Redazione
Dopo il grande successo dello scorso anno, torna “Migliorarsi a piccoli passi Voice”, il contest canoro dedicato a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni di età.
La finale si svolgerà il 16 aprile al Teatro Garibaldi di Lucera nell’ambito di un grande show con ospiti e artisti noti che sarà condotto dal comico e cantautore pugliese Santino Caravella.
Sul palco, una giuria formata da esperti decreterà i tre migliori talenti dopo aver valutato le esibizioni dal vivo. In finale giungeranno i concorrenti che avranno superato la fase di preselezione che si svolgerà il 2 aprile da Jafar Creative Space & Talent Hub, in Via Mazzini, 57 a Lucera.
Al primo classificato andrà in premio un viaggio a Bruxelles con visita alle istituzioni europee messo a disposizione dall’europarlamentare foggiano del Movimento 5 Stelle Mario Furore. Inoltre, i primi tre classificati potranno incidere il proprio brano presso lo Studio Jafar e riceveranno il “Lu-cerino d’oro”, un gioiello realizzato per l’occasione e offerto dalla Pro-Loco di Lucera. L’iscrizione può essere effettuata tramite il sito www.migliorarsiapiccolipassi.
Anche la seconda edizione è co-organizzata dall’Aps “Noi Noi” e dal Comune di Lucera - Assessorato alla Cultura, Turismo ed Eventi, in collaborazione con diversi istituti scolastici della città. Migliorarsi Voice si propone infatti di promuovere i giovanissimi talenti, valorizzare le loro doti canoro-musicali nell’ottica di offrire un’inedita esperienza didattico-educativa all’insegna del divertimento.
“Il trionfo dell’anno scorso ci ha incoraggiati a proporre una seconda edizione ancora più ricca di sorprese e di momenti di intrattenimento – annuncia Carlo Ventola, lookmaker ideatore del format e presidente di ‘Noi Noi’ – perché Migliorarsi Voice è un grande show al cui interno si svolge una gara che porta a dei vincitori, ma non è basata sulla sfida. Ciò che ci interessa è dare ai giovani talenti la possibilità di mostrare le proprie qualità e potenzialità davanti al pubblico in un contesto importante. Ecco perché tutto il percorso, dall’iscrizione alla serata finale, è seguito dai docenti delle scuole, che preparano e incoraggiano gli allievi affinché diano il meglio di sé durante la performance in una competizione sana”.
Si è svolto a Palazzo San Domenico l’incontro tra una delegazione del Parco – rappresentata dal Presidente Pasquale Pazienza e dal liquidatore di Oasi Lago Salso SpA Gianfranco Ursitti – e l’Amministrazione comunale di Manfredonia rappresentata dal suo Sindaco Gianni Rotice, dagli Assessori e dai capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale.
L’incontro, chiesto dal Sindaco Rotice (da qualche mese al lavoro con l’Ente parco sullo specifico tema), affronta la questione legata alla necessità di ridefinire la gestione del sito. Tutela ambientale, legalità, valorizzazione delle risorse naturali, e fruizione turistico-ricreativa. Queste le direttrici tematiche per il rilancio di una delle zone umide più importanti della fascia adriatica in considerazione delle tre dimensioni che caratterizzano il concetto dello sviluppo sostenibile, ovvero quella ambientale, quella sociale e quella economica.
“L'idea congiunta con l’Ente Parco, con il quale stiamo proficuamente dialogando e collaborando - spiega il Sindaco Rotice - è quella di seguire un percorso di recupero, di valorizzazione ambientale e socio-economica dell’intera area anche attraverso la creazione di una Fondazione dedicata allo sviluppo e gestione di attività di didattica ambientale e ludico-ricreative con eventuale ricettività, utili ad aprire l'area a una vera e responsabile fruizione, unitamente ad una costante attività di gestione e di controllo, la cui esigenza è fortemente avvertita nel sito. Un asset strategico che si incastra perfettamente nell’azione di programmazione intrapresa dall’Amministrazione e dalla comunità di Manfredonia rispetto alle dinamiche di sviluppo futuro, che si basa sulla valorizzazione delle vocazioni locali e la tutela della salute. Una concreta occasione per creare impresa e lavoro per i tanti giovani qualificati del territorio e irrobustire l’indotto turistico per tutto l’anno”.
