Redazione
Fiore: “Il geologo Gianluca Lattanzi è il primo presidente di SIGEA -Società Italiana di Geologia Ambientale- Lombardia. Nel Direttivo regionale saranno professionalità importanti come il climatologo Massimiliano Fazzini, i geologi Miriana Petrolo, Paola Guado, Claudia Meisina e Luca Tobiola ingegnere sicurezza e ambiente. Sul tavolo con le istituzioni temi delicati come la bonifica dei siti inquinati”.
Apre, dunque la sezione Lombardia della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA)!
Lattanzi, neo presidente della sezione lombarda (esperto geologia ambientale): “Sarà mia intenzione intraprendere un percorso scientifico-culturale rivolgendo la nostra azione non solo agli associati ma anche a tutti i cittadini, professionisti, enti e associazioni della Lombardia che operano o che sono legati alle tematiche geologico-ambientali”.
“Cresce la Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA) e nasce per la prima volta una sezione in Lombardia, regione che vede ben 9 Ministri del Governo Draghi. La Sigea, Associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come Associazione di protezione ambientale a carattere nazionale, ha eletto i componenti del primo Consiglio direttivo regionale della Sigea Lombardia. Il neo Presidente del Consiglio direttivo è Gianluca Lattanzi, esperto in geologia e bonifiche ambientali di Milano, che guiderà un gruppo composto da Paola Guado (geologa), Claudia Meisina (geologa), Massimiliano Fazzini (climatologo), Luca Tobiola (ing. sicurezza e ambiente), Roberto Secchi (commercialista) con la carica di Tesoriere, Miriana Petrolo (geologa) con la carica di Segretario”. Lo ha annunciato oggi, Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale.
Sul tavolo delle istituzioni temi delicati come la bonifica dei siti inquinati.
“Molti gli argomenti che la Sigea approfondirà anche in Lombardia cercando di alimentare il dibattito culturale e istituzionale in una fase politica e sociale nella quale la tutela dell’ambiente diventa sempre più centrale per la sostenibilità dello sviluppo e per risanare situazioni passate non sempre condotte sulla base delle reali caratteristiche dei contesti ambientali e delle loro evoluzioni. Tra i temi da portare all’attenzione degli amministratori locali e nazionali – ha proseguito Fiore - in linea con le politiche delle altre Sezioni e del Consiglio direttivo nazionale, si approfondiranno i temi del consumo di suolo proponendo la riconversione e il recupero urbano, la pianificazione territoriale necessaria a ridurre i rischi naturali oltre al monitoraggio e alla mitigazione del dissesto geo-idrologico sempre più evidente anche a seguito della crisi climatica. Saranno al centro dell’azione scientifico-culturale della Sigea anche la bonifica dei siti contaminati, la manutenzione del territorio e delle infrastrutture le fonti di energia rinnovabili come la geotermia a bassa entalpia. Io e tutto il Consiglio direttivo nazionale ringraziamo Gianluca Lattanzi per la disponibilità a guidare la nuova Sezione e per l’impegno a far crescere la sensibilità ai temi ambientali in una regione importante come la Lombardia. Nell’augurare buon lavoro garantiremo il sostegno necessario per la diffusione delle iniziative che il sodalizio organizzerà e siamo certi che la sensibilità dei colleghi lombardi sarà di grande aiuto e da guida anche per le altre sezioni italiane”.
Dunque SIGEA anche in Lombardia!
“Sono molto soddisfatto che finalmente anche in Regione Lombardia sia presente una sezione della Società Italiana di Geologia Ambientale - già ben diffusa su tutto il territorio nazionale. Ringrazio innanzitutto gli associati - ha dichiarato Gianluca Lattanzi - e il gruppo di esperti e professionisti che costituiscono il direttivo e le varie aree tematiche, che insieme a me porteranno avanti questo progetto di promozione della cultura geologico e della tutela dell’ambiente.
Sarà mia intenzione intraprendere un percorso scientifico-culturale rivolgendo la nostra azione non solo agli associati ma anche a tutti i cittadini, professionisti, enti e associazioni della Lombardia che operano o che sono legati alle tematiche geologico-ambientali, poiché sono assolutamente convinto che i risultati migliori avvengano soltanto con il confronto tra le idee e il rapporto interdisciplinare, attraverso una dialettica costruttiva e trasversale fra tutte le parti in gioco”.
