Redazione
È stato un momento unico, magico, il passaggio delle Frecce Tricolori dell'Aeronautica Militare che ha voluto omaggiare i mondiali di sci, che si stanno svolgendo in questi giorni a Cortina.
A garantire sicurezza, aiuto e vicinanza agli atleti e a chi sta seguendo i mondiali, c'è il Soccorso Alpino della Polizia di Stato.
Il video è suggestivo. Si percepisce tutta la tecnica, la precisione e la potenza della squadra acrobatica delle Frecce Tricolori che sfrecciano sulle Dolomiti.
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FOCUS
- Cortina 2021, Mondiali di sci alpino: le Frecce Tricolori stendono il Tricolore sulle Dolomiti
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L'Università degli Studi Aldo Moro di Bari, con il contributo di docenti di altre università e centri di ricerca, ha organizzato una serie di seminari per la formazione di nuovi archeologi nel settore del patrimonio archeologico, con dottorati Pasap_Med.
A renderlo noto è il Prof. Giuliano Volpe, ordinario di Metodologie della ricerca archeologica presso l'Università degli Studi Aldo Moro di Bari. Il prof. Volpe, da anni, è in prima linea sulla formazione e divulgazione dei beni archeologici in Italia, con particolare interesse in Puglia. Professore di Archeologia, Rettore emerito dell'Università di Foggia, Presidente del Consiglio Superiore 'Beni culturali e paesaggistici' del MIBACT, Presidente della Società degli Archeologi Medievisti Italiani, Presidente della Fondazione Apulia Felix onlus, ha presentato al Governo , con altri suoi colleghi, vari studi e proposte per salvaguardare il patrimonio culturale italiano.
Il programma proposto è di alto profilo e i seminari si svolgeranno dal 15 al 18 febbraio 2021.
Nello specifico:
- il 15 febbraio, alla ore 15, sulla piattaforma web google/Meet (meet.google.com/aff-prqi-atx), si svolgerà il seminario "Patrimonio e ingegneria strutturale: spunti per la ricostruzione delle fasi costruttive della Cisterna di Byllis", condotto dal prof. Aguinaldo Fraddosio, del Politecnico di Bari. Al seminario contribuiranno la prof.ssa Roberta Belli, del Politecnico di Bari, e del prof. Paolo Baronio, della scuola Archeologica Italiana di Atene.
- il 16 febbraio, alla ore 15, sulla piattaforma web google/Meet (meet.google.com/uaf-wuvv-xgv), si svolgerà il seminario "Approcci analitici integrati per un'interpretazione olistica del record archeologico: il caso delle isole Eolie nell'età del Bronzo", condotto dai proff. Andrea Di Renzoni e Marco Bettelli, del CNR-ISPC di Roma.
- il 17 febbraio, alla ore 16, sulla piattaforma web google/Meet (meet.google.com/svs-rdoi-ozm), si svolgerà il seminario "L'Anfiteatro nell'Africa romana", condotto dal prof. Gilberto Montali, dell'Università di Palermo. Il seminario sarà introdotto dalla prof.ssa Monica Livadiotti, del Politecnico di Bari.
- il 18 febbraio, alla ore 09:30, sulla piattaforma web google/Meet (meet.google.com/sekp-drac-fzb), si svolgerà il seminario "Architettura dilatata", condotto dalla prof.ssa Annalisa Metta, dell'Università degli Studi di Roma Tre. Il seminario sarà introdotto dalla prof.ssa Mariavaleria Mininni, dell'Università della Basilicata (UNIBAS).
Di seguito la nota stampa del Consigliere regionale Giandiego Gatta.
Comunicato stampa pervenuto presso la nostra redazione.
Nota - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.
“Lo dico senza se e senza ma: qualcuno deve vergognarsi per il trattamento riservato ai cittadini over 80 di Manfredonia, dove la campagna vaccinale è stata organizzata dando le briciole alla nostra comunità.
Sono sconcertato: mentre nel resto della provincia di Foggia le vaccinazioni procederanno a ritmo serrato, 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle 19, a Manfredonia il servizio è disponibile solo dal lunedì al giovedì per due ore esclusivamente il pomeriggio.
Un trattamento da terzo mondo e fortemente discriminatorio per la Città.