La proposta della presidenza dell’Ente Parco è da sempre stata basata sulla prioritaria necessità di realizzare – nella zona paludosa e dei prati allagati – una Riserva Naturale di Stato che, affidata ai Carabinieri Tutela Biodiversità per una reale tutela degli ambienti naturali ivi esistenti, possa essere il presupposto a cui agganciare una gestione ad hoc della restante parte del sito attraverso cui attivare utili processi di valorizzazione socio-economica dell’intera area.
Nella ferma idea dell’Ente parco, la rafforzata presenza dell’Arma nell’area assicurerebbe, non solo il maggiore e più attento controllo di una zona da sempre oggetto di vari abusi (per esempio, il bracconaggio, la pesca di frodo, ecc.), mai efficacemente contrastati, ma permetterebbe anche di svolgere più qualificate attività di monitoraggio della biodiversità ivi esistente e una più efficace ed efficiente manutenzione della vegetazione e, in particolare, dei canneti nella zona umida.
La proposta di progetto – così come prospettata dalla presidenza del Parco – prevede anche la possibilità di avere nell’area la presenza di una unità a cavallo e di una cinofila dei Carabinieri con cui rafforzare l’attività di sorveglianza e i cui animali – al di fuori del servizio d’Istituto e grazie al coinvolgimento delle competenze presenti nella ASL Foggia e nell’associazionismo volontario specializzato – possano essere impiegati nello svolgimento di attività (come, per esempio, quella della pet therapy) orientate al perseguimento di obiettivi socio-sanitari a vantaggio di quelle categorie di individui bisognevoli di tale tipo di percorsi.
“Ringrazio il Sindaco Rotice per l’invito all’incontro nel quale ho trovato motivo ed entusiasmo per presentare nuovamente una proposta riorganizzativa della gestione dell’area dell’Oasi Lago Salso, una delle zone umide più importanti dell’Italia meridionale. L’area, per buona parte vincolata alla Direttiva Habitat, e significativamente categorizzata come SIC (Sito d’Interesse Comunitario) e ZPS (Zona di Protezione Speciale) – ovvero interdetta a qualsiasi forma di uso se non la salvaguardia della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali – è caratterizzata da una straordinaria e variegata presenza di ecosistemi, ma anche da consistenti criticità particolarmente riferibili alla mancanza di un adeguato controllo del territorio – da cui deriva l’esistenza nell’area di situazioni di abuso e, più in generale, di illegalità – e agli elevatissimi costi economici da affrontare per manutenere gli assetti ambientali del sito; costi che nessun bilancio – né del Comune di Manfredonia, né di qualsiasi altra pubblica amministrazione locale – sarebbe in grado di adeguatamente sostenere. Oltre a rappresentare un importante presidio di controllo e di legalità, la presenza nell’Oasi del Reparto Carabinieri Tutela Biodiversità risulterebbe sicuramente risolutiva anche di questo importante aspetto. Grazie, infatti, all’impiego di addestrate risorse umane già impegnate dai reparti tutela biodiversità dell’Arma si potrebbe procedere alla realizzazione di imprescindibili interventi manutentivi nell’area ottimizzando la spesa pubblica che lo Stato dedica all’importante tema della tutela della biodiversità. Sono queste le precondizioni da affermare affinché il sito dell’Oasi Lago Salso possa essere reso oggetto di una sana fruizione, ovvero di una vera e responsabile valorizzazione socio-economica, a beneficio non soltanto della Comunità del Golfo sipontino, ma anche di quelle dell’intero Gargano e della provincia di Foggia. Il Parco, come è già stato dimostrato attraverso le scelte del recente passato, non sosterrà e non accompagnerà scelte diverse dall’affermazione nel sito di un modello di governance efficace, efficiente e trasparente teso a una prospettiva di lungo termine e all’affermazione dei principi alla base di uno sviluppo territoriale sostenibile”, ha concluso il Presidente Pazienza.
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, ha presentato un’interrogazione urgente sul progetto cure precoci globali e terapia del dolore.
