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Redazione

Redazione

A seguito della dichiarazione di stato di agitazione del personale tutto, della sede di Foggia di Universo Salute – Opera Don Uva, relativamente alla vertenza riguardante il cambio unilaterale del CCNL ARIS/AIOP Case di Cura con il CCNL AIOP RSA al personale afferente all’RSA ed all’Istituto Ortofrenico (parametrato come RSA), in data 28 luglio sono state attivate le procedure di raffreddamento e conciliazione, ai sensi della L. 146/1990.

Aggravante della situazione è la mancata ratifica, da parte delle associazioni datoriali (Aris-Aiop), della pre-intesa sottoscritta in data 10 giugno 2020, per il rinnovo del contratto CCNL Case di Cura, oramai scaduto da circa 14 anni.

La proposta di cambio unilaterale del CCNL, inoltrata ai sindacati, è peggiorativa sia da un punto di vista economico, prevendendo dei superminimi assorbibili dai successivi aumenti retributivi derivanti dal rinnovo del contratto collettivo e/o dalla variazione di livello di inquadramento, sia dal punto di vista dei diritti e sia dal punto di vista contributivo ai fini pensionistici. Al contrario, già da qualche decennio, i grandi imprenditori in Italia e nel mondo, invece di decurtare stipendi e diritti, remano in direzione opposta alle scelte finora adottate dal Gruppo Telesforo erogando benefit per i dipendenti. Con l’espressione “welfare aziendale”, oggi sempre più utilizzata, si va ad identificare un ampio ventaglio di servizi e di benefit, di misure e di iniziative, che l’azienda promuove per creare e diffondere benessere sul luogo di lavoro e per migliorare il clima aziendale, cosicché i dipendenti tutti possano produrre risultati migliori ed aumentare la loro efficienza. Al giorno d’oggi, con una concorrenza spietata tra strutture private, private accreditate e pubbliche, acquista sempre più importanza il concetto di qualità, che il personale ha cercato di garantire nonostante rispetto al passato il personale sia stato considerevolmente ridotto e che oggi si trova ad essere, anche in seguito a questi avvenimenti, demotivato. La proprietà al momento dell’acquisto della struttura quasi 3 anni fa era a conoscenza di acquistare una struttura con contratti CCNL scaduti da più di 11 anni e che a breve sarebbero stati rinnovati. Allo stesso tempo prima dell’emergenza Covid la società aveva dichiarato utili, e seppur momentaneamente ha riscontrato delle perdite, come avvenuto praticamente in tutte le aziende italiane, non ci sono dubbi che riprenderà, in brevissimo tempo, a generare utili. A ciò si aggiunge che la Regione Puglia quest'anno con propria delibera ha riconosciuto ad Universo Salute S.r.l. la riclassificazione di gran parte dei pazienti dell'ex istituto ortofrenico con maggiorazione delle rette di degenza. Come si può parlare di mancati introiti? È in atto da circa 2 anni un vero e proprio esodo di personale verso altre strutture, che ha visto infermieri, fisioterapisti e medici con contratti a tempo indeterminato licenziarsi per accettare incarichi provvisori in altre strutture e la stessa cosa avverrà a brevissimo per circa 30 Oss. Da tempo le OO.SS. cercando di dialogare con la proprietà per trattenere i migliori talenti in azienda tramite un welfare, solo preannunciato e mai avvenuto, per evitare che nel giro di pochi anni il personale sia composto solo da neolaureati e da dipendenti prossimi al pensionamento. Forse il punto di partenza potrebbe essere, non il cambio di CCNL ai dipendenti, ma la diminuzione del numero di consulenti e dirigenti, triplicati dal momento dell’acquisto della struttura ad oggi, ma non certo un cambio peggiorativo di contratto per quel personale che lavora duramente in corsia da tanti anni e che nella sua storia ha già subito troppo.

Le Segreterie Territoriali di CGIL FP, CISL FP, FIALS, FSI, USB, UGL, USPPI.

#Noi ringrazia la Fnsi, nelle persone del presidente Giuseppe Giulietti e del segretario Raffaele Lorusso, che, anche quest’anno, offrirà il premio in denaro per il vincitore del Talent Antimafia, alla sua seconda edizione. Fnsi è sempre in prima linea con #Noi nella lotta per la legalità e il bene comune, un cammino condiviso per cui l’associazione è davvero grata.

Il Talent di #Noi nasce nel 2019 con l’ambizione di coltivare semi di bellezza, cultura e giustizia sociale in territori, come quello di Ostia, feriti dalla criminalità organizzata. Il concorso premia il coraggio, l’impegno, le qualità messe in gioco, ma ancor più rende evidente che “a pagare” davvero sono il sacrificio e il lavoro quotidiano, e che non serve cedere ai soldi facili del malaffare.

Si ricorda che fino al 31 agosto 2020 sono aperte le iscrizioni al Talent e che la finalissima sarà il prossimo 27 settembre al Teatro del Lido di Ostia.

Sono cominciati stamattina i lavori sulla viabilità interna a Lido del Sole, località balneare del Comune di Rodi Garganico, in provincia di Foggia, tra i quattordici interventi sulla viabilità comunale e provinciale finanziati dalla Regione Puglia con complessivi 4 milioni e 400 mila euro.