La comunità esige delle risposte, ma soprattutto esige lo stesso servizio erogato nel resto del territorio e se non avremo riscontri, siamo pronti ad esperire ogni strada utile in nostro possesso per rivendicare un sacrosanto diritto e l’obbligo per le istituzioni di non fare offensive sperequazioni.
Una vergogna!”.
a cura di Matteo Notarangelo, Sociologo e counselor professionale.
Il 13 febbraio è il giorno della memoria per le vittime meridionali. “La consapevolezza del passato ci aprirà gli occhi e ci permetterà di guardare al futuro”, cosi scriveva il meridionalista Nicola Zitara. Per l’occasione, il cantautore Antonio Silvestri e la soprano lirica Mariella Ciuffreda hanno proposto alcune suonate e canti sanfedisti. Una giornata di cultura e di musica per riconsiderare un pezzo della storia meridionale, oscurata dalla storiografia ufficiale. Non solo. Durante la serata, gli ospiti della comunità psichiatrica “Gheel” e del Centro Diurno di Monte Sant’Angelo (Fg) hanno suggerito di declamare, da remoto, dialoghi di briganti insorgenti del 1799 e del 1861. Con l’incontro virtuale, si vuole rispolverare la verità storica della rivoluzione anti-napoletana, anti-cattolica ed anti-borbonica del 1799, nonché gli eccidi e la depredazione dei Piemontesi, provocati con “Il saccheggio del Sud” del 1861.
La storia
Quelli accadimenti storici non possono essere dimenticati o, peggio, falsificati. Quel buco storico nella memoria delle generazioni meridionali oltraggia il valore e la dignità di un popolo, insultato, massacrato ed incarcerato nella propria terra. Quel popolo, che ha subito e poi combattuto sanguinose guerre di spoliazione e di soprusi, invoca la verità storica per inorgoglire i figli del grande Sud, prima briganti ed oggi ancora emigranti. Ma che accadde in quei convulsi anni di stermini? Il Settecento è l’epoca della filiazione della Massoneria speculativa alla Massoneria operativa. Nelle Logge corporative entrano luminari della nobiltà, chiamati “Massoni Accettati”, assumendosi il compito di riformare i costumi in tutto il mondo occidentale. L’Ordine si affermò in Francia. Nel 1773, le attività massoniche confluirono nella costituzione della Gran Loggia, mentre i filosofi di quel tempo costruivano i principi del liberalismo moderno. Erano quegli gli anni in cui le Obbedienze massoniche, normavano le carte costituzionali, i “Billis of rights” americane del 1776 e la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino dell’Assemblea costituente Francese del 1789. Fra i massoni francesi di allora, c'erano Montesquieu, Rousseau, Voltaire, Lalande, Petìon, Mirabeau, Danton, Lafayette e Napoleone. Nel frattempo, la Massoneria Universale si radicava in Europa e nel 1750 venne fondata anche a Napoli una Gran Loggia, che designò Gran Maestro Raimondo di Sangro, principe di San Severo. Per affermare gli ideali massonici, non c’era che un modo: distruggere alcune monarchie degli stati della penisola, poi italiana, e lo Stato della Chiesa.