“Nel luglio 2020 sono stati stipulati appositi accordi in sede di Conferenza Stato-Regioni sull’accreditamento della rete di cure palliative e della rete di terapia del dolore – spiega Perrini che prosegue - Tali accordi prevedono la gestione dei percorsi assistenziali integrati, identificano un coordinamento del percorso a garanzia della continuità delle cure, della sicurezza e della qualità degli interventi, prevedono un’organizzazione modulata sui bisogni del paziente, flessibile e pronta ad adattarsi alle necessità del malato e dei familiari.
In Puglia – evidenzia Perrini - con la legge regionale del 19 settembre 2008 n.23, è stato approvato il piano regionale di salute 2008-2010, sono stati definiti gli obiettivi, il modello organizzativo ed ha previsto l’istituzione di specifiche Unità Operative di Cure Palliative per il coordinamento delle procedure di ricovero dei pazienti nei centri residenziali di cure palliative (hospice), in regime di day hospice, in assistenza ambulatoriale e assistenza domiciliare specialistica. Nello specifico, il medesimo piano prevedeva l’istituzione di una U.O.C.P. (Unità operativa di cure palliative) ogni 400.000 abitanti che ha dimensione sovradistrettuale e l’affidamento dell’Unità ad un dirigente medico in possesso di idonea formazione ed esperienza in cure palliative.
La deliberazione n.1868 del 14 dicembre 2022 definiva i modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale ai sensi del Decreto ministeriale n.77 del 23 maggio 2022. Al momento, tuttavia, non risultano essere state attivate procedure per avviare specifiche progettualità. Motivo per il quale mi chiedo se il presidente Emiliano e l’assessore alla Sanità Palese siano a conoscenza di questa materia.
Ove lo fossero, è opportuno sapere quali iniziative intendano adottare, attraverso quali strumenti, al fine di procedere con l’attuazione di progetti in materia assistenza domiciliare a pazienti neoplastici e terapia del dolore. In che modo e quali tempi intendano realizzare la rete delle cure palliative sul territorio, come previsto dalla deliberazione del 2022 e gli Accordi sull’accreditamento della rete di terapia del dolore e cure palliative”, conclude Perrini.
Dopo la recente riunione in V Commissione Regione Puglia sulla questione rifiuti, tenutasi martedì 07 marzo 2023, dove si decise di costituire una nuova società per gestire il ciclo dei rifiuti, il gruppo di Azione ritorna sul tema con una nota el Consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati e del capogruppo in Consiglio regionale Ruggiero Mennea.
“Si fa finta di non sentire o non capire sulla questione della società pubblica per la costruzione degli impianti per la chiusura del ciclo rifiuti.
Noi siamo per la costruzione degli impianti, finalmente, e per una società pubblica dei comuni che lo faccia.
Quello che non comprendiamo, invece, è la volontà dei comuni di farsi espropriare dalla Regione una funzione di cui sono titolari, lasciando tutto nelle mani dell’AGER, il cui DG è nominato dalla Regione, appunto, e con i più pieni poteri.
Lo ripetiamo ancora una volta: perché i comuni devono dire di Sì alla cessione di una funzione propria al duo Emiliano-Grandaliano?
La gestione di queste attivate sarebbe forse più costosa e più inefficiente se i comuni esercitassero con propri rappresentanti la funzione di chi sono titolari? Perché i sindaci pugliesi pensano così male
Di se stessi?
A noi risulta, invece, la contrarietà di moltissimi sindaci pugliesi, rispetto a un’operazione che si vorrebbero chiudere in fretta solo per eludere la legge statale, così da consentire alla Regione-Ager-Emiliano-
Se i comuni avessero voglia di recuperare la loro titolarità nella materia, come speriamo, l’operazione si potrebbe certamente fare, ma solo con qualche settimana in più e magari chiedendo a gran voce l’approvazione della nostra proposta di legge.
Ora siamo stati più chiari? O dobbiamo fare finta ancora a lungo e continuare a parlare di costi e gestione pubblica, che non è per nulla il motivo della nostra obiezione?”
L’audizione su questo tema è stata richiesta dai Consiglieri Mazzotta e Cera.
La situazione della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, il cosiddetto ospedale di Padre Pio all’attenzione della Commissione sanità, su richiesta del consigliere Cera.
