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Nota del consigliere regionale Giannicola De Leonardis. “La brutale aggressione di due agenti di polizia, nei pressi del Cara di Borgo Mezzanone, ha fatto emergere ancora una volta la difficoltà e i rischi che quotidianamente vivono persone chiamate a garantire sicurezza e legalità in un contesto difficile e drammatico. E quanto il fenomeno dell’immigrazione sia complesso in tutte le sue infinite sfumature e implicazioni, in una provincia e in un territorio particolare sovraesposto. Alle forze dell’ordine e agli operatori tutti la mia piena solidarietà e ammirazione, unita alla richiesta al Governo centrale di ulteriori risorse umane e materiali, sempre più necessarie data l’escalation che si continua a registrare”.
Una nuova avventura ha preso avvio dall’Ipssar “E. Mattei” di Vieste e vede coinvolte tutte le scuole del territorio, I.I.S.S. “Fazzini-Giuliani” e Istituto Comprensivo Rodari-Alighieri-Spalatro.
Questa tappa porta il nome di Presidio scolastico di Libera, nato oggi 5 ottobre 2018 all’insegna dell’entusiasmo e della forza coinvolgente della comunità che ha riempito l’Auditorium del “Fazzini-Giuliani”, sede della manifestazione inaugurale.
Presenti il segretario provinciale di Libera, dott. Salvatore Spinelli, il vicepresidente nazionale di Libera e referente della memoria, dott.ssa Daniela Marcone, il vice-sindaco, dott.ssa Rossella Falcone, i Dirigenti scolastici Costanzo Cascavilla, Pietro Loconte e Paolo Soldano, il Tenente dei Carabinieri, dott. Nicola Porrari, il comandante delle forze della Finanza , dott. Benedetto Asciuti , il maresciallo della Finanza Leonardo Buoncristiano, le parrocchie nelle persone di don Gioacchino Strizzi, don Maurizio Guerra, don Celestino Iervolino, le Associazioni, Antiracket con il presidente Giuseppe Mascia e “Nordic Walking Gargano” con il presidente Valentino Dirodi.
Assente per sopravvenuti impegni istituzionali , il Procuratore della Repubblica del tribunale di Foggia, dott. Ludovico Vaccaro.
Temi ricorrenti, l’impegno della comunità per una rinascita civile e per un rinnovato atteggiamento rivolto all’antimafia sociale.
Il cambiamento è affidato all’opera costruttiva dei giovani e dei docenti in una progettualità comune i cui token sono: coltivare, raccontare, custodire, impegnarsi, partecipare, contagiare accomunati dalla forza rivoluzionaria del coraggio.
Il Presidio intitolato ad Hyso Telharay e a tutte le vittime innocenti del caporalato mafioso vuole proporsi come una nuova torre di avvistamento contro l’assedio dei promotori dell’illegalità, del disimpegno, dell’omertà e della morte.
Il giovane esempio di Hyso resta lo sprone per tutti affinché non ci si arrenda di fronte ai caporali di ogni tempo e con orgoglio e a testa alta si combatta per una vita all’insegna della dignità e della libertà.
Tutti noi siamo chiamati a dare il nostro impegno e la nostra forza perché la comunità cambi e la memoria di chi è morto per essa si conservi e renda fertili le terre che sono state macchiate dal loro innocente sangue.
Le scuole operanti nella cittadina sono disposte a muoversi in rete per raggiungere le mete fissate ed operare il cambiamento mostrando così la fiducia e la speranza che anima le nuove generazione a cui è affidato il PRESIDIO.
Una delegazione internazionale di esperti di faggio ha visitato nei giorni scorsi le faggete UNESCO della Foresta Umbra. Undici studiosi, provenienti da Europa, Stati Uniti, Iran e Giappone, hanno potuto apprezzare da vicino i secolari alberi da poco insigniti del prestigioso marchio, esemplari ideali per lo sviluppo di nuovi modelli di gestione sostenibile delle risorse forestali.