Il 1798
La monarchia borbonica, instaurata nel 1734, ne diede l’occasione per la sua centralità. A raccontarcelo, è Vincenzo Gulì, già presidente del “parlamento delle Due Sicilie”. Nel 1798, le truppe francesi occupano Roma e proclamano la repubblica romana. Ferdinando IV con le truppe napoletane libera la città del papa, Roma. Passano pochi giorni, i francesi, a Civita Castellana, sconfiggono le truppe borboniche, riprendono il controllo militare dello Stato Pontificio ed invadono il Regno di Napoli. Trascorrono tre giorni di assedio e cade anche la città di Napoli. Il 21 gennaio i giacobini napoletani proclamano da Castel Sant’Elmo la Repubblica di Napoli. Con un decreto del generale Championnet, venne costituito e insediato il Governo Provvisorio [Omissione grave: in quei 4 giorni i francesi, con la collaborazione dei giacobini locali, massacrarono, come riferisce il generale Thiebault nelle sue memorie, “non meno di ottomila napoletani”. Senza l’aiuto dei giacobini collaborazionisti che cannoneggiarono da Sant’Elmo il popolo che resisteva, come riconobbe lo stesso Championnet, il potentissimo esercio francese non avrebbe mai sconfitto quegli “eroici lazzaroni”]
L’albero della libertà
Furono momenti di grande commozione. Nelle piazze,vennero piantati gli alberi della libertà, la parola “cittadino” sostituì i titoli nobiliari, furono promulgate leggi sulle libertà individuali e i privilegi feudali vennero abrogati [Furono emanate anche oltre 1500 condanne a morte contro coloro che si opponevano a quella conquista e all’offesa quotidiana dei valori tradizionali popolari e cristiani di cui quegli alberi- abbattuti decine di volte- rappresentavano il simbolo più odiato; intanto il commissario repubblicano francese Faypoult timbrava le nostre opere d’arte e le spediva a Parigi…]
Fu quella la primavera napoletana, una stagione breve, giacché gli eventi presero quasi subito un indirizzo sfavorevole [Altra omissione grave: sempre il generale francese Thiebault ci fa sapere che in tutta la “campagna napoletana furono passati a fil di spada –e in meno di cinque mesi- oltre sessantamila napoletani”… bella primavera]. In quei terribili giorni, il Cardinale Ruffo, a capo di bande sanfediste, marciò su Napoli ed annientò, con la conquista di Castel Sant’Elmo, l’ultima sacca di resistenza repubblicana. Era il 13 Giugno. Quel giorno, l’albero della libertà fu sradicato e al suo posto crebbero, ovunque, le forche [100, complessivamente, le condanne a morte eseguite dopo il ritorno dei Borbone: per i massacri e i saccheggi compiuti dai franco-giacobini, in nessun posto del mondo in quel momento storico, purtroppo, si poteva reagire in modo differente]…
La reazione
Pochi giorni più tardi, fu impiccato ai pennoni de “La Minerva”, l’ammiraglio, Francesco Caracciolo, membro della loggia “Perfetta Unione”. In estate, la stessa sorte toccò a Domenico Cirillo, Michele Natale, vescovo di Vico Equense, e Gennaro Serra, duca di Cassano, tutti patrioti appartenenti all’Officina “Vittoria” di Napoli [massoni, allora, in gran parte, gli artefici della repubblica; l’ammiraglio Caracciolo tradì il suo giuramento di fedeltà alla sua patria napoletana e al suo re e qualsiasi altro codice militare penale non solo di quel tempo lo avrebbe condannato a morte]
Il sogno della breve primavera napoletana terminò, così, in un bagno di sangue e quella strage di intellettuali, artisti, pensatori, giuristi, riformatori incise non poco sulla storia della Penisola e in particolare del Meridione [luogo comune tra i più diffusi e per niente credibile: su una popolazione di circa 10 milioni di abitanti è mai possibile che la morte di circa 100 persone abbia avuto una conseguenza di qualsiasi natura da allora addirittura fino ad oggi? E tutti i primati in tutti i settori che riuscimmo a conquistare dal 1799 al 1860?]
D’altra parte, la Rivoluzione Napoletana e la sua Repubblica rappresentarono l’incipit della tragedia nazionale. L’albero della Libertà era stato divelto con bestiale furore, ma, di lì a poco, il suo seme si diffuse in ogni angolo del Paese” [ovvio collegamento giacobino-massonico-liberale a dimostrazione della complessità degli ostacoli messi di fronte ai Borbone e alle Popolazioni Duosiciliane da allora oggi...]
Nelle cancellerie e nelle logge europee, intanto, si preparava l'occupazione piemontese, a danno di un popolo pacifico, che ancora oggi chiede giustizia e equità.
D'allora, nelle province del Sud Italia si ebbero anni di terrore, stragi e incendi di paesi, di boschi e di foreste, che gli aggressori e i massoni illuminati, ancora oggi faticano a raccontare, mentre molti ne chiedono l'oblio.
Meritocrazia Italia porge al nuovo Esecutivo i migliori auguri di buon lavoro, con pieno rispetto istituzionale e con convinto animus propositivo, rinnovando l’invito già espresso in occasione del precedente comunicato del 26 gennaio a che il Governo sappia dare risposte concrete agli effettivi bisogni dei cittadini e sappia affrontare al meglio le importanti sfide che attendono il Paese.