Pino Aprile, Presidente del Movimento 24 agosto per l'Equità Territoriale, non ci sta a assistere alla solita nomina di ministeri che dovrebbero salvaguardare il Mezzogiorno d’Italia e invece lo proiettano sempre più verso un declino lento, sofferente e, nell’assordante silenzio governativo, destinato a trascinarsi per sopravvivere. «È ora di istituire il ministero dell'Equità» tuona Aprile, rivolgendosi al nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, prof. Mario Draghi. Lo fa, non solo dal vertice del Movimento 24 agosto per l'Equità Territoriale, bensì promuovendo una petizione online, su www.change.org, con “IL MINISTERO DELL'EQUITÀ O L'ITALIA SI SPEZZA”.
«Signor Presidente del Consiglio, professor Mario Draghi,
con il Recovery Fund, il Suo governo gestirà la più grande quantità di soldi mai giunta nel nostro Paese. Nelle indicazioni europee, queste risorse devono servire a eliminare le disuguaglianze interne, conseguenza di un secolo e mezzo di discriminazioni a danno del Sud e delle aree interne, nella spesa per le infrastrutture, i servizi. Concetti ribaditi nel Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce il “dispositivo per la ripresa e a resilienza”, approvato dal Parlamento europeo l'11 febbraio scorso e più specificatamente nell'art. 4 del Capo 1 “Coesione economica, sociale e territoriale”, nell'art. 9 “principio di addizionalità”, nell'art. 11 del Capo 2 “criteri di ripartizione”, e negli allegati 1 e 2.
CLICCA QUI PER LEGGERE LA PETIZIONE E, SE LA CONDIVIDI, FIRMALA
Lei stesso, da governatore della Banca d'Italia, avvertì che, senza porre il Sud nella condizione di svilupparsi, l'Italia non avrebbe mai potuto crescere davvero. Ma la composizione del Suo governo non sembra avere le premesse per questo (una prima valutazione sui fatti sarà possibile solo quando sarà nota l'allocazione delle opere e degli investimenti, nel PNRR). Al dubbio, però, per tenersi bassi, inducono alcuni segnali: la nomina a ministro dello Sviluppo di Giancarlo Giorgetti, che da presidente della Commissione Federalismo, con dati falsi e chiedendo una seduta segreta, fece sottrarre ai Comuni del Sud quanto loro spetta per la perequazione orizzontale.
Per il ministero degli Affari regionali ha scelto Maria Stella Gelmini che, quando diresse quello dell'Istruzione, fece eliminare dai programmi di studio della Letteratura del Novecento per i licei, tutti i poeti e gli autori meridionali, pur se premi Nobel (Salvatore Quasimodo, Grazia Deledda), e propose corsi di riqualificazione per i soli docenti meridionali, escludendo la possibilità che anche soltanto uno di loro potesse non averne bisogno e soltanto uno del Nord potesse averne bisogno.
Ministro alla Pubblica amministrazione è stato da Lei indicato è Renato Brunetta, che definì la conurbazione Napoli Caserta “cancro”.
Per il ministero alla Coesione e al Mezzogiorno, ha voluto Mara Carfagna. Il Suo governo è composto da tecnici, competenti di livello, a presidiare i campi cui Lei sembra attribuire un ruolo cardine per la Sua azione e da politici per il resto. Parrebbe, quindi, che la Questione meridionale (e delle aree interne, che non son messe meglio) non rientri fra le priorità: nomi di tecnici di grande livello, stando a indiscrezioni giornalistiche, Le erano stati autorevolmente suggeriti. Lei ha preferito non la competenza, ma la rappresentanza politica.
Non è un giudizio sulle persone, ma la sottolineatura di un criterio.
Il che, signor Presidente, visto anche lo squilibrio anti-meridionale di altre nomine, fa pensare si attribuisca al ministero per il Sud una sorta di valore risarcitorio, più nel mostrarne l'esistenza che nel considerarne il fine. L'Italia non ha mai rispettato il pari diritto di tutti i suoi cittadini ad avere treni, strade, scuole, assistenza sanitaria eccetera (come mostra la mancata definizione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, mentre si chiede si anticipare l'Autonomia differenziata a favore dei più ricchi); né la natura aggiuntiva delle risorse europee per il Sud, usate come sostitutive di quelle nazionali, ottenendo così il risultato opposto di incrementare i divari, invece di ridurli.