A guidarli nella Riserva Naturale di Falascone e nella Particella Pavari, insieme a Claudio Angeloro, Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità della Foresta Umbra, Alfredo Di Filippo (Professore di Botanica presso l’Università della Tuscia di Viterbo e curatore della candidatura UNESCO delle faggete italiane) e TetsuyaMatsui, coordinatore insieme a Di Filippo del gruppo IUFRO (Organizzazione internazionale dei centri di ricerca sulle foreste), che ha chiamato a raccolta oltre cento scienziati provenienti da tutto il mondo nel congresso internazionale su faggio e faggete svoltosi a Viterbo alla fine dello scorso mese di settembre.
“La visita degli esperti - dichiara il vicepresidente del Parco Nazionale del Gargano Claudio Costanzucci-rappresenta non solo un motivo di orgoglio per il Gargano ma anche uno stimolo a proseguire studi e ricerche su un polmone verde che continua a riservare sorprese naturalistiche di elevato spessore scientifico. Una visita di alto profilo che segue di pochi mesi quella di Stefan Schnitzer, tra i maggiori esperti al mondo di liane di cui è ricca la nostra foresta”.
Di particolare rilevanza la presenza nel gruppo di studiosi di Eric Zenner, docente di Selvicoltura alla Pennsylvania State University (USA) e Tsukasa Fukushima (University of Agriculture and Technology di Tokyo, Giappone), tra i massimi esperti del genere Fagus nell’Emisfero Nord.
“I luminari dei faggi – spiega Alfredo Di Filippo - sono stati letteralmente folgorati dalla bellezza della Foresta Umbra e dal suo stato di conservazione, apprezzandone sia la biodiversità che la struttura colossale degli alberi che la popolano”.
La scuola a Foggia è iniziata il 17 settembre, ma non per tutti. Anche quest’anno per l’assessorato ai servizi sociali la riapertura della scuola dopo le ferie estive è stato un evento imprevedibile e ad oggi ancora non è in essere il bando per l’assegnazione del servizio di scuolabus per i bambini del campo rom di Arpinova. Questa sciatteria che si ripete ogni anno è un atto grave per molti aspetti, ma soprattutto perché colpisce dei bambini che vivono in uno stato di totale degrado.
Queste ripetute inadempienze nei tempi da parte di questa amministrazione e dell’assessorato competente illustra come siano poco interessati a supportare una seria politica di integrazione favorendo il perpetuarsi del pregiudizio, una trappola che distorce la realtà facilitando l’avanzata di una volontà che si diletta ad alzare muri. Quando però tutto questo si perpetra e consuma a danno di incolpevoli bambini crea una profonda indignazione , infatti si fa finta di non vedere che quando questi bambini potranno finalmente andare a scuola saranno inseriti in classi che hanno già iniziato il programma costringendo i docenti a un doppio lavoro per permettere ai nuovi di recuperare. Ma non è da sottovalutare la difficoltà d’inserimento di quei bambini che si dovranno includere in gruppi già fatti. Italia in Comune Foggia , con i Consiglieri Comunali Rizzi e Sciagura, ritiene che il reiterarsi di una simile mancanza, che di fatto è una NEGAZIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO ai bambini di quelle famiglie impossibilitate ad accompagnare i figli a scuola, qualifica l’operato di un assessorato che si dovrebbe occupare della fascia debole della città. Ancora una volta ci vediamo costretti a informare le autorità competenti e denunciare ritardi che riteniamo inammissibili per un servizio di pubblica utilità
Sassari, 8 ottobre 2018. Omar Magliona su Norma M20 FC Zytek ha concluso alla 23^ Luzzi Sambucina di domenica 7 ottobre il Campionato Italiano Velocità Montagna 2018. Il pilota sardo portacolori della CST Sport dopo la conquista del titolo di gruppo E2SC, il suo secondo di categoria degli otto conquistati, ha voluto tentare fino in fondo la scalata al successo assoluto. Esordio difficile per il sassarese sui 6150 metri del tecnico tracciato cosentino. Durante le prove del sabato in vista della gara, una toccata ha compromesso le ricognizioni, ma subito il meccanico del Team Faggioli si è messo all’opera per ripristinare la biposto in vista della gara di domenica. Un lavoro articolato e supportato dalla vicinanza di molti avversari, ma soprattutto dalla solidarietà della gente di Luzzi, espressa nei modi più vari. Magliona ha preso il via di gara 1 per onorare gli sforzi del professionale meccanico e il supporto degli appassionati luzzesi e di molti del circus tricolore. Benché la concentrazione non fosse ottimale, così come le regolazioni della vettura, tutte da verificare, ci ha provato e ha ottenuto la quarta prestazione assoluta.