In tale quadro in via di ricomposizione, Meritocrazia Italia auspica che venga accolto il calendario delle priorità già segnalato dall’associazione, partendo dall’attuazione ed incentivazione del piano vaccinale per una migliore gestione della fase pandemica tutt’ora in corso; dall’assicurazione di un utilizzo efficace e tempestivo dei finanziamenti del Recovery Fund; dalla compiuta attuazione del Recovery Plan; dall’elaborazione di un credibile Piano Nazionale di Resilienza e Riforma nei tempi e nei modi stabiliti dal nuovo Regolamento RRF dell’Unione Europea per far ripartire l’assetto economico, sociale e produttivo del Paese; dall’adozione di una nuova legge elettorale che possa finalmente porre fine alla perenne instabilità del sistema ed alla sostanziale ingovernabilità del Paese.
Sotto altro profilo, Meritocrazia Italia rinnova al nuovo Governo l’invito a farsi immediatamente protagonista nell’adozione di misure decise, coraggiose e calibrate che sappiano tutelare le esigenze di vita dei cittadini e costituire al contempo la base di una riforma effettiva di sistema, partendo dalle soluzioni più volte proposte da Meritocrazia nel “Nuovo Progetto Italia”, dichiarando il Presidente Walter Mauriello di confidare “.. in una agenda politica robusta e corposa che miri all’equità sociale ed alla reale giustizia. La scelta di persone competenti appare in linea con i nostri auspici e crediamo che nonostante il percorso sia complicato l’Italia possa riemergere ..”.
“Fatti un regalo per San Valentino: ricordati di amarti”. È uno dei claim del secondo step della campagna d’informazione e sensibilizzazione a difesa delle donne vittime di violenza. Promossa dall'Ambito territoriale di San Marco in Lamis (composto dai Comuni di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, San Nicandro Garganico e Rignano Garganico), la campagna è partita con il video “Nel futuro che vogliamo la violenza sulle donne fa parte del passato. Cominciamo oggi” lo scorso 25 novembre (giornata Internazionale contro la violenza sulle donne) e che si concluderà il prossimo 8 marzo (giornata internazionale della donna). Il packaging di una scatola di compresse “contro gli amori malati” è il concept della campagna di comunicazione attiva fino al 20 febbraio sulla pagina facebook del Centro antiviolenza “Da donna a donna” e sulle pagine istituzionali dei Comuni dell’Ambito.
Un file rouge che vede come tappa centrale il 14 febbraio, festa di San Valentino, la giornata dell'amore di coppia per antonomasia; quello stesso amore che può diventare un'inespugnabile prigione fisica e psichica ed in molti casi, purtroppo, anche motivo di morte, ponendo i femminicidi tra i delitti più diffusi ed efferati.
Perciò “L’amore ti accarezza l’anima, non lascia lividi” e “Ama te stessa e saprai sempre quand’è amore” sono un invito a rompere l’isolamento e la vergogna, uscire dal silenzio, denunciare sempre. Una volontà e un impegno concreti ed univoci da parte delle Amministrazioni comunali sul fronte della lotta alla violenza sulle donne, che ha già visto la realizzazione di uno spot di forte impatto emotivo e comunicativo (diventato virale su web e social), in cui “ci hanno messo la faccia” Sindaci ed Assessori al Welfare dei Comuni dell'ambito.
"Non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia rispetto a quella che si sta rivelando una vera e propria piaga dei giorni nostri e i numeri di questo inizio anno ne sono la dimostrazione – fanno sapere dall'Ambito -. Perciò abbiamo voluto rafforzare e dare continuità a questa campagna di informazione capillare. In questi momenti di prolungamento isolamento sociale, dove i contatti con l'esterno sono ridotti al minimo, il fenomeno della violenza può prendere il sopravvento sfruttando anche la fragilità psicologica e l'esasperazione di convivenze forzate. In occasione di San Valentino rivolgiamo un appello alle donne del territorio di ogni età ed estrazione sociale: l'amore vero fa star bene, non lascia lividi sul corpo e ferite nell'anima. Se siete in difficoltà e pericolo, chiedete aiuto, subito. Con discrezione e premura i Centri Anti Violenza sapranno proteggervi e aiutarvi a tornare a vivere una vita serena".
