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Il Liceo Classico Lanza di Ascoli Satriano, a seguito dei preoccupanti scenari di guerra apertisi nel cuore dell'Europa, al fine di sensibilizzare le nuove generazioni ai temi della pace, della  tolleranza, dell'accoglienza e della solidarietà, ha organizzato per giovedì 28 Aprile p.v. alle ore 10,30,  presso l'aula magna,  una Conferenza sul tema : " I giovani e la guerra", relatore il Generale di Divisione Dott. Potito Genova, già  Consigliere militare alla NATO e all’Unione Europea.

Ad introdurre i lavori il fiduciario del Liceo Classico, prof. Giuseppe Sgobbo.

Seguirà l'intervento del dirigente del Lanza,  prof.Giuseppe Trecca. Sarà poi la volta della Dott.ssa Angela Barbato, Commissario Prefettizio della Città di Ascoli Satriano. La parola passerà quindi  alla Dott ssa Maria Aida Episcopo, dirigente USR Puglia Ufficio V ambito territoriale Foggia. L'incontro proseguirà con una testimonianza del giovane ex Liceale Giuseppe Frisiello. A seguire, l'intervento del Cav. Saverio Pandiscia, presidente dell' Associazione Nazionale Figli di Caduti e  Dispersi in Guerra, sez. di Orta Nova.

Non mancherà una sorpresa preparata per l'occasione dal Musicista e Compositore, M° Pasquale Inglese.
A moderare i lavori sarà l'ex liceale Biagio Gallo.
 
Particolare attenzione sarà rivolta agli interventi dei ragazzi del Liceo che con le loro riflessioni  e proposte arricchiranno il dibattito, ma allo stesso tempo saranno desiderosi di trovare  risposte  rassicuranti su un conflitto così assurdo e drammatico e mai così vicino a casa loro.
 
Con l'iniziativa di Giovedì 28 Aprile, Il Liceo Classico "V. Lanza" di Ascoli Satriano intende esprimere tutta la propria vicinanza e la propria solidarietà a quanti in questo momento stanno piangendo i propri figli caduti,  a quanti con gli occhi spenti sperano ancora di ricongiungersi con i propri cari nelle proprie case e nella propria Patria, a quanti, nonostante tutto, credono ancora in un futuro di pace.

Al termine dell'evento gli studenti del Liceo Classico di Ascoli sottoscriveranno una petizione per la pace da  estendere, tramite il Provveditorato provinciale,  a tutti gli istituti superiori della provincia di Foggia da inviare all'ONU.

nota del consigliere Maurizio Bruno, presidente del Comitato regionale permanente della Protezione civile.

È online #OffroAiuto: la piattaforma del Dipartimento della Protezione civile che consente a cittadini, aziende ed enti del terzo settore o del privato sociale di offrire beni, servizi e alloggi per sostenere la popolazione ucraina. 

Obiettivo della piattaforma è creare uno strumento agile a supporto della gestione emergenziale per rispondere in modo tempestivo ed efficace alle necessità dei cittadini ucraini. Un database che consenta anche di rispondere in modo dinamico alle diverse esigenze che possono emergere nel tempo, nell’ambito di uno scenario emergenziale in continua evoluzione.

Per offrire un contributo è sufficiente accedere a offroaiuto-emergenzaucraina.protezionecivile.gov.it, selezionare la tipologia di offerta, compilare il modulo e confermare poi la propria offerta tramite cellulare. È possibile anche inserire più offerte. In questo caso, per una migliore gestione del dato è necessario compilare un modulo per ciascuna.

Le offerte di beni, servizi e ospitalità saranno inviate alle strutture di coordinamento dell’emergenza, alle organizzazioni di volontariato di protezione civile e ai soggetti del terzo settore o del privato sociale impegnati nelle attività di accoglienza e sostegno alla popolazione.

a cura di Angelo Riccardi.

“Alla fine di febbraio, quando la Russia ha iniziato l’invasione dell'Ucraina, il mondo dell'energia è entrato in allerta, preparandosi a gravi perturbazioni dei mercati energetici che rimangono fortemente dipendenti dal petrolio e dal gas russi. Il fallback è stato rapido, provocando una volatilità senza precedenti che si è riverberata in tutto il mondo.

