chiedendo le dimissioni dell’Assessore Totaro che ha la delega ai servizi cimiteriali.
Su facebook, nella pagina de “La Rinascita Possibile”, sotto il post con il video, risponde il sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo, che non ci sta a subire critiche, giustificandosi: «Mi permetto di dissentire su quanto riferito. Il custode era presente nel cimitero, ma impegnato all’interno per il consueto giro. In merito all’assenza dell’illuminazione, purtroppo si è verificato un guasto all’impianto di pubblica illuminazione che stiamo risolvendo per consentirne il corretto funzionamento nella giornata di domani (riferendosi al 2 novembre, ndr.). In merito al comunicato e alla speculazione politica contenuta al suo interno, dico soltanto che dovreste vergognarvi».
Nei post molti concittadini definiscono lo stato di abbandono e degrado del cimitero, più volte e da mesi attenzionato, “vergognoso”, “impressionante”, ricordando che è un bene pubblico gestito con le tasse dei cittadini.
Dolente è anche il “rimprovero” rivolto all’attuale Amministrazione comunale, che da mesi è inadempiente sui servizi pubblici scaduti. Stiamo parlando del pensionamento dei dipendenti pubblici che lavoravano all’interno del plesso cimiteriale: «Quanto ai dipendenti che sono andati in pensione –rammenta La Rinascita Possibile-, le ricordiamo (riferito al sindaco, ndr.) che non ci vuole molta "competenza" a rendersi conto un anno prima della data di pensionamento di un dipendente. Avrebbe dovuto provvedere per tempo. Anche in questo caso lei sta tenendo lo stesso comportamento assunto con i servizi pubblici scaduti. Interviene sempre in ritardo».
Ritardo in merito alla gara di appalto per i servizi cimiteriali, scaduta da mesi.
Una nota ripresa da altri montanari, che invitano il Primo Cittadino a “svegliarsi” e prendersi le sue responsabilità.
«Mi assumo tutti i giorni le mie responsabilità. Anche quelle derivanti dalle inefficienze del passato –risponde a tono d’Arienzo-. Come sapete bene, entrambi i custodi cimiteriali sono andati in quiescenza e stiamo provvedendo a sostituirli mediante i concorsi in corso. Tuttavia, l’unico addetto è impegnato l’intero giorno a garantire il servizio di apertura, chiusura, custodia e vigilanza. Per il resto, -ricorda nuovamente il sindaco- stiamo provvedendo a sistemare il guasto. Mi hanno rassicurato che per domani sarà tutto di nuovo funzionante. Per il resto, non sto rispondendo a voi, ma ai cittadini che leggono. È solo a loro che devo dar conto».
Un punto, quest’ultimo, non passato inosservato da montanari, oggi residenti altrove, che tengono alla loro città, rispondendo a tono: «Chi amministra la cosa pubblica deve dare conto a tutti, prima, durante e anche dopo il suo mandato».
To be continued? Ovviamente la redazione sarà ben lieta a ricevere repliche e pubblicarle.
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FOCUS:
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nota stampa del gruppo civico de La Rinascita Possibile.
«Da diverso tempo il Sindaco d’Arienzo e l’Assessore Totaro hanno lasciato il nostro Cimitero nell’incuria, nel degrado, nell’abbandono più totale.
L’assenza di interventi di riqualificazione per un importante luogo sacro come il Cimitero è sotto gli occhi di tutti i cittadini che, sgomenti e arrabbiati, non sanno più a quale Santo rivolgersi. Come si può osservare dalla foto (e da quelle nei comunicati riportati nel FOCUS, ndr.), le gallerie sembra stiano per crollare, segno che mancano interventi strutturali di messa in sicurezza. Perchè non viene bandito un appalto per la sistemazione? Peraltro, pesino la pensilina di attesa sta cadendo a pezzi e l’area antistante il Cimitero non è stata destinataria di nessuna opera di sistemazione, tanto che i cittadini sono costretti ad arrangiarsi su strade sterrate.
Questa condizione è inaccettabile sempre, ma ancora di più durante i giorni della Festa dei defunti. Con il Culto dei morti non si può giocare. Il Cimitero è un luogo sacro, in cui c’è tanta parte di ciascuno di noi, senza dubbio “la parte” a cui teniamo di più.
Il Sindaco d’Arienzo e l’Assessore Totaro non hanno, purtroppo, a cuore questi valori, elementi fondanti di ogni civiltà e di ogni cultura.
d’Arienzo e Totaro sono indifferenti non solo alle puntuali denunce dell’Opposizione sociale e politica, ma anche alle continue segnalazioni dei cittadini.
Il menefreghismo di d’Arienzo e di Totaro è tale che, in questo periodo di festività di Ognissanti e di commemorazione dei defunti, non è stato neppure stabilito un orario straordinario di apertura del Cimitero.
Lo Schieramento Civico “La Rinascita Possibile” condanna fermamente l’indifferenza del Sindaco d’Arienzo che, nonostante l’attuale condizione di inciviltà del Cimitero, continua a tenere al suo fianco l’Assessore Totaro, delegato proprio ai servizi cimiteriali».