Con il sindaco di Rodi Garganico, Carmine d’Anelli, era presente sul cantiere l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, che, il 10 marzo scorso, insieme al collega ai Lavori pubblici, Gianni Giannini, aveva proposto ed elaborato la delibera di Giunta regionale per finanziare le opere proposte da Comuni e Province.

“Abbiamo toccato con mano la bontà di quella decisione assunta in pieno lockdown per andare incontro alle richieste dei sindaci che lamentavano e lamentano una carenza di risorse economiche per la manutenzione della propria rete stradale”, ha osservato Piemontese, ringraziando l’avvocato Roberto Nigro, presidente dell’Atas, l’associazione che fa da Comitato civico di Lido del Sole, “per la fattiva collaborazione che ha consentito al Comune di Rodi Garganico di mettere a bando e cantierizzare le opere finanziate dalla Regione Puglia, promuovendo un bel percorso di partecipazione per la selezione delle strade su cui intervenire prioritariamente”.

La decisione assunta dalla Giunta regionale nel marzo scorso indirizzò su nuovi interventi di manutenzione, prevalentemente ordinaria ed eccezionalmente anche straordinaria, le risorse del capitolo del bilancio regionale destinato a “interventi sulla rete stradale di interesse regionale”, soddisfacendo un pacchetto di richieste che erano pervenute alla Sezione Lavori Pubblici.

Oltre a Lido del Sole, per la cui viabilità sono state finanziate opere per 300 mila euro, sono state trasferite risorse alla Provincia di Foggia per interventi sulla Strada Provinciale 110 e al Comune di Lizzano, in provincia di Taranto, per il rifacimento della Litoranea Salentina nel tratto danneggiato dalle mareggiate. Sono inoltre stati finanziati lavori sulle strade cittadine dei Comuni di Castellana Grotte, Molfetta, Mola di Bari e Noci in provincia di Bari, di Minervino Murge nella BAT, di Carovigno e Villa Castelli in provincia di Brindisi, Rignano Garganico in provincia di Foggia, di Cutrofiano, Lecce e Taurisano in provincia di Lecce.

Le date sono state ufficializzate: in Puglia si voterà il 20 e 21 settmebre 2020. Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, quest'oggi ha firmato i decreti attuativi per ufficializzare le elezioni del rinnovo del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta. Contestualmente si svolgerà il Referendum costituzionale confermativo sul taglio del numero dei parlamentari. La consultazione, denominata “Election Day”, è stata abbinata alle altre elezioni, slittate dalla prima parte dell’anno per evitare assembramenti ai seggi per l'emergenza sanitaria in corso.

«Ho firmato oggi i decreti che danno formalmente l'avvio alla consultazione elettorale per il rinnovo dei componenti del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta della Puglia –ha dichiarato in una nota stampa il Pres. Emiliano-. Andremo al voto con la facoltà di esprimere la doppia preferenza di genere, tanto attesa nella nostra regione».

ALCUNE INFO UTILI SULLO SVOLGIMENTO E SCRUTINIO E SUL REFERENDUM
I seggi saranno aperti sabato 19, alle ore 14, per la loro composizione. Mentre da domenica 20 settembre, i seggi saranno aperti dalle ore 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15.
Lo spoglio avrà luogo con lo scrutinio per le elezioni politiche suppletive, ovvero per quello relative del referendum confermativo, successivamente, e senza interruzione, continuerà per le elezioni regionali, fino alla fine, anche notte inoltrata.

Per il Referendum non si tratta di uno abrogativo, ossia un quesito per “annullare” una legge, ma di un referendum costituzionale confermativo, indetto per approvare una riforma della carta fondamentale dello Stato. Non serve il Quorum, l’esito delle urne sarà valido anche se il 20 e 21 settembre 2020 non si raggiungerà il 50% più uno dei votanti. A differenza di quanto succede invece con i referendum abrogativi, questa volta l’astensione dal voto non “varrà” come un no. Gli elettori sono infatti chiamati a confermare o bocciare la riforma degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione italiana, modifica che prevede il taglio dei parlamentari, riducendo l’attuale numero da 945 a 600, per un totale di 400 deputati (ad oggi sono 630) e di 200 senatori (al momento sono 315), mantenendo i senatori a vita. Prevista anche una diminuzione dei parlamentari all’estero: i deputati scendono da 12 a 8, i senatori da 6 a 4. A tutti gli elettori sarà consegnata una sola scheda.

Come per tutte elezioni, potranno votare sia alle Regionali, sia al Referendum, tutti i cittadini italiani maggiorenni, che il 20 settembre 2020 abbiano già compiuto 18 anni di età. Sono necessari un documento d’identità valido e la tessera elettorale. Nel caso sia stata smarrita, danneggiata o siano finiti gli spazi a disposizione, può essere richiesta, per tempo, all’ufficio elettorale del Comune di residenza.

REFERENDUM, ecco il testo del quesito 2020:
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n.240 del 12 ottobre 2019?»