Dentro questo quadro di forte incertezza è tornato alla ribalta il mega deposito Energas di Manfredonia che, come accade nella migliore tradizione italiana, viene artatamente rilanciato come strategicamente necessario nell’attuale scenario di crisi energetica del nostro Paese.

È di questi giorni la notizia, non verificata, di un’imminente autorizzazione alla realizzazione del mega impianto da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con molta probabilità pezzi della politica di governo di questo Paese vogliono cogliere l’ennesima occasione di difficoltà per favorire un’operazione imprenditoriale, inutile e dannosa per la nostra comunità.

L'opera conta un parco serbatoi tumulati per complessivi 60.000 mc di GPL, con un periodo di realizzazione di diversi anni e con un periodo di attività di almeno 30/50 anni, che quindi va ben oltre il 2050, ovvero non è conforme agli obiettivi climatici italiani ed europei.

Qual è la provenienza del GPL da stoccare e distribuire? Visto il ruolo che la Russia svolge in questo settore.

Per quanto riguarda la collocazione, mi aspetterei fosse nelle vicinanze della fonte, ovvero di una raffineria di petrolio e non, come sta invece accadendo a Manfredonia, di un’area più volte rappresentata come collocata all’interno di contesti di tutela e sottoposti a vincoli di natura ambientali, già oggetto di procedure di sanzioni da parte dell’Unione Europea

Non c'è dubbio che si tratti di una infrastruttura molto grande e pericolosa, soprattutto per rischio incendio di vasta portata. Il GPL ha densità superiore a quella dell'aria per cui non si disperde nell'atmosfera; in caso di fuoriuscite accidentali tende a concentrarsi ristagnando al suolo e nelle cavità, causando situazioni di accumulo molto pericolose (rischio incendio e asfissia). Un esempio lampante è il tragico incidente ferroviario di Viareggio del 2009.

Senza considerare che sul nostro territorio la collocazione di questo mega impianto è prevista a pochi km dall’aeroporto militare di Amendola, che contribuisce alla difesa aerea nazionale con i velivoli F-35A assegnati al 13° Gruppo Volo e il servizio di NATO QRA (Quick Reaction Alert) a difesa dello spazio aereo dell’Alleanza Atlantica che renderebbe la base obbiettivo militare in caso di conflitto.

Oggi si tende a posizionare depositi di questo tipo su piattaforme galleggianti in alto-mare e non certamente dove Energas ha pensato di collocarlo ormai due decenni fa.

In questo contesto è utile ricordare che la Russia, secondo produttore mondiale di gas naturale e terzo di petrolio, minacciava di limitare le esportazioni di energia. Seppur sta continuando ad inviare gas naturale attraverso la sua infrastruttura di gasdotti, l’Europa, attanagliata dal rischio di un'interruzione del flusso e di una compressione dell'offerta, si è mossa immediatamente alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento. A seguito della sospensione da parte della Germania del progetto da 11 miliardi di dollari del gasdotto Nord Stream 2 del Mar Baltico, che doveva raddoppiare il flusso di gas russo verso la nazione tedesca, l'Unione Europea (UE) ha emesso una tabella di marcia urgente per rendere l'Europa indipendente dai combustibili fossili russi entro il 2030.

Nell'ambito delle sanzioni per paralizzare l'abilità economica della Russia, i 27 paesi membri dell'Unione europea (UE), durante la prima settimana di marzo, hanno presentato piani per ridurre di due terzi la propria dipendenza dal gas russo già quest'anno e rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi "ben prima del 2030". Il piano delinea anche una serie di misure per rispondere all'aumento dei prezzi dell'energia e ricostituire le scorte di gas europee per il prossimo inverno.

L'iniziativa di azione europea congiunta, "REPowerEU", propone di tenere sotto controllo i prezzi dell'energia al dettaglio attraverso la regolamentazione dei prezzi, le misure di aiuto di Stato e le azioni di mercato, che potrebbero comportare riforme della progettazione del mercato elettrico e del programma di scambio di quote di emissione. L'ambiziosa iniziativa cercherà nel frattempo di presentare con urgenza una proposta legislativa per lo stoccaggio minimo di gas e stabilire un obiettivo di deposito del 90% entro il 1 ottobre, designando lo stoccaggio di gas come "infrastruttura critica" e consentendo incentivi per il riempimento.