“Ho voluto onorare il lavoro del mio meccanico, di piloti, avversari e appassionati che mi hanno supportato e la vicinanza della straordinaria gente di Luzzi”, ha dichiarato un emozionato Magliona, che ha anche preso il microfono della manifestazione per esternare pubblicamente la sua gratitudine, poi ha continuato: “Forse un errore ha compromesso ogni ambizione di titolo assoluto, ma le corse sono anche questo e tutte le variabili sono possibili. E’ stata una stagione molto intensa e ricca di riscontri positivi coronati con quattro vittorie assolute e l’ottavo titolo tricolore. Per questo ringrazio davvero tutti”.
Adesso per il campione sardo un'immersione completa nella gestione dell’Autodromo di Mores, prima di tornare agli appuntamenti motoristici in abitacolo e poi di rituffarsi verso il 2019 sportivo.
In una apparentemente tranquilla prima domenica di ottobre è rimbalzata agli onori della cronaca l’ennesima tragedia familiare ai danni, questa volta, di figli minori. Non può passare inosservato che ciò avviene mentre ci si prepara ad essere ascoltati nella Commissione Giustizia del Senato per evitare la arcaica “rivisitazione” delle norme sull’affido condiviso, sulla bi genitorialità, sulla separazione dei coniugi che peraltro prevede l’introduzione di nuove figure quale quella del mediatore familiare e del cd coordinatore genitoriale.
Gli ennesimi fatti accaduti a Taranto invece ci impongono di chiederci come mai quest’uomo nonostante la condanna per maltrattamenti in famiglia potesse ancora vedere i propri figli e soprattutto come mai questi erano stati affidati alla nonna paterna. Parliamo ancora una volta di violenza da parte di un uomo ai danni delle donne e quindi dei figli che sono costretti a subire la cd “violenza assistita”.
Chi ha garantito, nella indifferenza dei più e nel negazionismo di molti, che un genitore destinatario di denunzia per maltrattamenti in famiglia vedesse i suoi figli? Chi li ha affidati e perché alla nonna paterna? Perché i giornali parlano ancora di conflitto nella coppia e di raptus?
Il padre denunciato e condannato per maltrattamenti non dovrebbe poter vedere i figli fino a quando non compie un serio percorso di riconoscimento dei suoi agiti, al fine di garantire nel tempo una genitorialità consapevole, tutelante e non maltrattante.
Le vite di una bambina di 6 anni e di un ragazzo di 14, saranno inesorabilmente segnate.
La società civile, le Istituzioni preposte alla tutela dei soggetti vittime di tali efferati episodi non vogliono e non hanno voluto vedere la pericolosità del padre. Il ddl Pillon è cieco su questi temi, confondendo anch’esso come in molti Tribunali Ordinari, sia in sede civile che penale ed i Tribunali per i Minori il conflitto di coppia e la violenza agita ai danni della donna, facendo rientrare tutto nella cd elevata conflittualità, reiterando un retaggio culturale e sentimenti di paura.