• POTENZIAMENTO RETE +1255 POSTI LETTO
• RADDOPPIO TERAPIA INTENSIVIA (+276 POSTI LETTO), TOTALE 580 E SEMI-INTENSIVA (+285 POSTI LETTO)
• RIORGANIZZAZIONE PERCORSI DI EMERGENZA-URGENZA

CLICCA, LEGGI E SCARICA IL PDF SUL "RIORDINO OSPEDALIERO AGOSTO-V0.4-REV GRAF"

Dichiarazione del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano
“Abbiamo varato il nuovo piano ospedaliero della Puglia con 1255 posti letto in più raddoppiando le terapie intensive. Siamo riusciti a convincere il ministero a darci questa possibilità, utilizzando le leggi anti Covid, ma questo è un piano ordinario che metterà insieme la salute di tutti i giorni con la resistenza alla seconda ondata di Covid che arriverà ad ottobre. La sanità pugliese in questi 4 anni è quella che è salita di più in tutti i sistemi di verifica, i cosiddetti ‘bersagli’ del Sant’Anna, vecchia e nuova classifica LEA. Tutti i sistemi di controllo sulla qualità della sanità pugliese dicono che negli ultimi 4 anni la Puglia è migliorata più che in qualunque altro periodo della sua storia. Il che non vuol dire che siamo diventati perfetti, ci mancherebbe, perché partivamo da molto indietro, eravamo tra gli ultimi, è stata una fatica terribile, ma la differenza tra rimanere in serie A e retrocedere in serie B è notevole. Noi adesso siamo nella serie A della sanità italiana e questa cosa non era praticamente mai accaduta prima.

Il virus sta girando per il mondo ed è pronto a tornare con tutta la sua forza. Quindi mascherine, distanziamento, al mare, in discoteca, al bar, in famiglia, nelle feste familiari, è fondamentale. Ai pugliesi dico: non abbassate la guardia, perché il Covid fa male, picchia duro, continua a far morire le persone. Certo, la curva è curva bassa, cioè non ha un vertice violentissimo che mette in crisi gli ospedali. Gli ospedali adesso sono perfettamente in grado di gestire l’ondata. Quindi bisogna essere prudenti, rispettare le regole per non avere problemi e stare tranquilli.

Nei momenti di emergenza bisogna avere la capacità di prendere decisioni. Durante il Covid ne abbiamo prese molte corrette e una in particolare si è rivelata una salvezza: far diventare i grandi hub ospedali Covid. Per due mesi tutte le prestazioni ordinarie sono state sospese per lasciare spazio alle urgenze. Ma adesso siamo venuti fuori da questa prospettiva. In Italia è stato rinnovato lo stato di emergenza, ma adesso noi dobbiamo misurarci con un nuovo compito, gestire insieme la salute dei pugliesi in termini ordinari insieme all’ondata Covid che verosimilmente ci sarà ad ottobre. E quindi come si gestisce a regime una pandemia senza più sospendere gli altri servizi sanitari.
Questo è il piano che presentiamo oggi. Stiamo potenziando la rete ospedaliera con 1255 nuovi posti letto, per un totale di 13.725 posti letto. In Puglia passeremo da 304 posti letto di terapia intensiva a 580, raddoppiando la nostra capacità con 276 nuovi posti di rianimazione. Stiamo quindi applicando le regole in modo flessibile e intelligente. Non è tutto: abbiamo previsto ben 285 posti letto di sub intensiva. Stiamo rafforzando il nostro dispositivo anti Covid insieme a quello ordinario, con lo stesso gesto. Per questo stiamo distribuendo le terapie intensive e semi intensive anche negli ospedali di base, superando un postulato del DM70 che lo impediva. E quindi rafforzeremo enormemente tutti gli ospedali di base, penso a due in particolare, Casarano e Monopoli, per i quali vogliamo avanzare la richiesta di classamento di “primo livello”. Il nostro piano si completa con la riorganizzazione dei percorsi di emergenza-urgenza. La riorganizzazione severa negli ospedali significa che ogni medico, infermiere, operatore, paziente deve rispettare rigorosamente le norme di igiene e prevenzione, perché questi luoghi - ospedali, una rsa, fabbriche – sono come dei pagliai dove basta buttare un cerino e si incendia tutto. Tutti i nostri pronto soccorso saranno quindi regolati da regole ferree. In questo momento comincia la campagna anti Covid di autunno ma anche la campagna per il recupero dei livelli di salute ordinari. Stiamo facendo lavorare il personale sanitario su due turni, abbiamo potenziato i servizi telefonici dei Cup per evitare assembramenti di persone. Invito tutti a rinviare le prestazioni di salute se sono di routine e non hanno indicazione di particolare urgenza, perché stiamo smaltendo il carico delle prestazioni che non abbiamo potuto fare nei mesi precedenti.
Oggi la Puglia può contare su una squadra addestrata e stimata e tutti sanno di poter contare su di noi. I nostri stock di DPI, dispositivi di protezione individuale, hanno salvato persino altre regioni, così come siamo in grado di dare una mano ai nostri fratelli albanesi. Siamo pronti a salvare noi e gli altri, perché dalle disgrazie ci si salva insieme. Siamo pronti perché abbiamo un’esperienza alta e di questo mi sento orgoglioso e responsabile. Non sappiamo quando questa emergenza finirà, né quando avremo il vaccino. Sarà una battaglia lunga nella quale però non possiamo più chiudere niente, un altro lockdown non è sostenibile, dobbiamo consolidare un sistema che consenta alla società di vivere con grande precauzione la normalità. Stiamo reggendo il sistema nel suo complesso, sanitario ed economico. Ho avuto in questi momenti di emergenza la percezione della grandezza delle istituzioni e ringrazio tutti gli uffici regionali per il grande lavoro che hanno svolto e che continuano a portare avanti. Chiederò una riunione ai prefetti perché, mentre in tanti osservano scrupolosamente le regole, ci sono luoghi dove questo rispetto non c’è e di verificano pericolosi assembramenti che non possiamo consentire”.