Un ospedale di grande rilievo sul quale grava, secondo il consigliere dauno la gestione del turn over e l’abbattimento dei costi e dei posti letto, che rischiano di essere un macigno su tutto il sistema.
L’assessore Palese ha sottolineato che l’abbattimento dei posti letto deve essere concordato con la Regione e che nessuno degli Enti ecclesiastici presenti sul territorio ha superato il tetto di spesa.
Per la Regione la Casa sollievo è ritenuta una struttura indispensabile, che soffre, ha gli stessi problemi che hanno tutte le strutture sanitarie private accreditate. Il limite invalicabile stabilito nel 2011 da Governo Monti sul tetto di spesa. “Un problema nazionale che va rimosso. Abbiamo massima attenzione a questo tema” – ha detto Palese.
nota del consigliere regionale di Forza Italia, Napoleone Cera.
“Non ci lasciamo affascinare dalla bellezza delle parole, quando i numeri raccontano una realtà ben precisa: con i pensionamenti e un turn over che si attiverà solo per il 35% delle posizioni, ci saranno 300 dipendenti in meno nell’ospedale “Casa sollievo della sofferenza” di San Giovanni Rotondo. E’ quanto è emerso oggi durante l’audizione che ho richiesto in Commissione sanità. Il direttore generale della struttura ha definito il meccanismo “uso intelligente del turn over”, ma che tradotto significa: meno personale nell’ospedale più i riverberi occupazionali sull’indotto. Sulla questione della riduzione dei posti letto, la teoria esposta è la seguente: poiché a “Casa sollievo” si supera la media regionale e nazionale della degenza media dei pazienti, puntiamo a ridurla e, di conseguenza, il taglio ai posti letto sarà “indolore”. Sic! E ancora: si prevedono per i prossimi anni 51 milioni di euro di prestazioni erogate in più (come riuscirci non è dato saperlo, visto che ci sarà meno personale in servizio). Non ci accontentiamo, quindi, di queste risposte: innanzitutto perché sono deludenti, specie per quanto concerne il personale; poi perché vogliamo verificare se ci sarà effettivamente un potenziamento dei servizi erogati. L’ospedale di San Pio è un’eccellenza per la Puglia e per l’Italia e la sua mortificazione danneggerebbe enormemente la popolazione del Gargano, che potrebbe essere costretta, in caso di depauperamento, a percorrere centinaia di chilometri per raggiungere un ospedale. Non lo consentiremo. Non mollo”.
nota del consigliere regionale di Fratelli d'Itale, Giannicola De Leonardis: “Emiliano riconosca l’eccellenza anziché sperperare denaro pubblico in fallimentari avventure sanitarie”.
“Emiliano metta mano al portafoglio e, anziché sperperare denaro pubblico come nel caso dell’ospedale Covid alla Fiera del Levante o nel destinare spiccioli per l’abbattimento delle liste di attesa, si faccia carico del rilancio di Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo”.
“Casa Sollievo della Sofferenza è una eccellenza che va salvaguardata. Stamane abbiamo avuto modo di audire, tra gli altri, il direttore generale dell’ospedale che ha illustrato alcuni dei punti del piano industriale in itinere che prevede, tra l'altro, il blocco del turnover, con assunzioni di circa 200 unità a fronte di circa 500 pensionamenti nel prossimo triennio. Un aspetto sul quale, tuttavia, chiediamo alla direzione generale una mitigazione, considerati gli utili che si dovrebbero generare nel terzo anno del piano, anche alla luce della dichiarata volontà di ampliare l'offerta specialistica.
La Regione, dal canto suo, deve rendersi conto di alcuni dati semplici e incontrovertibili: l’Ospedale di San Giovanni Rotondo sfora il tetto di spesa perché, come suo dovere, eroga prestazioni spesso andando a sopperire alle carenze di altri ospedali. In più genera mobilità attiva da altre regioni italiane e dall’estero producendo addirittura utili che non gli vengono però riconosciuti. L’assessore Palese deve mettere in campo tutti gli sforzi possibili per sostenere un ospedale che, nei giorni scorsi, è stato collocato al 33esimo posto nella classifica dei migliori ospedali italiani, primo del Sud Italia, stilata dalla rivista americana “Newsweek”. Peccato che nella Puglia della sanità colabrodo di Emiliano, l’ospedale sia classificato come di primo livello anziché di secondo”.