Noi operatrici dei centri antiviolenza siamo stanche di assistere alla violazione costante del diritto alla vita delle donne e dei loro figli. Possiamo solo immaginare cosa accadrà in caso di approvazione del ddl Pillon. L’arretratezza del pensiero sulla tutela dei diritti dei bambini, e l’assenza totale della considerazione per i diritti delle madri, delle donne vittime di violenza e dei padri consapevoli, costituirà un terreno fertile per la sepoltura di tante ed ulteriori vittime.
Invitiamo, quindi, tutte le istituzioni Giudiziarie e non ad assumere chiare posizioni su questo DDL, insistendo per il ritiro dello stesso. Lo dobbiamo ai tanti bambini e bambine uccise, alle donne vittime di femminicidio per mano dei loro papà e mariti.
Il Coordinamento dei Centri antiviolenza pugliesi:
CAV APORTI
CAV FILO DI ARIANNA
CAV RENATA FONTE
CAV GIRAFFA “PAOLA LABRIOLA”
CAV IL MELOGRANO
CAV IO DONNA
CAV LA LUNA
CAV LiberaMente
CAV OSSERVATORIO GIULIA E ROSSELLA
CAV RISCOPRIRSI
CAV ROMPIAMO IL SILENZIO
CAV SAFYA
CAV SAVE
CAV SOSTEGNO DONNA
CAV TELEFONO DONNA
Erano circa in cinquanta gli extracomunitari del Cara di Borgo Mezzanone, che si sono scagliati a calci e pugni contro due poliziotti “colpevoli” di aver fermato per un controllo, un cittadino gambiano di 26 anni.
«I due colleghi sono stati letteralmente pestati e hanno riportato importanti ferite con prognosi che vanno dai 15 ai 30 giorni – spiega Francesco Pulli, Segretario Nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) – l’intervento di altre pattuglie ha scongiurato il peggio per i colleghi. Episodi del genere non sono nuovi e, sicuramente, a spingere questa gente a delinquere indisturbata, è anche la consapevolezza di restare impunita. Servono pene severe per chi non rispetta le regole – tuona Pulli – e occorrono anche maggiori tutele per i poliziotti operativi su strada, come i taser ad esempio. Se fosse successo il contrario, nessuno avrebbe esitato ad urlare al razzismo. E’ ora che chi sbaglia paghi e che la Polizia sia messa in condizioni di difendersi e operare in totale sicurezza in situazioni del genere, per dare un segnale positivo alla collettività»
“Monte Sant’Angelo Città del pane”: l’Amministrazione incontra i panificatori e propone il soggetto unico per la promozione di “un’eccellenza gastronomica della Puglia”
“Siamo pronti a sostenere anche economicamente un soggetto unico che lavori alla tutela, valorizzazione e promozione di una delle eccellenze gastronomiche più conosciute della regione Puglia, il pane di Monte Sant’Angelo”. È stata la proposta che il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo, ha fatto ai panificatori in un incontro tenutosi nella Sala Giunta del Comune sabato 6 ottobre. d’Arienzo aveva convocato i panificatori per discutere degli aumenti.
“Da 10 anni il prezzo del pane non veniva ritoccato. Nel frattempo sono aumentate le tariffe dell’energia elettrica, del gas, della benzina, dell’acqua, del costo del lavoro. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’aumento della farina di 3-4 euro al quintale. È diventata una situazione insostenibile. Questi i motivi dell’aumento di 40 centesimi al chilo” - hanno spiegato i panificatori dopo che l’Amministrazione Comunale aveva chiesto di rivedere gli aumenti o di prevedere un piano graduale dell’aumento negli anni.
L’incontro - richiesto sin da subito dall’Amministrazione nonostante il Comune non abbia nessuna facoltà in materia di regolamentazione dei prezzi - si è tenuto sabato 6 ottobre alla presenza del Sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo, dell’Assessore all’Agricoltura e alle Attività produttive, Generoso Rignanese e del Responsabile del settore Agricoltura Francesco Schiavone.