IL VIDEO CON LE DICHIARAZIONI DI MICHELE EMILIANO

 

Dichiarazione Vito Montanaro, direttore Dipartimento Politiche per la salute della Regione Puglia.
“La riorganizzazione dei servizi sanitari deve essere considerata nell’ambito di un’unica visione strategica, che mette al centro non le strutture di erogazione, ma le persone, che devono poter trovare un’offerta assistenziale di qualità e sicura in corrispondenza dei propri bisogni di salute, senza frammentazioni o duplicazioni, e senza soluzioni di continuità.
Per questo il riordino ospedaliero è solo uno dei tasselli dell’azione di riprogrammazione, che va a comporre il quadro di una sanità riconfigurata anche sul territorio e nei servizi di prevenzione, dove ciascuna area ha la propria funzione, ma in stretta integrazione con le altre, in una logica di rete che unisce i professionisti attraverso i percorsi, dalla prevenzione fino alla assistenza.
Se la rete ospedaliera assegna a ciascun ospedale un ruolo specifico per la cura dell’acuzie, grazie allo sviluppo delle reti cliniche, la cura della post acuzie trova la propria collocazione nell’ambito di aree e presidi specificamente destinati alla lungodegenza e alla post-acuzie, che dovranno essere ulteriormente potenziati e dotati di regole, procedure e strumenti per la gestione delle dimissioni protette.
Allo stesso modo, è prevista una implementazione del numero e delle funzioni dei Presidi Territoriali di Assistenza, spazi della medicina diffusa e di prossimità, con gli ospedali di comunità, la riabilitazione territoriale, la residenzialità ma anche con il potenziamento dei servizi specialistici ambulatoriali.
In questo ambito, trovano risposta i soggetti cronici, attraverso gli ambulatori di cronicità e l’integrazione con il sistema delle cure primarie per l’attivazione di modelli di presa in carico delle cronicità, gestiti e coordinati dai medici di medicina generale in raccordo con i servizi distrettuali di diagnostica e follow up.
Le innovazioni tecnologiche e alcune funzioni sperimentate nel corso dell’emergenza COVID, a partire dalle opportunità offerte dalla sanità digitale, saranno integrate nell’ordinaria gestione del paziente, anche attraverso un potenziamento dell’assistenza domiciliare.
Ma i medici di medicina generale sono fondamentali anche per la prevenzione, partendo dalla promozione degli stili di vita salubri, all’empowerment dei pazienti cronici, all’adesione alle campagne vaccinali e agli screening oncologici.
Queste funzioni saranno gestite in accordo e in stretta integrazione con i Dipartimenti di Prevenzione, la cui fondamentale azione di presidio del territorio è emersa in tutta la sua importanza in questi mesi, insieme alle funzioni di sorveglianza epidemiologica, per la conoscenza, il controllo e il contrasto ai fattori di rischio per la salute, individuali e collettivi. Promozione della salute in ambienti salubri, in una prospettiva di One Health e attraverso un approccio di salute in tutte le politiche declinato in un’ottica di contrasto alle diseguaglianze e di garanzia di equità nell’accesso alla conoscenza, ai presidi di prevenzione e di cura per tutti i cittadini e le cittadine di Puglia”.

IL VIDEO CON LE DICHIARAZIONI DI VITO MONTANARO

Dichiarazione Pier Luigi Lopalco, responsabile Coordinamento epidemiologico Regione Puglia
“Guardando il grafico delle terapie intensive attivate e dei ricoveri è come osservare un aereo costruito mentre sta volando. È stato un lavoro di squadra pazzesco: sono stati smontati e rimontati interi ospedali, mentre gli ospedali funzionavano, in una situazione di lockdown. Mentre si costruivano posti letto, c’erano le persone che avevano bisogno di posti letto di terapia intensiva. Ma ce l’abbiamo fatta a non saturare i reparti, abbiamo avuto sempre un margine di sicurezza.
Nell’ultima settimana, il sessanta per cento dei casi è stato rilevato con il contact tracing, con l’enorme lavoro dei dipartimenti di prevenzione, con una professionalità che tutti ci invidiano. Il lavoro di ricerca attiva è partita dall’inizio. Così abbiamo potuto risparmiare sui tamponi, senza sovraccaricare i lavoratori e andare mirati con il tracciamento. La Puglia è stata l’unica regione del sud a non fare nemmeno una zona rossa, che significa sigillare con l’esercito i comuni. Questo è stato possibile proprio grazie all’attività di contact tracing. In questi giorni l’aumento dei casi era previsto, anche se è arrivato un po’ in ritardo. I casi stanno aumentando lentamente. Era nelle cose: non era possibile riaprire la circolazione senza avere casi importati. Ma li stiamo individuando e bloccando con i tracciatori e la rete dei laboratori. Dobbiamo gestire questa fare in ordinaria amministrazione, chiedendo ai cittadini di darci una mano e di rispettare le regole.
Un’ultima precisazione: il tasso di mortalità in Puglia non è stato più alto rispetto al resto di Italia. La letalità è uguale a tutte le altre regioni, anche del Sud. Scontiamo leggermente, soprattutto nella prima fase, diversi casi di ultranovantenni, per i quali questa malattia ha un tasso di letalità molto alto”.