La composizione del Suo governo sembra dire che per il Mezzogiorno c'è un ministero e tutto il resto è... per il resto. Sembra un ministero non per ridurre, ma per sancire una distanza, un'alterità, come una volta quelli per le colonie.
Il che dà ragione a quanto sostenne Gaetano Salvemini al suo ritorno dall'esilio statunitense, causa fascismo: abolire tutte le leggi e i provvedimenti a favore del Mezzogiorno e chiedere che lo Stato legiferi per risolvere i problemi degli italiani, azzerare le disuguaglianze, ovunque siano questi problemi, queste disuguaglianze, nel Paese.
Lei, signor Presidente, è stato strenuo difensore dell'Unione Europea, in momenti difficili; sa che il nostro continente non è mai stato così debole, economicamente e politicamente, negli ultimi secoli e sta perdendo quota pure nel controllo del Mediterraneo, mentre la percentuale di ricchezza mondiale scende da meno del 20 verso il 15 (a metà del secolo scorso era circa il doppio, all'inizio il 50); sa che se non riparte la Germania, non riparte l'Europa; e se non riparte l'Italia non riparte la Germania; ma se non riparte il Mezzogiorno, non riparte l'Italia, nonostante le pretese di presunte locomotive che drenano risorse pubbliche e sono ferme da vent'anni su un binario morto. E questo è ribadito nei tre criteri di ripartizione delle risorse del Recovery Fund (popolazione, disoccupazione, reddito) utilizzati e suggeriti dall'UE, dal voto di Senato e Camera dei Deputati e dal documento congiunto delle Regioni del Sud, nella Conferenza Stato-Regioni.
Presidente, se il Mezzogiorno non ha treni, autostrade, servizi adeguati, infrastrutture di livello europeo; se i suoi porti sono esclusi dalle rotte internazionali, a partire da Gioia Tauro, che pure ha già i fondali per i quali si investe a Genova; se i suoi prodotti tipici sono esclusi dalla protezione di trattati commerciali, eccetera, è perché la politica nazionale ha voluto che fosse così, ha voluto il Sud escluso.
Lo studio delle disuguaglianze spiega che quando queste superano certi livelli, la coesione stessa dei Paesi è a rischio e i risentimenti possono evolvere in forme difficilmente controllabili, mentre l'illusione di un vantaggio per pochi oggi distrugge il futuro di tutti. La composizione del Suo governo sembra assecondare questa mancanza di visione collettiva e del domani.
Le chiediamo di avviare un'opera storica di risanamento delle fratture nazionali: cancellare la geografia dalle scelte di governo, eliminare i ministeri delle Regioni e del Mezzogiorno, ignorare le presunte specificità territoriali dai criteri di investimento pubblico, istituire il ministero dell'Equità e rifarsi alla lezione di Salvemini: lo Stato interviene dove ci sono disuguaglianze da sanare, perché tutti possano disporre delle stesse condizioni per mettere a frutto, proprio e collettivo, le loro doti.
Il contrario, non è un Paese, ma due».
Pino Aprile, presidente del Movimento 24 agosto per l'Equità Territoriale
“Il bambino nascosto” (La nave di Teseo) apre il giro virtuale nelle scuole aderenti Venerdì 19 febbraio lo scrittore e regista presenta il romanzo a studenti e lettori.