Dopo aver ascoltato le motivazioni, quindi, l’Amministrazione è passata alla fase di proposta: “Siamo fortemente convinti che il turismo gastronomico, insieme a quello culturale, spirituale e naturale sia un nostro fiore all’occhiello. Infatti, già negli eventi, abbiamo iniziato a promuovere i nostri prodotti tipici locali, nello specifico il pane, le ostie piene, il caciocavallo e l’olio. Sul pane, però, ora è fondamentale che tutti i produttori si mettano insieme e formino un soggetto unico in grado di tutelare, valorizzare e promuovere uno dei prodotti gastronomici più conosciuti e apprezzati dell’intera Puglia” – ha proposto il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo.
Gli ha fatto eco l’Assessore alle Attività produttive e al bilancio, Generoso Rignanese: “Siamo pronti anche ad intervenire economicamente e cofinanziare le attività di un nascente soggetto che si occupi, insieme a noi, della valorizzazione e promozione del pane. Inoltre, in questo modo, i panificatori saranno in grado anche di abbattere i costi di produzione e creare così una centrale unica di acquisto”.
“Capiamo sia un aumento importante per la città, ma chiediamo alla comunità di capire le nostre ragioni. Oggi il pane costa 2 euro al chilo ma a causa dell’aumento della farina ci saranno aumenti dappertutto. Il Sindaco e l’Amministrazione ci hanno fatto delle grandi proposte e ora potrebbe veramente essere l’occasione per un rilancio forte del nostro prodotto” – hanno aggiunto i panificatori.
All’incontro in Comune hanno preso parte sette dei dodici panificatori di Monte Sant’Angelo. “Già la vostra presenza unita qui, oggi, è molto importante, se non storica” – ha proseguito il Sindaco d’Arienzo – “Questo significa che ci sono le basi per lavorare insieme, uniti, con un unico e comune obiettivo: promuovere le nostre eccellenze gastronomiche”.
Siamo giunti al “Redde Rationem”. Le malefatte dell’Amministrazione Riccardi sono chiare, ormai, anche alla Corte dei Conti. Ci chiediamo, però, se la gravità della situazione sia chiara anche ai cittadini di Manfredonia. Se essi hanno compreso l’enorme mole debitoria in cui questo spregiudicato sindaco, spalleggiato da pàvidi assessori e consiglieri, ha sprofondato la città che dice di amare, ma che ha sfregiato con la sua mancanza di scrupoli.
Adesso c’è la conferma che le estenuanti, quanto degradanti, trattative fra il sindaco Riccardi, assessori uscenti e consiglieri ambiziosi, non erano finalizzate a mantenere una guida della città con senso di responsabilità, ma alla conservazione di poltrone ad ogni costo.
Perché solo la mancata considerazione della realtà ed il distacco dai problemi della cittadinanza, poteva portare Riccardi, insieme ad un manipolo di consiglieried inconcludenti aspiranti amministratori,ad ignorare l’inevitabile che, alla fine, è arrivato con la delibera della Corte dei Contin.134/PRSP/2018.
Adesso mettetevi comodi, perché vi spieghiamo tecnicamente il documento che inchioda Angelo Riccardi, e tutti coloro che incoscientemente lo hanno spalleggiato, alle sue gravissime responsabilità.
Questo documento, quindi, si riferisce al secondo monitoraggio (1° semestre 2018) del velletario Piano di Rientro, presentato dal Comune di Manfredonia - approvato dalla Corte dei Conti con pronuncia n.120/PRSP/2017- che aveva la presunzione di sanare la gravissima carenza di liquidità, ad oggi fortemente peggiorata.