IL VIDEO CON LE DICHIARAZIONI DI MICHELE EMILIANO

 

IL MINISTERO DELLA SALUTE APPROVA IN VIA DEFINITIVA IL PONTENZIAMENTO DELLA RETE OSPEDALIERA AI SENSI DEL DECRETO LEGGE n. 34/2020 (Decreto rilancio)
La Giunta regionale ha approvato in via definitiva il potenziamento della rete ospedaliera, ai sensi dell’art. 2 del D.L. n. 34/2020 (Decreto Rilancio), al fine di garantire anche un incremento dell’offerta sanitaria, nell’ipotesi di una eventuale recrudescenza della pandemia.
Il provvedimento è stato approvato dopo aver acquisito il parere favorevole da parte della III Commissione consiliare permanente nella seduta del 23/07/2020 e dopo la trasmissione ufficiale del Decreto da parte del Ministero della Salute del 15/07/2020, nel quale si affermava quanto segue: “È approvato, ai sensi dell’art. 2 del comma 1 e seguenti del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34, il piano di riorganizzazione proposto dalla Regione Puglia, nei limiti delle risorse disponibili indicate dalla circolare n. 11254/2020 e con le seguenti osservazioni: rendere coerente la dotazione dei posti letto di terapia intensiva inserita nell'applicativo NSIS "Covid-19 - dotazione posti letto" con quanto riportato nella DGR; aggiornare la programmazione dei posti letto di area medica, nel rispetto dell'invarianza dei posti letto complessivi presenti al 01/01/2020 e con il solo incremento dei posti letto di terapia intensiva indicati nella tabella 1 della Circolare del Ministero della salute del 29/05/2020, n. 11254”.

In via prioritaria sono stati incrementati i posti letto di Terapia Intensiva per un numero complessivo pari a n. 276. Tale incremento ha previsto l’attribuzione dei posti letto non solo agli Ospedali individuati per il trattamento dei pazienti COVID, ma anche agli Ospedali insistenti sul territorio regionale (DEA di I Livello ed Ospedale di Base), al fine di potenziare l’attività chirurgica di “elezione”. Inoltre, sono stati individuati n.285 posti letto di area medica in terapia semi-intensiva, allocati prevalentemente in Ospedali dedicati al trattamento dei pazienti COVID.

Prima dell’emergenza Covid la Puglia aveva 304 posti di terapia intensiva per complessive 32 unità operative, 5 unità in più rispetto a quelle previste dal DM70. Oggi, con l’incremento di 276 posti letto attiviamo a un totale di 580 posti di rianimazione.
I 285 posti letto di semi intensiva saranno impegnati in un doppio utilizzo: posti letto di area medica che all’occorrenza verranno trasformati in semi-intensiva.

Si è provveduto a riorganizzare la rete emergenza-urgenza ospedaliera. Con particolare riferimento ai DEA di II e I livello dovranno essere riorganizzati e ristrutturati i Pronto Soccorso con l’obiettivo prioritario di separare i percorsi e creare aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi che garantiscano i criteri di separazione e sicurezza. Il tempo di permanenza in attesa di ricovero deve essere ridotto al minimo, anche in considerazione alle esigenze di distanziamento tra i pazienti durante le procedure diagnostico-terapeutiche, al fine di evitare il sovraffollamento e di non provocare rallentamento o ritardi della gestione della fase preospedaliera del soccorso sanitario. Deve essere garantita la separazione dei percorsi rendendola definitiva. In Pronto Soccorso devono essere previsti ambienti per l’isolamento e il biocontenimento dei pazienti, con sale appositamente dedicate, anche in ambito pediatrico.

Infine, è stato previsto il potenziamento della rete ospedaliera, incrementando di altri n. 1255 posti letto per acuti, riabilitazione e lungodegenza, fino al raggiungimento dello standard massimo previsto dal D.M. n. 70/2015. Si intende raggiungere lo standard massimo ministeriale, incrementando ulteriormente i posti letto già programmati con il Regolamento regionale n. 23/2019, così come di seguito riportato:
- n. 474 posti letto di acuzie;
- n. 123 posti letto di riabilitazione;
- n. 658 posti letto di lungodegenza

Si procederà con successivo provvedimento di Giunta regionale all’attribuzione dei posti letto per singola struttura (pubblica o privata accreditata), privilegiando una programmazione per Area Vasta.