Più forti dell’emergenza, più forti delle chiusure, più forti delle distanze. Sono gli studenti, i docenti, i lettori, librai e bibliotecari del sodalizio di Leggo QuINDI Sono, concorso-progetto giunto ormai alla sua VI edizione che, anche in questo difficile anno scolastico, continua a creare nuovi lettori tra le giovanissime generazioni. Venerdì 19 febbraio, infatti, alle ore 18, in modalità online, parte il giro di incontri con i cinque scrittori finalisti di questo 2021, ancora una volta pescati tra le case editrici indipendenti italiane. Si comincia con lo scrittore e regista Roberto Andò, già vincitore del Premio Campiello Opera Prima con il precedente libro dal titolo Il trono vuoto e protagonista in questa occasione con il suo ultimo romanzo, Il bambino nascosto (La nave di Teseo, 2020). A ospitarlo, anche se solo virtualmente, sarà l’Istituto P. Giannone di San Marco in Lamis, cui è affidata la gestione della conversazione con il primo ospite in concorso che, proprio come in passato durante gli incontri in presenza, dovrà confrontarsi con gli studenti aderenti al progetto che hanno letto il libro. Saranno questi ultimi, poi, dopo aver incontrato e letto tutti i cinque autori in lizza, a decidere il vincitore del premio Le giovani parole 2021. L’evento (aperto a tutti i lettori) sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook de IlSottoSopra – la redazione studentesca dell’Istituto B. Pascal di Foggia – e, in contemporanea, sulle pagine Leggo Quindi Sono, Ubik Foggia, Biblioteca “La Magna Capitana” e Fondazione Monti Uniti, partner storici di LQS. Oltre al B. Pascal e al P. Giannone, infine, partecipano al concorso-progetto anche le foggiane “O. Notarangelo-G. Rosati”, “Liceo G. Marconi” e “ISS Einaudi”, e il Liceo Bonghi-Rosmini di Lucera. La manifestazione è patrocinata dagli assessorati alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Foggia e dall’Ufficio Scolastico Provinciale.
Il bambino nascosto (La nave di Teseo, 2020). Gabriele Santoro, professore di pianoforte al conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, ha l’abitudine di radersi declamando una poesia. Una mattina, il postino suona al citofono per consegnare un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si intrufola nel suo appartamento. Il maestro – così lo chiamano nel problematico quartiere di Forcella dove abita – se ne accorgerà solo a tarda sera, quando riconosce nell’intruso Ciro, il figlio dei vicini di casa. Interrogato sul perché della sua fuga, Ciro non parla. Il maestro di piano, d’istinto, accetta comunque di nasconderlo: Gabriele e il bambino sanno di essere in pericolo ma approfittano della loro reclusione forzata per conoscersi e riconoscersi. Il bambino è figlio di un camorrista, viene da un mondo criminale che lascia poco spazio ai sentimenti, e ora un gesto avventato rischia di condannarlo. Il maestro di pianoforte è un uomo silenzioso, colto, un uomo di passioni nascoste. Toccherà a lui l’educazione affettiva del piccolo ribelle. Una partita rischiosa nella quale si getterà senza freni sfidando i nemici di Ciro, sino a un esito imprevedibile in cui a tornare saranno i conti tra la legge e la vita.
Roberto Andò. Nato a Palermo nel 1959. Regista di teatro di prosa, lirica e cinema, tra i suoi film, premiati con importanti riconoscimenti, ricordiamo Sotto falso nome con Daniel Auteuil, Le confessioni con Toni Servillo e Pierfrancesco Favino, Una storia senza nome con Micaela Ramazzotti e Laura Morante. Dal suo romanzo Il trono vuoto, vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2012, ha tratto il film Viva la libertà con Toni Servillo e Valerio Mastrandrea.
'Ente aggiudicatario di cospicue risorse regionali e ministeriali. Soddisfazione del Sindaco, Giuseppe Pitta, e dell'Assessore ai Lavori Pubblici, Carmen Di Cesare.
Due nuovi finanziamenti sono stati assegnati al Comune di Lucera, rispettivamente dalla Regione Puglia e dal Ministero dell'Interno. Il primo riguarda il contributo regionale per la redazione del Piano abbattimento barriere architettoniche (PEBA). Con determina della Regione Puglia – “Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche” (n. 160 del 10/07/2020) è stata, infatti, approvata la graduatoria dei Comuni beneficiari: il Comune di Lucera è risultato aggiudicatario di un finanziamento di 10 mila euro per la redazione del Piano. Al riguardo, è previsto un cofinanziamento da parte dell'Ente comunale pari a 2.100 euro. Entro il 10 marzo, si dovrà procedere all’affidamento dell’incarico per la redazione del piano.