A lungo termine, REPowerEU incoraggerà più pannelli solari sui tetti, pompe di calore, risparmio energetico ed elettrificazione. Cercherà inoltre di accelerare le autorizzazioni per le rinnovabili, oltre a diversificare le forniture di gas. Infine, raddoppierà le ambizioni di costruire la sua economia dell'idrogeno, sviluppando infrastrutture, strutture di stoccaggio e porti per sostituire la domanda di gas russo con altri 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile importato e 5 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile domestico. Notevoli sono anche le ambizioni di produrre 35 miliardi di metri cubi (Bcm) all'anno di biometano entro il 2030 da rifiuti e residui agricoli.

Seppur non espressamente richiamato nella mozione approvata, il Consiglio Comunale di Manfredonia monotematico tenutosi lo scorso 17 marzo è stato convocato per la preoccupazione che il conflitto in corso tra Ucraina e Russia possa indurre il Governo a propendere per l’istallazione del deposito Energas sul territorio sipontino. Tale timore è stato più volte espresso durante la seduta.

A tal proposito è utile evidenziare come, proprio a seguito del conflitto tra Ucraina e Russia e come spiegato precedentemente, sia emersa in maniera palese la dipendenza energetica dell’Italia dal gas estero. Per liberarsi da questo giogo economico occorrerebbe puntare la maggior parte degli sforzi sulle energie rinnovabili, portando avanti con ancora più determinazione il lavoro fatto dalla Regione Puglia negli ultimi decenni. Gli ostacoli allo sviluppo delle rinnovabili sono tutti ampiamente superabili e l’Italia, svincolandosi dalle fonti fossili, potrebbe raggiungere presto la sovranità energetica. Se ci fossimo concentrati sulle fonti pulite ottenendo lo stesso incremento annuale medio registrato nel triennio 2010‐2013 (pari a 5.900 MW), oggi avremmo potuto ridurre i consumi di gas metano di 20 miliardi di metri cubi l’anno, con una riduzione delle importazioni di gas dalla Russia del 70%.

Un dato importante che ci deve far riflettere sul fatto che il deposito di GPL proposto da Energas nel territorio di Manfredonia rappresenta un modello del passato e che ora dobbiamo necessariamente guardare al futuro per il bene dell’ambiente, ma anche per l’attuazione di una indipendenza energetica sul piano nazionale”.

Puglia: in cielo arcobaleni, non bombe! 10^ Marcia della Pace Emmaus - Amendola. Il Coordinamento Capitanata per la invita tutte e tutti ad unirsi e marciare per la pace.

Il 10 aprile, Domenica delle palme, il Coordinamento Capitanata per la Pace, nato da circa un mese, fa sua e promuove la 10^ Marcia della Pace dalla Comunità Emmaus all’Aeroporto militare di Amendola, tradizionale appuntamento del pacifismo nel nostro territorio.

Se negli scorsi anni il pacifismo è sembrato ad alcuni un tema lontano e riservato a pochi, proprio l’invasione russa dell’Ucraina e la guerra conseguente hanno nuovamente mostrato il suo straordinario valore universale. Per questo intendiamo ribadire tante delle nostre storiche posizioni, laddove opportuno aggiornate alla luce dei tragici sviluppi di questi giorni ed espresse nell’Appello della Marcia. [cfr. qui di seguito]

Alla gran parte della classe politica nazionale ed europea, incapace di ipotizzare un’alternativa, diciamo che noi amanti della pace non ci stiamo, non accettiamo l’osceno equilibrio del terrore e ci opponiamo alla nefasta ripetizione delle logiche belliche.

Se non ora, quando? Il momento è adesso!

Domenica 10 aprile 2022, dalle ore 9.00, a Emmaus, con la benedizione delle palme e degli ulivi e i nostri corpi in movimento fino all’Aeroporto di Amendola.