Una proposta di legge su “Disposizioni in materia di assistenza emotiva, affettiva e sessuale per persone disabili e/o con patologie invalidanti” è stata depositata dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Michele Picaro, Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Maria Gabellone, Renato Perrini.
“Una legge attraverso cui la Regione Puglia, nel rispetto delle disposizioni sul riparto delle competenze tra Stato e Regioni, andrebbe a disciplinare e promuovere l’assistenza affettiva e sessuale, nonché permettere la libera scelta di vivere le proprie esperienze affettive in piena armonia con il proprio – spiegano i consiglieri che proseguono - I destinatari della legge sono tutte le persone con disabilità o con patologie invalidanti, i quali dovranno essere adeguatamente informati circa le modalità dell’assistenza che possono chiedere e ricevere. Nel caso si tratti di disabili intellettivi, inoltre, i loro tutori o i “caregiver” potranno fare richiesta al proprio medico di base di un colloquio con uno psicosessuologo o con uno psicologo con specifica e comprovata formazione in sessuologia clinica appartenente al Distretto socio-sanitario territorialmente competente. Le persone dovranno avere facoltà di scelta dell’Operatore all’Emotività, all’Affettività e Sessualità fra quelli iscritti nell’apposito Registro regionale. Ai fini dell’ottenimento della qualifica di operatore all’Emotività, all’Affettività e Sessualità per le persone con disabilità e patologie invalidanti (OEAS) – evidenziano i consiglieri meloniani - sarà necessario frequentare un apposito corso di formazione con una durata di almeno 200 ore. I corsi di formazione per OEAS saranno affidati, tramite apposito bando regionale, ad enti di formazione accreditati da Regione Puglia, nonché ad associazioni ONLUS che abbiano una comprovata competenza specifica in materia di assistenza all’affettività e alla sessualità per le persone disabili.
Il Registro regionale degli operatori all’Emotività, all’Affettività e Sessualità per le persone con disabilità e/o patologie invalidanti (OEAS) sarà costituito presso il Dipartimento Welfare, diritti e cittadinanza della Regione Puglia e saranno inseriti tutti coloro che in possesso dei requisiti e che abbiano superato con esito positivo l’esame finale del corso di formazione erogato. L’iscrizione al registro sarà riservata mediante l'adozione di misure che garantiscano la protezione dei dati sensibili relativi agli assistenti sessuali, secondo quanto disposto dal codice in materia di protezione dei dati personali e la libertà di ciascun interessato riguardo la pubblicazione del proprio recapito professionale, salva la consultazione informatica per ogni distretto socio-sanitario. Il registro, infine, sarà soggetto ad aggiornamento periodico secondo le modalità che saranno individuate nelle Linee guida regionali.
La Giunta Regionale – aggiungono i consiglieri FdI - entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, sentita la Commissione consiliare permanente in materia, emanerà specifiche linee guida per disciplinare l’aggiornamento periodico del Registro Regionale dell’OEAS, definire il tipo e la gravità della disabilità dell'utente che rende funzionale l'intervento professionale dell'assistente per l'esercizio della sessualità, le modalità per il monitoraggio dell'equilibrio psico-fisico e dello stato di salute di ciascun assistente sessuale, nonché un’eventuale quota di parte di partecipazione ai corsi di formazione del personale (OEAS) da parte di Regione Puglia. Ogni distretto socio-sanitario all’interno del Dipartimento di Salute mentale metterà a disposizione dell’utenza uno psicosessuologo o uno psicologo con specifica e comprovata formazione in sessuologia clinica che, valutato il singolo caso nel merito, provvederà ad indirizzare opportunamente la persona ad ulteriore assistenza psicologica o psicoterapeutica o di un OEAS.
L'attività di assistenza sessuale non potrà essere oggetto di un contratto di lavoro subordinato, né di un contratto di appalto, costituendo oggetto di una prestazione che deve rimanere caratterizzata da autonomia piena della persona che la esercita”, concludono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia.