I posti letto di Terapia intensiva sono distribuiti come di seguito:

 Di seguito si riporta la distribuzione dei posti letto di semintensiva:

fonte: tg24.sky.it

A meno di due anni dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi la cerimonia per il nuovo ponte “Genova-San Giorgio”, disegnato dall’architetto Renzo Piano. Nel capoluogo ligure il capo dello Stato e il premier. Presenti anche il sindaco e commissario straordinario Marco Bucci e il governatore Giovanni Toti. Dopo la lettura dei nomi delle 43 vittime del 14 agosto 2018 ci saranno 3 minuti di silenzio, poi il passaggio delle Frecce Tricolori e la benedizione nuovo arcivescovo di Genova, monsignor Tasca.

Dopo meno di due anni dal crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018 (IL VIDEO DEL CROLLO - LA STORIA DEL PONTE), a Genova viene inaugurato il nuovo ponte, il “Genova-San Giorgio”. Nel capoluogo ligure ci sono il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con alcuni ministri e l’architetto Renzo Piano, che ha disegnato e regalato il progetto alla città. Presenti alla cerimonia anche il sindaco e commissario straordinario Marco Bucci e il governatore della Liguria Giovanni Toti. Il nuovo ponte, ha detto il premier, è “il simbolo di una nuova Italia che si rialza. Una giornata importante, che racconta il presente e il futuro di un Paese che cambia". I familiari delle vittime della tragedia però non ci saranno: hanno visto nella cerimonia una “festa” alla quale non vogliono partecipare, perché il ponte "è nato - hanno detto nei giorni scorsi - da una terribile tragedia" (LO SPECIALE - CHI SONO LE VITTIME - DAL CROLLO ALLA RICOSTRUZIONE).

Il programma

Le tappe della ricostruzione del nuovo Ponte a Genova. FOTO

Simbolo di passato e futuro saranno le bandiere: il Tricolore, simbolo di unità e appartenenza, a Ponente, e la bandiera di san Giorgio, il vessillo davanti al quale “le armi sono deposte”, a Levante. Durante la cerimonia saranno letti i nomi delle 43 vittime del crollo del Morandi, seguiti da 3 minuti di silenzio. Poi il primo a parlare sarà il sindaco Marco Bucci, quindi il governatore ligure Giovanni Toti che sarà seguito da Renzo Piano, infine il presidente del Consiglio Conte. Al termine il taglio del nastro e, maltempo e pioggia permettendo, le Frecce Tricolori saluteranno il capo dello Stato e la città con il tricolore e i colori di Genova. L'inno di Mameli, che prenderà il posto di “Creuza de Ma”, nella versione eseguita da 18 artisti, omaggio a Genova e a De André e colonna sonora della genovesità, risuonerà prima e dopo la cerimonia. Sarà il nuovo arcivescovo di Genova, monsignor Tasca a benedire la struttura, una volta caduto il nastro. E lo farà tra il suono delle sirene delle navi in porto, dove si trova anche l'Amerigo Vespucci, il grande veliero della Marina militare ambasciatore dell'Italia nel mondo, che al tramonto proietterà sulle vele il Tricolore. Anche la Lanterna verrà illuminata dal rosso-bianco-verde della bandiera italiana.
 
Si attende l’apertura al traffico

Inaugurazione nuovo Ponte di Genova, la prima auto sarà di Mattarella

Anas, intanto, ha eseguito con successo i collaudi statico e tecnico-amministrativo sul ponte, e sta effettuando la verifica di agibilità. Una volta ottenute tutte le dichiarazioni di conformità, e a esito positivo dei due collaudi, verrà rilasciato il certificato di agibilità consentendo così l'apertura al traffico.

La memoria storica: un valore per la società e soprattutto per i giovani. Aldo Moro e i protagonisti pugliesi del Novecento: un patrimonio per la Puglia di oggi e di domani. “Abbiamo provato ad affiancare i programmi scolastici, perché riteniamo fondamentale raccontare ai ragazzi anche la storia recente del nostro Paese”: così il presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo, nell’incontro con l’attore Riccardo Scamarcio sul tema sinergie tra cinema, teatro ed istituzioni, u n viaggio nella storia e nel pensiero di Aldo Moro,”, presso la sede del Consiglio regionale.
“Parlare di Moro e della sua tragedia - ha continuato Loizzo - significa non solo analizzare un momento complesso che ha cambiato la storia dell’Italia, anche diffondere tra i ragazzi la conoscenza di un pensiero ancora attuale. Abbiamo il dovere di fornire alla scuola strumenti per combattere l’imbarbarimento culturale al quale assistiamo quotidianamente, fatto di violenza, odio e prevaricazione nei confronti dei più deboli. Solo attraverso la scuola possiamo educare i giovani cittadini all’onestà, alla tolleranza e al rispetto”. È la cifra della Presidenza Loizzo: favorire lo studio dei profili più alti della politica regionale, rilevandone l’attualità del pensiero. Oggi parlare di Salvemini significa ricordare la questione meridionale, parlare di Di Vagno vuol dire rivendicare il valore dell’antifascismo, parlare di Di Vittorio equivale a lasciare una grande lezione sul tema del lavoro: cosa c’è di più moderno di questi concetti, che sono ancora oggi all’ordine del giorno della politica?