Soddisfazione dell'Amministrazione comunale lucerina: “Il PEBA è un importante strumento volto ad individuare – spiega l'Assessore ai Lavori Pubblici – Opere Pubbliche e Finanziamenti, Carmen Di Cesare - le criticità legate agli impedimenti fisici di accessibilità e fruibilità di edifici e percorsi esterni. Mi auguro che, dopo la redazione del PEBA, la Regione possa mettere a disposizione dei Comuni altri fondi per eseguire i lavori utili all’eliminazione delle barriere architettoniche, garantendo così la libertà di spostamento nel territorio alle persone con ridotta capacità motoria”.
L'ulteriore finanziamento, attribuito al Comune di Lucera dal Ministero dell’Interno, è relativo alla “spesa di progettazione di interventi di messa in sicurezza del territorio”: l’Amministrazione ha richiesto ed ottenuto un contributo di 141 mila euro per la realizzazione del progetto esecutivo inerente i lavori di consolidamento e sistemazione del versante collinare del Castello Svevo-Angioino, interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico. In particolare, la progettazione riguarderà la messa in sicurezza dell'area, in prosecuzione dei lavori di consolidamento eseguiti grazie al finanziamento di 3 milioni di euro, ottenuto nel 2018. Entro il 7 marzo, il Comune è tenuto ad affidare la progettazione.
Il Sindaco, Giuseppe Pitta, sottolinea che “c'è una particolare attenzione per la risoluzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico da parte del Comune di Lucera e della Regione Puglia. Quest'ulteriore finanziamento si aggiunge ai 5 milioni di euro, finanziati e gestiti direttamente dalla Regione Puglia, per realizzare il consolidamento del versante in via Suburgale Castello ed ai 3 milioni di euro, ottenuti nel 2018, i cui lavori sono in fase di ultimazione. Ovviamente, grazie al costante impegno dell'Assessore al ramo e degli uffici comunali, continueremo – assicura il primo cittadino Pitta - ad intercettare finanziamenti utili alla città di Lucera: tra gli obiettivi più importanti vi è senza dubbio la salvaguardia del nostro Castello Svevo Angioino dai fenomeni di dissesto idrogeologico”.
“Con la firma di ieri segniamo l’avvio di un percorso interistituzionale congiunto e partecipato finalizzato a chi sceglie di studiare negli atenei pugliesi un pieno diritto di cittadinanza, quale aspetto imprescindibile del diritto allo studio.
La scelta di un percorso di studio universitario passa anche per la scelta di una città dove studiare e vivere, è assolutamente indispensabile costruire sinergie e progettualità tra sistema urbano e sistema universitario.
Da qui l’idea del Protocollo d’intesa che metterà insieme Regione, ADISU, Università, i Comuni delle principali città universitarie della Puglia, associazioni studentesche per costruire iniziative, politiche e interventi per migliorare il rapporto università e città in tema di Diritto allo Studio.”
Con queste parole l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Sebastiano Leo, la sottoscrizione del Protocollo d’intesa relativo al progetto ““Puglia regione universitaria: studiare e vivere in città accoglienti e sostenibili”, avvenuta oggi nella Casa dello Studente “Fraccacreta” di Bari.
Oltre che da Regione Puglia, il documento è stato firmato da Alessandro Cataldo, Presidente ADISU Puglia, Stefano Bronzini Rettore di Uniba, Francesco Cupertino Rettore di Poliba, Alberto Basset delegato Unisal, Valerio Sebastiano delegato UniFg, Eugenio Di Sciascio, ViceSindaco Comune di Bari, Carlo Salvemini, Sindaco Comune di Lecce, Franco Landella, Sindaco di Foggia e Daniela Cinquepalmi, Assessore Istruzione Comune di Taranto.
Lo scopo del progetto, approvato con DGR n. 2383/2019, è la definizione di un rinnovato rapporto tra il sistema universitario e il sistema urbano capace di garantire a chi sceglie di studiare in Puglia un pieno diritto di cittadinanza, quale aspetto imprescindibile del diritto allo studio, a partire dalle città che si caratterizzano per una maggiore presenza di studenti e attrezzature universitarie (Bari, Foggia, Lecce e Taranto) con l’obiettivo di elaborare progettualità ed interventi concreti. Se da un lato le università per competere sul panorama nazionale ed internazionale sono chiamate ad una partecipazione diretta alla vita urbana e ai processi collettivi di formazione dello spazio, dall’altro le città sono chiamate a mostrate una maggiore cura per i diritti della comunità universitaria strutturando nelle loro Agende Urbane un nuovo patto con gli Enti di Diritto allo studio regionali.