“I dati diffusi in questi giorni dall’ordine dei medici sulle aggressioni agli operatori sanitari, purtroppo, sono davvero allarmanti e molto preoccupanti. Con l’aumento degli episodi di violenza la situazione è diventata una vera e propria emergenza da frenare immediatamente. A questo sconcertante fenomeno si aggiunge la sfiducia da parte di medici e infermieri che non si sentono tutelati dalla Regione in merito alle iniziative di contrasto alla violenza sul lavoro. Basta parole, servono risposte concrete”.
Così il consigliere regionale Giacomo Conserva, presidente del gruppo Lega in Consiglio regionale, assieme ai colleghi Gianni De Blasi, Fabio Romito e Joseph Splendido.
“Siamo stati i primi – continua Conserva - a presentare una proposta di legge in Consiglio regionale con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e tutelare l’incolumità di cittadini ed operatori sanitari attraverso l’istituzione di un presidio fisso di polizia locale nelle strutture ospedaliere. Una proposta di buon senso che vede, con il coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali, la previsione di agenti di polizia locale per sorvegliare i presidi, anche attraverso contatti diretti e frequenti con il personale sanitario. In più abbiamo chiesto anche l’attivazione di corsi di formazione rivolti ai sanitari per gestire al meglio le situazioni critiche e i pazienti ‘difficili’ oltre che uno sportello di supporto psicologico in favore di medici ed infermieri vittime di aggressioni sul luogo di lavoro”.
“Al momento la Puglia è ‘maglia nera’ in merito agli episodi di violenza contro i camici bianchi. Non basta presenziare o ricordare l’impegno dei medici durante la giornata nazionale di prevenzione dedicata proprio alla violenza contro gli operatori sanitari. Il presidente Emiliano e l’assessore Palese prendano l’impegno serio di portare in Aula subito la discussione della nostra proposta al fine di evitare conseguenze imprevedibili per il nostro sistema sanitario” conclude il consigliere regionale Giacomo Conserva, componente della Commissione Sanità della Regione Puglia.
Prosegue l’azione di controllo del territorio della Polizia Locale di Foggia, in particolare in quelle aree cittadine più “calde” e spesso teatro di violazioni in materia di accattonaggio, prostituzione, vendita abusiva, risse, soste vietate e bivacco.
Nella serata del 12 marzo 2023, agenti della Polizia Locale di Foggia, in assetto S.A.D., hanno effettuato intensi controlli nel Quartiere Ferrovia.
Sono stati eseguiti sequestri di merce usata venduta abusivamente in via Podgora per un totale di 143 pezzi tra scarpe ed indumenti usati.
Nel merito, 2 ambulanti sono stati sanzionati in piazza Cavour per la violazione alla L.R. n°24/2015 (Codice del Commercio) in quanto effettuavano vendita di merce in area interdetta. Agli stessi, oltre al sequestro amministrativo di 151 pezzi, sono stati contestati due ordini di allontanamento dalla zona per 48 ore "Daspo Urbano" cosi come previsto dalle Legge 48/2017.
Sotto i portici di piazzale Vittorio Veneto è stato smantellato un giaciglio e contestato 1 Daspo Urbano per bivacco ed un altro ad una prostituta con relativi ordini di allentamento dalla zona per 48 ore.
Effettuato anche un posto di controllo in piazzale Vittorio Veneto finalizzato al rispetto delle norme del Codice della Strada. Durante in controlli, accertate e sanzionate infrazioni relative alla sosta ed al mancato uso delle cinture di sicurezza.
Alla prestigiosa “Vernice Art Fair”, che festeggia il 20esimo anniversario, presso la Fiera di Forlì, dove artisti e associazioni culturali si ritrovano per testimoniare quanto del meglio hanno prodotto, il 17, 18 e 19 marzo 2023 sarà presente la Contemporanea Galleria d’Arte, di Giuseppe Benvenuto.
Un fiore all’occhiello per la città di Foggia e tutta la sua provincia, che solo nello scorso anno, come i precedenti, il gallerista Benvenuto con le sue iniziative ha prodotto mostre pittoriche con importantissimi artisti e opere uniche e internazionali.