APPELLO

Puglia: in cielo arcobaleni, non bombe!
10^ Marcia per la pace Comunità Emmaus-Amendola (Foggia)

Domenica delle Palme - 10 aprile 2022 (ore 9-13)

Noi, amanti della Pace,

 DICIAMO NO

- alla brutale aggressione della Russia di Putin all’Ucraina

- al neoimperialismo russo

-  agli attacchi dell’Ucraina contro il Donbass

-  a tutte le guerre

- alla riduzione/annullamento degli spazi di democrazia e di dissenso causati dalla logica della guerra

-  all’invio di armi da Italia e Paesi UE perché allontana la pace ed avvicina la guerra mondiale

- all’espansione della NATO nell’Est Europa, auspicando il suo scioglimento

- all’aumento delle spese militari voluto da vari Governi europei, rifiutato dalla maggioranza della popolazione italiana e definito da Papa Francesco una “pazzia”

- alla presenza ad Amendola di droni armati e dei costosissimi F-35, predisposti per la guerra nucleare

- all’esposizione offensiva dell'Aeroporto di Amendola che mette in pericolo il nostro territorio

Noi, amanti della Pace,

DICIAMO SI

- ad un immediato "cessate il fuoco" in Ucraina ed al ritiro delle truppe

- ad aiuti, accoglienza e protezione per la popolazione ucraina e per i profughi di tutte le guerre

- al coraggio di cittadine e cittadini russi che si oppongono alla guerra sfidando un regime autoritario

- ad un’Ucraina multietnica, neutrale e senza basi straniere nel suo territorio

- ad un ruolo di primo piano di UE e ONU nei negoziati tra Zelensky e Putin

- ad una riforma del Consiglio di sicurezza dell’ONU ed all’abolizione del diritto di veto

- all’adesione dell’Italia al Trattato ONU del 2017 che proibisce le armi nucleari 

- all’efficacia della strada mostrata nella storia dai tanti esempi di lotte non armate e nonviolente

-  all’apertura di un dibattito su una possibile riconversione naturalistica di Amendola

- alla costruzione di Pace e giustizia anche con i nostri comportamenti e le relazioni tra noi e con l’ambiente, sempre vittima della guerra al pari degli esseri umani

NO AD OGNI IMPERIALISMO AL MILITARISMO ED A TUTTI I NAZIONALISMI!

Coordinamento “Capitanata per la pace”

 

Certo è che Biden oltre a essere guerrafondaio è proprio rincoglionito, come il suo predecessore Bush junior. L'età non lo aiuta e non aiuta la stabilità, già molto labile, geopolitica dell'intero occidente e mondiale. Dal suo pulpito, sempre ben protetto e servito a quattro zampe dai nostri capi di stato e di governo, si permette di dare del “macellaio” a Putin e che la Russia dovrebbe cambiare governo, innescando un altro conflitto nel conflitto. Un nuovo governo semmai con Navalnyj? Ve lo raccomando quello, un altro che non è uno stinco di santo, politicamente estremo.

Ci è o ci fa?

Si rende conto che è un'altra simil dichiarazione di guerra, che vedrà come scenario l'Europa?

Invece di armonizzare un tavolo che potrebbe davvero metter fine alla strategia russa per ottenere il controllo del mar d'Azov e parte di quello Nero, butta benzina sul fuoco, quello che sta ammazzando civili e militari, che potrebbe diventare l'innesco per bombe molto più potenti, che potrebbe far rivedere posizioni bielorusse e cinesi.

Ciò non significa calar le braghe, anzi, Biden deve rispondere a tono ma con prudenza. Anche se le risposte spetterebbero ai capi europei, che a quanto pare, a parte Johnson - altro spregiudicato -, si limitano a batter mani come ebeti.

Putin va fermato, non inviperito che non vuol dire dargli del “macellaio”.

Dal contraltare ucraino non poteva mancare il rilancio sciocco di Zelensky che, pur di dar fiato a trombe registrate e ben accordate con gli americani, rincalza la dose senza pensare al suo popolo che sarà ancora obiettivo russo. Lì non è oro tutto quel che luccica. Ci sono anche riflessi che abbagliano chi non vuol vedere.