Il Progetto “Puglia universitaria” assegna ad ogni Ateneo pugliese l’approfondimento di uno dei seguenti temi collegati al rapporto tra città e università : 1) le attrezzature universitarie e del diritto allo studio, come occasione di rigenerazione urbana; 2) Il ruolo del sistema universitario nelle politiche culturali urbane e nelle politiche giovanili; 3) le Agende di Sostenibilità Universitaria Urbana con particolare riferimento ai temi della mobilità e dell’efficienza energetica; 4) Innovazione dell’offerta di servizi per il Diritto allo Studio (per l’inclusione e benessere sociale). Per procedere in tal senso Regione Puglia ha individuato Adisu Puglia come soggetto attuatore che si avvarrà della consulenza scientifica di URBAN@IT-Centro Nazionale di studi per le politiche urbane quale soggetto coordinatore scientifico del progetto sotto la guida dei prof. Alessandro Balducci, Valentino Castellani, Valeria Fedeli e Nicola Martinelli.
Al fine di realizzare gli approfondimenti tematici saranno attivati, assegni di ricerca e borse di studio presso ciascuna Università, tirocini presso le municipalità delle città universitarie e l’ADISU. Grande importanza nel percorso riveste, inoltre, l’istituzione di un Forum con gli stakeholders: organizzazione studentesche, forze economiche e sociali, gestori dei servizi urbani, associazionismo culturale, per una progettazione degli interventi il più possibile partecipata e condivisa.
È partita ieri la nuova campagna istituzionale, web e televisiva, sulla sicurezza stradale realizzata da ASSET Puglia, l'Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio. L'iniziativa ha previsto uno spot di sensibilizzazione sull’ uso corretto e sicuro della bicicletta.
“La regione Puglia – commenta Elio Sannicandro, direttore generale di Asset – è orientata sempre più verso una mobilità sostenibile caratterizzata da un diffuso utilizzo di veicoli alternativi all’automobile, quali la bicicletta e i veicoli di micro-mobilità elettrica. Al fine di ridurre il più possibile i rischi di incidentalità, è però necessario sviluppare il senso di responsabilità individuale per un utilizzo in sicurezza e nel rispetto del codice della strada.
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“Troppo spesso – prosegue Sannicandro – gli utilizzatori di questi veicoli leggeri non hanno consapevolezza delle norme non rispettando il senso di marcia, il segnale semaforico o ancor peggio zigzagando nel traffico urbano. Dunque, il video sollecita l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti nel rispetto delle norme per garantire la sicurezza e limitare il persistere di incidenti che possano risultare gravi”.
Dall’analisi dei dati raccolti dal Centro regionale di monitoraggio e governo della sicurezza stradale (Cremss), coordinato da Pierpaolo Bonerba di Asset, è emerso che dal 2015 al 2019 le strade della nostra regione sono state teatro di oltre 2500 sinistri che hanno coinvolto almeno una bicicletta, con una media di circa 500 incidenti all’anno. Nel quinquennio analizzato si sono registrate 66 vittime e oltre 2600 feriti di diversa gravità.
Gli incidenti in bicicletta rappresentano annualmente il 5% del totale degli incidenti totali e si distribuiscono nel 68% dei comuni della regione Puglia. La maggiore concentrazione di incidenti è registrata all’interno dei capoluoghi di provincia: dal 2015 al 2019 la città di Bari ha rilevato oltre 400 sinistri con 7 decessi e quasi 500 feriti, la città di Lecce 200 sinistri con 3 decessi e oltre 200 feriti, la città di Foggia 148 sinistri con 4 decessi e 160 feriti. La mortalità in bicicletta ha coinvolto tutte le province pugliesi ed è stata registrata in 66 comuni della nostra regione. Anche nei piccoli comuni si sono registrati incidenti mortali.
Lo spot di sensibilizzazione all’uso corretto della bicicletta è stato realizzato in collaborazione con gli studenti del Master di Giornalismo dell’Università di Bari e dell’Ordine dei giornalisti.