Difatti, nello spazio espositivo conferito alla Contemporanea Galleria d’Arte si potranno ammirare opere di Accardi, Adami, Angeli, Amadio, Bonalumi, Burri, Campigli, Castellani, Ceccobelli, Ceroli, Cucchi, Dadamaino, De Chirico, De Maria, Del Pezzo, Depero, Dessì, Di Terlizzi, Dorazio, Dufy, Fantini, Festa, Fioroni, Fiume, Fontana, Frangi, Fratteggiani Bianchi, Galliani, Galimberti, Gilardi, Guaitamacchi, Guttuso, Kounellis, Kostabi, Licata, Lodola, Maccari, Maria Lai, Mangini, Man Ray, Marcheggiani, Mariani, Masi, Nativi, Nespolo, Oppenheim, Paolini, Perilli, Pignatelli, Pinelli, Pizzi Canella, Pirandello, Pomodoro, Procopio, Pusule, Rotella, Schifano, Soldani, Uncini, Vocale e altri.
Premessa della Redazione. Di solito non interveniamo sui comunicati stampa, ma l’argomento ci tocca da vicino. Siamo giornalisti e la censura è la forma più vergognosa che possa essere svolta nei confronti di chi esprime liberamente il proprio pensiero, assumendosi responsabilità, naturalmente. L’art. 21 della Costituzione Italiana lo stabilisce e lo ha impresso in calce nella nostra vita quotidiana. Ora, viviamo in un mondo, in un Paese e anche in un’era non molto lontana da quelle inquisitrici dove in molti media si celebrano processi sommari, dove la parola altrui è regolamentata da altre, spesso da autorità pubbliche. In altre parole viviamo in quel limbo (mica tanto…) dove la CENSURA prevale sulla LIBERTA’ DI ESPRESSIONE. E ciò accade, nel merito, laddove politicamente si predica per la libertà di espressione ma poi si razzola al contrario, specie se si “confonde” un libero pensiero con “spamming” (servirebbe un corso di comunicazione a chi lo ha scritto, sich… e un controllo della Autorità competenti in materia di vigilanza delle P.A., perchè la pagina è di una P.A.) “È la caratteristica delle censure più rigide quella di dare credibilità alle opinioni che attacca.” Lo scrisse Voltaire, uno dei più celebri autori e filosofi dell'Illuminismo, non proprio una persona che riportandolo alla nostra era poteva definirsi di destra, tutt'altro, sarebbe stato di sinistra, o al massimo di centrosinistra, un Dem insomma. Chissà cosa ne penserebbe la neo segretaria Elly Schlein di tutto questo teatrino "stigmatizzante", che quest’oggi nell’Assemblea nazionale del Partito Demeocratico ha detto: «Il nuovo PD sarà umile nell’ascolto, utile alle persone». Ricordiamo a chi esercita poteri, conscio che a qualche migliaio di chilometri c’è chi la applica a prescindere, anche guerreggiando, che la Censura è quella forma di controllo esercitato dai poteri pubblici e che ha il compito di esaminare opere letterarie, teatrali o cinematografiche, o il testo delle radio e delle trasmissioni televisive ed oggi anche nel web, per consentirne o no la pubblicazione, la rappresentanza o la trasmissione. A noi pare che nel testo inquisito non vi sia nulla di censurabile. Come del resto in quegli atti pubblici di Dossier per candidature e Relazione tecnica rev.3 di progetti infrastrutturali fino a ora mai divulgati, ma che i giornalisti sanno cercarle e trovarle per pubblicarle. Concludiamo con un aforisma di Nino Manfredi, attore e oltretutto persona libera, che interpretando Pasquino disse: “De teste ne poi taja' quante te ne pare... so' le lingue che contano!”. La censura impedisce che qualcosa venga letto, ascoltato o visto, per chi non l’avesse compreso. [ndr.]
nota del Gruppo A MONTE – Monte Sant’Angelo.
«Abbiamo appena letto questo intervento sul profilo Facebook del Comune di Monte Sant’Angelo: adesso basta!
Già in altre occasioni, proprio durante un Consiglio Comunale, il Gruppo “A Monte” ha sottolineato all’Amministrazione che non era assolutamente tollerabile il fatto che qualche dipendente comunale, che gestisce il profilo Facebook dell’Ente, o qualche amministratore comunale censurasse gli interventi o rispondesse in malo modo ai cittadini proprio dal profilo del Comune. Ebbene, è successo di nuovo.