Dalle nostre parti c'è chi subdolamente tace, chi cerca di equilibrare le due visioni mediatiche di una guerra sull'orlo del nucleare ma viene tacciato pro-putiniano o addirittura censurato, chi spavaldamente e irresponsabilmente pur di tener contenta la NATO OTAN (omen omen) rincalza la dose, senza tener conto che la guerra potrebbe arrivare da queste parti e non negli States.

Dall'Italia si inviano armi, dichiarando in Parlamento la volontà alla difesa. Ma l'Italia non è sotto attacco. Armi che alimentano una guerra e accontentano Zelensky che prima di combattere Putin doveva far i conti con il suo arsenale. Sicuramente sapeva già dell'appoggio occidentale e ha programmato la resistenza, la comunicazione, la perdita di vite umane. Furbo ma allo stesso tempo spietato, che ora sentenzia chi in Ucraina parla russo, lingua etichettata belligerante.

Putin (ex KGB) sarà quello che è, ma dall'altra parte non si dissimilano più di tanto chi sta sfruttando questa guerra per obliterare future posizioni politiche, geopolitiche, economiche, finanziarie, commerciali.

La fissa di rifondare la Grande Russia era argomento già noto e nessuno se n'è curato, lasciando ammazzare migliaia di persone tra Crimea, Donbass, Cecenia, Siria. Evidentemente i fantocci messi dagli States, con il beneplacito della Nato e i proni caproni capi europei, lì non potevano essere assoldati.

La verità sta sempre nel mezzo. Dai tg e giornali ne abbiamo una e univoca, dai social due e vanno pesate. Spesso ci restituiscono risposte che vorremmo ascoltare; è la forza della comunicazione, non dell'informazione.

La Chiesa prega e invita alla pace, giustamente. Papa Francesco cerca di convincere chi della guerra ne ha fatto un business, in essere e post bellico. «C’è bisogno di ripudiare la guerra, luogo di morte. Non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Perciò rinnovo il mio appello: basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace!» l’accorato invito fatto oggi dopo l’Angelus domenicale. Ma i capi di stato e di governo non ascoltano la parola della fede, tanto…come pensano loro…non risolverà nulla perché non accontenta chi bulimicamente vuol ingrandire il suo potere, non solo territoriale, anche consensuale e perciò politico. È una fissa!

Come sempre è la storia che ci fornisce un peso verosimile, analizzando cronologicamente lo scenario geopolitico trascorso e in essere.

È una guerra che alla fine avrà un alto numero di vittime, sperando non milioni e una Europa desertificata e invivibile se il conflitto vira su altri armamenti. Umani sacrificati sull'altare di un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) che, come andrà, ha riorganizzato il vertice lasciando invariata la base nello status e meno affollata, raggiungendo il suo scopo. E non obtorto collo.

Ad Maiora!

#puntidisvista   #freethinker  #warucraina  #NoWAR  #PeaceUcraina

Un FOCUS sulla vicenda è qui:

- Punti di (s)vista. Belligerante ma non troppo

- Punti di (s)vista. Putin per l’Ucraina, un ex KGB, non tanto ex

- Punti di (s)vista. L’erosa e sanguinante “cuginanza” contesa

- Punti di (s)vista. Non c'è verso

- Punti di (s)vista. Resistere, fino a quando…

 

L’assessorato al Welfare ha pubblicato l’avviso di manifestazione di interesse rivolto agli Enti del Terzo Settore per l’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina. Per dare la propria disponibilità ad accogliere famiglie e singoli cittadini ucraini servirà compilare un apposito modulo scaricabile al link https://app.sistema.puglia.it/ords/f?p=10000:530 in cui si dovranno indicare il numero dei posti di accoglienza disponibili e la tipologia delle strutture in cui si intende ospitare i rifugiati ucraini.

“Ringrazio il Terzo Settore pugliese - dichiara l’assessora al Welfare, Rosa Barone - con cui stiamo avendo interlocuzioni continue e che ha da subito manifestato la propria disponibilità e il massimo impegno per aiutare e ospitare i profughi in arrivo dall’Ucraina. Abbiamo inviato anche ai sindaci una lettera per chiedere di pubblicare l’avviso nell’Albo Pretorio e sui siti internet dei Comuni, in modo da darne la più ampia diffusione possibile.”