Tale delibera, che stronca e certifica la palese incapacità dei nostri amministratori– evidenziando la colpevole collusione dei consiglieri che, per ignoranza (nel migliore dei casi) o malafede (nel peggiore), hanno sostenuto la sciagurata azione del sindaco Riccardi – farebbe vergognare chiunque abbia un briciolo di dignità, per i disastri causati dall’ Amministrazione alle casse comunali, conconseguenze per la collettività molto serie.
Il contenuto della delibera in esame indica che, al 26 giugno 2017 - data in cui il Comune di Manfredonia, con delibera di n. 29 del Consiglio Comunale, approvava il piano di rientro triennale richiesto dalla corte dei conticon deliberazione n.57/PRSP/2017– il TOTALE FABBISOGNO DI LIQUIDITA’ risultava essere di € 11.010.592,46 e comprendeva le seguenti voci:
- Utilizzo di anticipazioni di tesoreria non restituite
- Somme vincolate da ricostruire
- Debiti Fuori Bilancio
- Debiti di Bilancio
ATTENZIONE:
Già con la Pronuncia n.25/PRSP/2018 della Corte dei Conti, riferita al primo monitoraggio (2° semestre 2017), la situazione di cassa del Comune di Manfredonia risultavasensibilmente peggiore rispetto a quella iniziale e a quella prevista dal piano di rientro, raggiungendo una carenza di liquidità pari a €11.227.975,26 anziché i previsti €9.264.200,16 - per una differenza, in negativo rispetto alle previsioni del piano, di €1.963.775,10 (un peggioramento del 21,20% rispetto alle previsioni).
MA, LEGGETE BENE:
I dati di cassa riportati nella delibera n.134/PRSP/2018, riferita al secondo monitoraggio (1° semestre 2018),sono ancora più sconcertanti e confermano un trend negativo. Come si evince dalla seguente tabella, contenuta nel documento della Corte dei Conti, che schematizza il trend negativo dalla richiesta (n.57/PRSP/2017) del Piano di Rientro della Corte dei Conti ad oggi:
La carenza di liquidità totale al termine del semestre è pari a €13.578.638,09 (un peggioramento del 20,94% rispetto al semestre precedente che, come suindicato, era già peggiorativo del 21,20%) ma, il disastro si rivela in tutta la sua drammaticità quando si considera che, rispetto alle previsioni del piano di rientro riferite allo stesso periodo (€7.267.590,06), si è registrato un mancato rientro di liquidità di €6.311.048,03 – cioè un peggioramento dell’86,84% rispetto alle previsioni).
Questo è un quadro apocalittico, ma reale,che non considera l’indebitamento da mutui e anticipazioni di liquidità ottenute (costi per interessi passivi maturati).
Infatti, la presenza di ingenti debiti da pagare, determinerà un ulteriore peggioramento dei tempi di pagamento e comporterà, quasi certamente, un incremento del rischio di azioni legali, da parte dei creditori, nei confronti dell’Ente, con conseguente aggravio di spese.
Da ultimo, sono state confermate le criticità relative alla società partecipata Gestione Tributi.
I revisori, infatti, hanno ribadito quanto già segnalato in precedenza, ossia che il contratto di servizio è scaduto il 9 dicembre 2016 ed è stato oggetto di diverse proroghe (peraltro solo fino al 31 ottobre 2017).
La suddetta società, quindi, ha continuato a svolgere il servizio di riscossione in assenza di FORMALE INVESTITURA, riscuotendo un aggio che, in assenza d’impegno di spesa, rappresenta un debito fuori bilancio.
Perciò - oltre che al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e all’Organo di Revisione del Comune di Manfredonia – la Corte dei Conti ha inoltrato copia della presente pronuncia:
-all’ANAC, riguardo al contratto di servizio con la società partecipata Gestione Tributi per la riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali;
- alla Procura Contabile, in riferimento alla possibile presenza di diverse somme non più riscuotibili perché prescritte e alla riscossione dell’aggio da parte della società, per il periodo non coperto dalla proroga contrattuale;
- alla Ragioneria generale dello Stato per quanto previsto dall’art.148 del D.Lgs: n.267/2000 (Controlli esterni da parte del Ministero dell’Economia e dellaFinanza, sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile, ai sensi dell’art.14 comma1 lettera d della legge n. 196 del 31 dicembre 2009).