Nel 2021 sono già nove i femminicidi: ben due in Puglia, uno in Capitanata ad Orta Nova, dove il 26 gennaio è stata uccisa Tiziana Gentile.
Piera Napoli, Heshta Luljeta, Ilenia Fabbri,Sonia Di Maggio, Teodora Casasanta, Roberta Siragusa, Victoria Osagie, Sharon Barni, sono le altre vittime di questo inizio di anno.
Il 2020 è stato un annus horriblis per quanto riguarda i femminicidi, il peggiore in termini di percentuali dal 2000, acuito dalla convivenza forzata del lockdown. Il 2020 è stato l’anno in cui l’incidenza della componente femminile nel totale degli omicidi è stata del 40,6%, cioè la più alta di sempre. Il report Eures conferma un fatto ormai già accertato da tutte le statistiche sui femminicidi: è il contesto familiare ad essere a volte il più pericoloso. Dei 91 femminicidi totali registrati nel 2020, 81 sono stati commessi nell’ambito del contesto familiare, cioè l’89% del totale. Di questi 81 omicidi, 51 sono stati commessi all’interno della coppia, raggiungendo anche in questo caso la percentuale record del 69,1%.
Dal VII Rapporto Eures sul femminicidio in Italia emerge anche che in Italia al 2014 il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. Significa circa 7 milioni di donne che, almeno una volta nella vita, sono state vittime di qualche tipo di violenza. Il 20,2%, cioè 4 milioni e 353 mila donne hanno subito violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila). Più di 10mila donne ogni anno denunciano qualcuno per stalking.
In Puglia nel 2019 sono state 2.050 le donne che si sono rivolte a un Centro Antiviolenza; nei primi 8 mesi del 2020 si registrano 1.440 accessi, 892 percorsi avviati, 76 donne messe in protezione con 73 minori. Dai dati raccolti dall’Osservatorio regionale, dal 2014 al 2019, emerge che sono state circa 10.000 le donne entrate in contatto con i centri antiviolenza, con una media di percorsi avviati del 60% (spesso le donne si avvicinano solo per una richiesta di informazioni prima di maturare la decisione di chiedere aiuto per uscire dalla situazione di violenza).
La rete regionale comprende 27 centri antiviolenza, 65 sportelli e 18 case fra prima e seconda accoglienza.
In questa rete di assistenza e tutela opera a pieno regime e grande professionalità il CAV – Centro Anti Violenza “Da donna a donna” dell’Ambito territoriale di San Marco in Lamis, gestito dall’Associazione “Impegno Donna” di Foggia e offre servizi di ascolto, informazione, sostegno, consulenza, accompagnamento.
Quattro sono gli sportelli attivi nei comuni:
- Sportello San Nicandro Garganico | via Amendola, 1 | lunedì ore 9.30/12.30 | 334.3234608.
- Sportello San Giovanni Rotondo | via D’Apolito c/o Servizi Sociali | martedì ore 16/19 e mercoledì ore 9/12 | 391.4846681.
- Sportello San Marco in Lamis | P.zza Madonna delle Grazie c/o Centro Polivalente | lunedì ore 9.30/12.30 | 391.4846681.
- Sportello Rignano Garganico | via L. Da Vinci, 6 Palazzo Municipio | Primo giovedì del mese ore 9/12 | 353.3191093.
In tutti i restanti giorni è sempre attivo il numero di reperibilità 3284044545 e la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
https://www.facebook.com/Centro-Antiviolenza-Da-Donna-a-Donna-733804386770881
«È con grande soddisfazione e fiducia che accogliamo la nomina della Senatrice Erika Stefani a Ministro per le Disabilità. Ci appelliamo, inoltre, alla sua competenza e sensibilità per porre, quanto prima, rimedio alla condizione dei lavoratori fragili (immunodepressi, oncologici, disabili gravi, sottoposti a terapie salvavita, etc.), che dopo quasi un anno stanno ancora pagando con le decurtazioni di stipendio ed il licenziamento le conseguenze derivanti da tutele inadeguate, tardive, parziali ed inique, previste per i lavoratori dipendenti pubblici e privati in condizione di "fragilità" correlata alla pandemia. Il Governo uscente ci ha "dimenticato" in più di un'occasione, costringendoci a scegliere tra il diritto alla salute ed il diritto al lavoro, lasciando privi di qualsiasi tutela (dal 16 Ottobre al 31 Dicembre 2020) i lavoratori fragili impossibilitati ad eseguire smart working per mansione. Ad oggi attendiamo ancora che l'assenza precauzionale dal servizio parificata al ricovero ospedaliero (art. 26 comma 2 Dl Cura Italia e seguenti) venga esplicitamente esclusa dal computo del comporto per tutti i lavoratori fragili, nessuno escluso, a prescindere dal proprio CCNL.