“L'accoglienza, perché sia giusta - dichiara Davide Giove, portavoce del Forum del Terzo Settore Puglia -, deve innanzitutto garantire le condizioni organizzative ottimali perché si predisponga una interazione positiva tra chi accoglie e chi fugge dalla guerra. Come Forum del Terzo Settore siamo convinti che lo straordinario slancio di solidarietà che la Puglia sta dimostrando debba avere una solida cabina di regia di cui la Regione è soggetto fondamentale. Accanto agli enti del Terzo Settore, che da anni si occupano virtuosamente nelle nostre città di accoglienza, lavorando con i Comuni e le Prefetture, ci sono anche tantissime ETS che oggi possono contribuire a rispondere al bisogno dei cittadini ucraini anche solo mettendo a disposizione i propri locali idonei ad alloggiare degnamente chi giunge in Puglia chiedendoci aiuto. Queste disponibilità saranno presto utili e necessarie, organizzarle da parte della Regione Puglia è un atto importante che si dirige nella direzione giusta.”

Accoglienza profughi ucraini: Regione e Associazioni degli albergatori sottoscrivono un Accordo Quadro per l’utilizzo immediato di strutture ricettive e alberghiere

Sottoscritto tra Regione Puglia, nella persona del dirigente della Sezione Protezione Civile, e Associazioni di categoria degli Albergatori (Confcommercio Federalberghi Puglia, Confesercenti Assohotel Puglia e Confindustria Puglia Turismo), un Accordo Quadro finalizzato ad assicurare immediata ospitalità alle persone provenienti dall’Ucraina nelle strutture ricettive presenti sul territorio regionale. L’Accordo, che attua l’Ordinanza n. 5 del 22 marzo scorso del presidente Michele Emiliano, in qualità di Commissario delegato per il coordinamento dell’organizzazione del concorso del sistema regionale di protezione civile negli interventi e nelle attività di soccorso ed assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina, assicura una soluzione di alloggiamento e assistenza temporanee, qualora non sia possibile l’accoglienza tramite le misure ordinarie del CAS (Centro di Accoglienza Straordinario) o del SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), messe a disposizione dalle Prefetture - Uffici Territoriali del Governo.

“Consolidando il rapporto di sussidiarietà con le Prefetture, abbiamo sottoscritto questo accordo importantissimo, se si pensa che non possiamo neanche prevedere quante persone arriveranno in Puglia, anche solo in transito – spiega Emiliano -. Ringraziamo le strutture alberghiere e ricettive che hanno già messo a disposizione 1072 tra camere d’albergo e appartamenti su tutto il territorio regionale e sappiamo che molti altri risponderanno nei prossimi giorni. Ma naturalmente ringrazio anche il Terzo Settore che si sta adoperando per allestire la macchina dell’accoglienza”.

L’Accordo prevede l’impegno delle strutture ricettive coinvolte ad accordare condizioni uniformi di ospitalità e una tariffa congrua e calmierata, che tenga conto del contesto emergenziale, con assistenza in lingua ucraina. Si darà, inoltre, la possibilità agli ospiti di scegliere il tipo di trattamento (dalla pensione completa al solo pernottamento con colazione). Le strutture ospitanti potranno continuare a esercitare la loro attività d’impresa, ospitando anche altri utenti.

Domani 25 marzo 2022, alle ore 17, ora italiana, consacrerà la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, in unione spirituale con tutti i vescovi, i sacerdoti, e i fedeli di tutto il mondo. La consacrazione avverrà in contemporanea e sarà uno dei momenti più cruciali dell’intera storia umana ed ecclesiale.

La consacrazione potrà essere seguita in diretta su TV2000 a partire dalle ore 17, sui canali 28 e 528.