[Le condizioni strutturali interne del cimitero al 31 ottobre 2021.
Nulla è cambiato da quelle di maggio 2021, della precedente nota di denuncia]
FOCUS:
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In una nota stampa di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Idea di Torremaggiore, pubblicata su questa testata il 27 ottobre 2021, “Un Comune ridotto all'osso. A Torremaggiore chiude uffici per mancanza di personale» la denuncia di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Idea”, si denunciava, come appunto dice il titolo, la chiusura degli uffici proposti alla Polizia Locale.
A distanza di due giorni dalla pubblicazione, il Comando della Polizia Locale, a firma del Comandante, sul sito del Comune, è giunta la risposta, che in premessa dice: «Si pubblica di seguito il Comunicato stampa a cura del Comandante della Polizia Locale di Torremaggiore, al fine di evitare inutili speculazioni e per fornire gli opportuni chiarimenti a proposito della carenza cronica del Personale all'interno del Corpo».
Di seguito si riporta la nota del Comandante della Polizia Locale di Torremaggiore.
FOCUS:
«Lo scorso 17 settembre, nel turno di notte, si è perpetrato l’ennesimo grave episodio di aggressione ai danni del personale sanitario in servizio presso il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero “Giuseppe Tatarella” di Cerignola, dell’ASL Foggia. L’autore dell’aggressione un uomo al quale i sanitari stavano prestando assistenza. Da una prima ricostruzione dell’accaduto, improvvisamente e senza alcuna motivazione, l’assistito in stato di semi-incoscienza, dopo essere stato soccorso e rianimato, ha rimosso concitatamente tutti i dispositivi medici a cui era collegato e ha aggredito i sette operatori sanitari presenti, provocando anche ingenti danni alla struttura.
L’episodio è un fatto di assoluta gravità che ha comportato l’interruzione del pubblico servizio, nonché tutta una serie difficoltà soprattutto organizzative per coprire i turni lasciati scoperti dal personale vittima dell’aggressione.
L'Ordine Provinciale degli infermieri (OPI) di Foggia esprime piena solidarietà e sostegno a tutti gli operatori sanitari coinvolti e agli utenti presenti in sala di attesa per i conseguenti disagi.
L’OPI, condanna fermamente il vile gesto di violenza e si mostra fortemente preoccupato per le condizioni di grave rischio nelle quali si lavora presso la struttura ospedaliera, in particolare nei servizi di emergenza-urgenza.
Seguiremo sotto ogni aspetto gli sviluppi del grave episodio, fin nelle aule giudiziarie, se ve ne fosse bisogno.
Per quanto sia ingeneroso semplificare problematiche complesse, a nostro avviso sono due i canali prioritari da portare avanti:
- L'istituzione di un posto fisso di polizia in ospedale in grado di intervenire celermente nelle sempre più frequenti situazioni di aggressione verso gli operatori sanitari
- Collaborare con l’Azienda Sanitaria sulla formazione del personale sanitario in tema di sicurezza e prevenzione della violenza e garantire adeguate misure protettive per tutti i dipendenti.
Solo con l’impegno comune di tutti si può migliorare davvero l’approccio al problema e assicurare un ambiente di lavoro sicuro.
Inoltre, è’ necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica perché Colpire chi soccorre è un danno a tutta la collettività che non può e non deve essere accettato!»
Domenica 19 settembre, come anticipato sulla pagina facebook e sul sito web di Parcocittà, si è svolto dalle ore 06:00 “Concerto all’Alba", un evento di musica e canto con Carmine Padula e l'Ensemble Suoni del Sud Cinematic Sound Tour.
L’evento, seppur straordinario nella sua proposta, con suoni melodici e di intensità contenuta e seguito dal pubblico, ha esacerbato la pazienza di molti residenti dell’area urbana di Parco San Felice, dove appunto è ubicato Parcocittà, già arrabbiati per i continui schiamazzi notturni durante tutte le notti della settimana.
Sulla pagina facebook “Voce di Foggia” è stata pubblicata una Lettera Aperta di alcuni cittadini di quell’area urbana, lamentando fortemente il loro dissenso a questo evento e interessando le Forze dell’ordine.
Ecco la Lettera Aperta
«Buon pomeriggio Voce, questa mattina ci siamo svegliati molto amareggiati ed increduli per il "concerto" organizzato da Parco Città alle 5 di mattina con annesse prove e durato fino alle 8:30.
Hanno disturbato un intero rione ad un orario indecente e non consentito per soddisfare il loro desiderio di un "concerto all'alba" dimostrando mancanza di educazione e di rispetto per le persone che, come me e la mia famiglia, abitano di fronte al parco, studiano, lavorano e la domenica vorrebbero riposare qualche ora in più. Per non parlare di altre persone che abitano in zona e che sono malate.
Già dobbiamo sopportare gli schiamazzi dei tanti giovani che frequentano Parco San Felice e che, comunque, non arrivano a disturbare il sonno anche alle prime ore del mattino. È stata chiamata anche la polizia che è giunta sul posto e, speriamo, accerti le responsabilità.
Voce, ti prego di riportare la mia denuncia a nome dei residenti della zona perché hanno letteralmente disturbato la quiete pubblica!