Dopo la presentazione del ‘Progetto Italia’ e del ‘nuovo Progetto Italia’, Meritocrazia prosegue nell’opera di costruzione e dà continuità, dettaglio e arricchimento alle prime proposte avanzando il proprio Piano Nazionale di Resilienza. Sollecita una più ampia riforma di sistema, calibrata sul contenimento delle principali criticità nei settori della produzione e delle relazioni sociali, auspicando la massima collaborazione tra i poteri pubblici e la migliore interpretazione del valore della certezza del diritto, come tempestività e valutabilità di una crescita economica attenta alla sostenibilità e alla giustizia sociale. Il Piano prevede, tra l’altro, una sostanziale revisione del sistema della fiscalità; nuove e più inclusive politiche del lavoro; ragionevoli percorsi di digitalizzazione dei servizi; la valorizzazione delle risorse artistiche e culturali, con promozione del Made in Italy e riaffermazione del ‘sistema Paese’ sul mercato internazionale; più moderne prospettive di crescita del settore agricolo e agroalimentare; una completa ristrutturazione del SSN; una rivoluzione della composizione della Magistratura e del più ampio sistema della Giustizia; modelli formativi adeguati alle istanze del multiculturalismo, dell’internazionalizzazione e delle istanze provenienti da un mercato del lavoro completamente rinnovato; meccanismi di rilancio delle imprese; prospettive transizione ecologica e di supporto alle fragilità.
Mustapha e Uwugiahen si occuperanno della movimentazione dei fascicoli negli uffici al terzo piano della Procura di Foggia. Abdelkader e Landaverde saranno impiegati nell’ufficio Tiap (Trattamento Informatico Atti Processuali) ed archivio. Vengono dalla Nigeria, da El Salvador, dal Marocco. Quattro uomini ed una donna. Tutti e quattro stanno lentamente provando a costruirsi un futuro migliore rispetto alla vita che facevano nei loro Paesi. Un futuro fatto di speranza e di opportunità, lontani da violenze, miserie e persecuzioni. Perché girare per gli uffici, stare a contatto con gli altri “colleghi”, movimentare faldoni e fascicoli vuol dire innanzitutto creare contatti, relazioni, senso di comunità e di appartenenza allo Stato italiano.
L'associazione Rete Oltre, comunica che dopo la bellissima esperienza dello scorso anno, rallentata solo dall’emergenza sanitaria dettata dal Covid-19, anche quest’anno la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e la cooperativa sociale Medtraining ripropongono attività di tirocinio formativo ed educativo riservate ai migranti accolti in alcuni progetti “SIPROIMI - Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati” della provincia di Foggia (Orsara di Puglia, Apricena, Poggio Imperiale, Candela). Al fine di favorire la realizzazione di percorsi educativi e di integrazione dei migranti attraverso lo svolgimento di attività lavorative in favore della collettività, che promuovano la formazione di una coscienza della partecipazione e diano sostegno alla prevenzione e al superamento delle cause di conflitto sociale, da ieri mattina è quindi ripartita una nuova fase di sperimentazione di tirocini formativi presso l'ufficio della Procura della Repubblica che coinvolgono quattro cittadini stranieri.
Gli stessi, regolarmente presenti sul territorio nazionale ed ospitati presso le strutture gestite dalla cooperativa sociale Medtraining alle quali è affidata la gestione dei servizi di accoglienza, integrazione e tutela dei migranti nell'ambito del “SIPROIMI”, dopo adeguata formazione, svolgeranno attività manuali tipiche del profilo dell’ausiliario, quali movimentazioni dei fascicoli, smaltimento atti e archivio, ed altre attività dello stesso tipo, offrendo un importante supporto all'Ufficio di Procura da tempo afflitto da carenza di personale in organico. L'attività di inserimento lavorativo – fortemente voluta e realizzata grazie alla disponibilità del Procuratore Capo, Ludovico Vaccaro, e del cancelliere e tutor del progetto, Roberto Ginese - non prevede alcun tipo di onere economico a carico della Procura della Repubblica o del Ministero della Giustizia. Il progetto di tirocinio ha una durata di tre mesi.
Nell’ambito dei controlli straordinari ad alto impatto svolti nei giorni scorsi dai carabinieri della Compagnia di Cerignola, i militari hanno setacciato il territorio alla ricerca di sostanze stupefacenti, arrestando in flagranza una persona per detenzione ai fini di spaccio e segnalandone altre 17 per uso personale.