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L’incontro è stato introdotto dall’on. Gero Grassi, componente della Commissione parlamentare d’inchiesta Moro 2. Ha sottolineato il “bisogno di verità nella storia d’Italia”, ancora più evidente nei giorni in cui ricorre l’anniversario della strage di Bologna, altra pagina buia della storia nazionale che attende una verità senza ombre.
Riccardo Scamarcio, attore pugliese apprezzato anche a livello internazionale, ha ammesso d’essere profondamente affascinato dalla figura dello statista di Maglie e dal suo pensiero: “era capace di anteporre ‘la persona” e tutti nella società dovevano avere la possibilità di realizzarsi. La sua grandezza è stata cercare di interpretare, in maniera piuttosto sofisticata, un Paese complesso come l’Italia di quegli anni, partendo sempre dal concetto di umanità”.
Scamarcio ha poi ricordato come il mestiere dell’attore e quello del politico siano collegati da profonde analogie. Per anni il cinema si è occupato di politica, “oggi purtroppo questa abitudine si è persa, ma il cinema è rappresentazione di quanto accade nel mondo, quindi anche della politica e del suo racconto”. Da questa “fascinazione” potrebbe nascere un lavoro, su Moro, per il teatro o per il cinema, anche se nulla è stato ancora definito al momento.
I progetti del Consiglio regionale su Moro, coordinati dall’on. Grassi, sono parte di un’ampia proposta storico-culturale sulla memoria e l'identità pugliese, che ha luogo anche ai corsi di formazione su Fiore, Salvemini, Di Vittorio, a cura dell'Ipsaic, con la collaborazione della Direzione scolastica regionale, della Biblioteca del Consiglio regionale e dell'Istituto Nazionale Parri. Nel prossimo anno scolastico sono previsti seminari sulla figura degli economisti Antonio De Viti De Marco e Giovanni Carano Donvito (il cui archivio, di valore nazionale, è stato donato a febbraio all'Ipsaic) e del pedagogista e teorico della non violenza Giovanni Modugno.

Comunicato stampa pervenuto presso la nostra redazione.
Nota - Questo comunicato stampa è stato pubblicato integralmente come contributo esterno del mittente. Pertanto questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione. È divulgato come Diritto di Cronaca sancito nell’art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana, in quanto libera manifestazione del pensiero.

“Tutti gli annunci e le propagande del presidente Michele Emiliano, alla luce dei fatti, emergono nella loro vacuità e nella loro falsità. Sono già un caso le menzogne raccontate agli operatori sanitari sul bonus per il rischio Covid sul posto di lavoro negli ospedali pugliesi. La cosa è ancora più eclatante agli Ospedali Riuniti di Foggia, unico centro Covid pubblico in Capitanata. Medici, infermieri e tecnici di laboratorio, a quasi 4 mesi dalla forte emergenza pandemica, hanno ricevuto solo un acconto di quanto promesso e in una misura vergognosa. Alla maggioranza degli operatori sanitari è stato riconosciuto un rischio minimo, pari a 10 euro al giorno in più per 40 giorni”.
È quanto denuncia l’avvocato Joseph Splendido, dirigente regionale della Lega, responsabile del tesseramento e candidato al Consiglio regionale in provincia di Foggia nelle liste del partito di Matteo Salvini.
Secondo quanto stabilito dalla Regione Puglia e dai sindacati di categoria, gli operatori sanitari avrebbero dovuto essere divisi in fasce. A, B, C e D. Per la prima fascia di rischio alto, attribuita a quegli operatori che lavorano nei reparti Covid e in terapia intensiva, il bonus ammonta a 63 euro al giorno per 40 giorni. A scalare, si hanno 33 euro per la fascia B, fino ai 10 euro per la fascia D.
Fatta eccezione per gli operatori dei reparti in prima linea contro il Coronavirus, tutti gli altri dipendenti del Policlinico di Foggia sono stati classificati in fascia D.
“È indegno che chi ha rischiato sulla propria pelle riceva- e neanche in un’unica tranche- appena 100 euro al mese per il proprio lavoro in trincea- prosegue il legale leghista- e sia inserito in una fascia di rischio nullo. Senza contare che proprio in quei reparti che Emiliano sta oggi snobbando, il virus ha contagiato gli operatori, causandone la chiusura, con mille difficoltà anche per i pazienti. Infermieri e medici mi hanno raccontato la loro profonda insofferenza per un bonus che non riflette quanto deciso nell’accordo regionale con i sindacati. Tra l’altro i dipendenti dei Riuniti, unico ospedale Covid provinciale, sono stati equiparati nel bonus ai loro colleghi delle altre strutture provinciali, che mai hanno avuto dei pazienti Covid ricoverati. Il personale sanitario che ha vissuto davvero i rischi del contagio è stato trattato, con una elemosina inqualificabile, al pari di altro personale meno esposto. Tale trattamento appare molto mortificante per la categoria, a cui ancora si chiedono sacrifici enormi in termini di attenzione, pressing psicologico e pressione familiare. Non si contano infatti i dipendenti che da soli hanno attuato soluzioni personali anti contagio, con i componenti della propria famiglia, isolandosi e allontanandosi da figli, coniugi e genitori. È così che Emiliano intende governare anche una ipotetica seconda ondata del virus? Bistrattando e ignorando i nostri eroi quotidiani? Abbiamo il dovere di fermarlo. È ora di cambiare e di votare Lega, per dimenticare per sempre la gestione disastrosa del centrosinistra e del suo assessore alla Sanità e presidente”.