Grazie mille».
Ancora violenza e sempre nella Foggia antica, in quella Piazza Mercato che da mesi è il centro della movida notturna cittadina, di giovani e giovanissimi, mentre fiumi di alcool scorrono a tutte le ore e per tutte le età.
È appena trascorsa l’una di notte di un fine venerdì 17 e l'inizio di sabato 18 settembre 2021 e la baby gang è nuovamente in azione. Piccoli criminali, di età compresa tra i 12, 13, anche 14 anni e i 16, 18, alcuni di 20, figli di criminali, disturbano chiunque metta piede nella loro area di azione. Lo fanno dapprima con offese, poi con violenti pestaggi, fino a impugnare bottiglie per romperle sulla testa di qualche, a dir loro, malcapitato.
Le lamentele dei residenti, le denunce di chi è stato aggredito, menato, ferito, anche con prognosi e ricoveri ospedalieri, non li fermano. Da questa testata, la sola che lo abbia fatto riportando denunce e inviti ai poliziotti, anche con i comunicati delle Autorità, abbiamo più volte denunciato questi atti criminali e più volte sollecitato le Forze dell’ordine a intervenire, non solo a “babbo morto”, bensì prima, con appostamenti di agenti in borghese. Così pare sia avvenuto questa volta e la Questura di Foggia è intervenuta con la Squadra Mobile in borghese.
Ecco ciò che ha diramato.
Nella decorsa serata, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia, nell’ambito di un mirato servizio volto al contrasto dei recenti fenomeni verificatesi in Piazza Mercato e nei vicini centri di aggregazione della movida cittadina, sono intervenuti nella precitata piazza scongiurando un tentativo di aggressione.
Nell’occasione, il personale della Squadra Mobile ha identificato un gruppo di giovanissimi di 6 persone, di età compresa tra i 16 e i 20 anni, già noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici e per reati contro il patrimonio.
In particolare, uno dei maggiorenni componenti del gruppo ha provato ad aggredire un proprio coetaneo che transitava per Piazza mercato. Il tempestivo intervento degli agenti di Polizia opportunamente appostati ha scongiurato che il tentativo di aggressione si concretizzasse e venisse portato ad ulteriori conseguenze, nonostante il tentativo di resistenza nei confronti degli operanti.
A seguito di perquisizione personale, l’aggressore ed un altro ragazzo componente del gruppo sono stati trovati in possesso rispettivamente di una lama e di uno “spadino”, e pertanto sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.
FOCUS:
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Al Policlinico Riunti di Foggia ritornano i disagi, quelli da tempo oggetto di lamentele a mezzo stampa da dipendenti e soprattutto degenti e loro familiari. Una situazione che nello specifico va avanti dalla seconda decade di agosto.
Da quanto ci è stato riferito da interni ed esterni, e verificato in loco, molte persone lamentano un alto grado di disordine nella gestione delle deambulazioni. Nel merito, barelle con degenti nelle corsie, letti “in più” nelle singole stanze, insomma confusione tra degenti e utenti.
Si tenga presente che siamo ancora in piena emergenza sanitaria, e la disciplina dell’ordine dovrebbe regnare sovrana laddove c’è ancora differenziazione tra corsie pulite e sporche, che per fortuna è in essere.
Tuttavia, nel reparto di Chirurgia Ospedaliera degenti e chi utilizza la struttura per visite diagnostiche sono continuamente dirottati in altri reparti, in particolare in quello del secondo piano della struttura maternità dove sono ubicati i reparti specializzati per colonscopia e gastroscopia. Una situazione che sta generando, purtroppo, disagi per corsie ingolfate con degenti e utenti sottoposti a lunghe attese e anche spostati come birilli da un reparto all’altro. Un problema in essere dal mese di agosto, precisamente dal 21, quando un solaio del controsoffitto del reparto di Endoscopia Digestiva è ceduto, obbligando, di fatto, la Direzione Sanitaria a dirottare i degenti nel reparto suindicato per gli specifici esami endoscopici, unico ad aver il macchinario preposto. Mentre, da quanto ci è stato detto da fonti interne, per gli utenti, quelli esterni, gli esami sarebbero svoti al quarto piano del plesso maternità dove c’è la struttura di Chirurgia Universitaria, anch’essa fornita del macchinario prima detto.
Da quanto si legge nelle righe della disposizione del Direttore Sanitario (vedi foto), la scelta forzata doveva essere temporanea –“Tanto fino a nuova diversa indicazione”-. Oggi è ancora così e i disagi, oltre a non mancare, sono oggetto di lamentele, le stesse che chiedono come mai non si è proceduto a trasferire il reparto “temporaneamente chiuso” in quello nuovo, che dovrebbe (il condizionale ora è d’obbligo) sorgere frontalmente la maternità, ormai da anni in attesa di termine dei lavori.
Si attendono spiegazioni da parte della Direzione Sanitaria cui daremo spazio, per comprendere la situazione in atto, come è gestita e come verrà “normalizzata”, per fornire alla comunità un servizio utile di informazione. Si attende anche la voce delle sigle sindacali.