I carabinieri della Sezione Radiomobile di Cerignola hanno arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un 42enne cerignolano, già noto alle forze dell’ordine. I militari, alcune sere fa, attratti dalla luce della scala condominiale di una palazzina popolare sita nel quartiere Torricelli ed avendo notato strani movimenti di soggetti presenti sul pianerottolo che dalla palazzina conduce al terrazzo, hanno fatto irruzione nell’edificio, raggiungendo il citato pianerottolo. Lì hanno sorpreso il 42enne seduto ad un tavolino, sul quale, in bellavista, vi erano complessivamente circa 800 grammi di marijuana contenuti in 5 sacchetti, un panetto di hashish del peso di 100 grammi circa, due bilancini di precisione, un taglierino e varie bustine di plastica a chiusura ermetica per il confezionamento della sostanza stupefacente. Tutta la droga è stata sequestrata per i successivi accertamenti svolti dai carabinieri del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Foggia, che hanno consentito di appurare che, stanno alla tabelle ministeriali, dalla marijuana sequestrata si sarebbero potute ricavare orientativamente 3398 dosi mentre dall’hashish rinvenuto si sarebbero potute ricavare circa 997 dosi. Il 42enne, dopo le formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia, è stato associato alla casa circondariale del capoluogo dauno. Dopo la convalida dell’arresto, il Gip del Tribunale di Foggia ha disposto per il 42enne l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.
Durante i controlli antidroga, ben 17 persone sono state segnalate alla Prefettura di Foggia per uso personale di sostanze stupefacenti, di cui 7 a Cerignola, 6 a Stornarella e 4 a Stornara.
Nel 2020 i carabinieri della Compagnia di Cerignola, nell’ambito delle attività finalizzate al contrasto della produzione, dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti, hanno sequestrato oltre 500 grammi di cocaina, circa 1,5 kg di hashish e più di 15 kg di marijuana. I militari hanno inoltre scoperto 6 piantagioni illegali di cannabis, sequestrando circa 8000 piante per un peso complessivo di oltre tre tonnellate. Sono state complessivamente arrestate 28 persone e denunciate a piede libero altre 15. Ben 302 persone sono state segnalate all’Autorità prefettizia per uso personale di sostanze stupefacenti.
Comunicato stampa pervenuto presso la nostra redazione.
Nota - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.
«Sapevamo da tempo che la maggioranza di centrodestra che sostiene l’amministrazione Landella era politicamente e programmaticamente in grande affanno, in quanto priva di una visione e di un progetto complessivo della Città. Lo sapevamo per cognizione ed esperienza già nel 2019: era facile prevedere che si sarebbe riproposto lo stesso scenario di litigiosità del mandato iniziato nel 2014, una litigiosità che non consente di affrontare con la dovuta serenità i tanti problemi che affliggono la Città. Non siamo riusciti a spiegarlo ai cittadini, il cui voto sovrano abbiamo sempre rispettato.
Ora però la maggioranza si dissolve anche sul piano fisico della mera presenza: le ultime due sedute del consiglio comunale si sono sciolte perché è venuto meno il numero legale, e nell’ultima seduta, in seconda convocazione, erano presenti solo otto consiglieri di maggioranza su 21, poco più di un terzo.
Quando la maggioranza c’è, aggira artificiosamente adempimenti come la nomina del Presidente del Consiglio Comunale, violando il regolamento comunale e abdicando alla dignità e sovranità dell’assise municipale, delegando nei fatti le decisioni che le spettano ai provvedimenti di altri fori ed organismi.
I pochi punti che giungono alla discussione palesano inoltre divergenze con la tecnostruttura, mostrando come assessori e dirigenti siano dissenzienti tra di loro.
È grave che questo avvenga mentre l’istituzione e la città sono assillate da tanti e gravi problemi di ogni genere e natura, che dovrebbero suggerire senso di responsabilità e riflessione da parte di tutti noi.
La nostra opinione, che giovedì si tradurrà in atti pubblici ed impegnativi, è che sia tempo di restituire credito e dignità alle istituzioni democratiche. Abbiamo rispetto per tutti, ma crediamo si debba in primo luogo avere rispetto per Foggia».