Questa volta la gravità sta anche nel fatto che ad esprimere il proprio pensiero sia stato un Consigliere Comunale, che, come è noto a tutti, non fa parte del Gruppo “A Monte” ed è distante da noi nelle sue scelte politiche. La cosa, però, non ci esonera dal difendere la libertà di espressione di chiunque, sia egli/ella un Consigliere Comunale o un cittadino/a: abbiamo il dovere di tutelare chi vuole esprimere con garbo la propria idea!
Non deve accadere mai più che il curatore del profilo Facebook del Comune di Monte Sant’Angelo si permetta di scrivere una risposta del genere, risposta che, a nostro avviso, è una minaccia ad un cittadino che esprime il proprio pensiero. Non passa inosservata anche l’arroganza con cui la risposta è stata data, perché il gestore del profilo sapeva bene che a scrivere era un Consigliere Comunale, eppure lo ha appellato con la parola Gent.mo e non con la parola Consigliere.
Il dipendente comunale/amministratore, che gestisce il profilo e di cui non conosciamo le generalità, deve capire una cosa: è dipendente del Comune di Monte Sant’Angelo e non dell’Amministrazione d’Arienzo. Se anche fosse stato dipendente di una possibile amministrazione di altro colore politico noi non avremmo accettato un atteggiamento del genere e avremmo scritto queste stesse cose!
Un’Amministrazione, se anche eletta come gruppo politico di parte, appena si insedia diventa amministrazione di tutti e non solo della parte che l’ha votata: può ricevere lodi, ma può ricevere anche critiche; le critiche fanno male, molte volte sono sbagliate, ma chi le riceve deve accettarle perché fanno crescere.
La censura non è mai accettabile, a meno che non si usino parole volgari, minacce, violenza verbale, accuse che fanno riferimento a reati: in questo caso si informa chi lo fa che saranno seguite le vie legali a difesa non del gestore del profilo o dell’amministrazione ma dell’immagine dell’Ente, a difesa cioè degli interessi dell’intera comunità di Monte Sant’Angelo.
Per l’ultima volta invitiamo il Sindaco, l’Amministrazione e la Segretaria Comunale ad intervenire perchè nessuno deve permettersi di minacciare i cittadini, a meno che questo dipendente non abbia il placet dell’Amministrazione, cosa che noi non pensiamo.
Se dovesse accadere ancora una volta, siamo costretti a rivolgerci agli Organismi competenti per la tutela non soltanto dei diritti di un Consigliere Comunale, ma per la tutela dei diritti di tutti i cittadini».
[ndr.] Per dover di cronaca e correttezza per le parti in causa, si riportano integralmente i testi, pubblicati sul profilo facebook del Comune di Monte Sant’Angelo, del Consigliere comunale indipendente Matteo Notarangelo e la risposta del Comune. [ndr.]
Matteo Notarangelo: “SCRIVO SU QUESTA PAGINA DA CONSIGLIERE COMUNALE
AVVERTO IL CENSORE CHE MONTE SANT'ANGELO È UNA CITTÀ DEMOCRATICA E RICONOSCE L'ART. 21 DELLA Costituzione ITALIANA.
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."
LA MIA CITTÀ È BELLISSIMA, MA C'È CHI LA RENDE INVIVIBILE
A che serve riconoscere la bellezza di una città se è invivibile?
Serve a poco il titolo di capitale della cultura se in quella città ingannano e manipolano i cittadini disinformandoli.
Il principio dell'umana bellezza è la civiltà di un popolo.
Io chiederei prima una città libera e democratica e poi il titolo di capitale della cultura, che fatico a vedere.
La bellezza salva il mondo se viene condivisa, altrimenti quella bellezza diventa strumento per manipolare, ingannare e sottomettere un popolo.
Nella mia città, il dossier della candidatura a capitale della cultura non è conosciuto neanche dal consiglio comunale.
Allora, cerchiamo insieme il "Santo Graal", nella speranza che ci renda persone libere e democratiche”.
Comune di Monte Sant'Angelo: Gent.mo Matteo Notarangelo, sulla pagina istituzionale non si può fare spamming. Sono le regole basilari del web e valgono per chiunque. Al prossimo commento simile saremo costretti a bloccarla. Grazie