Il gruppo "Lavoratori fragili uniti per sopravvivere" conta 700 persone ed è nato con lo scopo di condividere più informazioni possibili, in questo periodo di pandemia, tra lavoratori cosiddetti fragili (persone con grave disabilità, immunodepressione, patologie oncologiche, in terapia salvavita, con trapianto d'organo, etc. etc.), impossibilitati ad eseguire lavoro agile per mansione.Su Facebook: https://www.facebook.com/
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In relazione ai previsti fenomeni atmosferici che interesseranno la Città di Foggia in data 13 febbraio 2021 si riportano, di seguito, le indicazioni di auto-protezione elaborate dalla Protezione Civile Regionale.
Secondo l’effettivo andamento dei fenomeni ed il relativo grado di allerta verranno attivate le procedure di competenza comunale finalizzate a garantire la circolazione stradale urbana e rurale, l’assistenza alla popolazione e le forme di coordinamento interistituzionale previste.
Si rammentano le disposizioni di cui al vigente Regolamento di Polizia urbana(Delib. C. C. del 20.03.1985 n. 249 e s.m.i.) come di seguito indicate:
art. 20. Sgombro della neve
- É fatto obbligo ai proprietari ed agli inquilini delle abitazioni di sgombrare la neve per tutta la lunghezza dei loro stabili e per l’intera larghezza dei marciapiedi antistanti non appena sia cessato di nevicare.
- Dovrà provvedersi altresì, a cura dei medesimi, a spandere sul ghiaccio che eventualmente si formi, idonee materie antisdrucciolevoli, evitando il getto d’acqua che possa congelarsi.
- A tali obblighi sono tenuti, per il tratto corrispondente degli stabili e dei marciapiedi, i titolari dei negozi, botteghe, esercizi pubblici e simili situati ai piani terreni degli edifici medesimi.
- La neve dovrà essere raccolta sul bordo del marciapiede in modo che non invada la carreggiata od ostruisca scarichi.
- Il Sindaco in caso di assoluta urgenza e necessità, sentito l’Ufficio Tecnico comunale, potrà autorizzare, con la prescrizione di apposite cautele, che la neve accumulatasi sui tetti, balconi e terrazzi venga gettata sulle vie e piazze o altre aree pubbliche.
Laddove i fenomeni fossero accompagnati da forte vento si raccomanda altresì alla popolazione di evitare lo stazionamento nei parchi pubblici non recintati, nonché nei parchi privati, lungo i viali alberati, le piazze ed ogni alto luogo ricadente nel territorio comunale ove insistono alberature ad alto fusto.
Ancora un arresto da parte dei carabinieri di Cerignola in relazione all’ennesima vicenda relativa alla delicata sfera della violenza di genere.
Alcuni giorni fa, i militari della Stazione di Cerignola hanno arrestato un 45enne del posto, raggiunto da una ordinanza emessa dal Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, con cui è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere, in sostituzione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa a cui l’uomo si trovava già sottoposto per il reato di maltrattamenti in famiglia. Nonostante il divieto di avvicinarsi alla ex moglie, l’uomo, in più occasioni, a fine gennaio e alcuni giorni fa, si era recato presso l’abitazione della donna, citofonando ripetutamente in piena notte, urlando contro la stessa e, in una circostanza, anche lanciando una busta contenente rifiuti in direzione del suo balcone.
I citati episodi, denunciati dalla vittima ai carabinieri della Stazione di Cerignola ed immediatamente segnalati alla Procura della Repubblica di Foggia, hanno portato all’aggravamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa che era già stata disposta dal Tribunale di Foggia, nel mese di novembre 2020, nei confronti dell’uomo. Per il 45enne sono quindi scattate le manette e, dopo le formalità di rito, per lui si sono aperte le porte del carcere di Foggia.