Storicamente tra il secolo scorso e l’attuale la consacrazione è avvenuta due volte, con Pio XII e San Giovanni Paolo II, rispettivamente per la Seconda Guerra Mondiale e quelle avvenute in vari paesi del continente. L’atto, è chi lo ha già letto, è definito un “capolavoro teologico di sottilissima perfezione, ispirato direttamente dalla Spirito Santo”, che va letto e riletto per interiorizzarlo. Chi è credente sa che un simil gesto potrebbe cambiare la storia dell’umanità, della chiesa, delle popolazioni e di chi decide sulla loro sorte terrena. Perciò dipenderà la salvezza o la distruzione di tutta l’umanità e del mondo intero. Ognuno di noi, credenti e non, compia quest’azione.

ATTO DI CONSACRAZIONE AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te. Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.

Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani. Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!

Nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità, nel mistero d’iniquità del male e della guerra, tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore, desideroso di perdonarci e rialzarci. È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l’umanità. Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia ci conduci con tenerezza.

Ricorriamo dunque a te, bussiamo alla porta del tuo Cuore noi, i tuoi cari figli che in ogni tempo non ti stanchi di visitare e invitare alla conversione. In quest’ora buia vieni a soccorrerci e consolarci. Ripeti a ciascuno di noi: “Non sono forse qui io, che sono tua Madre?” Tu sai come sciogliere i grovigli del nostro cuore e i nodi del nostro tempo. Riponiamo la nostra fiducia in te. Siamo certi che tu, specialmente nel momento della prova, non disprezzi le nostre suppliche e vieni in nostro aiuto.

Così hai fatto a Cana di Galilea, quando hai affrettato l’ora dell’intervento di Gesù e hai introdotto il suo primo segno nel mondo. Quando la festa si era tramutata in tristezza gli hai detto: «Non hanno vino» (Gv 2,3). Ripetilo ancora a Dio, o Madre, perché oggi abbiamo esaurito il vino della speranza, si è dileguata la gioia, si è annacquata la fraternità. Abbiamo  smarrito l’umanità,  abbiamo  sciupato la pace.

Siamo diventati capaci di ogni violenza e distruzione. Abbiamo urgente bisogno del tuo intervento materno.

Accogli dunque, o Madre, questa nostra supplica.

Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra. Tu, arca della nuova alleanza, ispira progetti e vie di riconciliazione.

Tu, “terra del Cielo”, riporta la concordia di Dio nel mondo. Estingui l’odio, placa la vendetta, insegnaci il perdono.

Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare. Regina del Rosario, ridesta in noi il bisogno di pregare e di amare. Regina della famiglia umana, mostra ai popoli la via della fraternità. Regina della pace, ottieni al mondo la pace.

Il tuo pianto, o Madre, smuova i nostri cuori induriti. Le lacrime che per noi hai versato facciano rifiorire questa valle che il nostro odio ha prosciugato. E mentre il rumore delle armi non tace, la tua preghiera ci disponga alla pace. Le tue mani materne accarezzino quanti soffrono e fuggono sotto il peso delle bombe. Il tuo abbraccio materno consoli quanti sono costretti a lasciare le loro case e il loro Paese. Il tuo Cuore addolorato ci muova a compassione e ci sospinga ad aprire le porte e a prenderci cura dell’umanità ferita e scartata.

Santa Madre di Dio, mentre stavi sotto la croce, Gesù, vedendo il discepolo accanto a te, ti ha detto: «Ecco tuo figlio» (Gv 19,26): così ti ha affidato ciascuno di noi. Poi al discepolo, a ognuno di noi, ha detto: «Ecco tua madre» (v. 27). Madre, desideriamo adesso accoglierti nella nostra vita e nella nostra storia. In quest’ora l’umanità, sfinita e stravolta, sta sotto la croce con te. E ha bisogno di affidarsi a te, di consacrarsi a Cristo attraverso di te. Il popolo ucraino e il popolo russo, che ti venerano con amore, ricorrono a te, mentre il tuo Cuore palpita per loro e per tutti i popoli falcidiati dalla guerra, dalla fame, dall’ingiustizia e dalla miseria.

Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina. Accogli questo nostro atto che compiamo con fiducia e amore, fa’ che cessi la guerra, provvedi al mondo la pace. Il sì scaturito dal tuo Cuore aprì le porte della storia al Principe della pace; confidiamo che ancora, per mezzo del tuo Cuore, la pace verrà. A te dunque consacriamo l’avvenire dell’intera famiglia umana, le necessità e le attese dei popoli, le angosce e le speranze del mondo.