Questi dati mostrano, inequivocabilmente, che l’obiettivo previsto apparemolto lontano, in quanto la situazione di cassa risulta sensibilmente peggiore di quella attesa.
Gli stessi Revisori dei Conti e la Dirigente del servizio Finanziario dell’ente, dott.ssa Maricarmen Distante, hanno chiaramente affermato che è “assolutamente problematico ed improbabile il raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano di rientro triennale”ma, nonostante la Corte dei Conti abbia, continuamente, sollecitatol’apporto di misure correttive al Piano di Rientro, l’Amministrazione finora non ha provveduto, mostrando una spregevole indifferenza.
D’altronde cosa si pretende da costoro?
Finquando si continueranno a portare in equilibrio i Bilanci utilizzando entrate inesistenti per coprire spese certe, non solo non si ridurrà la carenza di liquidità ma, addirittura,tale carenza continuerà ad aumentare, come già accaduto e dimostrato nei primi due monitoraggi semestrali.
A tal proposito, la Sezione di Controllo Regionale - ritenendo prioritario ed indispensabile evitare un ulteriore aggravarsi della situazione finanziaria del Comune di Manfredonia -precisa che l’accertamento del mancato rispetto degli obiettivi fissati del piano di rientro perla fine dell’esercizio del 2018, attestando il perdurare dell’inadempimento dell’ente rispetto agli obblighi assunti,potrà determinare l’applicazione delle misure previste dall’art. 6, comma2, del D.Lgs. n.149/2011 (c.d. dissesto guidato).
E’ IMPORTANTE RICORDARE CHE:
L’omesso o tardivo ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario, oppure alla dichiarazione di dissesto eventualmente dovuti, puòarrecare ulteriore DETRIMENTO allo stato economico finanziario di unente già gravemente compromesso, sia per il rischio di una ulteriore involuzione della situazione, sia per l’impossibilità di avvalersi delle numerose agevolazioni offerte in merito, dal D.Lgs.267/2000.
Pertanto:
- Vista l’incapacità ed irresponsabilità, oramai acclarata, degli attuali amministratori;
- Visto il continuo ricorso ad operazioni contabili surreali ed illegittime;
- Considerato il poco tempo a disposizione (solo circa 2 mesi e mezzo alla fine del 2018) - termine ultimo concesso nell’ultima delibera n.134/PRSP/2018 per ottemperare a quanto richiesto dalla stessa Sezione di Controllo Regionale della Corte dei Conti,
siamo ormai certi che questo sarà l’ultimo Natale che l’Amministrazione Riccardi bis, con l’intera coalizione di maggioranza, mangerà il panettone.
Non potràpiù fare danni alla nostra meravigliosa città che, a breve, tornerà ad essere libera, nella speranza che tutti i cittadini terranno ben impressi i nomi di tutti i responsabili del disastro economico attuale che, lo ripeteremo fino allo sfinimento, haportato gravissime conseguenze per l’intera collettività.
Loricordino il giorno delle prossime amministrative dando loro il giusto ben servito.
Infine, siamo curiosi di vedere come il sindaco Riccardi, con la sua Corte dei Miracoli, mistificherà anche questa innegabile e disgraziata realtà.
Qualcuno dei suoi sodali, in un afflato coraggioso, potrebbe consigliargli di assumere un comportamento più dignitoso e dimettersi.
Concludiamo citando Luca (16,2), un versetto che la città dovrebbe far proprio:
"Redde rationem villicationistuae: iamenim non poterisvillicare"
“Rendimi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
MOVIMENTO 5 STELLE MANFREDONIA