Nota del vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta di Forza Italia.

“Continua la campagna promozionale di Emiliano sulla sanità pugliese, il che ci fa pensare che il governatore sia così distante dalla sanità da non conoscere effettivamente i problemi da cui è afflitta da anni. Ci sono liste d’attesa infinite, ci sono servizi spacciati per tali quando invece sono vergognosamente inattivi, ci sono ospedali con gravissime carenze di personale e mezzi e ci sono altri che, come quello di Manfredonia, meriterebbero maggiore attenzione, ma non sono minimamente citati e considerati da Emiliano, intento a vendere il suo "prodotto" come una notissima esperta di televendite poi riconosciuta colpevole di avere truffato tanti cittadini, abusando della loro credulità. Della sanità pugliese, ormai, quella targata Emiliano, si possono vedere solo le rovine e quel che resta è solo il frutto dell’impegno, della competenza e della professionalità dei nostri operatori sanitari. Emiliano non solo ha distrutto il servizio, ma si appunta medaglie che non gli appartengono! Se non siamo stati travolti dal Coronavirus è solo per un caso fortunato ancora ignoto al mondo scientifico, quello per cui il virus ha violentemente colpito prima le Regioni settentrionali. Eppure, la Puglia resta la Regione del Sud con il più alto tasso di mortalità specifica. Se il virus avesse colpito e investito da subito la Puglia, una Puglia così impreparata e reduce da un progressivo taglio al servizio sanitario, noi saremmo stati spazzati via come canne al vento. Emiliano la smetta di fare mera propaganda perché qui si tratta di garantire la salute ai cittadini… e non di vendere un set di pentole in televisione! Inizi a riconoscere dignità all'ospedale di Manfredonia, ad elevarlo ad ospedale di primo livello, ad istituire di nuovo un punto nascite, a dotarlo della terapia intensiva coronarica, a rendere davvero funzionante il reparto di ortopedia, ad attivare la semintensiva, a dare un senso alle postazioni operatorie del reparto di ginecologia, inaugurate e mai attivate, a dotarlo di una guardia attiva notturna rianimatoria che non sia garantita solo in reperibilità, perché tali prestazioni vadano erogate in tempo reale e non di chiamata notturna a domicilio. L'arresto cardiorespiratorio non dà preavviso e non si interroga sulla reperibilità. Che Emiliano faccia almeno questo! Perché il diavolo fa le pentole, ma gli elettori decidono dove mettere i coperchi!”

Dire che la sanità pugliese è in serie A è una presa in giro inaccettabile per i pugliesi. I numeri di cui parla Emiliano e che hanno consentito di ottenere appena la sufficienza nella simulazione del nuovo sistema dei LEA, si riferiscono ai documenti inviati dalla Regione e non a valutazioni concrete. La situazione reale è molto diversa con migliaia di cittadini che vanno a curarsi fuori regione, tanto che spendiamo 200 milioni l’anno per la mobilità passiva. E questo già da prima dell’emergenza Covid, che ha ulteriormente peggiorato la situazione, visto che, nonostante le tante belle parole è praticamente impossibile recuperare le prestazioni perse e, chi può permetterselo, è costretto a rivolgersi al privato”. Lo dichiarano i consiglieri del M5S in seguito alla presentazione del piano regionale anti Covid.

“Un piano - continuano - che, pur stabilendo il potenziamento della rete, non prevede strutture esclusivamente dedicate, ma continua a esserci la promiscuità già registrata nella fase 1. La gestione dell'emergenza estiva ha poi ancora una volta dimostrato che molto rimane sulla carta, essendosi verificati episodi di contagio all'interno delle strutture ospedaliere, confermando quello che diciamo da tempo: i percorsi separati non sono stati predisposti adeguatamente. Si prevede anche una riorganizzazione della rete di emergenza urgenza, dimenticando che giace in consiglio da anni sia la nostra riforma del servizio sia lo stesso disegno di legge della Giunta, passato in Commissione dopo numerose audizioni e mai portato all’esame dell’aula, che prevedeva la costituzione dell'Agenzia e l’internalizzazione di tutto il personale del servizio, mai avvenuta. Il piano poi non può funzionare se non si potenzia l'assistenza territoriale, visto il fallimento delle USCA a causa della disorganizzazione della Regione e i ritardi con cui sono partite le unità speciali di continuità assistenziale rispetto alle altre regioni. Per non parlare della carenza di guardie mediche, tanto che non si riesce a garantire la continuità assistenziale in diverse località turistiche. Dire che la nostra sanità funziona e prendersi meriti per la gestione dell’emergenza, ben sapendo che bisogna solo ringraziare il cielo per il fatto che le regioni meridionali non siano state colpite con la stessa violenza di quelle settentrionali, richiede non solo una grande faccia tosta ma anche una totale mancanza del senso della vergogna”.

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