Attraverso di te si riversi sulla Terra la divina Misericordia e il dolce battito della pace torni a scandire le nostre giornate. Donna del sì, su cui è disceso lo Spirito Santo, riporta tra noi l’armonia di Dio. Disseta l’aridità del nostro cuore, tu che “sei

di speranza fontana vivace”. Hai tessuto l’umanità a Gesù, fa’ di noi degli artigiani di comunione. Hai camminato sulle nostre strade, guidaci sui sentieri della pace.

Amen.

Circa 18 ore fa la rete informatica Anonymous ha reso noto sul canale Twitter di aver hackerato la banca centrale Russa.

Un’azione che, a detta di Anonymous, potrebbe rendere leggibili più di 35mila file riguardanti operazioni segrete russe. È da quando è inziata la guerra in Ucraina che Anonymous sta rendendo difficile la vita alla rete russa, con vari attacchi e diversi enti, bloccandoli e mettendo in chiaro moltissimi documenti.

Anonymous: "Chi siamo noi? Siamo soltanto delle persone anonime.. Perchè stiamo lottando per Ukraine Russian War??"

Qui il video che svela il perchè.

#BiccariforUcraina

Si avvisa la cittadinanza che il Comune di Biccari intende prestare la propria disponibilità alla realizzazione di un progetto SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione richiedenti asilo dedicato ai profughi ucraini.

A tal fine è necessario acquisire, in via preliminare, la disponibilità di immobili ad uso abitativo di proprietà privata ubicati nel territorio comunale da concedere in affitto breve a titolo oneroso con scadenza al 30 giugno 2023 da destinare all’accoglienza degli profughi. 

MODULO MANIFESTAZIONE DI INTERESSE

Gli interessati sono invitati a ritirare, compilare e produrre la modulistica allegata entro e non oltre il 31 marzo 2023 sia mediante consegna al protocollo che via mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

Si è tenuto nel pomeriggio un incontro per coordinare gli interventi per l’accoglienza e l’integrazione scolastica dei bambini ucraini. Presenti l’assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, l’assessora al Welfare, Rosa Barone, il vicecapo di Gabinetto, Domenico De Santis, e il direttore Generale dell’USR Puglia, Giuseppe Silipo.

“Quando parliamo di accoglienza di bambini - dichiara l’assessore Sebastiano Leo - dobbiamo pensare non solo alla loro istruzione ma anche al richiamo e rispetto della loro cultura, alla loro storia e alle abitudini sociali diverse dalle nostre. La Scuola di Puglia è già pronta ad accogliere i piccoli che scappano dai bombardamenti e si sta organizzando per dare loro tutto il supporto per superare questo terribile momento. Non solo l'aspetto legato all'istruzione ma anche quello umano di cui la guerra li sta privando. Dobbiamo programmare azioni congiunte perché, anche qualora dovessero terminare in tempi brevi i bombardamenti, ci saranno, come già si vedono, intere città distrutte. "No luoghi" in cui nessun bambino potrà condurre una vita normale. Il lavoro di squadra tra la Regione Puglia e l'Usr ha già dimostrato di riuscire ad affrontare grandi sfide.”

“Ringrazio l’assessore Leo e l’Ufficio Scolastico Regionale - spiega l’assessora Barone - per l’incontro di questo pomeriggio. La Puglia è pronta ad accogliere i bimbi ucraini nelle scuole. Al momento sono 48 quelli ospitati nelle strutture. Ieri i miei uffici hanno trasmesso un questionario in cui si chiede a ogni Ambito Territoriale e ai Comuni che lo compongono di fornire informazioni sulla disponibilità di mediatori interculturali che parlino la lingua ucraina; di persone che abbiano manifestato la disponibilità ad accogliere adulti o famiglie provenienti dall’Ucraina e sull’esistenza di un’anagrafe delle famiglie disponibili all’affido familiare per quello che riguarda i minori non accompagnati. Abbiamo chiesto che le risposte arrivino entro il prossimo 17 marzo in modo da avere il prima possibile il quadro ben definito della situazione e poter procedere con la programmazione”.

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